"Dov'è il suo papà?" mi chiese Primo con una voce rotta. Una lacrima mi scivolò sul viso. "È proprio davanti a lei" gli dissi con quasi senza voce. "Che cosa? Mi prendi in giro? Ho una figlia e non me lo hai mai detto? Io ho il diritto di saperlo, anche se non stiamo insieme sono ancora tuo marito, non ci posso credere, ho perso tre anni di vita di mia figlia" ora Primo mi stava urlando contro. Era arrabbiato, furioso e aveva tutte le ragioni per esserlo. Dovevo dirglielo, ne aveva il diritto. Il mio viso era ormai tutto bagnato. Non ce la facevo, andai sul balcone e mi sedetti in un angolo a piangere. Primo fece scendere la piccola e mi raggiunse nel balcone. Asciugai le mie lacrime, ma non servì a niente. Primo si sedette vicino a me. Mi calmai e per qualche minuto regnò il silenzio. "Perdonami" dissi rimettendomi a piangere. Primo mi asciugò le lacrime con una carezza e mi disse che odia vedermi piangere. Mi calmai di nuovo e lo supplicai: "ti prego, non portarmela via, è l'unica cosa che mi rimane" "Non voglio portartela via, però voglio starle accanto. Posso restare una notte qua con lei" mi chiese Primo. Io annuì. Era quasi sera e Luce faceva i capricci perchè voleva dormire con entrambi. Le dissi di no ma si mise a piangere. Guardavo Primo cercando aiuto e lui mi disse: "possiamo dormire insieme solo per lei?" Non sapevo cosa rispondere, ma alla fine dissi di sì pur di far smettere di piangere Luce. Dormimmo tutti e tre insieme, proprio come una famiglia. Verso mezzanotte mi accorsi che Primo non era a letto perciò mi alzai e andai a controllare nel balcone. Era lì che guardava le luci della città avvolto nella coperta. Mi avvicinai anch'io ma cominciai subito a tremare. Primo mi guardò e aprì il lenzuolo facendo cenno di andare da lui. Mi avvicinai e lui mi strinse vicino a lui avvolti insieme nella coperta. Ci guardavamo fissi negli occhi. "Perchè non ricominciamo da capo?" mi chiese speranzoso avvicinandosi al mio viso. Feci cenno di si e lui si avvicinò ancora di più e mi bacio appassionatamente. Mi mancava il sapore di quelle calde labbra carnose. Rientrammo dentro e caddimo nel divano e tra coccole e baci finimmo per fare l'amore, dopo tanto tempo. Prima che Luce si svegliasse sgattaiolammo dentro le coperte come se niente fosse successo. La mattina seguente, Luce si svegliò piena di energia e cominciò a saltare sul letto svegliandoci anche noi. Primo prese Luce e cominciò a farle tanto solletico, ma poi cominciò a farlo anche a me e finimmo per fare una guerra di cuscini. Era così che doveva essere sin dall'inizio.