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Autore: Reo    18/10/2015    1 recensioni
Dopo due anni di silenzio Mika viene a sapere che Fedez si sposa. Sono stati per poco insieme ma per Mika è stato più che sufficiente per non dimenticarlo più, anche se dopo la loro rottura non hanno più parlato, e Mika si è trasferito subito.
Dopo due anni, Mika decide di andare a trovarlo prima di chiudere definitivamente con tutto quello che lo riguarda, e lasciarlo andare. Ma Fedez da parte sua potrebbe avere ben altro da dire.
MIDEZ| SLASH | AU! |
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Someone like you 

Capitolo I 

Happy ending



Federico si accese l'ennesima sigaretta della giornata. Era appoggiato contro la ringhiera del minuscolo balcone che dava sul cortile interno della casa di Alessandro, per gli amici e quando voleva considerarsi "artista", J-Ax. Casa di Alessandro era un porcile, sempre caotica, sempre piena di gente, rumorosa, sporca, piena di strumenti, e vecchi cd: praticamente il paradiso di Federico, il quale ormai passava più tempo a casa dell'amico, che a casa propria. Sarà perché ormai con Giulia era un litigio continuo anche sulle questioni più banali, sarà perché questa storia del matrimonio lo stava stressando nonostante mancassero ben sette mesi alla data scelta. E che si sentiva sempre più incastrato tra inviti, bomboniere, primi, dessert, locali, chiese, tutte cose che ai suoi occhi erano superflue, ma che parevano per la sua ragazza di vitale importanza. Certo, anche per lui doveva essere un giorno speciale, ma davvero dei centrini del tavolo non poteva importarsene di meno.
Allora aveva iniziato ad usare come scusa il dover lavorare con Alessandro, di dover comporre qualche pezzo, problemi con il locale, e via dicendo. Giulia così presa dalle nozze non gli dava neanche più retta prendendo le decisioni per entrambi liquidando la volontà del fidanzato con un semplice "tanto a te non interessa comunque", e a Federico non poteva calzare più a pennello quella frase. 
L'unico che scuoteva la testa ogni volta che ne sentiva di più di questa storia era Alessandro in persona, che sì, offriva all'amico la sua casa ogni volta che si presentava alla porta, ma ripeteva come un mantra "ma allora perché ti sposi?", Federico aveva cambiato più volte risposta finché non aveva raggiunto un compromesso con se stesso: "Perché con lei ho raggiunto la serenità". Ed era vero, Giulia era la sicurezza, un futuro certo, il resto per lui era solo fumo. 
Ma Alessandro non era convinto, e ogni volta tentava di aprire il discorso con l'amico, sentiva solo una marea di scuse e invenzioni fantasiose, e alla fine per quieto vivere lasciava cadere l'argomento, tanto era sicuro che non sarebbe durata. Forse era il peggiore tra gli amici a dirlo, ma lui aveva visto come Federico si comportava quando teneva a qualcosa, e non era quello il caso. Con tutto il bene che Federico voleva a Giulia, il loro era più un rapporto abitudinario, che uno carico di passione, ma a loro sembrava andasse bene così. 
In quei due anni in ogni caso, Federico aveva preso ben altre decisioni, aveva aperto un locale insieme ad Alessandro, un po' discoteca un po' sala concerti, un po' luogo di ritrovo. Era il suo mondo, il suo regno, le sue fatiche erano concentrate in quel locale, e gestire quelle quattro mura, vedere cantanti esibirsi sui palchi, le feste, le serate, il divertimento, gli davano una gran soddisfazione. Era come se tutte quelle emozioni lui avesse contribuito a renderle possibili, e questo lo spingeva a voler ampliarsi e migliorarsi sempre di più. 
Ma mai aveva rinunciato al suo vero sogno, scrivere testi, rappare, erano sempre state cose che gli altri avevano preso in giro, un po' perché lo ritenevano più un hobby, un po' perché Federico stesso non aveva mai avuto il coraggio di buttarsi in quel mondo. Però qualcosa era cambiato in quei mesi: aveva buttato giù qualche strofa, parecchie anzi. Aveva aperto il suo locale ai giovani rapper emergenti, per fare in modo di consacrare un circolo da cui iniziare, e piano piano stava costruendo qualcosa. Per lui non era troppo tardi. Di conseguenza la scelta di sposare la sua ormai eterna ragazza gli era parsa logica, era la ciliegina sulla torta, era il suo processo di maturazione, e crescita. Ora che aveva introiti sicuri con il locale poteva crearsi una famiglia, ed inoltre Giulia approvava la sua scelta di fare rap, perché comunque sapeva quanto ci teneva e che lavoratore sapeva essere al momento necessario. Perciò tutto sommato quello era un periodo "buono" della sua vita, in cui le cose sembravano andare a loro posto,  e tutto filava liscio. 
Anche se qualcosa nel suo piccolo, gli faceva capire che non tutte le cose stavano andando al verso giusto. In cuor suo sapeva di aver rimandato un qualcosa per tanto tempo, ma ora non aveva forza per affrontarla, e si era ormai rassegnato ad andare così, senza risposte. 
Perché a giornata finita, ma anche quando passeggiava da solo, oppure quando in una particolarmente allegra con gli amici, gli veniva da chiedersi dove fosse lui, cosa stesse facendo, con cui stesse, come stesse. 
Queste domande lo avevano spinto un anno prima a chiamare una sua vecchia conoscenza, anche se erano mesi che non la sentiva per chiedere notizie di lui, di Michael. Ma a quanto pareva non avrebbe avuto nessun genere di informazione, Michael era sparito. Certo, lui era la persona che meno di tutti poteva avere il diritto di sapere qualcosa sul suo conto, ma sparire così? Non era l'unico che si chiedeva dove fosse, ma sicuramente era uno di quelli che ci pensava di più. Le persone che prima conoscevano Michael erano rimaste sorprese se non offese di come lui aveva preso tutto ed era andato via senza salutare ne avvertire nessuno, da una parte incolpavano Federico, ma dall'altra erano straniti di non avere mai avute notizie su di lui in due anni. 
I pochi che gli erano vicini o si erano trasferiti in paesi lontani, o avevano quasi tagliato i ponti con Federico, e nonostante diverse discussioni in cui avevano giurato di non avere niente contro di lui, non avevano mai più ripreso i rapporti. Come in una sorte di punizione, una totale chiusura di quella parte della sua vita,  di quei sette mesi con Michael. 
Tornando al tempo presente, mentre Federico spegneva la sigaretta contro una crepa sul muro, e rispondeva sarcasticamente al commento scocciato di Alessandro su quanto fumasse, si chiese ancora una volta che fine avesse fatto Michael, e se lo avrebbe mai rivisto. 
 
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Victoria storse il naso guardando fuori dal finestrino del pullman. Mal sopportava quel mezzo affollato e perennemente in ritardo quando doveva tornare a casa dopo il lavoro. Eppure da un paio di mesi con la macchina ormai deceduta, e impossibilitata a comprarne una nuova si stava lentamente abituando a vivere tramite i trasporti pubblici. Tanto alla fine se si arrabbiava e sbatteva i piedi la situazione non cambiava, le ristrettezze economiche c'erano sempre. Amava il suo lavoro, il giornalismo era la sua passione e da quando aveva iniziato a lavorare per un giornale online ed era stata notata dal giornale locale, e si occupava di servizi sulla cronaca cittadina e gli eventi mondani e culturali. Doveva essere sempre informata sulle nuove iniziative, e il suo cellulare squillava in continuazione, ma tutto sommato era felice, stava seguendo una strada, e piano piano con la determinazione che la caratterizzava, avrebbe raggiunto i suoi obiettivi. 
Proprio in quel momento il suo cellulare vibrò, presa alla sprovvista Victoria sussultò e lo prese convinta di un qualche solito messaggio sugli orari di qualche mostra, o forse un amico, o disse tra se se sperandoci sul serio fosse qualche messaggio da Alessandro. 
Ciao Vicky,so  non ci sentiamo da qualche giorno, scusa sono stato molto, come dire, impegnato. Vengo a trovarvi in settimana, passo per risolvere delle questioni, sono ospite da Elio. Non vedo l'ora di rivedere te e Morgan! 
Victoria guardò qualche secondo stranita lo schermo del cellulare, alternando le parole che vedeva scritte al mittente. 
Conosceva quel numero e sapeva esattamente di chi si trattava, ma comunque si prese qualche secondo prima di rispondere semplicemente: 
Michael Holbrook Penniman Junior, sei il peggior pezzo di merda del mondo. 
Ma mentre scriveva Victoria non poteva fare a meno di sorridere, e le vecchiette che la guardavano impazzita perché sorrideva a vuoto potevano farsi tutti i film mentali che volevano. 
 
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Michael stava prendendo le ultime cose: da quando aveva firmato e spedito la lettera erano passati un paio di giorni. Era stato deciso tutto di fretta e furia quando Skin l'aveva chiamato per sapere come se la passava e parlando del più del meno gli aveva detto dell'imminente matrimonio di Federico. Michael aveva sentito farsi le spalle pesanti ed era rimasto qualche secondo immobile fermo in mezzo alla strada mentre tornava a casa totalmente in silenzio. Skin come suo solito aveva continuato a parlargli offrendogli dettagli, e altre notizie. Michael era rimasto bloccato sul fatto che Federico, lo stesso Federico che lo tormentava nei sogni e lo aveva seguito come un'ombra per due anni, si sposava. Non sapeva come sentirsi, da una parte aveva accettato il fatto che tra lui e Federico la storia era ormai finita da un pezzo, e che poteva solo andare avanti, come l'altro aveva fatto. Ma la prova tangibile che Federico era andato davvero avanti, ora era lì davanti a lui. 
E mentre si perdeva nei suoi pensieri, Skin gli aveva chiesto con voce stranamente timida di non arrabbiarsi se lei solo in quel momento gli diceva una cosa. 
Michael aveva sussurrato un lieve "certo, non ti preoccupare", e Skin aveva ammesso che un anno prima Federico l'aveva chiamata, e senza troppi giri di parole aveva chiesto di lui. 
Michael non sapeva ora davvero cosa pensare: le due notizie combattevano tra di loro provocandogli sentimenti contrastanti. Se da una parte il desiderio di chiedere perché non glielo avesse detto nonostante tutte le chiamate, e le volte in cui si era sfogato con lei sull'argomento un po' lo infastidiva. Dall'altra pensava sempre che era giunto il momento di chiedere una volta per tutte con questa storia, ed immaginava fosse questo il motivo per cui Federico volesse chiamarlo, alla fine lui non aveva fatto altro che scappare da tutto e tutti, ed era giunto il momento di affrontare la vita faccia a faccia. 
Aveva liquidato velocemente Skin che si stava prodigando in scuse e implorava il suo perdono ed era corso a casa sua, finalmente consapevole di cosa doveva fare. 
Adesso invece Micheal non poteva far altro che pensare che non poteva tirarsi più indietro, non che volesse ma era tutto così strano, ora che stava per vedere lui e parlargli si ritrovava come a dover parlare ad uno sconosciuto. Perché lui non sapeva ora come ora lui fosse, e stesse, se i suoi tatuaggi fossero aumentati, se si fosse tolto i piercing, se anche una microscopica parte della sua personalità fosse cambiata, magari era diventato più scostante, o almeno nei suoi confronti, più freddo. Eppure nonostante tutte quelle domande lui voleva vederlo, e gli voleva parlare, anzi doveva farlo. 
Così chiuse la minuscola valigia che aveva deciso di portare, giusto per una settimana o anche meno, spense le luci, e chiuse la porta. Trattenendo il respiro mentre scendeva le scale per arrivare all'ingresso. Mentre apriva il cancello non poteva far a meno di pensare che nel bene o nel male dopo quel viaggio niente sarebbe stato più come prima. Anzi se lo promise. 







NOTE FINALI: 
Devo ringraziare tantissimo chiunque abbia recensito ll prologo di questa storia, e spero che questo capitolo vi piaccia. 
Insomma questo è un capitolo un po' di passaggio, e non ne sono soddisfatta a pieni voti. Il perché è molto semplice: non vedo l'ora di avere un'ora o due di tempo libero per scrivere decentemente i prossimi capitoli. Spero tanto che passata la bufera di compiti ed interrogazioni riesca a trovare un po' di pace. 
Per quanto riguarda noi invece, ci vediamo al prossimo capitolo a data da destinarsi! 

Un bacio fortissimo. 

P.s: Colgo l'occasione per diffondere come se fosse il verbo di una religione: 
http://slashfactor.altervista.org/website/index.php 
Praticamente tutto ciò che vi serve per partire definitivamente per l'inferno Midez, ma con biglietti di prima classe. 
 
   
 
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