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Autore: Master Chopper    18/10/2015    6 recensioni
Xian, divenuta folle per la rabbia, sfida Tengoku per decretare chi sarà degno del titolo di Boss dei Vongola. Vengono decisi degli scontri, ma a quanto pare, tra un rifiuto di Tsunayoshi e un'affermazione da parte di Xanxus, non si riesce ancora a capire la reale motivazione dei Bravi.
Perché mirare alle sconfitta di Ten, anche se consapevoli che non otterranno mai il titolo di Boss e Guardiani?
Cosa si nasconde dietro il silenzio dei Boss e le cicatrici della Figlia dell'Ira?
- STORY OF A FAMILY: SAGA DEI SETTE PECCATI CAPITALI -
E' obbligatoria la lettura di '[SoF] Saga della Nascita' per la comprensione delle vicende e degli avvenimenti trattati.
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Reborn, Sorpresa, Tsunayoshi Sawada, Xanxus
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stories of a Family [SoF]'
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Primo Giorno. Meno Trentaquattro giorni agli scontri.

 

Un debole canticchiare risuonava tra gli stretti ‘corridoi’ del trullo, raggiungendo anche l’esterno.

 

Persino gli animali più mattinieri, come i tordi e i passerotti, stavano ancora riposando.

Il motivo: erano le quattro del mattino e il Sole non’era ancora sorto.

 

Bzz- SVEGLIA, IMBRANATI E PAPPEMOLLI !”

Un volume decisamente troppo alto di un megafono, fece catapultare tutti e quattro i ragazzi fuori dal letto. Il suono aveva anche fatto smuovere un po’ di polvere dai mattoni e tremare leggermente (ma comunque in modo allarmante) la struttura.

“ Oops, scusate, non volevo che il suono fosse così forte.” Sorrise con fare innocente Reborn, non accettando repliche da quei liceali che adesso si stavano rialzando da terra.

 

Chi lo malediceva tra i denti come Ten, chi si preoccupava di aver sbattuto il muso contro il pavimento come Drake e chi non aveva più la forza di emettere alcun suono come Azura.

 

Akane invece, era già tornata dal bagno, dopo essersi lavata e cambiata. Nessuno ci fece caso.

 

Quando ultimarono tutti la colazione, i lamenti si fecero ancor più numerosi quando videro la situazione all’esterno: buio completo.

 

“ Chaos del buongiorno !!”

 

Un istante dopo che Ten pronunciò la ‘o’ di ‘Sono stanco’, un oggetto non identificato lo colpì così forte dietro la nuca, da farlo piombare di faccia nel prato come un peso morto.

Tutti si girarono, allarmati.

 

“ Sono qui …”

Adesso alle loro spalle, Reborn brandiva due … mestoli in legno.

 

“ Ahiahiahiahiahi!! Fanno malissimo!” Il ragazzo colpito si mise in ginocchio, continuando a premersi la testa e dimenarsi cercando di sopportare il dolore.

 

Il sicario fece roteare tra le dita le due armi e sogghignò perfido.

“ Ad ogni lamentela vi sveglierete mezz’ora prima e si aggiungerà mezz’ora di allenamento. Questa è la regola per questa settimana. ”

Drake rabbrividì, mentre cercava di rimettere in piedi l’amico.

 

“ Primo allenamento: sopportazione del dolore, sviluppo dei riflessi e … sopravvivenza.”

 

 

Nel frattempo, alla Magione Vongola …

 

 

“  Muuu !!”

 

“ Cos’è, mamma, una mucca?”

 

Domandò il piccolo Polluce alla mamma, Hana Kurogawa, una donna dai corti e mossi capelli corvini dal fisico magro.

“ No, magari …” mormorò lei, ritornando a rifare il letto della loro camera.

 

Effettivamente, quel muggito, poteva sembrare appartenente ad una mucca, un toro, insomma … ad un bovino.

Bhe … non era un Bovino normale.

 

“ Muuhh!”

“ Che ti prende, idiota a macchie ?” Doku Rokudo apparve dal nulla, poggiando una mano sul capo chinato di Vito.

Quando questi sollevò la testa, mostrò due occhi grandi e lucidi come quelli di una foca.

“ M-m-muuuh! Ten se n’è andato via. Muuuh !!”

 

“ Ma che razza di modo hai di piangere ?” il bambino si scostò schifato, notando una fotografia che il ragazzo teneva fra le mani.

 

Nonostante fosse quasi totalmente fradicia per via delle lacrime, si poteva riconoscere un Reborn in primo piano, che forse teneva la telecamera, e dietro di lui il corpo dormiente di Ten dentro una bara scoperchiata.

 

Davvero macabro … e divertente.

“ Pff!” Doku trattenne a stento una risata, lasciando poi cadere la foto per terra.

“ Sawada lo sa? ”

 

Vito tirò su rumorosamente col naso e poi scosse la testa.

“ Ma guarda un po’. Potrei dirglielo quando sarà sulla strada per riprendersi da ieri sera.

Sì, magari in un giorno per lui speciale: tipo al suo compleanno, oppure quando guarderà una vecchia foto dall’album di famiglia …” e il moro si perse in altri piani malvagi per un bel po’, fino a quando non venne interrotto da una voce.

 

“ Tsunayoshi lo sa, puoi metterti l’anima in pace. ”

 

Corex, il Grande Lupo Immortale, era scortato dalle sue guardie del corpo, Shark e Ryoko.

“ Umh … capisco. Allora, di cosa sta palando con l’ospite? ”

 

L’albino inarcò un sopracciglio, con fare sorpreso.

“ Perché non lo chiedi a tuo padre o a tua madre? Non siamo mica imparentati, mostriciattolo.”

 

Una vena iniziò a pulsare sul viso apparentemente  calmo del bambino.

“ C-come ?”

 

“ Muuu …” muggì Vito, rivolgendo un’occhiata al cielo.

 

- Chissà se anche lui sta guardando questo Sole? –

 

Ma, nel farlo, incontrò degli occhi arancioni e una sottilissima pupilla nera.

Spaventato, cadde di schiena a terra e per un attimo, vide la figura scomparire nell’ombra delle tegole del tetto.

 

“ Muuuh! Doku, Licanone!! Aiuto, c’è un uomo lucertola !! ”

 

Fortunatamente interruppe la reazione del figlio di Mukuro, che quando lo vide sopraggiungere, ripose con fare automatico la lama celata nella manica.

“ E’ Licaone. Non Licanone! ” grugnì Corex.

“ Uomo Lucertola ?” si finse interessato il bambino.

“ Sì! Era in giacca e cravatta, con una fedora nera e stava attaccato al muro come una lucertola !!”

 

“ Giacca, cravatta e fedora? Sarà tornato Reborn?” borbottò il Boss, anche se un po’ sospettoso della veridicità delle parole di un Bovino strambo come quello.

“ Nuuuh, aveva i capelli verdi e gli occhi arancioni, ti giuro !”  

 

 

La porta dell’ufficio si chiuse, lasciando i sette uomini soli nella stanza.

 

Al lato della scrivania, in due file da tre, i sei Guardiani dei Vongola.

Seduto alla scrivania di mogano, Tsunayoshi Sawada stava semplicemente guardando negli occhi un ragazzo di fronte a sé.

 

Questo aveva dei corti e mossi capelli rosso chiaro, tendenti all’arancione. Aveva un fisico molto magro, tanto che sembrava quasi affondare nella felpa bianca che indossava. Portava degli occhiali da vista dalla montatura gialla, un po’ cadenti, che risaltavano sulla sua pelle chiara.

 

Dopo un lungo paio di minuti, sollevò gli occhi color cioccolato, facendo brillare le lenti alla luce che proveniva dalla finestra alle spalle del Boss.

 

“ Lo sai che di te mi fido molto, Akisame …” disse Tsuna, quasi con un tono preoccupato.

“ … ma tuo padre conosce già i rischi di quel progetto. E sono sicuro che ne avete parlato a lungo prima di raggiungermi. Di solito sono uno che non rischia, lo sai … probabilmente sapevi già che non avrei accettato. Ma ammiro il tuo tentativo e tutti gli studi che avrai condotto per raggiungere questa decisione. ”

 

Sospirò, ritornando serio un secondo dopo.

“ Ma capirai che, in quanto Boss, voi tutti siete una mia Famiglia. E non mi sentirei assolutamente di armare la mia Famiglia in un tempo tanto prospero e pacifico come questo. ”

 

Il ragazzo annuì silenziosamente.

“ Ehi? ”

Il Decimo lo guardò sorridendo teneramente, come un padre al proprio figlio e posandogli una mano sulla testa.

“ Sono sicuro che in futuro diventerai un grande scienziato, Akisame Irie.”

 

 

19:35

“ Bene, pappemolli … per oggi è meglio che andate a dormire. Domani sveglia alle quattro in punto! ”

 

Reborn si lasciò alle spalle quattro ragazzi e ragazze distesi sull’erba.

Pieni di lividi e ferite, ansimanti e con ormai il fiato corto per tutti i tentativi, mancati o meno, di schivare il Tutor.

 

“ U-undicesimo …” Akane afferrò Ten per un braccio, facendogli da appoggio per aiutarlo ad alzarsi.

 

“ Grazie …” rispose lui, in un sussurro.

 

 

Terzo Giorno. Meno Trentadue giorni agli scontri.

Namimori, Villa in periferia …

 

“ Non se ne parla nemmeno! Questa signorina non può di certo andarsene in giro per il mondo a fare quel che le pare e piace! ”

 

L’alta donna bionda, vestita con un lungo abito di pizzo azzurro, era quasi svenuta per l’orrore nel vedere chi fosse l’ospite appena arrivato.

“ Signora Angelina, sua nipote è semplicemente stata invitata in Italia dai suoi amici. Non ci vedo proprio nulla di male.”

 

Simon, seduto pigramente sulla poltrona e con gli stivali poggiati sul tavolino di vetro, fissava con aria di sfida gli occhi della nobildonna di origine inglese.

 

“ Sto parlando di Tengoku, Akira-chan …”

Repentinamente, lanciò un’occhiata ad una figura nell’ombra, rimasta in disparte e in silenzio con la testa china da quando si era presentato.

Alle sue parole, però, il suo corpo ebbe un fremito.

 

“ Lei è un villano, un mascalzone. Con quale bassa categoria di amici si frequenta mia nipote, vorrei proprio saperlo?! ”

Angelina si girò inviperita verso la ragazza seduta alle sue spalle, fulminandola con uno sguardo.

 

“ Akira è stata in grado di capeggiare un movimento studentesco da sola, partendo dal suo primo anno, quando ancora nessuno la supportava.  Ed infine,  tre giorni fa si è battuta per proteggere la scuola dai terroristi che hanno assaltato la scuola … ma credo che questo a lei non importi.”

 

La donna era pietrificata, ma allo stesso tempo tremava dalla rabbia. Se avesse potuto, avrebbe probabilmente aggredito quel ragazzo, ma la scorta che Simon si era portato dietro superava nettamente il numero di domestici di sicurezza a sua disposizione.

 

“ Potrebbe andare via e lasciarmi solo con la ragazza, per piacere ?” Mormorò il rosso, scuro in volto e improvvisamente ritornato serio.

“ Cosa ?!”

 

Bulldozer fece scrocchiare rumorosamente le nocche delle sue mani, spaventando la donna, che rapidamente cambiò idea e si affrettò a lasciare la stanza.

 

Dopo qualche secondo di silenzio, Angelo apparse al fianco del suo Boss.

“ Ho esaminato tutto il piano: non ci sono telecamere attualmente funzionanti. ”

“ E ne dubitavi ?”

 

Dalla finestra spalancata fecero capolino i capelli argentei di Aris, che scavalcò con un salto e atterrò davanti al suddetto blu.

“  Sarai anche abile con quelle pistole e i tuoi puntatori, ma la mia mira è semplice talento.”

 

Angelo sostenne lo sguardo per un po’, per poi darsi un tacito accordo con l’albino.

Entrambi uscirono nel giardino della villa, precipitandosi dalla finestra ad alta velocità.

 

“ Ok …” sussurrò Yuro, visibilmente preoccupato.

 

“ Lasciali stare. Posso capire Aris, che ha quindici anni, ma Angelo a volte è proprio un bambino.”

Zaffiria si accomodò su un divanetto, accavallando le gambe e gettando la testa all’indietro, affondandola sullo schienale.

 

“ Bene. Il nostro lavoro qui è finito …”

 

E, al comando di Simon, anche tutti gli latri rispettivi membri, meno i due, si alzarono in piedi.

 

“ Le ho spiegato la situazione, per filo e per segno. E’ strabiliante che una ragazza della sua età abbia una tale maturità e determinazione. Ora capisco perché Reborn l’ha indicata come uno dei membri più portati …”

“ Ma … è solo una ragazza delle superiori. Non credo sia pronta per affrontare una sfida del genere.”

Sospirò Raylai, mentre si sollevava la sciarpa color crema fino al naso.

“ Guarda che ha la tua stessa età, Ray.” Rise Yuro, scompigliandole i capelli neri.

 

Di tutta riposta la ragazza si fece rossa in viso ed iniziò a borbottare qualcosa fra sé e sé, ottenendo soltanto l’effetto di aumentare il divertimento dell’altro.

 

“ Sta tranquilla Ray …”

Simon le fece l’occhiolino, strappandole un piccolo sorriso.

“ I loro Tutor sono già in marcia per l’Italia … anche se non so dirti se questo è un bene o un male.”

 

L’istante successivo la porta secondaria si spalancò.

Akira Shirogawara ora aveva abbandonato la lunga gonna e la camicia bianca, indossando un semplice pantalone jeans, una maglietta a maniche lunghe grigia con sopra una felpa viola lasciata aperta sul davanti.

Si avvicinò a Simon, lanciandogli un ultimo sguardo di determinazione, a cui lui reagì con un sorriso.

“ Come ha reagito tua zia ?”

 

Akira alzò gli occhi al cielo e sbuffò.

 

“ S-simon?! Non pensavo avessi già finito.”

“ Però, sei stato veloce !”

 

Aris e Angelo scavalcarono nuovamente la finestra, entrando nella stanza sotto gli sguardi indecifrabili di tutti.

Effettivamente erano conciati piuttosto male ed era impossibile dire che non avevano combattuto: i vestiti erano sporchi di terra e graffiati ed i volti presentavano qualche lieve livido.

 Ma insomma, cosa avevano fatto in quel così poco tempo?

“ Certo, certo …” rispose sarcastico il rosso, cercando di non fare nessuna domanda per evitargli l’imbarazzo.

 

 

Giorno Quinto. Meno Trenta giorni agli scontri.

 

“ Ehi! Non posso credere che dovete ancora preparare le valigie ?!”

Sbraitò la prima ombra misteriosa, seduta sulla poltrona di davanti alla finestra.

 

Svogliatamente fece roteare una pistola tra le dita, per poi puntarla in più direzioni, calcolando ogni volta profondità e ipotetica traiettoria del colpo.

 

“ Non siamo tutti dei perditempo come te e il bamboccio … ” Grugnì una seconda figura alle sue spalle. In una mano sorreggeva un block notes pieno di fogli scribacchiati, mentre l’altra portava una sigaretta quasi del tutto consumata alla bocca.

 

“ S-sarei io il bamboccio? No, dimmelo: sarei io il bamboccio ?!!”

Una terza persona si allontanò piangendo e urlando cose incomprensibili.

 

Dall’altra parte della stanza buia, un busto per allenamenti ricoperto da braccia di legno sporgenti, veniva colpito senza sosta e fatto roteare all’impazzata da rapidissimi attacchi.

 

Qualche secondo dopo, l’uomo davanti all’attrezzo si fermò, iniziando a respirare profondamente.

 

“ L’Italia è lontana … ma non credo che partire con una settimana d’anticipo sia utile. ”

 

“ Ehi! Se quel maledetto ‘basette a ricciolo’ non mi avesse rotto le palle, pensi che l’avrei detto così presto?”

L’uomo seduto sulla poltrona iniziò a sfogare il nervosismo usando come bersaglio i gabbiani che volavano a dieci metri dalla sua postazione.

“ Pff, da quando dai retta a Reborn ?” ridacchiò la seconda ombra, spegnendo la sigaretta sotto la suola della propria scarpa.

 

“ Te lo dico io! Il nostro super soldato si sta RAM-MOL-LEN-DO!” Il ragazzo che poco prima era scappato urlando fece capolino dalla porta, sporgendo oltre solo la testa.

 

Ma, sorprendentemente l’uomo non si adirò. Anzi, rispose con una sonora risata che sorprese un po’ tutti i presenti.

“ Forse hai ragione … ora più che mai, la voglia di prendere di nuovo un allievo sotto la mia ala mi fa impazzire dalla gioia! Ehi !!”

 

 

Sesto Giorno. Meno Ventinove giorni agli scontri.  

 

“ Reborn …”

“ Dimmi, Ten-baka.”

 

“ Verrà … qualcun altro ?”

 

“ Come mai me lo chiedi ?”

 

Sotto la luce rossa del tramonto, il Tutor teneva sollevato per il bavero Tengoku, ricoperto di ematomi e con un rivolo di sangue che gli colava dalla bocca.

“ Ho la sensazione … che non saremo … i soli.”

E lentamente, l’allievo perse i sensi, cadendo nel buio più silenzioso e profondo.

 

Settimo Giorno. Meno Ventotto giorni agli scontri.

 

Ore 8:00

Villa Vongola

 

“ Cosa ?!”

Ruggì Hayato Gokudera alla cornetta del telefono.

 

Era nel suo personale ufficio e, sommerso dalle scartoffie burocratiche e le foto del passato, c’era quel vecchio telefono nero, che misteriosamente riceveva chiamate soltanto da una linea specifica.

“ Non può essere! Avevo detto di riportali in Giappone … Che cazzo vuol dire che li avete persi di vista per un secondo ?!”

 

Dopo un vociferare confuso, una nuova voce rispose alla chiamata.

“ Pronto, Hayato. ”

“ Simon* ? Almeno tu mi vuoi spiegare perché quei due sono riusciti a sfuggire alla scorta !”

 

“ Ascoltami bene … mi vergogno a dirlo, ma credo che tra tutto questo ci sia lo zampino di mio figlio. ”

 

Ore 19:30

 

Drake barcollò all’indietro per qualche passo, per poi cadere a terra con un tonfo.

 

Anche se al tappeto, il suo corpo era ancora in preda di leggeri spasmi causati dallo stun-gun con cui era stato colpito.

 

Reborn sorrise, soffiando sull’arma elettrificata come se fosse una pistola, per poi rinfoderarla.

Evitò un affondo di pugnali di Akane e con uno sgambetto all’altezza dello stinco, la fece capitolare sull’erba con una capriola aerea.

  

Azura imprecò tra i denti: anche i più resistenti del gruppo alla fine avevano ceduto. Sotto un certo punto di vista, però, era molto frustante che lei e Ten fossero sempre i primi a cedere.

 

Il suddetto ragazzo emise un flebile gemito di dolore, che attirò l’attenzione del Tutor.

 

“ Che succede Ten-baka? Non mi dirai che avete già esaurito le energie, mancano ancora un quarto d’ora alla fine dell’allenamento … Mi aspettavo un miglioramento, dopo tutto questi giorni. ”

Ghignò l’uomo, inginocchiandosi davanti al corpo disteso di Tengoku.

 

“ Non è ancora finita !!”

“ Non è ancora finita !!”

 

Due oggetti di piccole dimensioni sfiorarono appena le tempie di Reborn, che ruotò attorno al proprio asse mentre compiva un balzo all’indietro per evitarli.

 

Quando atterrò, assottiglio lo sguardo, facendo brillare i piccoli occhi neri.

“ Quelle voci … Anzi, QUELLA voce.”

 

“ Esatto !”

Azura Schlmit  era in piedi alla sua sinistra, ma avrebbe giurato di aver sentito la sua voce provenire allo stesso momento anche dalle sue spalle.

Un secondo dopo capì:

 

“ Maledetti mocciosi, pensavo di avervi confiscato tutti i cellulari.”

“ Tsk! Non ci sono mai riusciti nemmeno i professori alla Namimori.” Ghignò la rossa, facendo la linguaccia al Tutor che rispose con uno sguardo d’approvazione.

 

Effettivamente, a pochi metri dalla sua schiena, dai ciuffi verdi d’erba brillava il cellulare verde smeraldo, aperto sull’impostazione: Registratore Vocale.

 

“ Ci abbiamo messo due giorni a pianificare tutto questo, cavolo !”

La voce di Akane lo fece tornare in guardia e prontamente riuscì ad evitare dei fendenti semplicemente spostandosi all’indietro  e scambiandosi di posto con la mora.

 

“ Due notti che non dormiamo per preparare l’attacco.”

 

Si aggiunse anche la voce e il respiro di Drake. Il ragazzo afferrò una delle tante armi messe ‘gentilmente’ a disposizione dal Tutor: un bastone.

Ringraziò mentalmente tutto il club femminile di bōjutsu** con cui aveva passato del tempo a scuola e provò a sferrare un fendente dall’alto.

 

L’uomo si bloccò sul posto, girandosi nella sua direzione con un sorriso determinato che, inizialmente lo fece vacillare.

Reborn approfittò della distrazione per ruotare il braccio destro di centottanta gradi e colpire con il dorso del pugno il volto di Akane, che non potendo prevederlo, venne inevitabilmente presa in pieno.

Nello stesso istante deviò l’arma con la mano opposta e cozzò la propria testa contro quella già ferita del biondo, che perse lucidità negli occhi.

 

“ Ah !!”

Ma l’urlo della mora lo fece riprendere dalla trance, in modo che riuscì ad evitare di cadere per terra, sconfitto.

Ruggendo e stringendo i pugni, sfruttò la sua posizione per avanzare verso il lato della pancia dell’avversario e centrarlo con una spallata alla cariotide.

 

Il killer riuscì ad indietreggiare in tempo per subire una percentuale così bassa dell’effettivo colpo, da non riportare nessun tipo di danno.

 

Un’ombra oscurò il sole, facendo perdere all’erba il colore arancione.

 

Fu difficile vedere la figura sollevata da terra in una piroetta aerea, slanciarsi verso un nemico comune: il Tutor Hitman.

 

Doppio Calcio Martello !

 

Akane colpì con entrambe le gambe la testa di Reborn in un attacco discendente, sfruttando tutto il peso della discesa e concentrandolo nel corpo ancora scoperto del bersaglio.

 

Si udì un sonoro tonfo e la radura cadde nel silenzio.

 

Quando la ragazza cadde distesa a terra, il sicario abbassò le braccia incrociate da sopra il proprio capo, mostrando un ghigno perfido e vittorioso.

 

“ Siete stati bravi … non mi avete lasciato nemmeno un attimo di tregua per scoprire il vostro piano. Siete stati molto bravi in questa settimana a provare a scoprire quale fosse il mio ritmo. ”

 

Si tastò gli avambracci, facendo scricchiolare le ossa.

“ Quasi vicini, ma avete ancora molto strada da fare. Ho usato soltanto lo 0.002% della mia reale forza fisica.”

 

In quel preciso istante, un’esplosione di calore lo fece sobbalzare, mentre il silenzio veniva spezzato da un grido:

REBORN !

 

Il corpo di Tengoku scoppiò come un palloncino e la forma di rinascita spuntò fuori dal cadavere.

 

La fiamma ardeva come mai aveva fatto prima, nascondendo completamente il ciuffo bianco.

 

SUPERERO’ L’ALLENAMENTO A COSTO DELLA VITA!

 

“ Cazzo, me l’hanno fatta …” mormorò il Tutor, sorridendo.

 

Aveva appena controllato e … il proiettile del Coraggio di Morire che nascondeva nella fascia della sua fedora era scomparso. I sassi lanciati da Azura.

 

Provò a sollevare le braccia per mettersi in una guardia difensiva, ma … con il limite che si era prefissato, i danni subiti erano troppi per i muscoli. I colpi di Drake e Akane.

 

Una raffica di attacchi portati  con il dorso della mano a punti come le costole e i pettorali, però gli fece  sgranare gli occhi ancora di più.

 

Quelli erano dei colpi usati da lui stesso in quella settimana!

Ma li aveva utilizzati giusto un paio di volte, anche in momenti della giornata totalmente casuali.

 

Come aveva fatto il ragazzo a memorizzarli e a saperli emulare alla perfezione?

 

Un doppio colpo al mento con la parte superiore del polso lo fece inclinare all’indietro, spezzando tutto l’equilibrio rimasto.

 

Improvvisamente la fiamma del Coraggio di Morire … si spense.

Soutenshu ***!”

 

Le braccia compirono un movimento circolare sul suo lato destro e, quando mosse un passo in avanti con il piede sinistro, penetrò con i palmi aperti nell’addome dell’uomo.

 

“ Ok, lo ammetto … questo l’ho visto in un’anime.”

 

19:45

 

Era scaduto il tempo di allenamento dell’ultimo giorno della prima settimana. Erano riusciti a pianificare una contro-strategia e persino il Tutor aveva ammesso l’ammissione alla prossima fase dell’allenamento.

 

Unico effetto collaterale?

 

Adesso avevano i muscoli a pezzi e, tranne Azura, non riuscivano a rimettersi in piedi per l’estremo sforzo compiuto in quella tattica suicida.

 

“ Mi raccomando, non andate a dormire tardi stasera: domani si farà sul serio. Uhuhuhu …” ridacchiò Reborn mentre rientrava nella ‘base’.

Il pensiero era collettivo: ‘Come diavolo faceva a non essersi fatto nulla ?!’

 

 

“ Oh, ma non immaginavo tutti questi progressi, fratellino !”

“ Pestarvi a sangue adesso sarebbe la cosa meno appagante di tutte: mi fate una pena incredibile. ”

“ … ”

 

Tre figure coprirono la vista di Tengoku, frapponendosi fra il suo copro disteso e il cielo.

 

Quando mise a fuoco i corpi, gli venne un colpo nel trovarsi davanti le tre persone che meno si sarebbe aspettato di incontrare in quel momento.

“ Ho la sensazione … che non saremo … i soli.”

O meglio … non avrebbe mai dato retta a quella sensazione!

 

Simon Kozato, futuro Undicesimo Boss della Famiglia Simon.

Kevin Celeste, Presidente del Comitato Disciplinare Scolastico della sua scuola.

Akira Shirogawara, Presidentessa del Comitato Studentesco, sempre della Namimori School.

 

 Sembrava che il futuro stesse prendendo una piega insolita, condizionato da un insolito imbranato di nome Tengoku Sawada.

 

ANGOLO AUTORE:

 

* Gokudera chiama Enma con il nome della Famiglia di cui è Boss. Non si sta riferendo al figlio.

** Arte di combattimento con i bastoni (bō)

*** Anche chiamato Doppio Palmo, lo Soutenshu era una tecnica del Kenpo Cinese, appartennete agli Otto Colpi Letali (Hakkyokuken)[CITAZIONE AD ANIME MISTERIOSO CHE NESSUNO CONOSCERA’ DI SICURO]

 

Welcome back! Eccomi con il capitolo della prima settimana d’allenamento della Squadra Tengoku.

Ne mancano ancora quattro, ventotto giorni!

 

Vi ho visto molto fiduciosi nelle recensioni, sulla spietatezza di Reborn negli allenamenti. Bhe, se pensate che quello di questa settimana fosse un allenamento, allora vi sbagliate alla grande!

E’ solo il riscaldamento, la preparazione, l’apertura ad una grande e folle sessione di allenamenti no-stop!

 

La vera domanda sarebbe … moriranno per mano dei Bravi, oppure anche prima?

 

Inoltre, si sono aggiunti altri tre posti per Simon, Kevin e Akira (mi perdoni Maki_Chrome, ma dovevo far passare un po’ di tempo dalla sua ultima comparsa).

 

Chi saranno mai le misteriose figure che confabulavano, in accordo con Reborn? Di cosa parlavano Tsunayoshi e Akisame Irie?

 

Ma soprattutto … quanto è soddisfatto Master Chopper nell’incasinarvi la mente con tutti queste domande?

Chi lo sa *fa spallucce*

Alla prossima !!

 

P.S: Niente disegno per questo capitolo. Inoltre, mi confonde non poco che non ci siano più i vecchi recensori quali uomi-hime, Maki Chrome e Lunaix.

Che succede? Sapete bene che per correttezza, gli autori di OC dovrebbero recensire i capitoli, non dico periodicamente, ma almeno per farmi capire se sto caratterizzando bene i loro personaggi. 

   
 
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