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Autore: ToscaSam    19/10/2015    2 recensioni
importantissimo!
Come il precedente Nate Babbane e l'Estera Rimpatriata, questa storia seguirà la trama di uno dei libri della saga di Harry Potter, solo da un punto di vista diverso. Stavolta sarà Harry Potter e i Doni della Morte a fare da sfondo alla vicenda che mi accingo a narrare.
Si tratta del QUARTO E ULTIMO capitolo di quella che vuole essere una gigantesca fanfiction, regalo per le mie più care amiche.[...]. In secondo luogo, sarà un percorso attraverso i libri di Harry Potter, solo da un’altra prospettiva, un po’ meno in luce. Il punto di vista sarà quello di studentesse “normali”, che non hanno a che fare niente con le vicende eclatanti che gravitano attorno al trio protagonista della serie.
Vorrei specificare che cercherò di essere più fedele possibile ai romanzi, nel senso che leggerò accuratamente e riporterò in chiave personalizzata tutti i momenti “generali” presenti nei libri. Voglio dire che quando si nominerà “la Sala Grande gremita di studenti”, probabilmente i miei personaggi saranno lì presenti, o che quando si parlerà di “partite di Quidditch” le mie protagoniste si uniranno al resto della scuola per fare il tifo. [...].
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nate Babbane (OLD VERSION)'
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Verso la salvezza
 
Samantha non seppe bene se avere paura o se rallegrarsi.
Esmeralda era pur sempre un drago che aveva già manifestato poca attitudine all’addomesticazione.
Si ricordò in un lampo delle braccia bruciacchiate di Anton e se prima quella luce calda l’aveva fatta sentire a suo agio, ora quasi la intimoriva.
In tutto questo ragionamento, in cui l’aspetto esteriore di Samantha non doveva essere proprio quello di una persona sveglia, Esmeralda non dette segno di voler scappare.
Continuava a fissare la ragazza con occhio alleato, ma comunque non intenzionato a manifestazioni d’affetto.
« Ciao Esmeralda»
Provò a dire Samantha.
Il drago luminoso non si mosse.
Tutt’intorno la Foresta aveva assunto un aspetto più rilassato: con la luce faceva decisamente un altro effetto.
Appena finita la frase, Samantha si rese conto che la guancia non le aveva fatto troppo male e anzi, non la sentiva più frizzare contro l’aria pungente.
Provò a tastarsi la zona interessata e percepì solo una forte sensibilità, ma non dolore.
Stupita, tornò a fissare il Lugano, che nel frattempo si era accomodato come una lucertola fuori misura sul sasso che Samantha aveva usato come protezione per la notte.
« Sei stata tu?» chiese ad alta voce.
Il piccolo drago la fissava, con la bocca semiaperta, che scopriva una lunga schiera di dentini affilati.
« Oh! Ma certo … sei un Lugano Nano! Porti la salvezza dove c’è il pericolo e quindi … la guarigione dove c’è un malessere. Cos’è che diceva quel libro?»
Samantha chiuse l’occhio destro, massaggiandosi una tempia con la mano, nello sforzo di ricordare la pagina di Guida ai Draghi della Gran Bretagna che aveva letto tre anni prima.
Ricordi e immagini, sfocati e confuse, si affollarono nella sua testa: il Ballo del Ceppo … il gioco della Verità … l’indovinello dell’aquila di Corvonero … Fred e George Weasley … l’uovo che si crepava … la prima volta che vide Anton …
Esmeralda non si muoveva e fissava la ragazza nella stessa posizione rilassata, emanando fiamme luminose su tutto il suo manto verde e nero.
Anche Samantha, dopo qualche secondo, ricambiò lo sguardo, sforzandosi di aprire anche l’occhio sinistro.
« Si, non ti ricordi, Esmeralda? Avevamo trovato quel libro in biblioteca. Diceva qualcosa a proposito del colore della tua pelle. Ma non importa, vero? Chissà come hai fatto a sentirmi e a decidere di volermi aiutare. Mi riconosci? Da che? Dall’odore?»
Azzardò ad allungare una mano, ma Esmeralda si ritrasse come un gatto scontroso.
Per fortuna non scomparve da dove se n’era venuta, ma per Samantha fu un segnale chiaro: non cercare mai più di accarezzarla.
« Beh. Mi chiedo come avrebbe reagito la tua mamma Valentina, se fosse stata nella mia situazione. Da una parte credo tu sia stata fortunata … lei ti avrebbe strizzolato anche a costo di carbonizzarsi».
Esmeralda se ne stava lì, ora tranquilla. Pareva che volesse andare via, ma qualcosa le impedisse di partire.
Fissava Samantha con impazienza.
« Che c’è? Vuoi andare di là? E vuoi che ti segua?».
Samantha fece per alzarsi ed Esmeralda continuò a fissarla.
« Wow»
Commentò la ragazza. Fece un passo verso il drago e quella ne fece un altro in avanti.
Non se ne sarebbe scappata da sola, a quanto pareva.
« Dove mi porti, amore di bestiolina? Vorrei che il mio Patronus diventasse un Lugano Nano in tuo onore, sai? Che dici? Ho qualche speranza? Ehi! Hai proprio furia! Aspettami. Ma dimmi un po’, se Valentina è la tua mamma … chi è il tuo papà? Spero tu non pensi a Joe, eh. Lui non ti voleva mica bene. Ma noi te ne abbiamo voluto. Te lo ricordi? Venivamo sempre a farti la guardia, che eri tutta sola nella Stanza Misteriosa … mi sa anche che Valentina ti leggesse i libri di storielline; è vero? E a Bianca era venuta quella strana allergia …. Poverina! Non me ne ricordavo neanche più. Senti una cosa, Esmy, riesci a portarmi al limite opposto della Foresta? Sto cercando di raggiungere casa dei Martin …».
Le due procedevano insieme verso un percorso che, a quanto pareva, il drago aveva già stabilito.
Samantha decise di non poter fare altro se non fidarsi di lei. Che altre scelte aveva?
Esmeralda era arrivata a portarle luce e salvezza forse per saldare il debito perché si erano prese cura di lei e di l’avevano fatta nascere; forse Esmeralda sentiva quel legame in qualche maniera misteriosa. La sua luce era buona e aveva fatto bene alla ferita di Samantha. Che male poteva infliggerle?
E così, chiacchierando per non farsi prendere dalla solitudine, la ragazza e il drago, suo amico, si inoltrarono sempre di più nella Foresta Proibita.

 
**
 
La Smaterializzazione verso casa dei nonni di Valentina fu rapida, ma non per questo meno disturbante. Irene e Alice si tenevano lo stomaco con le mani quando i loro bulbi oculari tornarono al proprio posto.
« Via, che era la prima volta che vi Smaterializzavate? Non raccontate cavolate, satanaré. Allora siete tutte intere? Non mi vomitate mica, eh? Theus! ‘Ndiamo dai Baston che è tutto il pomeriggio che aspettano!».
Climene Martin si muoveva con una velocità inattesa per una figura come la sua: nessuno avrebbe pensato mai a un’iperattività tale in una donna di quell’età.
Faceva cose, diceva cose, prendeva e spostava cose: in dieci secondi aveva già messo la bacchetta in tasca, preso il mantello, slegato il grembiule e salito mezze scale per far affrettare il marito.
Alice e Irene, intanto, si guardarono un po’ intorno. In realtà stavano cercando il primo punto di appiglio disponibile per non vomitare davvero: erano in una stanza adorabile, arredata in tipico stile da baita di montagna; travi di legno, un grande camino, sedie a dondolo, coperte di patchwork e di pelliccia … un gusto decisamente e amabilmente rustico.
Prima che una delle due potesse arrivare ad aggrapparsi al tavolo di legno robusto, la signora Climene stava ridiscendendo le scale con Prometheus Martin, suo marito, e spingeva tutti quanti verso la porta d’ingresso.
« Su, muoviamoci satanaré … Pan ed Epimes sono in fermento da tutto il giorno. “ma quando arrivano?” mi chiedono. E io che ne so, satanaboia, gli rispondo.  Si saranno perse? No, gli dico. Mia nipote ha spiegato la strada a modo, sennò vado a Hogwarts e ne tocca. Faccio un macello, dico. Poi io mi agito. Il loro nipote è giù arrivato dall’ora di pranzo. Eh, ma lui mica ha dovuto viaggiare in maniera Babbana. Lui è maggiorenne, satanaré. Povere care … ora, appena abbiamo finito quest’Incanto Fidelius vi metto a scaldare un po’ di latte».
In un attimo, furono tutti e quattro fuori.
Irene si era rianimata a sentir parlare di cibo, mentre Alice parve più stomacata che mai. Il signor Prometheus, in tutto questo, aveva lanciato un fugace sorriso alle due nuove arrivate ma a causa dei soliloqui di sua moglie, non si era potuto esprimere molto.
Si presentava come un uomo alto, dalla fronte molto rugosa e gli occhi buoni. I capelli erano bianchi e radi. Si sarebbe detto lo stereotipo del “nonno” di qualunque favola.
Una volta nel giardino, le ragazze si accorsero che accanto a casa Martin ce n’era un’altra, uguale. Tre figure li stavano aspettando davanti al cancello di legno: una coppia di anziani, della stessa età dei Martin, e un ragazzo sulla ventina.
Il sole era ormai quasi sparito e faceva molto freddo.
L’erba che calpestavano era intirizzita e dalle loro bocche uscivano nuvolette di condensa.
« Buonasera Climene! Le ragazze ce l’hanno fatta!» disse la signora con forse un po’ troppo stupore.
« Diavolo che ce l’hanno fatta, satanaré. Ora sbrighiamoci … prima finiamo questa faccenda, meglio è»
« Un po’ di convenevoli!» insistette il signore, sorridendo a Irene e Alice: « Noi siamo i Baston, i vostri nuovi vicini di casa per dio sa quanto tempo. Stringeremo insieme l’Incanto Fidelius, quindi saremo l’unica altra compagnia con cui passerete questa specie di esilio. Conoscete Oliver? È uscito da Hogwarts da poco … »
Indicò con orgoglio il ragazzone di fianco a lui: era alto e robusto, con due grosse spalle e braccia possenti. Sorrise alle ragazze. A Irene ricordò vagamente qualcuno, mentre Alice era certa di non averlo mai visto.
In ogni caso, sorrisero di rimando.
« E ora bando alle ciance …» disse Prometheus, con gentilezza.
Estrasse la bacchetta e si preparò a compiere l’Incanto Fidelius sulle due dimore.
 
 
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:angolo dell’autrice:
ATTENZIONE ATTEZIONE! Il gruppo delle Nate Babbane (e Dario u.u) sarà presentea Lucca ComicsSABATO 31 ottobre. Potrete incontrarci in giro, con i nostri uniformi e i nostri animali! Se vi piacerebbe incontrarci di persona, così quanto noi siamo impazienti di fare la conoscenza di qualche lettore, allora non perdete l’occasione!!
Saremo ben riconoscibili, anche perché distribuiremo volantini con il QR code della fanfiction.
Vi aspettiamo in numerosi! E vi vogliamo bene!!
 
  
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