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Autore: Marty_199    19/10/2015    3 recensioni
L’amore..dicono sia il sentimento più bello e più sincero che una persona può provare. Ma due ragazzi rimasti soli, senza mai aver avuto una vera dimostrazione d'amore dalle famiglie possono crederci? Riescono a provarlo senza averne paura?.
Eulalia è una ragazza di diciotto anni cresciuta in orfanotrofio, nella vita ha dovuto superare difficoltà che l’hanno portata a chiudere i suoi sentimenti e ad avere paura di provare amore verso qualcuno, perché la sua vita gira intorno alla convinzione che prima o poi tutti se ne vanno.
Duncan è un ragazzo di vent’anni, molto attraente e all'apparenza superficiale. Nessuno sa del suo passato tormentato che torna ogni giorno nel suo presente. La sua vita naviga nella rabbia, mentre vive nella proiezione di una felicità che non sente davvero sua, cercata tra le cose più banali: nelle donne, nella rissa e molte volte nell'alcool.
Ma può davvero l'amore non comparire mai nella vita di una persona? Tra vari incontri e amicizie i due ragazzi all'apparenza diversi si ritroveranno a provare l'uno per l'altra il sentimento tanto temuto, potrebbe essere l'inizio di qualcosa per entrambi..che li porterà su vie del tutto inaspettate.
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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                                           TRA INSISTENTI PROPOSTE E CONTINUI RIFIUTI

Eulalia sedeva sul divano, con davanti due cartoni di pizza e due birre poggiati su due sedie diverse davanti al divano, su una sedia la cena di Duncan, su una la cena di Eulalia.
Accesero la Tv e cominciarono a mangiare, Duncan sedeva scomposto sul divano mentre Eulalia sedeva vicino a lui a gambe incrociate, quella cena così improvvisata le piaceva.
Eulalia bevve la sua birra e Duncan la sua, in poco tempo la finì e si alzò tornando con altre due in mano.
<< To' questa per dopo se la vuoi.>>
Eulalia annuì e finì di bere la sua, da quando beveva così velocemente? Non lo sapeva ma ora sentiva la strana voglia di bere.
<< Wow, mangi velocissimo>> esclamò Eulalia vedendo che Duncan aveva già finito il primo cartone di pizza.
<< Lo so.>>
<< Vuoi anche un po’ della mia?>>
<< No, ne ho presa un’altra>> Duncan andò nella cucina tornando con un altro cartone di pizza, era incredibile quanto quel ragazzo fosse capace di mangiare. Eulalia era rimasta ancora alla prima pizza e non aveva abbastanza fame per finirla tutta, prese la seconda lattina di birra e bevve, nel bere non si era mai lasciata andare troppo, sapeva bene di non reggere l’alcool, ma lo aveva fatto soprattutto perché sapeva che non poteva tornare la sera all’orfanotrofio ubriaca, anzi, la sera non le sarebbe neanche stato consentito di uscire, almeno non sul tardi.

Le mancavano quelle piccole cose che tutte le adolescenti potevano fare, lei si era sempre sentita in dovere di rispettare tutte le regole che le venivano imposte, perché si sentiva in debito con le persone che la ospitavano sotto quel tetto da diciotto anni. Ma ora era fuori, ora era maggiorenne e non si sentiva una donna completa, ma abbastanza grande da volere e pretendere la libertà di fare come le pareva, forse era per questo che stava bevendo più del dovuto senza nemmeno accorgersene, le sue insicurezze con Duncan sembravano sparire, c’erano sempre, ma era come se lei non le calcolasse e le piaceva.
Ma forse non c’era un vero motivo per cui ora Eulalia era alla terza birra.
<< Quella era mia.>> 

Eulalia si girò verso Duncan e sorrise.
<< Ops, fa niente ormai l’ho finita.>>

<< Guarda che queste birre sono forti eh, poi magari vomiti.>>
Lei fece spallucce.
<< Parla quello sempre sobrio>> Eulalia ridacchiò, sentendo un leggero intorpidimento, bastava davvero poco per farla ubriacare.

Duncan la squadrava attento e mentre stava per bere Eulalia gli fregò la birra dalle mani bevendo il primo sorso destinato a lui.
<< Ohè era mia!>>
<< Mangia la mia pizza, io non la voglio.>>
<< No.>>
<< Okay>> Eulalia non se ne rese conto, ma mentre parlava strascicava le parole e Duncan la guardava serio, come se la stesse studiando.
<< Che c’è?>>
<< Sei ubriaca>> detto questo scoppio a ridere, abbandonando del tutto la sua serietà di un momento prima.
<< Ridi ridi.>>
<< Rido sì, dici a me di essere un ubriacone e poi ti ubriachi, sei pessima>> disse Duncan tra una risata e l’altra, ed Eulalia non badò minimamente a ciò che gli aveva appena detto, rise strofinandosi le mani sulla faccia.
<< Guarda come ridi>> Duncan prese a stropicciarle i capelli con le mani,  si spaparanzò meglio sul divano lasciandole solo un piccolo spazio ridotto, ed Eulalia tentò di spostarlo malamente.
<< Ei fammi spazio.>>
<< No.>>
<< Maleducato>> Eulalia provò a spostarlo nuovamente ma fu inutile e Duncan con un semplice movimento del braccio dandole una spintarella riuscì a farla cadere, rise e si allungò ancora di più sul divano, prendendo tutto lo spazio rimasto, sistemando una gamba sullo schienale e la testa al posto dove prima sedeva lei.
<< E mo? Non ti ci faccio rimettere.>>
Eulalia si alzò da terra, guardandolo storto e sedendosi sull’addome di lui, ricominciando a ridere.
<< Oh levati!>>
<< No>> Duncan alzò una parte del busto, cingendole i fianchi con le braccia per poterla spostare, Eulalia rise buttandosi addosso a lui completamente e sbilanciandosi, facendo cadere entrambi dal divano.

Eulalia si sentiva felice come non mai, non sapeva se centrasse anche il fatto era ubriaca, ma l’essere lì a terra sorridente, con Duncan sopra di lei con le gambe intrecciate con le sue, la rendeva felice.
Duncan la guardava con il suo solito sguardo intenso, mentre lei si muoveva per potersi alzare.
<< Fai il favore, non muoverti così, mi... mi alzo io.>>

Eulalia non notò la situazione, né la concentrazione di Duncan nel tenersi a bada, nel muoversi per alzarsi si strusciava contro di lui e se quello per lei non risultava un problema, lo era di certo per lui, consapevole del fatto di doversi trattenere, mentre il suo corpo invece rispondeva pienamente a certi stimoli, soprattutto dopo che Eulalia aveva fatto strusciare innocentemente i loro bacini troppo vicini.
Una volta rialzato Duncan, Eulalia si sedette di nuovo di fianco a lui sul divano, che stranamente teneva un cuscino poco sotto all’altezza della cintura.
<< Perché hai il cuscino lì?>> Eulalia lo indicò con un cenno della testa mentre lui faceva il vago.
<< Niente.>>
<< No dai  dimmelo>> si avvicinò a lui, poggiandogli la testa sulla spalla
<< Niente davvero>> Duncan imprecò leggermente al pensiero di avere di nuovo quel maledetto problema che ormai sembrava essere diventato persistente e scaturito sempre dalla stessa ragazza, ed Eulalia alzando la testa per guardarlo notò anche un leggero e chiaro rossore sugli zigomi del ragazzo.
<< Non è vero sei rosso>> Eulalia gli toccò la guancia con l’indice, come a voler segnare il fatto che fosse arrossito.
<< Non è vero! E comunque non te lo dico.>>
<< Dai>> Eulalia gli diede un bacio sulla guancia, per poi riappoggiarsi di nuovo a lui, si sentiva stranamente come una bambina.
<< Ecco il problema>> Duncan spostò il cuscino, ed Eulalia poté notare il bozzo dei pantaloni, le venne da ridere e si trattenne a stento.
<< Wow, che bozzone>> Eulalia senza riuscirci più rise, osservando la faccia sorpresa di Duncan alla sua affermazione, era come se dallo sguardo dicesse “ O mio dio è ubriaca fradicia”.
<< Che c’è?>>
<< Mi domando come far passare il “problema”->>
<< Ma quel problema?>>
<< Ovviamente..questo no? Ti prego dimmi che hai almeno capito cos’è>> Duncan indicò il bozzo del pantaloni.
<< Si c’è un bozzone, so cos’è, ma mi piacerebbe sentirtelo spiegare>> Eulalia rise mentre Duncan sospirava rassegnato.
<< Vediamo te lo spiego in termini di scienza o terra terra?>>
<< In termini di scienza?>>
<< E’ uno stato maschile naturale causato da un avvenimento particolare, in cui l’uomo vede o si adempie nel fare qualcosa che gli piace molto.>>
<< Quindi ti piaccio molto?>>
<< Può essere.>>
Eulalia rise.
<< E in termini terra terra?>>
Duncan socchiuse gli occhi, pregando la sua pazienza di resistere, infine sbottò.
<< E' una fottuta erezione.>>
La ragazza trattenne le risate. Infine lui continuò.
<< Comunque ora sto pensando a come risolvere la situazione.>>
<< Okay, b’è risolvitela>> Eulalia sentì Duncan accarezzarle il fianco.
<< Potremmo risolverlo insieme.>>
<< No è un problema tuo e poi ho sonno>> Eulalia vide Duncan avvicinarsi di più, stringendole la vita col braccio e avvicinandola ancora di più a sé.
<< E' natale, festeggiamo>> la voce di Duncan aveva assunto di nuovo quel tono provocante.
<< No, ho sonno.>>
Eulalia non poté di nuovo ribadire che Duncan le si buttò addosso, facendola stendere con la schiena sul divano, mentre lui gli era sopra.
<< No, risolvitelo da solo il problema.>>
<< Ma posso risolverlo con te>> le diede qualche bacio sul collo e se pur Eulalia era totalmente accondiscendente a quei baci continuò a dirgli di no, mentre Duncan si lamentava, stringendole la vita con le mani, provando ad avvicinarla di più a sé, ed Eulalia sentiva tutto il desiderio di quella mani nel toccarla e nell’accarezzarla, che tentavano di sollevare la stoffa dei vestiti.
<< Sei insistente>> Eulalia gli diede un tenero bacio sul collo, fermando le mani e tornando poi a stendersi sul divano.
<<  Ma rimane sempre no.>>
<< Ma perché?! Quanto ancora devo aspettare?! Io voglio farlo con te, cazzo..>> Eulalia lo guardò, sicuramente quella frase per lui doveva avere un qualcosa di romantico, Eulalia non sapeva se considerarla così o no, ma Duncan tranquillo continuava ad accarezzarle la vita, infilando appena la mano sotto la maglietta.
<< Ma io ora ho sonno e poi no, non adesso>> Eulalia usò un tono ammonitore, per segnare che voleva chiudere li il discorso e Duncan lo recepì bene, anche se con lo sguardo dava a vedere un certo fastidio, si abbandonò su di lei sconfitto, il naso vicino al suo collo e le braccia saldamente intorno alla sua vita, come volesse impedirle di andarsene.
Eulalia sapeva bene il motivo per cui continuava a rifiutarsi, non era perché lei non volesse, anzi cominciava ad accorgersi che ogni volta che il corpo di Duncan le era vicino, ad ogni carezza e ogni bacio lei lo desiderava sempre di più.

Ma lei non era mai stata con nessuno, aveva avuto solo due veri ragazzi, ma niente equivaleva a quello che provava con Duncan, non si era mai concessa a nessuno e ne aveva ancora paura.
“ E se Duncan dopo aver avuto quello vuole, dopo avermi portato a letto se ne va?”
Quella domanda frullava in testa ad Eulalia da giorni, eppure la riteneva stupida, loro non stavano insieme, almeno non ufficialmente, ma lei lo desiderava quanto lui desiderava lei, non le era mai successo e che fosse la sua prima volta, che avesse paura o meno, non le importava, aveva solo bisogno della certezza che lui sarebbe rimasto, non pretendeva di certo il “per sempre”, solo una minima certezza.
<< Duncan>> la sua voce ormai era un sussurro, si stava davvero addormentando, rilassata sotto il calore del corpo di Duncan.
<< Mh?>>
<< Resterai con me?>> seguirono dei momenti di silenzio, fin troppi, ed Eulalia pensò di aver fatto la domanda sbagliata, stava per dirgli di dimenticare ciò che aveva detto proprio nel momento in cui lui però le rispose.
<< Penso di sì, ormai ho preso l’impegno di diventare la tua famiglia, farò del mio meglio Eulalia.>>
Quello le bastava, sorrise poggiando bene la testa sul bracciolo del divano e con Duncan ancora sopra di lei, con la sua presenza vicina si addormentò tranquilla.

   
 
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