Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: Sigridshieldmaiden    19/10/2015    1 recensioni
Cosa cambia una persona ? Un incontro? Un fatto?
Forse,ma se tutto ciò invece facesse parte di uno scherzo del destino? Dopotutto non possiamo saperlo,ma possiamo scegliere . O si accetta il flusso degli eventi o lo si cambia per noi stessi.
Ma una vendetta si può scegliere? Penso di si,almeno lo penso in questa storia.
Probabilmente sarà noiosa o no,questo sarà il lettore a sceglierlo,ma perlomeno sarà una storia diversa da tutte quelle che parlano di vendetta .Potrei anche sbagliare,ma se così non fosse..?
Genere: Drammatico, Mistero, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Faceva freddo.Un freddo che Sigrid non aveva mai provato in tutta la vita.
Era in piedi,davanti a casa di Sven.Il cielo era plumbeo e l'aria era ferma, gli uccelli che di solito non facevano altro che cantare tutto il giorno ora tacevano.Dalla casa non proveniva nient'alto che il suono gutturale del vento ,che faceva sbattere una porta all'interno della casa,priva di altri suoni, quasi come se fosse disabitata da lungo tempo.Qualcosa non andava,e sentiva dal cuore un senso di inquietudine .Involontariamente corse .Tentò con tutta la forza che aveva di aprire la grande porta di legno,ma per quanto ci provasse non si muoveva.Cominciò a battere i pugni urlando il nome di sua sorella ,di  Sven e delle bambine.Ma nessuno rispondeva.Impotente si ritrasse indietro,prese la rincorsa e con foga si buttò nel tentativo di sfondarla.Ma niente era in grado di smuoverla,nè i suoi calci,nè i suoi pugni.Poi quando crollò a terra stremata la porta emise un cigolio e lentamente si aprì.
L' afferrò con rabbia spalancandola,e allora vide. Sven giaceva a terra con gli occhi che la fissavano dilatati,la gola tagliata aveva lasciato scendere il sangue che si era allargato sul pavimento.Poco distante  c'era sua sorella rivolta a terra ,immobile e cerea.Metà del suo volto rivolto verso l'uscita mostrava un occhio ,anch'esso dilatato,pieno di terrore.
 Si svegliò urlando e sudando freddo .Lief che invece stava sonnecchiando nel suo giaciglio al calduccio saltò su dal letto spaventato . Subito si precipitò da Sigrid chiamandola,ma non fece che peggiorare la situazione.Più cercava di calmarla e più lei strillava e agitava le braccia,e ben presto  prese un bello schiaffo in faccia.Al secondo urlo Hilda fece irruzione nella stanza con un calcio,mandando la porta a sbattere con talmente tanta forza che i cardini cigolarono, con un ascia  in mano .
Quando vide Lief che teneva stretta sua sorella con un abbraccio, per evitare un  altro bello schiaffone ; non esitò a piantare con tutta la sua forza mostruosa la penna affilata dell'arma a pochi centimetri dalla testa del ragazzo. Lief sapeva che stava per morire ,e facendo appello a tutta la sua velocità si lanciò nell'angolo più lontano della stanza.
" Odino ,presto sarò con te" fu il suo pensiero.
<  Ma che diavolo state facendo voi due!!!  > ruggì Hilda .In quel momento Sigrid uscì dall'incoscienza   incubo, e si lanciò al collo della sorella .Hilda, sorpresa del gesto  la guardò,incredula,poi  voltandosi verso il povero Lief gli lanciò un occhiata che arrivò fin nelle membra del ragazzo congelandogli il sangue nelle vene.



<  HAHAHA, Lief ho sempre saputo che eri un tipo focoso,ma cercare di fare questo non me lo aspettavo....HAHAHA ,ed io che ti consideravo un ingenuo! La prossima volta che tenti però avvisami,se non fossi arrivato Hilda ti avrebbe fatto a pezzetti! >
 < Come devo dirtelo che non ho fatto niente?!!  E poi se avessi voluto non l'avrei fatto qui ..  >
< Raccontalo a qualcun 'altro ! so bene cosa ti passa per la testa! Soli soletti in una camera calda e con tante pellicce, lei semi incosciente ancora addormentata ,accaldata e più che disposta...Quale uomo non tenterebbe!> disse Sven in preda alle risate,sbattendo il pugno sul tavolo di legno.
< Questo lo dici tu..aspetta hai detto "ben disposta"? > disse incredulo Lief,che era saltato su ,con le mani sopra al tavolo .
< Ritiro tutto, una capra è più sveglia...Non vedi come ti guarda,come ti parla e come si confida con te? Persino Hilda che è la gentilezza fatta persona  la prima volta che ho provato a baciarla mi ha riempito di pugni,mi ha persino fatto un occhio nero! Sigrid invece sta cercando di fartelo capire da un pezzo secondo me,ma tu hai gli aghi di pino nel cervello!> disse toccandosi la testa con un dito  ripetutamente.
In quel preciso momento Hilda entrò in casa seguita da Sigrid.Era pallida in volto e gli occhi arrossati di pianto.Lief saltò istintivamente indietro ,ma Hilda lo rassicurò con un gesto della mano.
<  Scusami per stamane,non avrei mai immaginato che stessi cercando di calmarla,comunque ,dopo questo spero che le cose tornino come prima...ma sappi che la prossima volta... >
< Hilda ,smettila ,è colpa mia.Spero che possiate scusarmi . >.Aspettò il silenzio e raccontò il terribile incubo. Sven e Hilda si guardavano con occhi increduli e preoccupati ; capirono subito ,mentre Sigrid raccontava loro del suo sogno , che era più che normale che avesse urlato in quel modo.Nonostante le rassicurazioni che le fecero ,Sigrid rimaneva turbata.
< Sigrid, te lo giuro,non succederà niente...oggi verranno dei miei amici e stai sicura che con loro nessun folle tenterà di fare ciò che ci hai detto! Non preoccuparti,a tutti capita di fare sogni strani..pensa io un giorno ho sognato di avere le tet.. >
Hilda posò una mano sulla spalla di Sven,che si fermò a metà del suo racconto.In quel momento Berit e Aud fecero capolino dalla porta dell'atrio e assonnate si diressero verso la tavola.Salutando tutti con un grande sbadiglio comune.Se per i quattro era stata una mattinata movimentata ,per le due piccole era stata più che tranquilla.
L'aria del mattino era frizzante e fresca.Trasportata da una leggera brezza proveniente dal mare ,inondava il volto di Sigrid e Lief scompigliando loro i capelli.L'aurora stava finendo di tingere il cielo di immense sfumature di rosa, giallo  ,bianco,arancione e azzurro  quando il sole fece  capolino dalle piatte nubi , disegnando  sopra le  vette delle montagne massicce,brulle e frastagliate,le prime lingue di fuoco.
Se ne stavano fuori ,con le loro provviste per il viaggio ,aspettando la piccola barca di Olaf,il traghettatore.Secondo gli accordi doveva passare a prenderli,ma probabilmente si era fermato a pescare aringhe e si era dimenticato.
Entrambi non si erano detti una parola,troppo imbarazzati. Finchè l'imbarazzo non sparì e incominciarono a ridere .
"Cielo,mia sorella è proprio pazza!,come ha potuto anche solo pensare una cosa del genere.." si diceva Sigrid.Ogni tanto,quando Lief non guardava si permetteva di indagarlo,lo studiava ...lo faceva fin da quando l'aveva conosciuto ,aveva lo strano potere di farla divertire sempre,anche in momenti come quello ; e gli era grata per questo.
Chissà,forse , se non si fosse deciso avrebbe fatto lei  la prima mossa, dopotutto  se  ancora non aveva capito era anche perchè lei non era arrivata al nocciolo della questione,anzi aveva sempre cercato di evitare quel discorso...ma poi le cose erano cambiate ,e a sua volta era cambiata lei .Ma non era tempo per questi pensieri .
Una piccola figura apparì  in lontananza. Una barca ,che pian piano si avvicinava sempre di più.Poi un altra figura ,un altra barca comparve,anch'essa diretta verso di loro.Forse Olaf si era ricordato del patto?
La piccola barca di Olaf attraccò con poche difficoltà alla piccola passerella ,seguita da un altra barca, ben più grossa che trasportava quattro uomini .
In quel momento Sven uscì di  casa precipitandosi a salutare i suoi presunti amici...
Olaf , era un uomo sulla sessantina con lunghi capelli  bianchi legati in un codino e con due baffoni bianchi  lunghi fino a metà busto ; era di costituzione robusta, con una pancia bella gonfia e rotonda,come le sue guance paffute e perennemente rosse per l'alcol;
Lui e Sven si abbracciarono,scambiandosi battute .Poi,quando Sven si accorse dell'arrivo dei suoi amici alzò le mani al cielo in segno di saluto e li accolse presentandoli uno ad uno.
Erano quattro,uno diverso dall'altro sia per altezza che per corporatura.Il primo che si fece avanti era uno gnomo in confronto a Sven.Era basso, sulla ventina,con baffi e barba neri,capelli lunghi che gli ricadevano sulle spalle .Gli occhi sottili e piccoli erano neri,ed aveva stampato in volto un sorriso smorfioso. <  Questo è il mio amico Varin Karlson , Figlio di Karl Gunnarson >. Il vanitoso si limitò a un sorrisetto che a Sigrid parve subito una presa in giro.Sentiva i suoi occhi che la guardavano, e questo non fece altro che darle ancora di più sui nervi quel tipo. Aveva sempre odiato i vanitosi.
Il secondo che si fece avanti invece era alto come Sven , con capelli  corti chiari,un color biondo scuro,tendente al castano ,senza barba ,fatto insolito visto che tutti avevano una barba o dei baffi  da quelle parti , e con due occhi marroni vivaci .Era muscoloso,con gambe e braccia lunghe e ben allenate  .Diversamente dal suo compagno sfoggiò un sorriso trentadue denti,e si presentò da solo <  Io sono Jorvard Ragnarrson ,piacere  >
Il terzo era un uomo sulla quarantina ,stempiato,con una lunga barba con due treccine ai lati e i capelli raccolti in una lunga treccia.I suoi occhi erano marroni,ma di un colore più scuro di quello di Jorvard . < Io sono Ragnarr Sigurdson. > disse sputando. Quello era sempre stato un gesto che non aveva  mai sopportato,Anzi,le faceva schifo.
L'ultimo era un omone,molto più alto di Sven e rotondo di Olav ,con una lunga barba nera e capelli ispidi ,incurati color carbone.Gli occhi grandi e marroni guardavano tutti dal'alto e scrutavano il luogo interessati. < Questo è il mio amico Thormar Sigurdson > disse Sven sorridendo .Dal cognome si capiva che era fratello del tipo chiamato Ragnarr,e quello chiamato Jorvard invece era suo nipote.
< Io sono Sigrid Erikdotthir piacere >
< Io sono Lief  Bjornson >
Le presentazioni non furono molto lunghe," per fortuna che ora ce ne andiamo" aveva pensato Sigrid,che non vedeva l'ora di togliersi di dosso lo sguardo viscido dello gnomo del gruppo,lei che aveva diciassette anni era più alta di lui che invece ne aveva sulla ventina. Non sopportava la vicinanza con quel tipo,anzi ,con tutti e quattro,erano strani e fin da quando avevano messo piede a terra una sorta di inquietudine era serpeggiata nell'animo di Sigrid.
 Olaf si sbrigò a caricare le cose e promise a Sven che sarebbe tornato il giorno dopo con le cose che aveva chiesto di portargli.Tutti erano pronti a partire quando Hilda uscì di casa con un fagotto in mano.Si avvicinò a Lief che,molto probabilmente ancora sotto effetto della sua occhiataccia non si mosse per la paura.
< Tenete,questo è per il viaggio,l'ho fatto ieri ma è ancora buono >
< Sorella ,le pietre in confronto sono fragranti,se avessimo avuto fame avremmo potuto raccoglierne un po' > disse Sigrid.
< Spiritosa..comunque bagnatelo .Lief ,saluta i tuoi  nonni  da parte mia quando torni. >,Hilda gli si avvicinò e gli sussurrò all'orecchio < In fin dei conti sarei felice se tu mi chiedessi il permesso di sposarla ,sotto  sotto non sei male. Comunque sappi che l'avvertimento di stamattina non era uno scherzo,prova a farle qualcosa contro la sua volontà e ti assicuro che i tuoi attributi rotoleranno via ...intesi? >
Lief annui deglutendo .Poi tutti e tre ,Olaf ,Sigrid e Lief salirono sulla barca salutati da Sven ,Hilda e dalle bambine .Non appena il piccolo attracco sparì dalla vista Lief tirò un sospiro di sollievo.
< L' hai sentita anche tu quello strana sensazione,come di inquietudine  ? > disse Sigrid
  < Certo,era come se stessi trattenendo il fiato ...poi con quel tipo ..non smetteva di guardarti in modo strano > rispose Lief.
< Sapete,mi ero fermato a pescare aringhe,quando quei quattro sono spuntati dal nulla e  hanno puntato verso casa di Sven.Non mi sembrava niente di che,ma poi quando mi hanno chiesto di fare loro da guida mi sono accorto che tutte le aringhe erano sparite.E per far sparire delle aringhe ce ne vuole!.. > disse Olaf piuttosto imbronciato.
Sigrid spostò il suo sguardo su Lief e gli chiese   < Senti Lief..ma cosa ti ha detto mia sorella? >
Lief in un primo momento non rispose,ma poi le disse  < Che devo farti mangiare il suo pane anche se dovessi  imboccarti  a forza! >.
I tre scoppiarono a ridere ,rimanendo di buon umore per tutto il viaggio, soprattutto  Lief ,che ripensava a ciò che Sven e Hilda gli avevano detto : " Non vedi come ti guarda,come ti parla e come si confida con te?...In fin dei conti sarei felice se mi chiedessi il permesso di sposarla.."
Chissà ,forse  se non si fosse decisa avrebbe fatto lui la prima mossa.E non sarebbe stato il solito tentativo ripetuto mille volte ,perchè questa volta glielo avrebbe fatto capire bene .
Ma forse non era il momento giusto per quei pensieri ,perchè le nuvole oltre le vette promettevano fulmini e pioggia  .

 NOTA : Era sempre stata usanza aggiungere il son ai nomi dei padri ,( letteralmente  significa  " figlio di .."  ; invece alle ragazze era messo il nome dei padri ma con il Dotthir ( che significa " figlia di.."). Questo rappresentava il cognome,e serviva per riconoscersi .
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: Sigridshieldmaiden