Quella sera si ripeté ogni singolo fenomeno che si era verificato alla sera del loro arrivo. Harry percepì quasi le stesse emozioni, e comprese che era veramente giunto il momento di andarsene.
Era curioso, infondo, di vedere come era questo maledetto portale... seguirono le indicazioni di Silente, grazie anche all’aiuto della mappa, riuscirono ad uscire inosservati.
I Ragazzi li avrebbero accompagnati fino alla limite della foresta. All’apertura del portare tutti le persone del passato dovevano trovarsi al letto. Il motivo era presto detto: Il portale per aprirsi necessita di una grossa quantità di magia, tanto che sprigiona una luce tale da far sembrare che il sole sia sorto; Rischierebbero di essere trascinati anche loro nel Presente, un bel grosso guaio, sinceramente. Di là non c’era nessun Silente in grado di aiutarli.
Il momento degli addii, è sempre una cosa triste, specialmente per Emily ed Harry...Per loro ormai significava, per sempre.
Nonostante tutto si lasciarono con un sorriso.
Emily guardò i suoi genitori e con uno slancio li abbracciò: “Vi voglio bene!”
“Vale lo stesso per noi... comportati bene.”
“Ma ricordati che le regole sono fatte anche per essere infrante...”
“Sirius....!”
Scoppiarono a ridere.
S’incamminarono senza voltarsi, perché altrimenti sarebbe stato più difficile...una cosa li rincuorava: Nel loro presente, ad attenderli c’erano molte persone che volevano bene loro.
Era questo l’importante.
“Voglio che mi prometti una cosa, Harry.” Disse Em.
“Cosa?”
“Che quando saremo tornati, per prima cosa racconterai tutto a Gin.”
Harry rimase perplesso. Perché gli chiedeva una cosa del genere?
“Hai capito, di questa storia... non è bello essere esclusi da quello che accade a chi si ama...lei deve diventare la tua prima confidente, infondo dovrei passare tutta la vita con lei...”
Harry arrossi e non guardò Em... c’era qualcuno ancora più diretto di Ginny...Beh, con il padre che aveva. Sorrise e accettò di mantenere la promessa, con una sola condizione.
“Tu non devi avere paura di scoprire la verità.”
Emily annuì, sarebbe andata fino infondo come faceva sempre. I suoi pensieri furono distratti da una luce che s’intravedeva fra le foglie, quello doveva essere il Portale che stava aprendo, ne erano sicuri entrambi.
Fecero una corsa e furono inondati da una luce immensa, che li trascinò dentro di se: fu una cosa straordinaria, perché videro passare milioni d’immagini sfuocate, di voci, di risa, di tante cose, ma ce ne fu una che colpì più di tutti: era il loro passato, c’erano immagini di quando erano piccoli, ricordi di scuola, come se fosse un riassunto della loro vita fatta d’istantanee, che sempre sarebbero rimaste in loro.
Emily si ritrovò nel suo letto, nel suo dormitorio, si alzò dal letto d’scatto, era mattina, le sue cose a loro posto, prese il calendario: 2 Maggio... Sì, era stata una notte lunga un mese. Si voltò verso i letti delle sue compagne, che dormivano profondamente.
Tutto era come prima. Emily era completamente diversa.
Harry si guardò intorno basito. Dove immaginarselo, come doveva finire. Sospirò e scese a far colazione, sicuro che, questa volta, madama Rosmenta non avrebbe fatto la pazza.
Ad aspettarlo c’erano dei dipendenti del Ministero vestiti di tutto punto, sorridenti, immersi i ossequiose conversazioni, sembravano dei manichini...ed per un mago non doveva essere un bel complimento.
Harry pesava ad Emily, a come potesse sentirsi, e non di certo alla grande manifestazione che da lì a poche ore avrebbe partecipato.
Entrambi cercarono di comportarsi con tutta la naturalezza di cui erano capaci, sapevano bene di chi fidarsi e di chi no. Em, ad esempio, sapendo che Harry stesso avrebbe raccontato ogni cosa, si risparmiò dal farlo lei.
Non era pronta, si disse. Non era pronta di farlo sapere a tutti. Quell'avventura era stata di vitale importanza per lei, forse, di preparazione a quello che sarebbe dovuto venire.
Harry, lo sapeva, e l'avrebbe rispettata.
Rise con le sue amichi, fece colazione come tutte le mattine, scelse il posto migliore per ascoltare la conferenza, che si teneva vicino al lago Nero, per problemi di spazio.
Fece quello che avrebbe fatto se non fosse mai accaduto niente. Lei era comunque la stessa persona, e, nulla di tutto quello doveva turbarla... presto o tardi avrebbe capito.
Fu una di quelle conferenze piene di discorsi noiosi, di persone noiose, di frasi scontante, di inutili informazioni fallaci.
Tuttavia, c’era sempre qualcosa da imparare anche lì.
Il Momento della verità si stava avvicinando pian piano...
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Captitolo non troppo lungo...anzi direi che telegrafico sia la parola che gli si addice meglio... per i miei standar, s'intende. Questa trama è abbastanza intricata, e ho la necessità di procedere lentamente. Se non volgio che venga un pastrocchio. i primi sei capitoli sono stai per mesi fermentati nella mia testa, hanno avuto innumerevoli versioni, revisioni e chi più ne ha più ne metta... fra l'altro ha pure una storia preparatoria...è allucinate, quindi abbiate pazienza. Spero che questo capitolo vi piaccia, nonostante non dica un gran che... lavorerò sodo, ve lo prometto! Gli esami sono finiti, per cui ho sicuramente molto più tempo. Un Grazie a tutti quelli che Seguono Il potere del tempo!
Un bacio, Francy