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Autore: Nana__055    21/10/2015    0 recensioni
'Lo odio, Dio mio, gli sbatterei la testa al muro certe volte, talmente forte da fargli dimenticare che lo amo da morire!'
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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15/09/2015
Tutti i giorni solita routine; alzati, scendi, fai colazione, torna su, vestiti, lavati, riscendi, saluta la mamma e chiudi la porta alle tue spalle per andare a scuola.
Ogni giorno mi vedevo con le mie più care amiche, quelle di vecchia data, quelle che si conosce dai tempi dell’asilo. Dopo pochi isolati la prima che incontro è Keira, Keira Reyes, una moretta alta 1.75.
< Sei in ritardo Val! > Quasi urla, venendomi incontro.
< Scusami, colpa di mia madre, voleva parlarmi questa mattina! > Mi giustificai.
< E cosa doveva dirti? > Chiese con aria curiosa e un po’ preoccupata.
< Ah non ne ho idea, ho alzato i tacchi e sono uscita > Risposi tranquillamente.
Sono Valerie Carter, ma tutti mi chiamano Val, nella mia breve vita ho vissuto cose che nessuna diciannovenne  dovrebbe mai vivere, ne ho passate tante ma ho sempre avuto le mie amiche accanto che mi hanno sempre aiutata, dopo tutte queste brutte vicende sono cambiata, sono diventata una ragazza più chiusa, non che prima fossi molto estroversa, faccio ancora fatica ad aprirmi, oltretutto sono diventata anche più cattiva, cattiva con la vita perché mi sono resa conto che niente viene regalato, e se vuoi qualcosa ti rimbocchi le maniche e te la prendi, e se sei troppo buona la vita ti frega, in ogni caso. Sono una che parla poco con persone con cui si sente a disagio, non parlo molto ma se parlo dalla mia bocca potrebbero uscire un fiume di parole poco carine e maleducate.
Girato l’angolo vediamo l’anello mancante del gruppo; Mary-Kate Ross e la sua sorellina Anna-Belle, entrambe rosse di capelli e con gli occhi verdi, verde profondo, esattamente il contrario di Keira, lei nera e con occhi altrettanto scuri, quasi sembrassero pece.
< Scusatemi, anche oggi ho la palla al piede, ma quando imparerai ad andare a scuola da sola sgorbietto? > Domandò rivolgendosi alla sorella.
< Dai lasciala stare, questo è un anno importante per lei, giusti piccola? > Disse dolcemente Keira, e la piccola annuii.
Mary-Kate fece un salto ad accompagnare la sorella a scuola che poco distava dalla nostra, io intanto, insieme a Keira mi diressi verso il cortile, stavamo parlando del più e del meno, quando ad un tratto sentii una botta dietro alle spalle che mi fece cadere alcuni libri che avevo in mano. Mi girai di scatto per vede la faccia da culo che mi era venuta addosso. Era un ragazzo, nuovo pensai, non lo avevo mai visto nella nostra scuola, ma mi dissi che quello non era un buon motivo per andare contro la gente come fosse una pallina da flipper. Fatto sta, che si girò, ‘per chiedermi scusa’ pensai, e invece..
< Stai più attenta cara! > Disse divertito e scappando via.
Vedevo Kei guardami stranita e facendo no con la testa. Non ci feci molto caso e corsi da quell’idiota.
< Scusami! – dissi picchiettando il dito sulla sua spalla – Senti ‘caro’ prima cosa voglio delle scuse perché di certo non sono io quella che ti è venuta addosso, seconda cosa dovresti imparare un po’ di educazione invece di scappare via e terza cosa anche se sei nuovo niente e nessuno ti da il diritto di importunare persone che vengono qui da anni, non sei Dio caro > Continuai una volta che si girò, spalancò gli occhi al suono di quelle parole, forse avevo esagerato ma nelle persone una delle cose che odio di più è la presunzione, e lui lo era, anche se non lo conoscevo sapevo che era presuntuoso.
< Okay dolcezza, hai vinto, si fa a modo tuo. Scusami per i libri >
< Pff, di nulla > Quasi sbuffai e me ne ritornai dalle mie amiche.
< E comunque sei una rompipalle brunetta! > Urlò facendomi il pelo e il contropelo passandomi a 1 mm dalla faccia con il suo skateboard.
< Maledizione, lo odio! > Digrignai i denti.
Le ore di scuola passarono normalmente, e ringraziando Dio per il resto della giornata non vidi più quella faccia da culo del ragazzo nuovo, fino a quando..
< Okay ragazze, grazie per avermi accompagnato! > Salutai Kei e Mary ed entrai in casa.
< Sono a casaaa > Urlai.
Non udii nessuna risposta, avevo una gran fame e mi diressi in cucina, aprendo in freezer vidi che era rimasto del gelato e decisi di buttarmi sul divano strafogandomi di yogurt e pistacchio.
Stavo per chiudere il congelatore e..
< Ciao brunetta! > La stessa voce, i nervi ormai rilassati tornarono tesi come corde di violino. Mi girai di scatto e vidi davanti la mia faccia lui, lo stesso ragazzo di oggi, era a casa mia, perché era a casa mia?  
 
   
 
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