Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Melek    22/10/2015    1 recensioni
Luce ha 17 anni,è un ibrido nato dall'unione di un angelo e un essere umano.
La sua vita non è semplice se si conta la morte dei genitori in un incidente stradale e il fatto che vede creature orribili,attaccate a delle persone. La sua vita si complica quando conosce Roth: demone odioso,arrogante,bellissimo venuto dall'inferno per ucciderla. Perchè l'inferno si da così pena per uccidere un ibrido senza poteri?
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno.

La cosa più traumatizzante della mattina è togliersi le coperte di dosso e mettere i piedi sul pavimento ghiacciato. Appena poggiai un piede per terra sento brividi di freddo percorrermi da capo a piedi e corsi in bagno,sperando di rendere quell'agonia meno duratura possibile. Mi buttai sotto la doccia accendendo l'acqua calda e quando il vapore vinse sui brividi mi lavai velocemente. Oggi sarebbe stato un grande giorno: il mio primo giorno dell'ultimo anno alla Hight School di Seattle, essere all'ultimo anno non mi rendeva triste, anzi. Sei mesi fa persi i miei genitori in un incidente stradale, un camion non rispettò lo stop e buttò fuori strada la macchina di papà, che prese fuoco. Non volli mai vedere i loro corpi dopo l'incidente, preferii ricordarli sorridenti. 
I miei genitori erano la mia vita, mio padre era il mio eroe e condividevamo la stessa passione per la lettura, seppur in modo diverso; Lui amava i libri riflessivi, io i romantici ma dibattivamo comunque sugli scrittori o su delle trame. Con mia madre invece il rapporto era pura venerazione: lei era la persona che mi ascoltava, con la quale parlavo di tutti i dubbi o dei problemi avuti in classe, a causa dei miei compagni. Io e mia madre eravamo molto diverse, a partire dal fatto che lei era un angelo e io una comune umana. Lei era bionda con gli occhi azzurri, io ho i capelli rossi e gli occhi verdi, l'unica cosa in comune è il fisico: minuto e magro, nonostanto ingurgito qualunque cosa non ingrasso, a volte mi domando se sia un 'potere d'angelo'. Purtroppo non mi lasciò nessun superpotere a cui attingere. Uscii dalla doccia e mi avvicinai allo specchio, i capelli erano diventati lunghissimi, mia madre mi ha sempre chiesto di lasciarli crescere e ora raggiungevano il fondo schiena, li legai, visto che non ebbi il tempo materiale per asciugarli e corsi in camera per vestirmi. Tra due minuti sarebbe suonata la sveglia di Amanda, sorella di mio padre, per portarmi a scuola. Prese lei la mia custodia, si può dire che ce la metteva tutta per farmi da mamma ma essendo giovane e single passava molto tempo fuori casa a divertirsi e più che un genitore la vedevo come una sorella. 
Infilai velocemente una felpa azzurra e dei jeans e indossai le mie converse preferite, sarebbe ora di cambiarle ma son troppo comode e poi c'ero affezionata.                                                                   
Scesi in cucina e vidi Amanda seduta al tavolo,una tazza di caffè davanti e una faccia da zombie.
Mi vide e farfugliò un "buongiorno Luce" mentre sorseggiava il caffè.
"Zia muoviti che devo entrare alle 8.00!" iniziai ad agitarmi, quando era in questo stato vuol dire che aveva passato la notte prima a divertirsi e mi farà fare ritardo, il primo giorno!
"Non chiamarmi zia che mi fa sembrare vecchia,vado a vestirmi Luce dei miei occhi,non ti agitare" alzò le mani in segno di resa e salì le scale sbadigliando, 'Luce dei miei occhi' era solo uno dei tanti sfottii sul mio nome, peronalmente amavo il mio nome, era strano e gioioso, proprio come mamma.                                Scese solo quando mancava un quarto d'ora alle 8.00 e mentre salimmo in macchina mi lamentai "Quando mi comprerai una macchina tutta mia?" piugnucolai con la voce da bambina.
"Quando penserò che sarai abbastanza matura Lucetta" ribattè lei ridendo. La vera motivazione è che aveva paura, aveva sofferto molto per la perdita di suo fratello. Arrivammo quando mancavano 5 minuti,scesi dalla macchina e le feci un cenno di saluto mentre riparte sgommando, direi che ha una guida molto discutibile. 
"Luce!" urlò una voce femminile alle mie spalle, mi girai e vidi Lilian corrermi incontro. Lily era la persona che più assomiglia ad una migliore amica, lei conosceva quasi tutto di me (mamma angelo a parte,quello lo sapevamo solo io,mamma e papà). 
"Lily non urlare che attiri l'attenzione!" ribattei vedendo che alcuni studenti si sono girati spazientiti per le urla della mia amica. Mi buttà le braccia al collo 
"Scusa ma non ti sei fatta sentire per tutta l'estate!" mi sgrida soffocandomi tra le braccia
"Scusa" farfugliai allontanandomi e arrossendo, da quando i miei genitori mi avevano lasciata sola mi ero chiusa in me stessa e nel mio dolore, allontanando tutti.
"Dai entriamo o chi la sente la Rich il primo giorno!" Esclama Lily tirandomi per il braccio, "Approposito" continuò "Prima ho sentito Linda e le sue amichette che parlavano di un super belloccio nuovo,speriamo abbia detto la verità" finisce sospirando sognante, la mia amica non era una ragazza frivola, sognava solo l'amore vero con un riccone sexy. Tutt'altro discorso è per Linda, bellissima come poche e frivola come la maggior parte delle ragazze, si era concessa a tutta la scuola e non credo di esagerare. Entrammo in classe e mi sedetti ad terzo banco con Lily, continuammo a chiaccherare finchè non entrà la professoressa Rich, insegnante di matematica e super stronza di prima categoria.
"Ragazzi oggi diamo il benvenuto ad un nuovo studente" iniziò a parlare con la sua voce stridula e fece un gesto con la mano verso la porta, entrò un ragazzo biondo, altro e muscoloso, almeno così sembrava dai muscoli che scoppiavano nella maglietta. Il viso non lo vidi bene, almeno fin quando non si girò verso la classe. Iniziai a sudare, bello era troppo poco per descriverlo. Occhi di ghiaccio, talmente chiari da sembrare bianchi, naso dritto e bocca piena. Aveva un aspetto cadaverico ma pensai di poterci passare sopra. Indossava una giacca in pelle nera slacciata, maglietta nera e jeans chiari. Sentii un pizzicotto al fianco e mi giro verso Lily "Ma che fai! Mi fai male" mi lamentai scacciando la sua mano, "Finiscila di sbavare Lu" mi riprese ridendo. "Non stavo affatto sbavando,è oggettivamente bello" le rispondo girandomi di nuovo verso quel ben di Dio.
Vidi che anche lui mi fissa, alzò un sopracciglio e fece un ghigno, come se avesse sentito, 'impossibile!' mi dissi. 
"Si chiama Roth Crow e quest'ultimo anno starà con noi, va a sederti in uno di quei banchi vuoti" gli intimò la prof e il ragazzo prese posto nel banco parallelo al mio, nella fila accanto. Ci separava circa un metro e mi sentii scottare come se mi avessero gettato nel fuoco, 'Stai calma, stai calma' mi imposi sperando di non avere la faccia troppo rossa o di non iniziare a sudare come un procione. Le lezioni scorrevano veloci e cercai di non pensare al ragazzo vicino a me. Roth era davvero un nome strano. Aveva passato tutte le lezioni a fissare nel vuoto e a girarsi, di tanto in tanto. Quando suonò la campanella della fine delle lezioni mi alzai e con Lily mi diressi verso l'uscita.
Mi sentii spingere e quasi caddi a terra, "Luce ti sei fatta male?" mi chiese Lily mettendomi una mano sulla spalla. Non le risposi e mi girai per vedere chi mi aveva spinto: Roth,il ragazzo nuovo. "Hai problemi a camminare?" mi sfottè alzando un sopracciglio. La stizza vinse contro l'imbarazzo e mi sentii pervadere da una voglia matta di prenderlo a schiaffi "Scusa?!" esclamai uccidendolo con lo sguardo, "Ti scuso tranquilla" continuò, "Ti chiami davvero Luce? Che razza di nome è?" continuò ghignando.
 "Ma chi ti credi di essere?" esplosi avvicinandomi a grandi passi finchè non mi ritrovai il suo petto a 5 cm di distanza, alzai lo sguardo e misi le mani sui fianchi "Senti bello ma che problemi hai? Mi spingi e hai pure il coraggio di rompere sul mio nome? ma da dove vieni esistono le buone maniere?" sbraitai.
"In effetti no, non esistono, Piccola Lanterna" e si allontanò ghignando. Bello era bello, ma era proprio un coglione!


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Angolo di Sabri: 
Iniziamo bene, chi non lo vorrebbe un compagno di classe così? 
Chissà cosa succederà tra i due... cuori o incendi?


  
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