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Autore: clif    25/10/2015    3 recensioni
Un nuovo anno sta per cominciare ad Hogwarts, ma neanche questa volta sarà una passeggiata per i gemelli Potter…
Un antico e pericoloso mistero sta per tornare alla luce… di nuovo…
Questa volta sarà ancora più difficile per il giovane Harry Potter…
Un mostro che attacca tutti i mezzosangue presenti nella scuola, elfi impiccioni, bolidi assassini e macchine volanti.
Dovrà affrontare tutto questo, e dovrà farlo con un aiuto in meno.
La fiducia della persona che Harry ama di più, verrà messa in dubbio.
Possibile che dietro a tutto quello che succederà durante l’anno ci sia proprio "lei"?
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ la pietra filosofale”
Ambientazione: 2001-2002
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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Heather rimase qualche secondo immobile per fare mente locale. Percorse mentalmente tutti i fatti  avvenuti e gli elementi che aveva. Lo strano comportamento del fratello. Il suo indagare sulla camera dei segreti. E l’affermazione che Ronald aveva appena fatto. La ragazza socchiuse un attimo gli occhi e il suo sguardo divenne di ghiaccio.

-Spostati- Ordinò al Grifondoro. Il ragazzo esitò un attimo, non capendo cose stesse succedendo, ma quando vide la ragazza tirare fuori la bacchetta e puntargliela contro, scattò di lato terrorizzato.

-Bombarda Maxima!- Dalla punta della bacchetta partì un fascio di luce rosso scuro che colpì il punto dove le macerie stavano ostruendo il passaggio. In un boato assordante la strada fu finalmente sgombra dai massi e dai detriti vari. Ron era semplicemente allibito. Non vi era paragone. La loro potenza era proprio su due piani totalmente differenti.

-Non ti muovere da qui- Gli ordinò. E, senza dargli il tempo di rispondere o di contestare, sfrecciò per il corridoio davanti a se. Dopo diversi metri trovò una porta di metallo spalancata. All’interno vi era un enorme sala (simile alle fognature), con delle statue di serpenti ai lati e una statua della testa di Salazar Serpeverde ricopriva completamente il muro di fronte. Al centro della sala vi erano tre persone: Harry, Ginevra Weasley, svenuta a terra, ed un ragazzo che Heather non aveva mai visto prima.

Proprio in quel momento arrivò dall’alto il canto di un uccello. Un uccello rosso, probabilmente una fenice, planò accanto ad Harry lasciando ai suoi piedi un vecchio cappello logoro. Doveva essere il cappello parlante.

-Ecco ciò che Silente lascia al suo protetto: un uccello canterino e un vecchio cappello- Sogghignò l’altro ragazzo, con una nota beffarda e fredda nel tono di voce. Ormai era chiaro. Era lui l’erede di Serpeverde, chiunque fosse il ragazzo. Decise di mostrarsi a quella strana combriccola e si avvicinò silenziosamente.

I due ragazzi si voltarono. Harry sembrava in un primo momento sorpreso di vederla, poi nel suo sguardo si potè scorgere sollievo ma anche un pizzico, ben nascosto, di sensi di colpa. Heather capì subito da cosa era scatenato, ma decise di lasciar correre, per il momento. L’altro ragazzo invece la guardò dubbioso.

-Stai tranquillo. Noi non abbiamo bisogno di un mostro secolare per combattere. Noi Potter, in particolar modo la sottoscritta, possiamo combattere benissimo senza troppi aiuti esterni- Disse la ragazza con il suo solito ghigno. L’erede rimase per un secondo sorpreso, ma subito la sua espressione divenne beffarda. Adesso anche lui aveva capito chi fosse la ragazza.

-Heather! Lui è Tom Orvoroson Riddle,  il ricordo di Voldemort da giovane! È uscito da quel diario che giace per terra! E sta lentamente prendendo l’anima di Ginny! Inoltre mi ha rubato la bacchetta!- Harry cercava di spiegare velocemente tutta la situazione alla sorella, mentre lei lo guardava seccata per via delle sue urla.

-Vediamo chi vincerà. Lord Voldemort, l’erede di Salazar Serpeverde ed il suo basilisco oppure i famosi gemelli sopravvissuti- Detto questo sibilò un ordine alla statua del suo antenato. La bocca dell’uomo si aprì lasciando uscire un enorme serpente di qualche decina di metri.

-Tu pensa al biscione, io mi occuperò della nostra giovane nemesi- Ordinò la sorella ad Harry. Al ragazzo non sfuggì quella nota di distacco e freddezza che aveva messo nel tono. Sapeva a cosa era dovuta. Nel caso fossero usciti vivi da lì dentro, avrebbero dovuto parlare. Sperava in un perdono. Ma ottenerlo dalla sorella era più difficile di affrontare un basilisco, a volte.

Mentre l’enorme rettile iniziò a inseguire Harry tra le tubature dell’enorme camera, Tom Riddle, alias Voldemort, iniziò a duellare contro Heather Potter a suon di incantesimi. Nella sala volarono fasci di luce rossa e viola ad una velocità sorprendente. Ma oltre quello non si sentivano altri suoni: entrambi lasciavano incantesimi senza pronunciare alcuna formula.

-Sei in grado di lanciare incantesimi non verbali, nonostante la tua età. Quanti anni avrai? 12? È pazzesco: persino io ho cominciato ad impararli al mio 3° anno- Le disse il giovane ricordo di Tom Riddle.

Heather non si lasciò distrarre dalle sue lusinghe e, dopo aver schivato un fiotto di luce nera, scagliò uno Stupeficium non verbale contro l’avversario. Tom parò il colpo evocando un enorme scudo d’argento.

Il rumore del colpo si espanse per tutta la sala.


Entrambi i duellanti si guardarono negli occhi. i loro sguardi erano identici. Entrambi avevano una patina di freddo ed indifferenza che copriva un istinto omicida irrefrenabile. Tom interruppe quella sfida di sguardi e sorrise all’avversaria. Non un sorriso allegro. Ma un qualcosa di ancora più inquietante.

-Tu sei come me. Nascondi, sotto strati di freddo distacco, un potere oscuro irrefrenabile. In futuro potresti diventare una signora oscura potentissima, una delle più potenti di tutti i tempi. Perché non ti unisci a me?- Le domandò con una voce tanto dolce quanto falsa. Lo sguardo di Heather sembrò esitare per qualche istante.

Intanto Harry era uscito dalle fognature ed era ritornato lì. Il basilisco lo aveva seguito per tutte le condutture e lo aveva infine raggiunto. Sembrava spacciato, ma da dentro il cappello parlante comparve una spada d’orata con dei rubini incastonati. Il ragazzo la estrasse e iniziò a lottare contro l’enorme rettile.

-Beh. Forse hai ragione. Forse in futuro diventerò davvero una strega oscura. Ma in tal caso, sarà meglio eliminare la concorrenza da subito. Tu cosa dici?- Gli domandò con un aperto ghigno. Tom contrasse la mascella e si rimise in posizione d’attacco, imitato subito da Heather.

Lanciò un nuovo incantesimo, ma questa volta non era di colore rosso o nero. Un fiotto di luce verde sfiorò appena la spalla della giovane Potte. Se non si fosse spostata all’ultimo momento, l’avrebbe presa in pieno. Heather aveva per un istante percepito un intento omicida nell’incantesimo. Non sapeva cosa fosse, ma aveva capito che se l’avesse colpita sarebbe morta.

Proprio in quel momento Harry riuscì a uccidere il basilisco con la spada, ma in contemporanea l’enorme creatura lo aveva azzannato ad un braccio. Il mostro crollò al suolo, mentre Harry si accasciò reggendosi il braccio sanguinante, dove una zanna gli era rimasta incastrata. Tremolò leggermente e cadde a terra anche lui, facendo rotolare la spada a qualche metro di distanza. Voldemort ed Heather rimasero in silenzio ad osservare la scena.

-Il veleno del basilisco non ha antidoti. A tu fratello non rimangono più di 5 minuti di vita. Se vuoi rimanere al suo fianco per più tempo possibile, ti suggerisco di sconfiggermi in fretta- Disse il ricordo dell’oscuro signore con un ghigno. Dopo un secondo eterno di silenzio, i due alzarono in sincronia le bacchette e urlarono, questa volta a voce alta, i loro incantesimi.

-Stupeficium!- Gridò Heather, facendo uscire dalla sua bacchetta un potente getto di luce rossa.

-Avada Kedavra!- Gridò invece Tom, mentre dalla sua bacchetta usciva un fiotto di luce verde smeraldo. Lo stesso incanto che poco prima aveva quasi colpito la ragazza. I due fasci di luce si incontrarono a metà strada causando un fragore assordante. In un primo momento nessuno dei due sembrò sopraffare l’altro. Il rosso e il verde rimanevano esattamente sullo stesso livello.

Ad un certo punto, però avvenne qualcosa di inaspettato. I due incantesimi sembrarono agganciarsi tra loro e i due contendenti vennero circondati da una cupola di energia. Ma cosa stava succedendo?
  
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