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Autore: clif    29/10/2015    3 recensioni
Un nuovo anno sta per cominciare ad Hogwarts, ma neanche questa volta sarà una passeggiata per i gemelli Potter…
Un antico e pericoloso mistero sta per tornare alla luce… di nuovo…
Questa volta sarà ancora più difficile per il giovane Harry Potter…
Un mostro che attacca tutti i mezzosangue presenti nella scuola, elfi impiccioni, bolidi assassini e macchine volanti.
Dovrà affrontare tutto questo, e dovrà farlo con un aiuto in meno.
La fiducia della persona che Harry ama di più, verrà messa in dubbio.
Possibile che dietro a tutto quello che succederà durante l’anno ci sia proprio "lei"?
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ la pietra filosofale”
Ambientazione: 2001-2002
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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Ad un certo punto, però avvenne qualcosa di inaspettato. I due incantesimi sembrarono agganciarsi tra loro e i due contendenti vennero circondati da una cupola di energia. Ma cosa stava succedendo?

Doveva trattarsi di qualche strano effetto dei loro incantesimi, ad Heather non interessava. Ma mentre Tom era ancora concentrato sulle cupole intorno a loro, la ragazza aveva adocchiato il diario ai piedi della piccola Ginny. Se Harry aveva detto la verità, distruggendo quell’oggetto avrebbe distrutto anche Voldemort.

Approfittando della sua distrazione, Heather con uno strattone ruppe la connessione dei loro incantesimi e fece cadere Tom all’indietro. Era il momento giusto. aveva solo pochi istanti per farlo. corse verso il diario ed afferrò la spada che il fratello aveva usato per uccidere il basilisco, pronta per trafiggere l’oggetto.

 In tutta la camera risuonò un grido di dolore. Appena Heather aveva tentato di afferrare la spada, la sua mano si era pesantemente ustionata e un’enorme chiazza di sangue aveva bagnato il palmo. Perché? Cosa diavolo era successo? Tom intanto si era rialzato e stava puntando la bacchetta contro di lei.

-Credo che per i gemelli Potter sia giunta la fine. Harry morirà tra tre o due minuti per avvelenamento, mentre te verrai uccisa in questo momento da me. È stato stupido da parte tua rifiutare la mia offerta- Disse con un ghigno crudele sul volto. Fece per alzare la bacchetta, convinto di avere la vittoria in pugno, ma questa sua sicurezza gli costò caro.

Con una rapidità incredibile, Heather afferrò la propria bacchetta e lanciò un schiantesimo contro l’avversario. Tom cercò di ripararsi, ma non riuscì a fare in tempo un perfetto Protego. L’incantesimo della giovane Potter riuscì a superare la difesa avversaria e a schiantare Tom contro il muro.

Approfittando della situazione, la ragazza sfilò la zanna di basilisco dalla spalla del fratello e pugnalò il diario. Dal piccolo oggetto iniziò a fuoriuscire un liquido scuro, come del sangue. Il corpo di Voldemort si contorse per qualche istante per poi scomparire in un esplosione di luce.

Nello stesso istante Ginny Weasley riaprì gli occhi, una volta finita l’influenza che il diario esercitava su di lei, era finalmente riuscita a risvegliarsi. Intanto la fenice, mandata lì da Silente, guarì, con le sue lacrime miracolose, Harry dall’avvelenamento. Una volta preso ciò che rimaneva del diario e aver soccorso una shoccata Ginny, i ragazzi tornarono indietro, dove Ron ed il professor Allock li stavano aspettando.

Durante tutto il tragitto i gemelli Potter non si scambiarono uno sguardo e neanche si parlarono. Harry era logorato dai sensi di colpa: aveva dubitato della sorella, pensando che ci fosse lei dietro agli attacchi del basilisco. Heather invece era tranquilla, almeno in apparenza. In realtà si stava facendo logorare dalla rabbia.

Una volta raggiunti, Ron abbracciò di slancio la sorella, senza però essere ricambiato. La piccola di casa Weasley era a dir poco terrorizzata dall’idea di essere espulsa. Si sentiva in colpa per ciò che era successo. Se non avesse preso quello strano diario, tutto quello non sarebbe successo.

Ricoperti di polvere ed in alcuni casi, i gemelli Potter, di sangue, il gruppo arrivò infine di fronte all’ufficio del preside. All’interno lì aspettava un po’ di persone. I signori Weasley, che aspettavano con ansia di avere notizie dei due figli, Caroline, che era andata ad avvisare il preside su ciò che stava succedendo nella camera dei segreti, i capi casa di Grifondoro e Serpeverde, il professor Piton e la professoressa McGranitt, ed infine il professor Silente, che osservava in silenzio il piccolo gruppo.

Appena li vide, la signora Weasley andò ad abbracciare i due figli, non riuscendo a trattenere un pianto di gioia. Il signor Weasley, anche lui felicissimo, rimaneva un po’ indietro lanciando degli sguardi di gratitudine ai due Potter. Anche Caroline tirò un sospiro di sollievo vedendo l’amica sana e salva.

A quel punto Harry spiegò per filo e per segno tutto ciò che era successo. Il fatto che era stato quel diario a stregare Ginny Weasley, che il diario era appartenuto a Tom Riddle (alias. Voldemort) e che il giovane trio di Grifoni aveva infranto almeno un centinaio di regole per scoprire chi fosse l’erede di Serpeverde.

-Alla fine avevate ragione: era stata, direttamente o indirettamente, la sorella di uno di voi a sguinzagliare il basilisco- Disse Heather. Il tono della sua voce sembrava lasciare scie di ghiaccio nell’aria per quanto fosse freddo e tagliante. A quelle parole alcuni la guardarono confusi (i signori Weasley, e i due capi casa di Grifondoro e Serpeverde)mentre altri mortificati (suo fratello e Ron). Silente invece la scrutava con il solito sguardo profondo. Prima che Harry potesse dirle qualcosa, la ragazza si rivolse al preside.

-Vorrei far vedere quest’ustione alla mano a madame Chips, quindi se non le dispiace vorrei andare- Disse la Serpeverde. All’annuire del preside, la ragazza, seguita da caroline, uscì dallo studio. Ginevra Weasley non la perse di vista finchè non svoltò l’angolo. Ricordava ancora la loro chiacchierata prima di venire ad Hogwarts.

Nell’ultima stanza dormivano le uniche due ragazze presenti in casa: Ginny Weasley e Heather Potter.

Le due ragazze non avevano parlato molto, e nell’ultimo giorno proprio per niente, almeno prima di addormentarsi. Le due ragazze andarono a letto molto presto (non volevano svegliarsi tardi il giorno dopo). La stanza cadde in un profondo silenzio. Le due ragazzine si erano infilate nei loro rispettivi letti e avevano spento la luce. Anche Samuel, il pitone, si era raggomitolato ai piedi della sua padrona.

-Heather?- La voce della piccola Weasley, seppur bassa, risuonò per tutta la stanza. La ragazza in questione aprì gli occhi. incuriosita dal fatto che fosse stata chiamata. E anche un po’ seccata. Voleva dormire.

-Posso farti una domanda?- Le domandò lei. Heather notò il tono incerto ed esitante dell’altra, e ciò la incuriosì un po’.

-È da questo pomeriggio al Ghirigoro che una cosa mi tormenta: solo te potrai placare i miei dubbi- Le disse, scatenando ancora di più la sua curiosità.

-Di che si tratta?- Domandò Heather. Il tono non aveva ancora abbandonato quella nota di indifferenza, ma dal suo sguardo si poteva scorgere la curiosità.

-Ho paura che finendo a Serpeverde, o comunque in un’altra casa, i miei fratelli non mi parleranno più. So che tu sei la prima Potter della storia ad essere finita nella casa di Salazar, perciò solo tu potrai togliermi questo dubbio. Cosa devo fare?- Sembrava davvero preoccupata. Heather rimase per qualche istante impassibile.

Poi, probabilmente per la prima volta nella sua vita, il suo volto si distese in un sorriso comprensivo. Ginny registrò velocemente la nuova fisionomia della ragazza: probabilmente non avrebbe avuto altre occasioni di vederla. Il volto era lo stesso, ma sembrava quasi più luminoso. Come se la patina di tenebre che di solito ricopriva il suo animo fosse stata momentaneamente spazzata via.

-Devi stare tranquilla. Un rapporto tra fratelli non è così facile da rompere. Io ho estrema fiducia in Harry, e lui ne ha in me. La differenza delle nostre case non ha affatto inclinato il nostro rapporto- Detto questo, il suo volto tornò distaccato e senza aggiungere altro tornò a letto. Ginny rimase qualche istante a riflettere sulle sue parole, per poi sospirare di sollievo.

Si era sbagliata. La differenza di case aveva appena intaccato la fiducia dei due gemelli.
  
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