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Autore: Eiblos    25/10/2015    3 recensioni
{ BanGaze | OOC Suzuno | attenzione ai feels! }
Non c'è un giorno sbagliato o uno giusto per fare quelle cose, vanno fatte e basta. Già, spieghiamolo tutti a Suzuno che con altri 364 giorni disponibili per farlo ha scelto l'unico giorno sbagliato!
Tratto dal testo:
Beh, era risaputo: mai stuzzicare il Tulipano che dorme. Sopratutto se quel Tulipano si era stancato delle paturnie mentali del coinquilino che non voleva aprigli la porta.
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L'albino era più pallido del solito, con due guance rosse che neanche i clown con il trucco avrebbero potuto eguagliare; i suoi occhi anche erano rossi, solcati da lacrime che scendevo a grandi gocce sulle sue guance, mentre tutto il corpo era scosso da forti tremiti e singhiozzi.
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"[..] Ho messo da parte tutto il mio orgoglio e tu... ma davvero non ti fai neanche un po' schifo? Vattene, non voglio più vederti! Fatti investire da qualcosa e crepa!— e qui iniziò a spingerlo fuori, con le braccia pallide ancorate alla maglietta dell'altro— anzi, no! Non crepare subito investito, vai a fare il barbone e-".
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Burn sorrise, per un attimo era davvero felice di non essere lui quello stupido; oh si, era tremendamente soddisfatto.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sbagliato giorno, Fuusuke?


Nagumo suonò per l'ennesima volta il campanello. Era veramente adirato, ora. Che cavolo stava facendo quel demente di un Ghiacciolo per non aprirgli la porta?!

Aah! Se entro tre secondi quel deficiente non si fosse deciso ad aprire la porta avrebbe urlato. Per quale oscuro motivo si era chiuso a chiave con il catenaccio?! Cos'è, aveva paura dei ladri?! Neanche abitassero in una brutta zona, per la miseria!

<< Rincoglionito, vedi di aprire questa dannata porta e smetterla di fare la prima donna, che nessuno ti vuole derubare qui! >> e addio alla calma. Beh, era risaputo: mai stuzzicare il Tulipano che dorme. Sopratutto se quel Tulipano si era stancato delle paturnie mentali del coinquilino che non voleva aprigli la porta. Infatti, da ormai una settimana il Ghiacciolo aveva deciso di odiare ancora di più il rosso, senza un apparente motivo.

Burn sentì il catenaccio della porta scattare, e si affrettò a girare la chiave nella toppa. Quando l'ebbe ormai aperta quello che vide oltre la soglia lo spavento molto.

L'albino era più pallido del solito, con due guance rosse che neanche i clown con il trucco avrebbero potuto eguagliare; i suoi occhi anche erano rossi, solcati da lacrime che scendevo a grandi gocce sulle sue guance, mentre tutto il corpo era scosso da forti tremiti e singhiozzi.

<< Ehi, ma che hai- >> quella 'i' quasi non riuscì a pronunciarla, perché l'altro ragazzo gli aveva mollato un pizzone.

<< Vaffanculo, sei un stronzo! Un maledettissimo stronzo! Cosa ti costava almeno leggerla, quella lettera, eh? No, per carità! Ti dovessi sentire male a non pensare a te stesso per un attimo! Avresti almeno potuto chiedermi cos'era! Per me era importante! Ci ho messo me stesso in quelle parole, e te ne sei fregato! Ti odio così tanto! >> okay, il rosso era un attimo disorientato. Il Ghiacciolo -che non era poi molto freddo, quella sera- aveva iniziato ad urlare e insultarlo, il che non era veramente poi così strano, se non fosse per il fatto che riusciva a malapena a parlare, complici quei singhiozzi che tradivano quanto fosse disperato e ferito. Burn esaminò nella sua mente le parole del ragazzo; lettera... lettera... oddio, ma mica parlava della lettera che gli aveva lasciato sul comodino il... seriamente? Quella che lui aveva creduto essere il più bastardo degli scherzi ricevuti quel giorno?

<< Dio, calmati! La lettera di cui parli è forse quella che- >> si, venne interrotto un'altra volta.

Suzuno sgranò gli occhi, puntandoli in quelli gialli dell'altro. << Qu-quindi l'hai letta? Oddio, l'hai letta! E te ne sei fregato! L'hai letta e te ne sei fregato come se io non ci avessi messo tutto me stesso per scrivertela! Ho messo da parte tutto il mio orgoglio e tu... ma davvero non ti fai neanche un po' schifo? Vattene, non voglio più vederti! Fatti investire da qualcosa e crepa!— e qui iniziò a spingerlo fuori con le braccia pallide ancorate alla maglietta dell'altro— anzi, no! Non crepare subito investito, vai a fare il barbone e- >>.

Burn sorrise, per un attimo era davvero felice di non essere lui quello stupido; oh si, era tremendamente soddisfatto. Aveva smesso di ascoltare Fuusuke che gli urlava contro quelle cattiverie quando si era ricordato che il giorno in cui l'albino gli aveva dato quella lettera era il primo di aprile. Sapete, il primo aprile, quell'oscuro giorno conosciuto per i più bastardi scherzi che uno possa fare.

Quando quel giorno il rosso aveva letto la lettera del Ghiacciolo si era davvero sentito felicissimo. Stava aspettando che rientrasse dalla scuola privata e super figa che frequentava per saltargli addosso a fare quelle cose poco caste che sognava ogni notte, quando si era improvvisamente bloccato ed aveva ricordato che giorno fosse. Lui si che si era sentito malissimo ed avrebbe voluto prenderlo a sberle in faccia, per poi decidere di far finta di nulla e dimenticare la lettera. La strappò, arrabbiato e ferito, non volendo davvero credere che l'albino fosse così bastardo da fare uno scherzo di così cattivo gusto, e la buttò nel secchietto che aveva in camera.

Il Ghiacciolo dovette averla trovata, in uno dei suoi attacchi di pulizia nervosa, ed ecco il perché l'aveva aggredito.

Quanto può essere stupido?, si chiese mentalmente Haruya.

Ritornò alla realtà, sorridendo al ragazzo che aveva di fronte. Non gli permise di sputargli contro altri insulti: lo prese per i polsi e, avvicinandosi, lo baciò.

Fuusuke lo spinse via, decisamente incazzato. << Che stai facendo?! Levati! >>, ma il rosso fece l'opposto, senza lasciare i suoi polsi lo spinse dentro la casa il necessario per chiudere la porta con il piede.

<< Suzuno, che giorno era quello in cui mi hai consegnato la lettera? >> chiese pazientemente, fissandolo intensamente negli occhi.

<< Oh Dio! Ma sei impazzito? Lasciami! >> disse invece iniziando a scuotere le braccia, cercando di liberarsi dalla presa nettamente più forte dell'altro.

Haruya non smise di guardarlo, e lo spinse contro il muro, bloccandolo. << Sei tu quello impazzito qui! Visto che dici di essere intelligente perché non provi a ricordare col tuo fantastico cervello che giorno era? >>.

Il Ghiacciolo era veramente furioso, non pensò neanche troppo a quanto erano vicini i loro corpi. << Ma come ti permetti?! Provi anche a fare il sarcastico? Senti basta, me ne voglio andare da qui. Se non lo fai tu, lo faccio io. >>

<< Era il primo Aprile, deficiente! >> glielo urlò, avvicinando i loro visi. Davvero, e questo sarebbe intelligente?! Sarei potuto entrare anche io a quella scuola, rifletté Nagumo.

Suzuno per un attimo si pietrificò. << Eh? >> chiese stupidamente.

Nagumo lasciò i suoi polsi, mettendo le mani sul muro all'altezza del viso di Suzuno.

<< Era il primo Aprile, quando mi hai dato la lettera in cui ti dichiaravi, Fuusuke. >> sorrise, avvicinandosi ancora di più, sfiorando il naso dell'altro.

Suzuno si sentì davvero uno stupido, per la prima volta nella sua vita voleva sparire. Arrossì vistosamente, e velocemente scattò cercando di scappare.

Oh, vedo che qualcuno finalmente si è ricordato come esattamente funziona la sinapsi dei neuroni; il sarcasmo prima o poi avrebbe sposato Nagumo.

Il rosso lo riprese velocemente per i fianchi, sovrastandolo in altezza e facendo aderire completamente i loro corpi.

<< Mi piaci anche tu, Fuusuke. Mi piaci quando hai scatti isterici come questi. Mi piaci quando fai il freddo e poi sei sensibile. E mi piaci ancora di più quando sbagli, mi ricorda che sei umano anche tu, come me. Che forse non sei irraggiungibile come penso a volte. Mi piaci più di quanto il tuo cuore possa sperare di piacere a qualcuno. >> gli sussurrò queste parole all'orecchio, non smettendo di sorridere neanche quando il Ghiacciolo abbassò la testa imbarazzato, spingendolo via.

<< No-non cercare di abbindolarmi. Sono ancora arrabbiato! Hai strappato la mia lettera! >> cercò di ricomporsi, con scarsi risultati.

<< Arrabbiati di sopra, dopo che ti avrò legato a quel letto. Dovrai pregarmi in ginocchio per uscire da quel dannato arredo per la casa! E ringrazia il cielo che non ti prenda qui e adesso. >>




Piccolo angolino dell'autrice:

Okay, non so esattamente che dire di questa... cosa. Stamattina mi sono svegliata, e quando stavo per mettermi a finire Latino -esatto, la tristezza proprio.- sentendo la musica mi è venuta un sacco di ispirazione. Ho preso il Pc -e fanculo a Latino- e ho scritto come una macchinetta. Le parole erano praticamente già scritte prima ancora di pensarle. Non so quanto esattamente possa essere decente, ma a me piaceva e ho deciso di pubblicarlo. (Parksu! *applausi* Aaah, kamsahamnida, kamsahamnida).

Spero possa piacere anche a voi! Un abbraccio,

~Eiblos.

   
 
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