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Autore: lola_fantasy    26/10/2015    6 recensioni
Sono passati quasi due anni dall'ultima battaglia contro Nidhoggr e gli ex draconiani trascorrono le loro giornate come dei ragazzi normali: studiano in scuole diverse ,guardano film, parlano, ridono, fanno passeggiate, vanno in giro, si divertono insieme... Ma la loro normalità non durerà ancora per molto tempo: infatti, due nuovi ragazzi sono al servizio di Nidhoggr, e di certo non porteranno belle sorprese. Sofia, Fabio, Lidja, Karl, Ewan e Chloe dovranno partire per nuove missioni in tutto il mondo, cercare nuovi oggetti, ma anche questa volta non saranno soli: figure molto importanti e a loro speciali andranno in loro soccorso. In questa nuova storia, ci saranno delle sorprese, sia belle che brutte, alcune dolorose e altre emozionanti, che cambieranno (di nuovo) totalmente la loro vita.
Dal capitolo 11 :
"-Credevo fossi io l’unica ragazza che avresti mai voluto prendere, ma mi sbagliavo; non ci solo io a questo mondo.
Con un scatto fulmineo, il ragazzo tirò a sé il pezzo di fune tra le sue mani, così Sofia, che teneva gran parte della restante liana, fu sbalzata contro il petto di Fabio. L'avvolse tra le sue braccia.
- L’unica persona che vorrò mai prendere per davvero sei tu"
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                Spero vivamente che il capitolo nuovo e da alcuni molto atteso vi piaccia… vi auguro una piacevole lettura.


Capitolo 11: “ Dubbi e gelosie”
Si mosse inquieta sul divano: Fabio aveva sollevato Sarika dalle sue gambe, ma questa si era fatta spazio tra Sofia e il ragazzo, allontanandoli; un’accelerata del suo battito cardiaco, forse dovuto allo stress, forse all’incredulità mista alla rabbia, e Sofia per poco non la buttò giù dal divano, se non fosse stato per Chloe, che le mise una mano sul braccio e la guardò con sguardo rassicurante. Sofia sorrise debolmente, poi rivolse la propria attenzione al professore.
- Puoi spiegarci perché sono qui? -  gli chiese con tono leggermente irritato.
- L’ho detto poco fa, Sofia: sono qui perché hanno bisogno… -
- Ho sentito cos’hai detto prima! Intendevo dire: perché sono venuti proprio qui da noi? -
- Questo ti crea forse un problema, ragazzina?- insinuò Sarika.
- No, ma tu sicuramente me ne crei tanti. – sorrise ironicamente lei. Non sapeva da dove avesse preso tutto questo coraggio nel contrattaccare, ma non le importava: quella ragazza dai setosi capelli scuri iniziava a darle sui nervi.
- Oh, ma davvero? Perché invece tu di problemi non ne creavi già prima che arrivassi io, giusto? - ribatté la nuova arrivata con aria di superiorità.
- Cosa vuoi insinuare?-
- Niente, è solo che… -
- Basta! Finitela voi due! Se andiamo avanti così, non riusciremo mai a collaborare!- le bloccò il prof. – E per rispondere alla tua precedente domanda: loro sono venuti proprio da noi perché ci conoscono attraverso Nidhoggr, che li aveva assoggettati in maniera molto più potente rispetto alle altre volte. -
- Che cosa significa esattamente questo? - chiese Chloe, confusa.
- Che essendo loro delle viverne, Nidhoggr ha dovuto assoggettarli in maniera più forte; mentre li comandava, ha trasmesso involontariamente loro informazioni su di voi e sulla sua vendetta.  E così loro si sono rifugiati da noi, sapendo chi fossimo e le nostre conoscenze in tutta questa storia. – spiegò il prof.
- Esattamente. Sappiamo cosa vi ha fatto passare Nidhoggr, cosa ha fatto passare a noi, e non siamo d’accordo. Lui ha fatto del male a diverse persone e non vogliamo che qualcun altro soffra a causa sua. - rivelò Abaddon, spostando lo sguardo tra i presenti  e  soffermandosi un istante su Sofia, per poi posarlo su Sarika, che annuì con il capo.
I sei draconiani si guardarono tra loro, consapevoli del fatto che nessuno di loro si fidava bene dei nuovi arrivati. Sofia parlò per tutti: - Per questa notte potete alloggiare qui, ma dobbiamo ancora decidere se farvi effettivamente restare con noi. –
Nessuno obiettò. Sarika, Abbaddon e il professore tornarono nel salone principale, mentre i sei ragazzi rimasero in biblioteca a parlare. Decisero di prepararsi qualcosa da mangiare, non avendo potuto pranzare, per poi dedicarsi ai propri compiti e studi scolastici: sapevano che se fosse realmente ripresa la guerra contro Nidhoggr difficilmente sarebbero tornati a scuola, ma avevano tutti bisogno di liberare la mente dallo shock per queste ultime notizie, e quella sembrava una delle scelte migliori. E così fecero: dopo aver mangiato tutti un’insalata di riso cucinata il giorno prima da Chloe e poi messa in frigo per conservarla, Sofia, Karl e Fabio si diressero verso la propria stanza, Ewan in giardino, mentre la gemella rimaneva in cucina, ciascuno immerso nei propri pensieri.
 
                                                                                       §§§ © §§§
 
Sofia si trovava nella sala degli allenamenti del dungeon: dopo la cena avvenuta circa un’ora prima, la ragazza si era rintanata in quel luogo adesso silenzioso e spoglio dei soliti chiacchiericcio e rumori dati dai combattimenti tra i draconiani per esercitarsi fisicamente e con i propri poteri. Il pomeriggio era passato velocemente tra lo studio, il pensare a trovare una soluzione, l’immaginarsi Fabio e Sarika parlare nuovamente insieme, lo scrivere sul suo quaderno i suoi sentimenti, gli avvenimenti di quegli ultimi giorni, il pensare allo sguardo curioso e quasi attratto di Fabio nell’osservare Sarika, alla sua bellezza dovuta, oltre al fisico, a quella sua aria da damigella in pericolo pronta per essere salvata dal suo prode cavaliere unita però a quel suo atteggiamento villano e vanitoso… Questi erano alcuni dei motivi per cui Sofia si trovava lì: doveva calmarsi, aveva bisogno di sfogare la propria rabbia, anche se continuava a ripetersi che quella non si trattava di quello, né di gelosia, ma solo di… non lo sapeva. O perlomeno, non voleva saperlo. Ogni riccio dei suoi capelli non sopportava quella ragazza bruna dal fisico snello e forse proprio per questo, quando aveva provato a renderli un po’ più presentabili per la cena, questi si erano ribellati forzatamente. Stava facendo vorticare sopra la testa una sottile ma decisamente pericolosa liana come una frusta, resa per poco indistruttibile grazie alla linfa dell’Albero del Mondo all’interno di essa, per la quarantesima volta: la schioccava contro gli arti dei manichini di legno utilizzati per esercitare la precisione e la mira dei colpi, la fune si attorcigliava e Sofia poi tirava con non troppa pressione, staccando dal corpo degli uomini di legno le loro articolazioni; pensava di cavarsela piuttosto bene, visto le molte prove finora fatte, ma non si aspettava minimamente tutti quei riflessi quando il rumore secco e veloce di passi che si avvicinavano arrivò alle orecchie: attese che lo scalpiccio si fece sempre più nitido e , senza pensarci, schioccò la frusta, senza nemmeno guardare la direzione presa. Sentì la liana stringersi ferocemente contro qualcosa di muscoloso ma piuttosto stretto, come se fosse lei stessa a serrarlo, poi tirò e sentì un gemito sorpreso di dolore, oltre che un tonfo secco. Si girò di scatto e vide un ragazzo dai capelli scuri intento a poggiarsi su un gomito, mentre si portava la mano dell’altro braccio a massaggiarsi la testa, che stava lentamente alzando: Abaddon. Per un momento solo aveva sperato che il ragazzo fosse Fabio e anche se i due giovani avevano uno la capigliatura mora, mentre l’altra era completamente nera, la luce soffusa non aiutava granché la vista.
- Ehi! Non credevo fossi così brava! - esclamò il ragazzo, cercando di scogliere la stretta alle sue caviglie, invano. – Però ora non è che mi aiuteresti con questa… frusta della natura?-
Sofia sorrise involontariamente. Si avvicinò piano e gli si inginocchiò davanti, poggiando le mani sulla pianta intorno alle caviglie di Abaddon. Iniziò con delicatezza a sciogliere l’intricato ma efficace groviglio.
- Dove hai imparata a muoverla così? E perché mi hai aggredito in quel modo? -
La ragazza alzò lo sguardo su di lui e, imbarazzata, alzò le spalle e sorrise incerta, come a voler rispondere “Non so perché l’ho fatto.” .   Poi abbassò il volto, tornando a concentrarsi sulla liana. Lui le alzò il mento fino a portare i suoi occhi al livello dei propri. Sofia arrossì.
- Per caso ti hanno rubato la lingua? - le chiese dolcemente. Le sue guance si imporporarono ancora di più, ma non erano niente in confronto al rosso dei suoi capelli che ebbe quando udì una voce familiare poco distante chiamarla seria ma con una spruzzata di rabbia. Fabio. Il capo scattò alla sua sinistra e si alzò osservando il corpo muscolo ma secco del suo ragazzo, fino che il suo sguardo non incontro realmente quello di Fabio: non era per niente amichevole.
- Sofia. - la chiamò nuovamente. Lei slegò velocemente la liana e si alzò in piedi, camminando verso il nuovo arrivato, ma quando gli fu vicino e cercò di prendergli la mano, lui la ritrasse velocemente.
- Ok… è meglio che vada, ora; ci vediamo domani. Buonanotte ragazzi! E Sofia… ancora complimenti per la mira! - esclamò Abaddon, poi uscì velocemente dalla stanza.
- Vuoi spiegarmi cos’è successo qui? - chiese Fabio con voce fredda.
-Io mi stavo allenando con la mia nuova frusta, poi lui è arrivato e io gliela ho schioccato contro, facendolo cadere. Quando sei comparso tu, gli stavo solo  slacciando la liana dalle caviglie. -
-  Solo… Quando sono arrivato io, lui ti teneva per il mento, ti sorrideva e tu ricambiavi, senza però guardarlo negli occhi e arrossendo. Proprio come facevi e fai tuttora con me! - . Si allontanò dalla ragazza, fermandosi al centro della sala.
- In realtà quando ci sei tu i miei occhi sono attratti dai tuoi, solo pochi volte non li guardo direttamente, quindi non sono proprio sicura che lo sia la stessa cosa… e poi, i sentimenti che provo per te non sono niente a confronto con quelli per Abaddon. - sottolineò Sofia e raggomitolando la lunga liana, si accovacciò e seguì il lungo percorso di quest’ultima, che terminava proprio ai piedi del ragazzo. Che ottima scusa per avvicinarglisi!
- Spiegati meglio. - . Fabio la osservò incuriosito. Sofia notava chiaramente che la rabbia di poco prima stava sparendo, trasformandosi in incertezza mista alla debole speranza di essersi completamente sbagliato.
- Vuoi davvero sapere quali sono i miei sentimenti per Abaddon? - chiese Sofia sbuffando, al che lui annuì scuotendo piano la testa e serrando un pugno. - Purtroppo non posso elencarli e quindi non potrò accontentarti, visto che non provo assolutamente nulla per lui. Nulla. Fabio, sai benissimo che l’unica persona che io amo davvero sei tu. Perché pensi questo? Non ti fidi di me? –
- Io mi fido ciecamente di te… ma di lui neanche un milligrammo. Sembrava che in quel momento esisteste solo voi due.-  Fabio si accovacciò, prese la fine della liana e si rialzò in pieni tenendola tra le mani, senza mai togliere lo sguardo da Sofia.
 - Vogliamo parlare di oggi pomeriggio in biblioteca con tutti gli altri, quando tu avevi quell’insopportabile Sarika sulle gambe? Perché allora sì, in quell’attimo non c’era nessun’altro per te. – la ragazza abbassò la testa sconsolata, alzandosi in piedi.
- Mi è caduta addosso, non ho potuto non prenderla: sarebbe caduta!-
- Potevi lasciarla cadere, allora! Dopotutto, lei è Miss “Io sono perfetta e invincibile e tu no”. – la rossa fece le virgolette con le mani, guardando con ironia Fabio.
- Se ti fosse caduto addosso qualcuno, tu lo avresti preso! - esclamò Fabio alzando la voce. L’incredulità risaltava nei suoi occhi scuri come una macchia nera su una parete bianca.
- Dubito fortemente, visto che sono sempre io l’imbranata che cade! – urlò frustata Sofia. Subito dopo si portò le mani alla bocca: non voleva urlare con Fabio, odiava farlo. Poi aggiunse, sussurrando: - Scusami, non volevo gridarti contro. E’ che voi due eravate lì, tutti intenti a osservarvi e chiacchierare tranquillamente, molto interessati, che io… - sospirò. – Non so cosa mi sia preso. Credevo fossi io l’unica ragazza che avresti mai voluto prendere, ma mi sbagliavo; non ci solo io a questo mondo. –
Con un scatto fulmineo, il ragazzo tirò a sé il pezzo di fune tra le sue mani, così Sofia, che teneva gran parte della restante liana, fu sbalzata contro il petto di Fabio. L'avvolse tra le sue braccia.
- L’unica persona che vorrò mai prendere per davvero sei tu. Guardami. - le ordinò dolcemente. Sofia alzò il capo e subito le sue pupille verdi furono attratte da quelle quasi nere del giovane di fronte a lei. – Come siamo arrivati a dubitare dei sentimenti dell’altro?-
-Hai cominciato tu!- Sofia sorrise, sapendo che non era la risposta che Fabio si aspettava. Infatti l’altro le confessò:
- Mi immaginavo diversa la tua risposta, se proprio devo essere sincero… -
-Stavo solo scherzando!- ridacchiò lei.
- E’ strano che tu lo abbia fatto in un momento del genere. Non scherzare più su queste cose, o la pagherai cara! – la minacciò il moro con sguardo però gentile.
- Altrimenti cosa mi fai? - lo sfidò Sofia, alzando un sopracciglio.
-Ho qualche idea… - Fabio sorrise sornione e si avvicinò sempre di più, lentamente, alla ragazza. Le loro labbra non si erano ancora sfiorate che già il cervello di Sofia era andato in stand-by.
- Che succede quaggiù? – chiese allegramente una voce femminile. Poco dopo sbucò dalla porta Lidja. Sofia si girò verso l’amica e si allontanò subito da Fabio, ma il ragazzo riuscì comunque a tenerla stretta a sé.
- Ecco uno dei tanti motivi per cui non la sopporto. – mormorò piano lui all’orecchio della rossa, che sghignazzò sommessamente.
-Ho interrotto qualcosa? E perché ridi, Sof? – chiese la nuova arrivata.
-Oh, niente… - risposero entrambi, scoppiando poi a ridere insieme
 
©Angolo dell’autrice che credevano tutti caduta in burrone: ciao a tutti, miei cari lettori! Come state? Io direi molto bene, perché finalmente sono riuscita ad aggiornare: evvai!! ;) Mi sento realizzata XD .
So che sono in super, iper, mega, stra-iper ritardo, ma nelle vacanze mi sono presa una pausa per pensare e con l’inizio della nuova scuola tutto è diventato più complicato. Non avevo più tempo per scrivere e mi dispiace proprio. Ma ora sono qui: torno alla carica e quasi niente mi potrà fermare, tranne… mia madre! :P  E’ suo il computer, quindi se pensa che io mi stia impegnando poco a scuola, potrebbe decidere di togliermelo… Help me! Cercherò di evitare tutto ciò. Ma parliamo del capitolo.
 Questa volta non ho niente da dire a riguardo, vorrei che mi diceste voi quello che pensate su quello che ho scritto. Non ho avuto tempo di ricontrollare il testo, quindi se trovate degli errori, indicatemeli pure. Sono ben accette sia le recensioni negative, sia quelle buone, sia le critiche, sia i complimenti, in caso ce ne fossero.  Rendetemi partecipe dei vostri reali pensieri: sarebbe un onore.
Proprio per questo, sarò immensamente grata a chi di voi mi lascerà una recensione, anche piccola. Ringrazio tutti coloro che avranno voglia di leggere questo capitolo e successivamente lo faranno, ringrazio immensamente i fantastici lettori di questa storia e ringrazio dal profondo del mio cuore tutti quelli che hanno inserito la mia storia tra la preferite (siamo al sesto posto nella classifica delle storie più popolari di questo fandom, ragazzi! Non me lo aspettavo proprio. Vi adoro <3 ), tra le seguite o le ricordate e anche a coloro che la inseriranno nelle loro liste successivamente. Ringrazio anche chi ha recensito la volta scorsa e chi recensirà questo capitolo.
Siete fantastici, tutti voi! Grazie mille!
Un bacione (e a presto),
lola_fantasy
   
 
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