Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Melek    26/10/2015    1 recensioni
Luce ha 17 anni,è un ibrido nato dall'unione di un angelo e un essere umano.
La sua vita non è semplice se si conta la morte dei genitori in un incidente stradale e il fatto che vede creature orribili,attaccate a delle persone. La sua vita si complica quando conosce Roth: demone odioso,arrogante,bellissimo venuto dall'inferno per ucciderla. Perchè l'inferno si da così pena per uccidere un ibrido senza poteri?
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due

Al mondo ci sono tanti tipi di persone che incontreremo: alcune ci staranno simpatiche,altre indifferenti. Altre ancora le odieremo. Mia madre non odiava nessuno,peccato che io non avessi preso da lei. Mia madre non sarebbe fiera di me,soprattutto in questo momento. Ma lasciate che vi spieghi meglio: Il mio caro nuovo compagno di classe, Roth Crow, aveva fatto presente alla professoressa di matematica che, nel compito in classe, avevo sbirciato dal foglio di Lily. Ma avevo solo sbirciato, era uno scambio di idee, giuro! Comunque, lui aveva fatto la spia ed io nell'intervallo gli avevo preso dallo zaino quegli stupendi occhiali da sole neri firmati, per guardarli ovviamente, e mi erano caduti e, come se non bastasse, inciampai proprio sui suoi Ray Ban, tre o quattro volte, finchè le lenti non si incrinarono e scheggiarono. A mia discolpa posso dire che non l'avevo fatto di proposito, ma mentirei e in quanto figlia di un angelo non posso mentire, no? 
Sta di fatto che appena l'intervallo stava per finire uscii dalla classe per non destare sospetti ed ora non sapevo se rientrare o filarmela, il mio sorriso non sarebbe passato inosservato e il mio caro amico Roth non sarà felice di vedere i suoi occhiali frantumati. 
"Luce,sei qui?" sentii la voce di Lily entrare in bagno e sembra un po' allarmata
"Si scusa stavo facendo pipì, di al prof che arrivo" 
"Non è il prof che ti cerca ma Roth, Qualcuno gli ha rotto gli occhiali e ha iniziato a dire parole irripetibili ed il tuo nome... Ho cercato di dirgli che non fai queste bambinate ma era davvero... non so, dava i brividi" 
Uscii dalla cabina e la guardai sorridendo
"Non sei stata tu vero?" chiese socchiudendo gli occhi e guardandomi con un cipiglio di rimprovero
"Ti pare?" sorrisi e le schioccai un bacio sulla guancia "Non ha nessuna prova per incolparmi" continuai ed escii dal bagno. 
Lily camminava al mio fianco e continuava a blaterare di quanto metteva i brividi, con il tono di ghiaccio come gli occhi e la postura rigida, anche io sarei spiritata se ritrovassi i miei Ray Ban ridotti ad un mucco di vetro e plastica, con tutto quello che costavano. 
Prima di entrare in classe feci un respiro profondo e mi dissi che non poteva di certo uccidermi, se l'era cercata. Mi sedetti al mio banco e notai che la prof non era ancora arrivata e Roth non mi guardava, stava disegnando. Mi sedetti e appena entrò la prof l'ascoltai, o almeno finsi, e cercai di prendere appunti. Lily mi aveva detto che era arrabbiato ma nemmeno mi guardava, che volesse vendicarsi? Mi augurai di no o la prossima volta inciamperò sulla sua macchina. 
All'ora di pranzo andai con Lily e Rebecca, una mia compagna di classe, in mensa. Oggi non mi ero portata il pranzo da casa e me ne pentii, il cibo della mensa sembra vecchio di settimane, per non dire mesi. Mi sedetti al tavolo con dei miei compagni di classe con solo una mela e dell'acqua.
"Avete visto oggi Crow? Era così sexy arrabbiato" iniziò a blaterare Katie, la secchiona della classe. 
Non era poi così bello. Ok forse si ma era troppo odioso, starebbe bene con Linda, farebbero Barbie e Ken in versione maligna. 
"Ragazzi vado prima in aula così ripasso per biologia,mi sa che oggi mi interroga" scappai con una scusa dal discorso 'chiappe di Crow' e mi diressi verso l'armadietto a prendere il libro di biologia.
Non feci in tempo ad aprire l'armadietto che mi sentii girare per un braccio e sbattere contro gli armadietti, chiusi gli occhi d'istinto. 
Credo mi verrà un livido all'altezza dei lucchetti, maledizione.
"Pensi seriamente che rompendo i miei occhiali mi sarei messo a piangere?" mi sussurrò all'orecchio una voce roca e bassa. So benissimo a chi appartiene e l'odore di Crow mi annebbiò il cervello,tabacco e menta. 
"Non sono stata io,non hai le prove" mi uscì una voce strozzata e non forte come mi aspettavo. Non era per la paura ma la sua vicinanza mi infiammò il bassoventre. 
"Non ho bisogno di prove. Sei l'unica idiota che si vendicherebbe per una verifica" mi ringhiò all'orecchio, "Tra l'altro come diavoletto fai anche un po ridere,lo concendo. Gli occhiali,davvero?" continuò ridendo e staccandosi dal mio orecchio quanto basta per guardarmi negli occhi. Erano pozzi chiari,ricordavano la nebbia ed erano freddi tanto quando una giornava invernale.
"Ti odio,mi stai sul cazzo e non hai uno straccio di prova. Lasciami prima che mi metta a urlare" iniziai a minacciarlo 
"Ti farò provare cosa vuol dire davvero odiare qualcuno,angioletto" ghignò e se ne andò non prima di stringermi ancora il braccio. La sua vicinanza mi dava calore,ma solo ora mi accorsi che non è solo colpa degli ormoni ma era prorio lui a emanare calore. Mi strinsi il braccio dove mi ha stretto e notai che era rosso, come se si fosse bruciato.
Mi ha solo stretta forte.
"Il libro l'hai preso direttamente dall'editore?" mi prense in giro Lily quando entrai in classe, in ritardo per la seconda volta.
"Scusa ma dovevo andare in bagno" cercai una scusa e aprii il libro per troncare l'argomento.
Crow non era in classe,si sarà bigiato il pomeriggio. 
Che me ne frega poi? 
All'uscita da scuola non aspettai mia zia Amanda, mi aveva detto quella mattina che dovevo farmela a piedi perchè lavorava. Mezz'ora a piedi,fantastico.
Misi la musica e mi incamminai, cercai di non pensare a quel ragazzo e non avere i brividi al ricordo della sua stretta. Era strano, non parlava con nessuno, non faceva nulla a nessuno ma con me aveva qualche problema. 
Girai l'angolo della via prima della mia via e sentii un suono stridulo, alzai lo sguardo e vidi un enorme uccello che volava in picchiata verso di me, aveva enormi ali nere e continuava a gracchiare con una voce stridula e affilata. A pochi cetimetri da me nascosi il viso tra le braccia per difendermi e aspettai di sentire il suo becco perforarmi la pelle. Tolsi le braccia quando sentii delle persone sussurrare, alzai gli occhi che stavo tenndo chiusi e vidi che non c' era nessun uccello incazzato e tutti mi guardavano strano. Corsi e mi rinchiusi in casa. Quella giornata doveva ufficialmente finire. 


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Angolo di Sabri:
Luce sta perdendo colpi o davvero è presa di mira dai volatili? 
E i poveri occhiali di Roth? Penso che qualcuno si sia arrabbiato.. 

  
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