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Autore: chichi_ago    26/10/2015    2 recensioni
l'addio non detto distrugge Gaetano. le parole non dette lo portano a essere una persona che allo specchio non riconosce più.
camilla è convinta di essere libera ma così non è.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Legno scuro.
Si ritrovò a fissare il legno della sua porta. Le braccia lungo i fianchi. Immobile con il vuoto nella mente e nel cuore.
Ora era il suo turno di soffrire per amore di lui. Lei era stata invasa da così tanto coraggio che non aveva nemmeno ipotizzato un suo silenzio, un suo rifiuto.
Si ritrovò a fissare il legno della sua porta. La mano sulla maniglia. Immobile con il cuore in gola e le gambe tremanti.
Ora era il suo turno di rifiutare l’amore. Il suo turno di scappare, senza neanche rendersene conto, era arrivato silenzioso e tagliente.
Erano occhi negli occhi. Una spessa porta li divideva.
Lei aspetto per infiniti secondi che quella porta si aprisse rivelando il cielo dei suoi occhi. Ma niente. Ora lui giocava seriamente. Niente più corse indietro.
 
­-Certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano, amori indivisibili indissolubili inseparabili.-
 
Lei prese le sue gambe, le sue braccia, il suo cuore e cercò di riprendere coscienza del suo corpo che si era ormai disintegrato. Con le mani in tasca e gli occhi bassi si diresse verso il cortile. Si sedette sulla panchina dalla quale si vedeva la finestra di lui. La luce era accese. Nessuna ombra però appariva dietro alla finestre.
 
-Ma che disastro, io mi maledico! Ho scelto te, una donna, per amico ma il mio mestiere è vivere la vita che sia di tutti i giorni o sconosciuta. Ti amo forte e debole compagna che qualche volte impara e a volte insegna!-
 
Lui prese la sua mano. La sollevò dalla maniglia e la pose sul suo viso comprendo gli occhi. Cosa aveva fatto?
Era diventato anche lui come lei? Anche lui aveva scelto il silenzio alle parole? Lui che aveva sempre voluto sapere, chiarire non aveva resistito alla tentazione di alienarsi da se stesso e di annullare per un attimo ogni sua sensazione. Giusto il tempo per ascoltare le sue parole, rimanerne indifferente e chiudere la porta prima che tutto il peso di ciò che aveva fatto gli cadesse addosso.
Si scolò il suo solito bicchiere di whisky e con la testa calda e il cuore freddo spense la luce e si mise e letto.
Lei vide calare il buio dietro le tende blu, tende che avevano lasciato entrare la luce del sole illuminando il viso di lui che ancora addormentato sognava sorridendo dopo aver fatto con lei l’amore.
Stette fino a notte fonda seduta su quella panchina. Inutilmente. Senza nemmeno la forza di piangere.
- Non è possibile odiarsi mai per chi si ama come noi sarebbe inutile mai mai il tempo passerà  mai mai il tempo vincerà  il nostro non conoscersi per poi riprenderci è una tortura da vivere –
 
Passarono i giorni. Giorni senza alcun senso. Ogni giorno si dovrebbe aprire gli occhi per un motivo, per amare, per ridere, per essere felici. Ma più o giorni passavano più quei due perdevano il sorriso. Parlavano poco, non erano più loro.
Lui a lavoro era diventato ancora più freddo, puntiglioso e calibrato del passato.
Lei a scuola non era più la prof solita, era diventata spudoratamente severa, e paradossalmente meno disponibile con i suoi alunni.
 Tutto stava crollando, mattone dopo mattone. Loro non erano più loro. L’amicizia aveva lasciato il posto all’amore, l’amore all’indifferenza, l’indifferenza alla malinconia.
 
-La malinconia ha le onde come il mare ti fa andare e poi tornare ti culla dolcemente la malinconia si balla come un lento la puoi stringere in silenzio e sentire tutto dentro.-
 
La mente di lei continuava a combattere, tra il pensiero di averlo perso per sempre e la speranza che prima o poi lo avrebbe trovato sulla soglia della sua porta con le labbra desiderose di un bacio. Sentì il bisogno di partire per qualche giorno durante le vacanze di Pasqua. Fece le valigie e dando un ultimo sguardo alla porta del suo vicino si diresse verso la stazione ferroviaria.
 
Camilla passeggiava sulla spiaggia ligure senza scarpe. La sabbia le faceva il solletico. Il rumore delle onde accompagnava i suoi pensieri. All’orizzonte i pescherecci ritiravano le reti. Sembrava un giorno di pace. Ma ormai la pace nella mente di Camilla non c’era da molto tempo. Ora c’era solo senso di colpa e inarrestabile malinconia.
Tornò a Torino qualche giorno dopo senza sentir alcun giovamento dalla vacanza. Era tornata però con una piccola speranza in più.
 
-Ho visto la mia fine sul tuo viso, il nostro amor dissolversi nel vento, ricordo, sono morto in un momento. 
Mi ritorni in mente bella come sei, forse ancor di più
Mi ritorni in mente dolce come mai, come non sei tu.-
 
 
Gaetano era di fretta quel pomeriggio. Era tornato a casa solo per cambiarsi, per poi andare ad allenarsi sul Po. Si era iscritto a canottaggio, trovava che quello sport riusciva ad allontanarsi per qualche ora da tutto ciò che era il traffico, i rumori della città. Riusciva ad allontanarsi dal pensiero di lei.
Aprì la cassetta della posta. Tra le bollette c’era una cartolina con la fotografia di una spiaggia.
Voltò la cartolina, due parole. Nient’altro che due parole scritte a biro.
“Ti amo”
   
 
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