Dieci
passi insieme a te
Secondo
passo
Incrociare gli
sguardi
È cominciato
tutto come al solito:
Jean parla e immancabilmente ne approfitta per tirare una frecciatina a
Eren,
che va in fiamme con la stessa rapidità dello stoppino di
una candela
solleticato dal calore del fuoco. In un attimo si accapigliano,
l’uno che
afferra il bavero della camicia altrui, e il dibattito divampa.
-Sei un
irresponsabile!-, gli urla
Jean, mentre attorno a loro si forma un capannello di militari
che incita
entrambi alla lotta. -Quante volte saresti morto, se non avessi avuto
quei
poteri da Titano?-.
Si assestano
vicendevolmente un altro
pugno, dritto nello stomaco – Connie, invece di separarli, ha
consigliato loro
di non colpirsi in viso; in un istante di tregua, Jean continua a
parlare,
alimentando la foga distruttiva di Eren.
-E quante volte-,
riprende nonostante
il fiato corto, ma sempre risoluto, -Mikasa avrebbe dovuto salvarti?-.
Per un secondo il
soldato rivolge gli
occhi in direzione della compagna e poi la rissa prosegue. Nessuno
ferma i due
giovani militari, nemmeno i loro amici più stretti.
-Non dovremmo
intervenire?-, domanda
Armin, indirizzando il quesito a Mikasa. E la risposta, lieve come il
battito
d’ali di una farfalla, lo coglie di sorpresa.
-No-, sussurra lei.
-Va bene-. E lo pensa
realmente: perché ascoltando le parole di Jean e incontrando
le sue iridi
castane per quell’unico secondo, sente di aver incrociato il
suo sguardo per la
prima volta in modo diverso, vero, pieno.
Come se quel contatto visivo le avesse fatto realizzare quanto il
ragazzo tiene
a lei.
Mikasa resta seduta
al suo posto ad
osservare la scena. E sebbene l’avversario sia Eren, non
può fare a meno di
pensare che ogni cosa detta e fatta da Jean sia per lei.