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Autore: zaynseyes_    27/10/2015    1 recensioni
Tratto alla storia:
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"Chi ti credi di essere?" mi alzai dalla sedia e poggiai le mani sul tavolo "Fai l'amicone con Zayn e poi cerchi di psicanalizzarmi, fai il gentile con tutti e ti comporti da bravo ragazzo. Cosa nascondi in realtà? Io non me la bevo"
"Non--non sto fingendo!" rispose lui confuso "Io sono così, non sto interpretando nessun ruolo e non voglio nemmeno immischiarmi nelle vostre vite"
"Allora vattene"
Dopo quella che sembrò un'eternità, anche lui si alzò e si mise faccia a faccia con me, guardandomi serio in volto con una sfumatura di decisione a colorare la sua espressione.
"Perché mi tratti così?"
Ed io davvero non lo sapevo. Non ne avevo idea. Forse erano quelle fossette da bambino, forse era quell'espressione dolce e sempre felice, forse era il suo carattere paziente e pronto ad aiutare il prossimo. Tutto di lui mi infastidiva. Aveva l'aspetto da duro e il carattere da ragazzina, e non capivo come era umanamente possibile. Non poteva esistere un essere umano così buono e gentile nei confronti di una persona che nemmeno conosceva. Ma lui era lì, davanti a me, ed era reale.
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||Larry Stylinson||
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Oddio, voglio morire" aprì gli occhi e velocemente li richiusi dopo aver avvertito un dolore lancinante alla testa.

"Finalmente ti sei svegliato. Credevo dovessi seriamente darti per morto" sorrise divertito Zayn appoggiato contro lo stipite della porta.

"Che ore sono?" mormorai assonnato, seppellendo il viso sul morbido cuscino.

"Sono esattamente le..." finse di guardarsi il polso "'alza il culo da quel letto e prendi una boccata d'aria'"

Grugnì infastidito sia per il sarcasmo poco gradito di Zayn sia per il mal di testa insopportabile.

"Sul comodino c'è un'aspirina, prenditela e ti sentirai meglio" disse lui, adesso con tono gentile.

"Odio tutto questo. Non mi ubriacherò mai più, giuro"

"Non hai mai bevuto più di mezzo boccale di birra, è normale che adesso ti senti una merda. Ieri ci hai proprio dato dentro con l'alcol eh?" il tono di Zayn era divertito ma anche leggermente preoccupato, da bravo coinquilino e migliore amico quale era.

"Non so se dovrei prenderlo come un complimento o come un insulto alla mia intelligenza"

"Ieri non eri in te, e lo sai. Non ti dò tutti i torti, l'avrei fatto anch'io"

"Da bravo alcolizzato quale sei." dissi senza un particolare tono di voce con il viso completamente seppellito sul cuscino "Cosa diavolo è successo ieri?"

Il silenzio che venne dopo mi fece presupporre solamente due cose:

a) forse era meglio non sapere nulla e continuare la mia vita sapendo di un imbarazzante episodio accaduto da ubriaco ma che io non ricordavo.

b) semplicemente non mi aveva sentito perchè la mia voce era stata attutita dal cuscino.

Ingenuamente pensai-- e sperai-- fosse la seconda opzione, così mi voltai e appoggiai il capo sul tessuto del cuscino guardandolo e ripetendo la domanda.

"Cosa è success-"

"Si, l'avevo capito già la prima volta" alzò gli occhi al cielo.

"Dimmi che non ho fatto cazzate Zayn" risposi implorante passandomi una mano sulla fronte. Mi alzai molto lentamente, mettendomi seduto e, dopo una breve smorfia di dolore, presi l'aspirina e bevvi l'acqua che il moro mi aveva gentilmente portato.

"Oh nulla, solo discorsi deliranti di un ubriaco in piena crisi esistenziale. Cose che, in un bar pieno di alcol e di gente disperata pronta a dimenticare le loro giornate di merda, sono molto normali"

"Zayn, cosa è successo esattamente?"

Lui sembrò vacillare "Non lo so," gli lanciai un'occhiataccia e sospirò sconfitto "È la verità, non ne ho idea. Quando sono entrato ti stavi alzando la maglietta e-"

"Io cosa?!" esclamai con terrore "Perché avrei dovuto fare una cosa del genere?"

"Stavi parlando di, uhm," si fermò a pensare "dei tuoi peli sul petto, sì" annuì soddisfatto.

La mia bocca stava letteralmente cadendo a terra per quanto fosse spalancata. Ero così imbarazzato in quel momento che volevo solo soffocarmi con il cuscino accanto a me.

"Dimmi che questo è un incubo e quando mi sveglierò non sarà accaduto niente di tutto questo" mi misi una mano sul viso, affranto.

Alzai lentamente il capo e l'espressione di Zayn era chiara e tonda: purtroppo era tutto vero. Sospirai e sperai che quello che avevo fatto o detto prima che lui venisse a soccorrermi non fosse stato poi così tanto imbarazzante da non poter nemmeno uscire di casa.

"Come sapevi dove mi trovavo?" chiesi, guardandomi le mani con indifferenza.

"Il barista del locale mi ha chiamato dal tuo cellulare dicendomi che eri messo molto male e che ti aveva gentilmente chiesto il tuo telefono per chiamare qualcuno a te vicino, visto che tu non eri in grado neanche di comporre il numero" sospirò Zayn.

"Non so neanche come ci sia arrivato in quel locale." grugnì e mi coprì il viso imbarazzato "Chissà cosa avranno pensato di me le persone che erano lì"

"Oh, so quello che pensava Harry" ridacchiò lui.

"Chi?" chiesi sinceramente confuso guardandolo come se fosse un alieno "Chi diavolo è questo Harry? Non mi dire che sono stato a letto con lui!" dissi terrorizzato.

"Era solo il barista, sta tranquillo!" alzò gli occhi al cielo.

"Come sai quello che pensava di me? Leggi nella mente adesso? Dio, voglio morire" strizzai gli occhi e mi sdraiai nuovamente sul letto.

"Diciamo che l'ho visto un paio di volte, considerando il fatto che in questa zona ci sono solo tre bar ed io mi sono ubriacato in tutti e tre." rise leggermente "È un bravo ragazzo, ha cercato di aiutarti e rendersi utile, anche se non ce n'era assolutamente bisogno. Era sinceramente preoccupato per te" fece spallucce.

"Adesso pure gli sconosciuti provano compassione per me" feci una smorfia disgustata.

"Non crederti così speciale," ridacchiò lui "Harry è fatto così, è nella sua natura. Cerca sempre di aiutare le persone, di rendersi utile. E il fatto che faccia il barista lo mette nella situazione di poterlo fare. Beh, in un certo senso diciamo"

"Oh, perfetto. Adesso sono una persona che ha bisogno di aiuto" borbottai ironico.

Presi ad osservare il soffitto e gli eventi del giorno prima e dell'incontro con Stan riaffiorarono nella mente e la mia espressione di conseguenza si fece più dura.

"L'importante è che adesso sei qui, sano e salvo." affermò lui con un tono di voce morbido e dolce "Mi dispiace così tanto, Lou. Dopo la tua chiamata pensavo che tu potessi davvero risolvere la situazione da solo, che deficiente che sono stato! Se ieri Harry non mi avesse chiamato non avrei saputo come trovarti. Non è da te andare in giro per locali a ubriacarti fino a delirare, mi sono preoccupato così tanto." Zayn mi guardò serio in volto "La prossima volta col cazzo che mi fido delle tue rassicurazioni, ti vengo a prendere fino a casa e ti obbligo a dirmi tutto quello che provi, offrendoti pure una spalla su cui piangere, come qualsiasi altro buon amico farebbe"

"Ti prego, risparmiami questi sensi di colpa" borbottai coprendomi il viso con un braccio.

"Va bene, ma hai bisogno di mangiare qualcosa e bere tanta acqua. E magari farti anche un giro e respirare un pò di aria fresca. Qui c'è puzza di chiuso...e di te"

"Grazie, sempre felice di sentire dei sinceri apprezzamenti da un amico dopo una bella sbronza da-dopo-rottura" sbottai senza emozione bella voce.

"Vuoi...vuoi parlarne?" chiese cautamente Zayn dopo un lungo minuto di silenzio.

"Non c'è nulla di cui discutere. Il mio fidanzato dopo quattro anni ha deciso di chiudere per sempre con me a causa del mio carattere del cazzo, della mia irritante curiosità e della mia eccessiva impertinenza quindi no, non c'è assolutamente altro da dire a riguardo" sputai sprezzante.

Zayn si avvicinò e mi si sedette accanto.

"Sai che con me puoi parlarne, mh?"

"Lo so." risposi repentinamente "Ma adesso non è il momento. È troppo presto perfino per te, Zayn" spostai il braccio e lo sbirciai con la coda dell'occhio, e con mia sorpresa lo vidi sorridere.

"Hai ragione," lui annuì, adesso un pò più tranquillo dopo aver notato che non avevo perso la mia solita irritante schiettezza. Poi si alzò dal letto e si diresse verso la porta "ci vediamo bro"

"Si, si." agitai una mano con noncuranza e cercai di non pensare nè a Stan nè all'incessante pulsare della mia testa "E... Zayn?

"Cosa?" si voltò distrattamente, fermandosi nel bel mezzo della stanza.

"Grazie." mormorai sinceramente, guardandolo negli occhi "La prossima volta se voglio ubriacarmi porterò anche te con me"

Lui semplicemente scosse la testa e si voltò per andare via, sussurrando un "spero che non ce ne sia più di bisogno" che però io sentì chiaramente.

Non potevo non essere felice di avere un amico come Zayn che si prendeva cura di me.


 

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Sì, probabilmente capitolo molto noioso ma tutto questo serve per far si che la storia si evolva!

Grazie a chiunque stia leggendo la storia xx

  
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