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Autore: gangamoon    28/10/2015    3 recensioni
Quando Severus si risveglia dal coma in cui è rimasto per mesi, trova al suo capezzale una persona che non si sarebbe mai aspettato di rivedere per prima. Eppure è a lei che deve la vita, non solo quella che stava per perdere a causa del serpente, ma anche quella che di lì a poco ricomincerà a vivere pienamente, sospinto dai venti di un nuovo amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitoletto di passaggio anche questo, ma in qualche modo bisogna pur procedere ;p



 
La professoressa Mc Granitt, sicuramente dietro consiglio di Albus, aveva organizzato un grande pranzo per il giorno di Natale, invitando tutti i supersiti dell’Ordine e dell’Esercito di Silente che avevano partecipato alla battaglia.
A Severus veniva la nausea solo a pensarci. Non aveva mai amato le rimpatriate, né tantomeno il Natale. Non gli piaceva vedere la gente felice intorno a lui, che invece soffriva in silenzio. Ma adesso le cose erano cambiate, almeno sotto questo aspetto. Quello che lo indisponeva particolarmente era il fatto di doversi ancora sorbire elogi e rimostranze per i “servigi resi alla comunità magica”. Perlomeno ci sarebbe stato il Grande Harry Potter al centro delle attenzioni. Cosa, in effetti, che lo infastidiva ancora di più. Ma cercava di non darlo a vedere più del dovuto, per amor di Irina. Quindi brontolava come ogni normale giorno dell’anno, né più né meno.
Con l’arrivo degli invitati si creò comunque un’atmosfera molto piacevole e Irina sembrava perfettamente a suo agio, anche se difficilmente si allontanava dal gruppo docenti per fare nuove conoscenze. Severus, dal canto suo, teneva compagnia a qualcuno ancora più a disagio di lui: Draco Malfoy.
Era stata una sua idea quella di invitarlo, visto che nessuno si era preoccupato di farlo. Dopotutto era stata una vittima di quella stupida guerra come tutti gli altri, ed essendo suo protetto non voleva che rimanesse solo, anzi, il ragazzo era ancora in tempo per farsi una vita. Era anche per questo che aveva accettato di uccidere Albus. Sperava che si integrasse nel gruppo degli studenti, anche se per la maggior parte composto da Grifondoro.
E forse ci riuscì visto che il giovane Malfoy fu invitato per il cenone di Capodanno a casa dei Weasley.
Severus era nel suo studio con Irina a scambiarsi effusioni, quando i due furono interrotti dal bussare del ragazzo alla porta. Si ricomposero in fretta e, come se nulla fosse, il professore lo fece accomodare.
– Sono stato invitato dai Weasley… per Capodanno
– Bene, mi fa piacere che tu e gli altri cominciate ad andare d’accordo…
– Non ho ancora accettato veramente, mi chiedevo se ci andassi anche tu…
Severus si portò una mano alle tempie scocciato, avendo sperato di risparmiarsi un altro supplizio, ma fu intercettato da Irina che anticipò la sua risposta.
– Certo che verrà, non è vero?
Lui la guardò con un sopracciglio inarcato.
– Penso che dovresti, Severus. Non puoi continuare a fare il misantropo. E poi Draco si sentirà più a suo agio con la tua presenza…
– Draco è abbastanza grande da non avere bisogno di una balia – rispose secco l’uomo – comunque, visto che sembrate tenerci tanto, tutti e due, ci andrò. E verrai anche tu – aggiunse rivolto alla donna – così avrai l’occasione di assaggiare le prelibatezze di Molly.
Più bocche c’erano da sfamare meglio era, dal momento che la signora Weasley era solita preparare una quantità di pietanze tale da sfamarci non uno, ma due eserciti.
– Anche tu, Draco, perché non porti Astoria?
Si rese conto solo formulata la domanda di aver creato un pericoloso parallelismo di “coppie”, ma per fortuna Draco sembrò non insospettirsi.
– Così avrai qualcuno con cui parlare… e sono certo che a Molly non dispiacerà.
Infatti la signora Weasley accolse tutti a braccia aperte, come sempre. Solo, non le sfuggì il fatto che Severus fosse venuto accompagnato…
– Vedo che hai portato un’amica – gli disse avvicinandoglisi in un momento in cui lui era solo.
– No, è stata la professoressa Ulybka a trascinarmi qui, visto che io non volevo venire.
– Ho notato che trascorrete molto tempo insieme… – Minerva si aggiunse alla conversazione.
– È la medesima quantità di tempo che trascorrevamo anche prima – mentì il professore, asciutto – solo che prima nessuno era così interessato a me da accorgersene… - sibilò.
Le due donne si scambiarono un’occhiata poco convinte.
– E ora, con vostro permesso, avrei da discutere delle faccende di lavoro – tentò di depistarle (con molta poca fantasia), allontanandosi.
A mezzanotte uscirono tutti in giardino per ammirare i fuochi d’artificio di George. Un anno era passato. Molte cose erano cambiate, molte persone non c’erano più… eppure in momenti come quelli ognuno trovava la forza di andare avanti, sostenuto dall’affetto degli amici. Quella guerra aveva unito ancora di più la comunità magica, mostrando che anche nei momenti più bui può nascere qualcosa di buono, come nei cuori più afflitti possono sbocciare dei nuovi sentimenti. Per averne conferma sarebbe bastato distogliere lo sguardo dal cielo risplendente di bagliori colorati e scorgere due mani intrecciate in una promessa.
 
 
 
E qui vi lascio in attesa del prossimo, più lungo, capitolo. Purtroppo mercoledì non potrò pubblicare, ma vedrò di farmi perdonare ;)
(comunque tra venerdì e sabato tenete d’occhio la pagina perchè non si sa mai…)

 
   
 
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