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Autore: Inquisitor95    28/10/2015    2 recensioni
L'ultimo anno scolastico: il più memorabile, il più tormentato e difficile da affrontare. Nove ragazzi decidono di andare per il fine settimana nella baita di montagna sul Crow's Peak vicino Seattle. La notte di Halloween non è mai stata così divertente per loro, tuttavia qualcosa turberà la loro notte che si trasformerà in un incubo ad occhi aperti nel quale la paura sarà l'elemento base.
[Storia Interattiva]
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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2.

Passione



Sam
Scorciatoia per la baita – 20.00



James muove lo sterzo verso sinistra e decide di seguire la scorciatoia di cui gli ha parlato Ben.
Mi rimetto comodo poggiando le spalle allo schienale, i sedili dell'auto sono davvero comodi. Nessuno di noi aggiunge parole, mi dedico all'osservare i movimenti esterni e il percorso che abbiamo scelto: la strada è stretta, sterrata e l'auto non fa altro che traballare, i rami colpiscono i vetri e la neve che c'è su di essi si sparge per il finestrino come se l'avessero tirata.
Provo ad osservare oltre le tenebre, non riesco a vedere nulla; sono completamente cieco e questo mi infastidisce, non mi piace non riuscire a vedere ciò che ho davanti agli occhi.
« Questa strada fa davvero pena! » dico istintivamente quando prendiamo un dosso, sento il mio corpo saltare ma è solo una sensazione, ritorno composto poggiando nuovamente la schiena. Non resto per molto fermo visto che presto vedo comparire davanti a noi una grande abitazione.
“Questa è la baita degli Williams!?” penso tra me e me. Le luci dei pali riempiono il viale e ciò che ci troviamo davanti, si tratta della strada principale.
« Almeno siamo arrivati. E con esatta puntualità aggiungerei. » commenta Blair sospirando. James avanza lentamente nonostante ormai siamo arrivati sul sentiero asfaltato. Resto meravigliato mentre il ragazzo guida verso il garage sulla sinistra della baita, riesce ad entrare in quanto sono presenti solo due automobili: una verde e una gialla.
Slacciamo le cinture e possiamo scendere dopo il lungo viaggio, sento le gambe intorpidite ma una volta che mi sgranchisco sento nuovamente il sangue circolare. « Avete mandato un messaggio a Ben per dirgli che stavamo arrivando? » chiede James rivolto a me e Blair, la ragazza è l'unica che avrebbe potuto farlo in quanto io non ho il numero e James era alla guida. Mi volto verso di lei.
Lei scuote il viso leggermente mentre le passo il suo giubbotto e rimetto la mia giacca di pelle. « No, ma sono certa che ci stia aspettando. Riconosco la Mercedes verde, è di Alex. » dice, guardo con più attenzione l'automobile.
Ha ragione purtroppo: lui è già arrivato, dentro di me dilaga una sensazione che riguarda l'intero week-end, non lo passerò col sorrido, questo è certo. « Spero che non cominci da subito. » riconosco che ho abbassato il tono di voce mentre l'ho detto, sia Blair che James adesso mi guardano con quell'occhiata che mi fa sentire un cane bastonato, non mi piace che le persone mi guardino così, mi fanno sentire debole, e forse lo sono in confronto al giocatore di football.
Ma ormai è questione di pochi mesi e una volta finita la scuola non avrò più niente a che fare con lui.
Ci spostiamo tutti e tre lungo il sentiero e subito svoltiamo a destra per poter salire i gradini del porticato, passiamo una finestra sulla destra, penso che sia una camera da letto visto che si intravede una scrivania e una libreria; arriviamo davanti la porta e suoniamo il campanello.
Non saprei esattamente cosa aspettarmi, sentiamo dei passi veloci e vengo distratto da un commento di Blair: « Oh cielo che schifo! » balza indietro e quasi si aggrappa al braccio di James, la vedo sbiancare in volto mentre la sua mano indica qualcosa che si trova per terra, una grossa blatta scura.
Sono a conoscenza della sua fobia verso gli insetti, e in parte la condivido, li trovo schifosi ma ci sono cose ben peggiori di cui aver paura.
La porta si apre e trovo Ben scuro in volto, le sue sopracciglia sono arcate come se fosse arrabbiato per qualcosa. « Ciao ragazzi... » quando si rende conto di chi siamo sembra cambiare espressione: diventa rilassato, specie quando i suoi occhi incrociano quelli di Blair. « Pensavo si trattasse di Ingrid e Serena, anche loro stanno arrivando... » dice piuttosto vago. Ci fa accomodare dentro.
Subito ci togliamo i soprabiti per metterli sull'attaccapanni, poi entriamo nel salotto, c'è un piacevole calore, merito del grande camino o del riscaldamento.
Le fiamme ardono piacevolmente e anche se siamo distanti ne sento lo scoppiettio, non vedo Nicole e immagino che si trovi in cucina o da qualche altra parte, trovo invece Violet con quel coglione del fidanzato, Alex, in piedi davanti la porte che danno sul porticato dall'altro lato della stanza.
Gli occhi del ragazzo si incrociano con i miei, mi fissa con disprezzo, è chiaro che la mia presenza lì lo infastidisce, a quel punto si avvicina a Violet avvolgendola tra le sue braccia, comincia a baciarla e la cosa mi fa istintivamente fare una smorfia.
La cosa non passa inosservata a Blair che si sposta verso il resto del salotto scrollando le spalle, James invece si sposta verso sinistra e osserva un impianto stereo. Resto in piedi come un salame mentre lo sguardo ritorna su quei due che sembravano intenzionati a voler fare sesso in mezzo al salotto, li trovi rivoltanti.
Alex interrompe il bacio per pochi istanti, si volta verso di me con sorriso beffardo. « Che c'è finocchio? Ti dà fastidio che mi baci con la mia ragazza? » sono tentato dal tirargli qualcosa, il primo oggetto che mi capita tra le mani, una lampada si trova su un tavolino che fa ad angolo.
Mi trattengo con tutta la forza dal farlo. « Non mi importa niente. Per quanto mi riguarda puoi anche scoparti una tigre, magari nel frattempo di sbrana! » commento con sarcasmo mettendo le braccia incrociate, vedo che a James sfugge un sorriso per la mia battuta mentre Alex si arrabbia.
« Prova a ripeterlo che ti spacco la faccia! » si stacca da Violet e si scrocchia le nocche mentre si avvicina a me, sento l'ebrezza della paura mischiata alla carica di adrenalina dell'aver sfidato il cane che dorme.
Mi limito ad alzare il dito medio e rivolgerglielo contro, non mi farò mettere i piedi in testa da lui, non durante questa serata tranquilla.
Alex si sporge in avanti con l'intento di buttarsi addosso a me per farmi del male, tuttavia James gli si para davanti, entrambi sono grandi e grossi ma non vorrei che il ragazzo si facesse del male per me. « Stiamo calmi, siamo qui per passare una bella serata. » Alex sembra voler continuare ma ascolta il ragazzo che mi ha difeso e se ne torna con Violet.
Nel frattempo sento dei passi dietro di me, senza accorgermene Ben è andato ad aprire nuovamente la porta d'ingresso e fa entrare le ultime due invitate nella baita: Ingrid indossa un cardigan lungo e azzurro, sotto ha degli short con dei pantacollant ricamati, il vestiario sembra richiamarle gli occhi azzurri e chiari, i suoi capelli sono scuri, neri come l'ebano e raccolti in una treccia, solo una minima parte le contornano il viso di una tonalità olivastra.
Serena invece veste in maniera particolare: una camicia rossa e un pantalone elegante e stretto rosa evidenziatore. Tiene i capelli biondi liberi, in maniera quasi ribelle, io e Blair siamo usciti un paio di volte con lei in quanto le due sono amiche d'infanzia anche se adesso non sembrano più molto legate.
Le due si avvicinano e salutano con la mano timidamente tutti noi che siamo presenti nella stanza. Siamo in nove adesso, siamo tutti presenti.
Nicole compare dietro le due ragazze con un sorriso gigantesco e comincia a urlare: « Che la festa abbia inizio! » sposta le due ragazze e arriva davanti allo stereo passando accanto a James, noto che ha un disco tra le mani e lo mette nell'apposito lettore, alza il volume e una musica ritmata e assordante comincia a riempire l'aria, quasi non sento più qualunque cosa si trovi intorno a me.
Vedo Ben che le fa un cenno con la mano e scoppiando a ridere lei abbassa il volume. « Andiamo ragazzi siamo giovani. Balliamo tutti insieme! » dice lei sprizzante di energia e di gioia, la guardo stranito, anche preoccupato, è come se avesse fumato qualcosa di pesante!
Si allontana dallo stereo e comincia a girare per la stanza ballando e muovendo il bacino, scuotendo i capelli, Violet imita il suo movimento mentre Alex balla accanto alla sua ragazza in maniera goffa, James si sposta in disparte, vicino a una delle finestre che riempiono la parete, guarda fuori come se analizzasse qualcosa.
Ben inizia a ballare intorno a me, gli piace scherzare e dalle facce buffe che fa mentre si muove riesce a strapparmi il primo sorriso da quando sono qui.
« Forza ballerina bambolina! Balla per noi, facci vedere come si balla! » Ben si sposta verso i divani e le poltrone dove si trova Blair, la prende per una mano portandola al centro del salotto, oppone resistenza e infine si trova sotto gli sguardi di tutti quelli che hanno deciso di non ballare.
Si muove a ritmo di musica, so che è una ballerina di danza classica quindi mi aspetto di vedere movimenti delicati, ma muove il corpo divertendosi proprio come fa Nicole accanto a lei, è rossa in volto quindi riconosco l'imbarazzo che prenderebbe anche me.
Senza rendermene conto mi appoggio alla parete osservando le due ragazze al centro che ballano, la padrona di casa sembra intenta a dare il massimo della sua sensualità ma non capisco rivolta a chi, Blair invece incrocia i miei occhi, sorride e alza un sopracciglio, alterna movimenti delle mani che mi invitano chiaramente a ballare con lei.
Sembra un invito disperato così da non lasciarla sola con Sexy Nicky. L'idea di mettermi a ballare però mi imbarazza molto: vorrei divertirmi con la mia amica ma una parte di me vorrebbe invece esplorare la grande baita.



Violet
Strada per la diga – 20.20



Stringo il trench abbracciando me stessa per il freddo pungente che sembra penetrare il tessuto. Sospiro mentre una nuvola di fumo bianco si leva dal mio corpo come se avessi fumato. « Accidenti, fa parecchio freddo adesso! » dico.
Alex si trova accanto a me, mi passa un braccio attorno alla vita così da stringermi al suo corpo, nonostante indossa abiti caldi lo sento freddo visto l'ambiente in cui siamo circondanti. « Sei stata tu a dirmi di voler trovare un posto più intimo no? » dice lui in risposta alla mia affermazione.
Certo. Più intimo. Ma non in mezzo alla neve, cazzo.” penso tra me e me. Mi costringo a fargli un sorriso ed evito di battere i denti, la temperatura si è abbassata nel giro di pochi minuti e non è la cosa peggiore: persino la notte è calata, siamo circondati dagli alberi alti e scuri, se non fosse per il sentiero illuminato dai pali ci troveremmo nell'oscurità.
« Volevo stare sola con te. L'aria nella baita sembra tesa nonostante ci stessimo strusciando ... » rispondo, ci fermiamo un istante e lui ne approfitta per baciarmi, sento la sua lingua entrare con forza tra le mie labbra, lo lascio fare con piacere.
« Non penso che ci seguiranno comunque... » siamo all'oscuro di dove potremmo andare, nonostante questo però riprendiamo a camminare lungo il sentiero. Ogni tanto sento dei rametti spezzati, l'attimo seguente uno scoiattolo compare, o una lepre, o qualche altro animale piccolo.
« La serata con la checca è iniziata male! » dice Alex, mi volto verso di lui, ha lo sguardo puntato in avanti, si rabbuia in viso, so bene quanto i due non si sopportino. Cerco di tirargli su il morale scherzando un po' al riguardo.
« Secondo me gli piaci. Da come ti guarda sarebbe pronto a strapparti Xander dalle mutande! » dico posizionandomi davanti a lui e mordendomi le labbra mentre cammino al suo stesso ritmo all'indietro. Sembra a disagio: so che non gli piace quando chiamo “Xander” il suo amico tra le gambe.
« Dovrebbe solo provarci! » resta freddo in viso, chiaramente è inutile continuare a scherzare al riguardo, Alex proprio non sopporta Samuel, a me non importa nulla del ragazzo anche se certe volte mi dà l'impressione di volere Alex. Ma forse sono solo io ad essere troppo possessiva.
« Comunque puoi stare tranquilla. Io voglio solo te. E se penso a un ragazzo in quel modo... potrei buttarmi giù dal dirupo! » continua, adesso scherza e ridiamo insieme di quello che ha detto mentre continuiamo a camminare lungo il sentiero.
Mi viene in mente quello che è successo poco fa, prima che arrivassero quei tre alla baita.
« Ben ha davvero esagerato. Si può sapere cosa lo ha fatto arrabbiare? Stavate in cucina tranquilli, è tornato così scuro in volto... » volevo già da prima chiederglielo ma non mi sembrava opportuno con il ragazzo ancora là e la sorella presente. Alex smette di ridere ma resta comunque sereno.
« Voleva fare uno scherzo stupido a Serena e Ingrid. Niente di serio davvero, però non mi sembrava giusto. Quando gli ho detto che non era il caso di farlo si è arrabbiato... » fa una pausa al suo racconto, mi fissa distrattamente e poi guarda dall'altra parte. « Tranquilla, siamo amici. Di sicuro non ci mettiamo a litigare per qualcosa di così stupido... » aggiunge, probabilmente in merito al mio sguardo serioso.
« Lo spero. Voi due siete come i fratelli Grimm! » apprezza il paragone con una risata, sono felice di avergli sollevato il morale. « Basta pensieri tristi: pensiamo solo a noi due e a quante posizioni ci occorreranno per impegnare la notte! » dico con malizia, ritorno a guardare in avanti e di conseguenza non posso vedere la sua reazione.
La strada improvvisamente si dirama: c'è il sentiero con i pali della luce e un piccolo tratto pieno di arbusti.
Mi fermo pochi istanti guardando la cosa che colpisce la mia attenzione mentre Alex va avanti di qualche metro; si tratta di una specie di caverna, c'è un'automobile vicina all'ingresso della grotta, sembra vecchissima e inoltre è completamente bruciata e mancano tutte e quattro le ruote.
Osservo l'oscurità del passaggio scavato, in lontananza compare un piccolo barlume, sento i brividi percorrermi la schiena all'idea di cosa possa fare luce in mezzo al nulla. « Hey! Che stai guardando? » chiede Alex facendomi sobbalzare, lo ritrovo al mio fianco con l'espressione incuriosita che segue ciò che guardavo prima.
Scuoto il viso. « Nulla. Solo una caverna da brivido. » rispondo alla sua domanda. I suoi occhi si riempiono di una luce strana, maliziosa. « No. Non pomiceremo in una caverna! » rispondo alla domanda prima ancora che la faccia, lo supero continuando a camminare per la strada dritta.
Lo sento inseguirmi e mi prende la mano ridendo, mi fa voltare e mi dà un altro bacio, dura molto di meno e gli sfuggo iniziando a correre, lo sento appena dietro di me, grazie al mio allenamento da cheerleader posso dire di avere un'ottima resistenza, quasi quanto quella del giocatore di football. La coach è molto severa al riguardo.
La nostra corsa si interrompe quando io Alex arriviamo davanti qualcosa che non mi aspetterei di trovare in una montagna: si tratta di una ringhiera che dà sul nulla, oltre di essa c'è una profonda oscurità e intravedo appena il profilo dell'orizzonte, immagino si tratti di un lago; sono sempre più vicina alla ringhiera quando mi rendo conto che a pochi metri da noi c'è una struttura, sembra una piccola casa costruita di ferro ma in realtà dovrebbe essere l'ingresso per ciò che regola e controlla ciò su cui siamo; mi guardo intorno mentre realizzo l'idea che ci troviamo su una diga di terra.
« A che serve una diga se non c'è acqua? » chiedo.
Alex mi raggiunge, si avvicina pericolosamente alla ringhiera e si sporge per vederne il fondo, ho una terribile sensazione e vorrei strapparlo via dal bordo pericolante. Quasi come se mi leggesse nella mente si allontana. « Non credo si tratti di una diga vera e propria, quanto di un intervento per evitare che il fianco della montagna crolli sul lago là sotto. » indica col braccio verso il basso.
Si avvicina e mi abbraccia, adesso che siamo usciti dalla boscaglia sembra che il vento si sia fatto feroce, ci spinge con forza ma restiamo aggrappati l'una all'altro, il viso di Alex è a pochi centimetri dal mio, lo accarezzo con dolcezza mentre i nostri corpi si uniscono ai fianchi. « Che ne dici di andare là? » ha un brivido per il freddo immagino, poi seguo il suo sguardo per vedere che parla della struttura.
Prima che possa rispondere qualcosa richiama le attenzioni di entrambi: si tratta di un rumore proveniente da dietro, anche stavolta è solo un ramoscello spezzato tuttavia il passo è più pesante e non leggero come quello degli animali che abbiamo incontrato nel nostro passaggio.
Mi volto e trovo chi l'ha provocato: in pochi attimi sento il sangue gelarsi nelle vene mentre il respiro diventa lento e pesante.
Una figura vestita di bianco compare, resta seminascosta tra gli alberi, una figura maschile dalle spalle strette, sembra indossare un giubbotto bianco mentre sul viso porta una tetra maschera piena di rughe, dal naso rosso sangue e dagli occhi infossati, ha i capelli ricci e viola e comincia a ridere, i miei occhi si abbassano a ciò che tiene tra le mani, tiene un coltello da cucina affilato per ogni mano.
Istintivamente urlo e mi aggrappo ad Alex che cerca di spingermi per farmi scappare. « Vai corri! » mi spinge verso la piccola struttura e inizio a correre senza fermarmi mentre sento il cuore esplodermi in gola; Alex mi supera mentre sento dietro di me l'ombra opprimente del nostro inseguitore e la sua fastidiosa e tagliente risata, agita i coltelli all'impazzata e comincio a credere di essere in un incubo, non è possibile che stia accadendo realmente!
I miei pensieri e la mia speranza che tutto questo sia un'illusione sono la causa della mia distrazione: metto il piede su un sasso che mi fa scivolare direttamente per terra, mi trovo a strisciare in avanti mentre Alex urla il mio nome disperatamente, non ho modo però di sentirlo perché sono più occupata nell'osservare il pagliaccio che quasi mi sovrasta, continuo a strisciare cercando di alzarmi quando la mia mano trova qualcosa: un lungo bastone di ferro, probabilmente un pezzo della ringhiera staccato.
Potrei benissimo approfittarne e difendermi con quello per ferire l'inseguitore o potrei alzarmi e scattare verso Alex, ho poca scelta.



Ingrid
Sentiero nel bosco – 20.30



« Che ti aspetti di trovare qui? » chiedo mentre cammino al fianco di Serena, non appena Nicole ha messo la musica nella baita ho subito capito a che cosa sarei andata contro: si prospetta un week-end incasinato! E io che quasi pensavo di potermene stare tranquilla a leggere un libro.
« Non lo so... ma di sicuro mi aiuterà col disegno che ho in mente. » risponde la ragazza, tiene in mano una grande macchina fotografica, mi ha convinta a uscire dalla baita per pochi minuti per poter scattare qualche foto all'ambiente e agli animali, ama il disegno e ho visto alcuni dei suoi schizzi presi da foto che ha scattato, li riproduce perfettamente!
« La boscaglia in piena notte però non è molto ispirante. » dico guardandomi intorno, superiamo alcuni arbusti che si trovano sul sentiero, siamo distanti alcuni metri dalla baita, cerchiamo di restare sempre dove ci sia luce o dove il bosco non si faccia fitto. Ovviamente è difficile visto quanto Serena sia incuriosita da ciò che ha intorno. « Inoltre la trovo suggestiva. Fin troppo! » commento infine.
Serena ha dovuto supplicarmi di venire con lei, conosce bene la mia paura per il buio e questa di Halloween è una tra le notti più buie a Seattle. La ragazza si ferma pochi istanti e osserva qualcosa alla nostra sinistra, si tratta di un animale su un ceppo d'albero poco distante.
Tra le ombre non riesco a scorgerlo a pieno, cosa che lei invece sembra fare fin troppo bene. Si mette bene in posa passandomi il suo zaino nella quale ci sono gli strumenti per il disegno. Come io volevo leggere lei aveva intenzione di disegnare.
Gira lo zoom della macchina fotografica e poi preme lo pulsante, il flash illumina lo spazio la foto viene scattata; tra le ombre ora dissipate vedo uno scoiattolo intento a mangiare alcune piccole ghiande, quando però si rende conto della nostra presenza fugge via dal posto. « Scoiattoli... »
Lo dice come se fosse delusa. « Perché hai scattato la foto se pensavi che non fosse interessante? » chiedo incuriosita mentre le passo nuovamente lo zaino, una folata di vento mi fa rabbrividire e mi stringo nel giubbotto azzurro che indosso schiacciando il mento contro il petto per coprirmi meglio.
« Non avevo visto che fosse uno scoiattolo. Pensavo fosse qualcosa di più grande... » la guardo interdetta per pochi istanti. “Qualcosa di più grande? Spero che non incontreremo nulla se è questo il tuo proposito!” penso.
« Proseguiamo per favore! » dico senza aggiungere altro, l'ambiente freddo e cupo non mi ispira a continuare questa piccola gita nel bosco, ma se non l'accompagnassi io non lo farebbe nessun altro. Neanche Blair credo nonostante il rapporto d'amicizia tra le due.
Svoltiamo per il sentiero, non siamo sulla strada principale bensì tra le varie vie disegnate nel mezzo del bosco quando troviamo davanti a noi qualcosa di curioso: un grande tronco d'albero riempie la strada sbarrandola.
Accanto ad esso c'è un cervo, io e Serena ci paralizziamo alla vista dell'animale. Ha l'aria spaventata, sbuffa una nuvola di fumo bianco e batte con gli zoccoli come se fosse un cavallo. Mi scambio una rapida occhiata con la ragazza che sembra aver trovato il suo modello visto come sorride, si prepara per scattare una foto quando le freno tirandola per la giacca viola.
« Sei forse impazzita? » la mia voce si è ridotta a un sussurro. « Quell'animale è terrorizzato, il flash della fotocamera lo farà diventare feroce! » sembra pensarci bene e quasi si paralizza all'idea di ciò che potrebbe significare.
« Scusa non ci pensavo. » si rimette composta e si muove, vengo distratta da qualcos'altro: un movimento nel bosco e subito mi rendo conto che Serena getta un urlo, mi volto nuovamente per trovarla stesa a terra, il piede incastrato tra il terreno e la radice che sbuca dal terreno che le ha fatto mettere male il piede e le ha causato la caduta.
Nello stesso momento il cervo già spaventato scappa via correndo dietro di me, sento la velocità dei suoi passi e l'aria spostata con violenza. Mi trovo ancora in piedi a differenza di Serena. « Come fai ad essere così goffa? » le chiedo sorridendo e avvicinandomi per aiutarla ad alzarsi.
Sbuffa. Irritata dalla caduta fatta, si pulisce le mani sporche di terra e si appoggia al tronco caduto in mezzo al sentiero. « Ho perso pure il cervo. Pensi che l'abbia abbattuto lui? » chiede in riferimento al tronco, lo osservo attentamente: dal modo in cui è caduto sembra quasi che sia stata tagliato e abbattuto dall'uomo, non da un'animale. Scuoto il viso.
« No. » mi limito a rispondere. « Tu stai bene? Voglio dire sei tutta intera? » chiedo osservandola, noto che i suoi pantaloni si sono riempiti di fogliame e lo indico, si appresta subito a pulirsi togliendo via ciò che si trova sul tessuto.
« Sì sto bene... » i suoi occhi si spostano sulla propria destra, seguo con lo sguardo ciò che osserva, si trova su un albero sospeso ad alcuni metri da terra: una sacca grigiastra di una strana forma, non ne viene alcun suono però e tiro un sospiro di sollievo. « Oh mio Dio ma che schifo! » dice lei portandosi le mani davanti al viso e allontanandosi quasi correndo, oltrepassa il tronco e la seguo pensando sia impazzita. « Che schifo, che schifo! Che schifo! » ripete.
« Che ti è preso? » le dico quando finalmente si ferma, ci siamo distanziati di alcuni metri da quella sacca deforme sull'albero. « Era solo un alveare. Le api stanno dentro di notte, non possono mica pungerti. »
« Sai che ho il terrore di quelle... bestie! » un brivido la percorre visibilmente visto la faccia terrorizzata di paura. Conosco bene Serena e so anche del suo terrore verso api e vespe e ogni volta trovo la sua reazione esagerata.
Proseguiamo per il passaggio nel bosco, davanti a noi ogni luce scompare e comincio a tremare non solo per il freddo. Mi aiuto però con la torcia del cellulare, non sarà potente ma mi aiuta a vedere ciò che ho intorno entro un metro almeno. « Comunque grazie per avermi accompagnata! » dice lei.
È seria, triste in parte e forse anche arrabbiata. So bene che il motivo per cui è voluta uscire di casa non si limita soltanto a voler fotografare qualche animale in giro per il bosco. « Non c'è bisogno. Alex e Violet non riescono ad essere molto discreti. Anche se non capisco come ti faccia a piacere visto quanto sia stupido con Sam! » commento.
Non posso guardarla direttamente in viso visto che si trova più avanti di me, la ragazza ormai da qualche anno è innamorata del ragazzo, il bello della scuola, il capitano della squadra, il più desiderato tra le ragazze. « Ogni tanto fa l'idiota. Però dentro di sé ha un cuore dolce. E Violet non riesce a tirare fuori il meglio di lui, è sicuro. »
Quando dice queste cose non posso fare altro che stare in silenzio, lei è convinta che lui sia una persona migliore di quella che dimostra di essere, ma so bene chi è: un ragazzo viziato, arrogante, prepotente, che spesso prende in giro anche me in quanto sono la secchiona della classe.
Solo perché sono notevolmente più intelligente di lui!
E quello di cui Serena non si accorge è che lui prende in giro anche lei, il più delle volte direttamente, chiamandola verginella con un tono quasi dispregiativo.
A quel punto abbasso lo sguardo così da guardare l'orologio che indosso, sono passate le otto e mezza da un po'. Ormai la notte si è impadronita della montagna e tutto intorno a noi resta muto. « Credo sia meglio ritornare dagli altri... » suggerisco, ma Serena ha motivo di fermarmi.
Indica un punto oltre gli alberi, cerco di stringere gli occhi così da mettere a fuoco la figura che si leva nell'ombra della notte, sembra un campanile. « Voglio vedere cosa c'è là! Per favore andiamo! » sembra entusiasta, so che lei vorrebbe entrare nella struttura, però ho troppa paura e troppo freddo per poterla accontentare. Vorrei mettermi al caldo, inoltre penso che gli altri cominceranno a parlare della cena.
« Serena, per favore... »
« Ti prego, Ingrid. Non voglio tornare alla baita per sopportare Alex e Violet! » commenta, leggo la supplica nei suoi occhi e mi trovo a dover decidere tra l'esplorare quello che è il luogo più buio della montagna o il tornare alla baita.




Angolo Autore:
Salve amati lettori ^^ Oggi vi propongo un nuovo capitolo del mio progetto e le restanti due che erano rimaste indietro. Vediamo che alcuni eventi cominciano a movimentarsi, pericoli e non. Stavolta abbiamo tre scelte: quella di Sam di ballare o esplorare, quella di Violet riguardo l'inseguitore e quella di Ingrid riguardo cosa fare. Vi invito a votare sul gruppo per restare aggiornati e per prendere parte alle decisioni (se un personaggio fa qualcosa di differente da ciò che volevate voi ci restereste male). Ditemi che ve ne pare, a presto.  --nuova impostazione del testo--

Warnig:
Link del progetto: https://www.facebook.com/groups/1166158216733219/
Ripeterò questo avviso ad ogni capitolo: ho creato una pagina Facebook riguardante la mia storia nella quale potrete vedere aggiornamenti, scelte da compiere, foto e altro materiale che mi appresterò a pubblicare per allietare la notte di terrore e la vostra esperienza. A tal proposito: non è mia intenzione raccogliere commenti su EFP nel quale esprimerete i voti sulle scelte che i personaggi dovranno compiere in quanto è contro il regolamento. Se vorrete esprimere il vostro parere sulla storia allora le recensioni saranno ben accette; per i voti riguardanti le scelte terrò conto solo ed esclusivamente dei voti sulla pagina Facebook eccetto casi particolari. 
  
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