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Autore: Bewd2510    28/10/2015    0 recensioni
La storia si svolge in un mondo immaginario diviso in tre grandi nazioni: Magicol, Hawk e Terren .Nella nazione di Magicol vivevano gli esseri umani. In quella di Hawk gli alchimisti ossia gli esseri umani dotati di poteri magici e infine a terren vivevano I demoni.La nazione di Magicol ,la più ricca , dichiarò ,dieci anni prima dei fatti narrati, guerra alla altre nazioni. La guerra in realtà non era altro che un gioco chiamato “Magic Game” in cui ogni nazione doveva far partecipare sei concorrenti fra uomini e donne dei loro migliori guerrieri. Questo gioco si componeva di cinque livelli nei quali si sottoponevano I partecipanti a prove mortali. Nel quinto e ultimo gioco I concorrenti rimasti dovevano sfidarsi a per decidere chi fosse migliore e di quale nazione fosse per decretarne la più potente. La vittoria andò a Magicol che aveva vinto all’ultimo incontro contro la nazione di Hawk. La nazione di Magicol iniziò a pretendere sempre di più dall’altre nazioni spingendole allo stremo.La nazione di Hawk formò un esercito formato dai suoi migliori guerrieri chiamato Scuola alchemica e alleatosi con I demoni di Terren dichiarò nuovamente il “Magic Game”che vinse...
Genere: Fantasy, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Il sole non era ancora sorto nel cielo quando Gozen si destò dal torpore del sonno,si alzò lasciando scivolare via dal suo corpo le candide lenzuola, ricordava molto bene gli avvenimenti del giorno prima e le lacrime versate per la sua sakura . Sakura era una giovane donna,dolce e piena di energia, era molto bella come non ne aveva mai viste con lunghi capelli rossi e labra rosate.Lei lo aveva cambiato.Si erano conosciuti in una squallida locanda,lei lavorava come cameriera ed era sottoposta ogni giorno ai commenti sconci e volgari di quei buzzurri dei clienti ,eppure non una lacrima rigava il suo viso,non un’espressione di dolore il suo volto. Gozen aveva cominciato ad innamorarsi di lei ancor prima di conoscerla, decise di lavorare anche lui come cameriere.Lì comiciò ad apprezzare la stessa curiosità e quegli stessi occhi verdi che caratterizavano ora homura. Alla fine la donna gli confessò il suo segreto , Gozen non fu mai capace di capire cosa lo spinse ma aiutò la donna con tutte le sue forze .Tuttavia nessuno dei due aveva abbastanza soldi per mantenere un bambino ,gozen allora decise di entrare a far parte di ordine di monaci in modo che il bimbo se fosse vissuto con lui avrebbe avuto tutto il necessario.Neanche lui si sarebbe mai aspettato di diventare il venerabile Gozen. Fin da bambino Gozen era stato allevato per diventare un sacerdote shintoisa ma era stato cacciato dal tempio dove ora vivevano Sayoko,la vecchia Makoto e Yuki.Era stato cacciato poiche fin da piccolo aveva tenuto un attegiamento sregolato ,era un giovane ribelle amava il fumo ,le belle donne e il gioco d’azzardo . Il motivo della sua cacciata era noto solo alla vecchia makoto, Gozen aveva rubato la verginità di una sacerdotessa, quel ricordo ancora gli doleva ma quasi subito aveva pagato per il suo errore andandosene spontamente prima di venir cacciato .Sorrise tristemente a pensare che dopo otto anni da quell’accaduto sayoko era ancora innamorata di lui ,gli dispiaceva infondo aver commesso quel gesto a lei,che nulla gli aveva fatto di male .Scosse la testa facendo ondeggiare i suoi capelli ramati . “il passato è passato Gozen non puoi correggerlo..” disse a se stesso alzandosi ,con delicatezza sollevò la veste e se l’infilò delicatamente facendo attenzione a non stroppiciarla troppo ,sistemò il sutra sulle spalle e si diresse verso la finestra.Vide del fumo che usciva dalla cucina del tempio ,si diresse verso di essa “homura come mai sei in piedi così presto?” Il ragazzo colto di sopresa sobbalzò “venerabile !non credevo che foste qui!Volevo solo prendere un po’ di te per calmarmi” il ragazzino versò del the dentro la sua ciotola e quella del maestro che era stata già preparata “vedo però che hai gia preparato due tazze” osservò il monaco con occhio critico “ah…che coincidenza…” sorrise nervoso Homura “non mentirmi,hai detto che volevi del the per calmarti .Cosa dunque ti inquieta?” il ragazzo tentennò sulla risposta,poi si risolse e sollevando lo sguardo incontrò quello rassicurante di Gozen “mio padre..” il monaco abbassò lo sguardo “e la mia nascita” homura potè vedere i muscoli del monaco irrigidirsi “vi volevo parlare di ciò che ho udito ieri sera” Gozen continuò a fissare la tazza poi dopo un attimo di silenzio rispose “Osserva la tua tazza homura” il ragazzo ubbedì sedendosi di fronte al maestro “tutto viene a galla naturlamente esattemente come queste foglie di the ..ciò che hai fatto ieri sera è irrispettoso e non deve ripetersi tuttavia sarei un maestro terribile se non ti raccontassi la verità,ma quale modo di dirtela .Alcune foglie come alcune risposte vengono subito agli uomini ,altre sono complicate e vorticano faticosamente per salire in cima. Per queste più che ascoltare a volte è necessario vedere con i propri occhi ciò che si vuole conoscere,non te l’ho mai rivelato ma non lontano da questo tempio si erge la tomba di tua madre .Le risposte che cerchi le troverai là,preparati ci mettiamo in cammino” il ragazzo fissò il maestro poi dopo una breve pausa disse “maestro con tutto questo parlare di the ora mi è passata la voglia di berlo” il maestro corrugò le soppracciglia ,possibile che avesse parlato in modo troppo contorto per lui oppure aveva sopravvalutato la maturità di homura “intendo dire maestro che non so se voglio quelle risposte” A gozen parve di ricevere una pietra in testa “per oggi basta con le metafore Homura” sorrise forzatamente il maestro finendo di bere il the “ma …credevo di averla fatta giusta !” Gozen sorrise “hai ancora molta strada da fare” poi aggiunse “davvero molta” appena il suo allivò si allontanò per prepararsi “credo di averlo involontariamente traviato se inzia a imitarmi mentre parlo”poi un pensiero soppraggiunse il monaco “no non glielo dirò mai ,no …non deve sapere che ..io il venerabile ho…rubat...”parlottava arrosendo “voi,cosa maestro?” lo scosse la voce di Homura che guardava il maestro con occhi curiosi “ehm…niente homura…ci conviene inziare a camminare il viaggio è lungo ..” il ragazzo annuì.Il viaggio proseguì tranquillo e i due chiaccheravano amorevolemente ,homura in quel momento sperava di ereditare tutto di Gozen,dalla sua postura delicata,alle sue maniere genitili ,al suo modo colto di parlare e anche quella dolcezza che pervadeva il suo sguardo e i suoi occhi .La strada che percorrevano era sterrata ,non un albero faceva ombra al loro percorso ,la calura del sole e la polvere che si sollevava redevano quel viaggio estenuate .Gozen per quanto il sole fosse forte e la polvere gli entrasse negli occhi non perdeva mai di vista il suo allievo.Scrutava ogni suo movimento,ormai i suoi passi davano indice di stanchezza e il suo volto era imperlato di sudore ,di lontano scorse una capanna ,era meglio fermarsi a chiedere un po’ di riparo “il sole è ormai giunto allo zenit;Homura fermiamoci e chiadiamo riparo dal sole” disse poi volgendosi all’allievo,che si volse verso di lui con un espressione corrucciata ,non voleva essere un peso per il suo maestro,provò a convincerlo più volte che stava bene ma il sommo gozen guardandolo fisso negli occhi gli faceva capire con un cipiglio severo nel volto di aver compreso benissimo le sue fandonie .Alla fine il giovane si vide costretto ad ammettere che il maestro aveva ragione,i piedi cominciavano a dolergi e si sentiva girare la testa “chiedo venia signora” Mentre homura si asciugava il volto ,gozen si era avviccinato ad un anziana signora dai capelli grigi “potremmo chiedervi se potrebbe gentilmente ospitarci nella sua casa per ristoro e un attimo di tregua da questo caldo soffocante ?” la signora arrossi leggermente quando vide il bel monaco sorriderle e abbassare il capo in segno di ringraziamento .Nella sua lunga vita non le era mai parso di vedere un uomo così bello “certo accomodatevi” disse la donna .I due entrarono ,nella casa c’erano tre ragazze tutte sedute a filare “vi chiedo scusa per il disordine,le mie nipoti non sono proprio delle brave signorine ” tutte all’arrivo dei due si girarono e stupite corsero subito a salutare il monaco e il suo allievo.Homura arrossì subito nel vedersi le ragazze così attorno a lui e al suo maestro ,lo sapeva che non era un buona idea ma quando Gozen si mettava in testa qualcosa non c’era verso di farlo desistere ;al contrario invece il suo maestro era tranquillo sembrava noncurante di tutte quelle attenzioni , homura cominciava a dubitare che il suo maestro fosse poi così venerabile “Bonzo..”lo chiamò tempo dopo l’anziana signora,quando i due ebbero finalemente tregua “posso chiedervi il nome” domando la signora sedendosi affianco ai due ,homura rispose ancora abbastanza scosso dalle ragazze “siamo Homura e il venerabile Gozen” disse scocciato ,gozen guardò di sottecchi il suo allievo l’avrebbe rimproverato più tardi “Mi scuso per l’avventatezza della risposta del mio allievo ,io sono un semplice monaco buddista di nome Gozen e questo è il mio allievo Homura siamo in viaggio verso la tomba a cui fa visita spesso shien il principe del cielo demoniaco”In quel momento ,appena Gozen pronunciò quelle parole ,l’anziana signora collassò al suolo ,mentre le mura della casa inziarono a vorticare impetuosamente “che succede maestro?” urlò homura alzandosi di scatto in piedi,il ragazzo si girò poi velocemente verso le tre ragazzine “state ben…” non fece in tempo a finir la frase che esse caddero a terra morte “maestro!!!” urlò stava per correre verso le ragazzine quando la presa salda sulla sua spalla di gozen lo fermò ,homura sentì i sensi abbandonarlo piano lentamente cadde al suolo “dormi per ora ragazzo mio” disse,gozen, sorridente per poi voltarsi verso la sua destra “sei in ritardo” una figura incappucciata sorse dall’ombra “bella l’idea di allestire una capanna in questo modo,dimenticavo i tuoi poteri di necromanzia,potevi evitare di far svenire anche lui però”la figura sorrise levandosi il cappuccio e gettando uno sguardo sul ragazzo a terra “L’hai cresciuto bene il ragazzo” Occhi rosso cremisi che come due rare gemme preziose illuminavano il pallido volto di un uomo. Capelli corvini, finissimi, lucenti come diamanti ,alla luce del pallido sole essi prendevano la sfumatura argentea di una luna estiva. Corpo snello ed elegante, lineamenti stupendi ma così crudeli rispetto al dolce volto di Gozen.Bellezza immortale, crudeltà innata, intelligenza sopraffina ,queste erano le qualità del principe del cielo demoniaco Shien “ Shien non mi aspettavo di vederti” Gozen non smise di sorridere, solo lui poteva rimanere calmo davanti a un demone “Quando ti chiesi di occuparti di Homura non credevo l’avresti fatto sul serio Gozen” Shien si sedette di fronte a Gozen, i lunghi capelli neri cadevano in avanti nascondendo il suo viso, indossava un kimono blu aperto sul davanti che lasciava intravedere il petto e le bende che lo cingevano, aveva sul fianco la sua katana e guardava il bonzo con gli occhi di un bambino “Questa guerra non avrà mai fine se gli uomini e demoni non sapranno apprezzarsi l’un l’altro come facciamo io e te” Le parole di Shien colpirono Gozen “Non mi giudicare, io combatto in prima linea ma non ho più uno scopo nella vita, anche se morissi importerebbe poco o niente” Shien abbassò lo sguardo Gozen potè vedere le lacrime cadere sulla sua veste “è così brutto desiderare un po’ di felicità Gozen? L’unica cosa che volevo era un vivere con Sakura avere una famiglia…essere felici… rispondi alla mia domanda che colpa ha Homura per subire tutte le angherie contro di lui?” Il bonzo si sedette a fianco al demone “Nessuna Shien come non ne hai tu per soffire così tanto credi che non conosca la tua storia. So perfettamente che tu hai un cuore anche se sei un demone, tuo padre ti voleva morto e ancora oggi per la tua famiglia non sei altro che un burattino …”Shien sorrise poi con una mano accarezzò il volto di Homura “diventerà proprio un bravo ometto”disse “perché è tuo figlio”rispose gozen “no perché ha tutte le sue qualità,bello,intelligente ,buono e puro..è il mio esatto opposto da me ha eriditato solo miseria e dolore”non c’era bisogno che shien dicesse di chi stava parlando ,l’amore nei suoi occhi era quasi tangibile “gozen quando si svegliera dagli questo arco” disse prendendo dalla bisaccia che si portava dietro un vecchio arco di legno “è l’arco che mi fu regalato da mio padre alla sue età lo proteggerrà da quella persona” disse e cosi facendo spari in una nuvola di fumo.La vecchia capanna ora appariva per come era davvero un rudere spoglio e scarno Gozen si caricò l’allievo sulle spalle e l’arco in mano ,il sole era ormai al tramonto “shien…come sempre te ne vai senza salutare” disse dopo un po’ che era in viaggio “chi maestro?”la voce impastata dal sonno di homura lo colse “tuo padre homura” Il ragazzo sobbalzo “l’ho visto?” il monaco fece segno di no “hai dormito per tutto il giorno” il ragazzo parve pensieroso per un po’ “ma forse è proprio qui davanti a me” detto questo si riaddormentò ,a gozen parve di toccare il cielo con un dito.
   
 
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