Re-Life Arco
Conclusivo: Gods Killers
Anni passano dalla proclamazione
globale di pace stipulata dall’alleanza vincitrice grazie a Shirash; tutti e 9
gli imperatori non mostrano alcun segno di conflitto, nessuna Guerra viene più
combattuta. Alla morte del precedente
Imperatore Umano, l’Alta Guardia gli succede ed Hellen prende il posto di
quest’ultima; è una donna adulta ormai, il suo carattere non è cambiato
minimamente ma ora cerca almeno di darsi un contegno. Shirash ed Hellen si
vedono quotidianamente tramite mezzi di comunicazione e tengono uniti i
rapporti fra demoni-bestia e umani; ormai il sostituire il braccio mancante di
Hellen non è più una mansione di Shirash, le è stata donata dai dyriki in segno
di alleanza una protesi molto funzionale. La pace dura fino a quando delle
veggenti non irrompono nel quartier generale di Shirash, annunciando una
catastrofe imminente; il disastro non si fa attendere molto, due giorni dopo
nel mezzo dell’oceano precipita qualcosa dal cielo che fa emergere delle grandi
porzioni di terra. Terremoti, maremoti, uragani e tempeste, dal momento dello
schianto, i disastri naturali iniziano a manifestarsi su tutto il pianeta.
Lasciando i loro secondi al comando, i nove imperatori si recano sul luogo
dell’impatto. Ad attenderli un ragazzo, apparentemente umano, seduto al centro
dell’immenso cratere a sua volta centro di tutte le terre emerse; si tratta di un asceso, un Dio. Tutti gli
imperatori vengono annichiliti dalla sua superiorità e, pur restando in vita,
ricevono una sentenza di morte, con un tempo limite massimo di 40 anni, tutto
l’universo verrà completamente distrutto; l’ascensione dei livello 500 è
annullata, nessuno andrà nel Nirvana, nessuno verrà salvato. Shirash si rialza
e attacca il Dio, riesce a colpirlo e questo causa la sua ira, alza le mani al
cielo e fa collidere le due lune di V ithyaa, i frammenti iniziano a
precipitare dando vita ad una pioggia di meteoriti. Il Dio porge i suoi saluti
e le sue condoglianze al gruppo ma nell’intento di andarsene da quel pianeta
viene bloccato dall’impossibilità di attivare skill causata dal Famine Field
attivato da Shirash e conseguenza dell’attivazione della Famine Mode. Lo
scontro fra la coscienza della Famine Mode e il Dio prosegue per qualche minuto
in assoluta parità, tuttavia il Famine Field si disattiva e Shirash viene
colpito in pieno petto da un colpo del Dio, venendo scaraventato via e finendo
nell’oceano. Il Dio cerca di distruggere Shirash una volta terminato il Field
ma non ha effetto nulla, sembrando spaventato e sconvolto, fugge velocemente;
Shirash perde conoscenza. Due giorni dopo viene tenuta una riunione di tutte le
cariche superiori del pianeta per discutere sul da farsi, le opzioni sono due:
aspettare 40 anni e vivere una vita pacifica e tranquilla sotto la
consapevolezza di venir sterminati o affrontare gli Dei stessi per impedire la
distruzione dell’universo. Per il successivo anno tutti i ricercatori, gli
scienziati e i saggi cercarono una soluzione, Shirash partì per un viaggio poco
dopo la riunione facendo perdere le sue tracce; Shirash non mostrava mai la sua
forma da demone-bestia, utilizzava sempre una forma umana o semi-umana e per
questo, tornando al suo aspetto originale nessuno lo riconosceva. Un enorme
lupo bianco con grossi artigli, un paio di corna incurvate sulla testa e una bocca
priva di labbra che mostra i denti. Un lupo bianco è stato avvistato in una
delle grandi foreste fra il territorio umano e quello sylvano, questa è
l’ultima notizia che si ha di lui. Nella foresta, Shirash torna alla sua forma
umana e indossa l’armatura che si è portato in groppa fino a quel momento, non
c’è nessuno che l’abbia mai visto in quella foresta, quindi non c’è il rischio
che lo riconoscano. La foresta è abitata da numerosi sylvani, ma nessuno sembra
essergli ostile, solo una giovane donna gli si avvicina chiedendogli per
chiedergli i motivi della sua presenza e chi lui fosse; l’espressione turbata
di Shirash viene spezzata da un sorriso una volta riconosciuta la sylvana, lei
però non poteva sapere chi lui fosse. E’ in cerca di una grotta-dungeon piena
di gemme e altri minerali dove una volta vide qualcosa di strano; nessuno seppe
dirgli nulla a riguardo, solo uno degli anziani diede qualche cenno di sapere a
cosa si riferisse e indicò lui la direzione. Giorni passarono prima che lui
potesse trovare quella caverna e altri prima che lui trovasse quell’essere, non
era sicuro che fosse ancora lì dopo tutti quegli anni ma era la cosa più
potente mai incontrata nel corso di tutte le sue vite, doveva potergli dare una
risposta. Trovato quell’essere, Shirash chiede lui spiegazioni per praticamente
tutto, lui dice di chiamarsi Farhael e quando Shirash chiede lui se è un Dio,
Farhael risponde di poterlo essere e non essere allo stesso tempo. Giorni passarno
prima che Shirash potesse uscire da quel luogo, l’essere luminoso illustrò lui
il da farsi e infilandosi una mano nel petto, estrasse un cristallo sferico e
lo consegnò al demone-bestia dissolvendosi subito dopo, il suo ruolo era
completato, ora stava a Shirash. Una
volta fatto ritorno, l’Imperatore Demone-Bestia indì una riunione degli
Imperatori per illustrare la sua soluzione al problema; bisognava affrontare
gli Dei, aveva personalmente dimostrato che non sono invincibili, la sua Famine
Mode è stata in grado di mettere in difficoltà uno di loro ed è solo una di
quattro abilità che se riunite porteranno alla salvezza del Samsara. I
possessori di queste abilità però, non possono in nessun modo trovarsi sullo
stesso pianeta, il che vuol dire che sarà necessario viaggiare per lo spazio e
cercarli, trovarli entro lo scadere del tempo, riunirli e affrontare gli Dei.
Per portar a termine questo progetto, verranno chiamati tutti i fabbri, i
maestri costruttori, gli scienziati e tutti i saggi per creare un mezzo in
grado di trasportare Shirash attraverso i pianeti; lui e lui soltanto dovrà
partire, nessuno potrà accompagnarlo a causa dell’estrema pericolosità della
missione. Uscito dalla riunione, Shirash viene aggredito da Hellen sotto gli
occhi di tutti i presenti, non vuole che lui vada da solo e vuole perciò
accompagnarlo, la discussione và avanti per alcuni minuti finendo con Hellen in
lacrime fra le braccia di Shirash impassibile, che le promette di tornare; a
quel punto indossa l’elmo e il mantello e si dirige verso il punto di raduno
degli individui che lo aiuteranno nell’impresa. Per due mesi sotto precise
direttive di Shirash tutti gli uomini svolgono un lavoro stenuante, costruendo
una struttura metallica di decine di kilometri
vasta e alta, tutti però si chiedono come possa funzionare e come possa
essere alimentata. Completata la costruzione, Shirash si reca nella sala di
comando e pone il cristallo sferico nella console, l’intera struttura si
illumina irradiata di energia e inizia ad essere assorbita dal cristallo; dopo
diversi minuti l’opera è compiuta, il mezzo di trasporto è stato fornito: si
tratta di un piccolo essere non senziente fatto di metallo, con delle piccole
ali e una coda terminante con una specie di forca, con il cristallo per testa.
Shirash chiede a tutti di allontanarsi, poi lancia verso il cielo quell’oggetto
che ingrandendole, avvolge le sue ali attorno a lui per poi allungare a
dismisura la sua coda verso l’alto. Shirash spiega che quell’artefatto è fatto
funzionare dal cristallo ma come carburante utilizza materia di corpi celesti e
subito dopo averlo spiegato, entrambe le lune in frantumi svaniscono venendo
consumate dalla forca metallica, risolvendo anche il grave problema delle
frequenti piogge di meteore che opprimeva il pianeta; Un lampo di luce, un’onda
d’urto, l’Imperatore sparisce, il viaggio inizia. Le speranze di un intero
pianeta, di un intero universo sono riposte in colui che iniziò e vinse una
lotta rivoluzionaria anni prima, colui capace di realizzare l’impossibile,
l’Imperatore Demone-Bestia prima distruttore, poi salvatore, Shirash, di cui
tutti attendono il ritorno. Passano 2 anni prima che Shirash possa trovare il
primo possessore, oltre lui, di una delle quattro abilità capaci di sconfiggere
gli Dei, fino a quel momento viaggiò fra numerosi pianeti, molti disabitati,
altri semplicemente senza chi lui
cercava. Il possessore della skill ‘Plague Mode’ si trova sul pianeta chiamato
Gyaalza, si tratta di un umano di nome Lou Cleer (L.441) che vive da solo su un
isola completamente distaccata dal resto dei continenti, nessuno lo ha mai
accettato o voluto, è un pericolo per gli abitanti del pianeta; Shirash lo
convince dopo settimane di permanenza su Gyaalza ad aiutarlo ed accompagnarlo
nell’impresa, giurandogli che sul suo pianeta ci sarà sicuramente spazio anche
per lui. Restano da trovare i possessori della ‘War Mode’ e della ‘Death Mode’.
Durante il viaggio che intraprendono, i rapporti fra Shirash e Lou si
rafforzano scaturendo in amicizia; a 3 anni dalla sua partenza, Shirash ha già
trovato uno dei tre individui che cercava ed individuato la posizione del
successivo, si trova, stando a voci raccolte sui pianeti lì vicini, su Yhawak,
il pianeta argenteo. Subito prima di Yhawak, Shirash e Lou approdano su Zeebi,
un pianeta nello stesso sistema solare da cui è possibile vedere il gigante
argenteo; un pianeta immenso, completamente ricoperto da metallo, con un
singolo cratere collegato direttamente al nucleo che riscalda l’ammasso nella
sua interezza. Finalmente lo raggiungono, Yhawak, ha tanti nomi, ‘pianeta
argenteo’ è solo l’ultimo usato per definirlo, altri appellativi sono stati
‘pianeta delle armi’, ‘pianeta della guerra’, ‘pianeta dei fabbri’, ‘forgia di
sangue e ferro’ e altri ancora; è un pianeta abitato solamente da dyriki.
Passano 3 anni prima che i due possano trovare chi cercano su quell’immenso
pianeta; Thuu WH412(L.462), il più bravo, famoso e rispettato maestro d’armi
dell’intero pianeta, lui è quello che cercano. Thuu crede in ciò che dicono i due,
non può però lasciare quel pianeta, è troppo importante per lo stesso, è tanto
bravo che la maggior parte delle armi leggendarie risiede lì a causa
dell’altissima qualità con cui le ha forgiate; Thuu viene convinto ma ad una
condizione: Shirash e Lou devono concedergli un anno di tempo per preparare il
pianeta alla sua assenza, così il viaggio ricominciò dopo un anno. L’ultimo
membro del gruppo non era rintracciabile, nessuno su nessuno dei pianeti
visitati sapeva nulla a riguardo, per altri 2 anni la ricerca continuò e si
spinse più lontano di quanto mai immaginato da Shirash, in un remoto pianeta,
ai confini di un piccolo sistema solare in decadimento, una risposta dallo
stesso mezzo di trasporto indica loro l’obiettivo. Un sole nero che illumina
ben poco quell’unico pianeta che gli ruota attorno, anch’esso nero, morto,
sembrerebbe il luogo perfetto dove trovare il quarto membro. Atterrati sul pianeta, una moltitudine di
cadaveri impediva loro di poggiare i piedi sul terreno, morte a perdita
d’occhio, impiegano, dividendosi, una settimana per trovare l’unico abitante di
quel pianeta, quello che cercavano. Ami Ggrujir(L.218), un demone. Ami non
volva seguirli per paura che a causa dei propri poteri morissero anche loro
come tutti gli abitanti di quel pianeta senza nome e gli Dei arrivati ad
ucciderla definitivamente. Gli abitanti di quel pianeta morirono talmente tante
volte a causa dei poteri di Ami da smettere di rinascere sullo stesso,
lasciandola sola per il resto delle sue vite; non essendoci nulla oltre lei sul
pianeta, non poteva fare altro, ogni volta, che raggiungere il suo valore AdV,
morire, rinascere e ricominciare. Proprio in quel momento, un gruppo di tre Dei
giunge sul pianeta, proprio come fece quel ragazzo tempo fa. Ami resta
impassibile, come anche Thuu e Lou, l’unico ad avvertire la reale minaccia è
Shirash che attiva immediatamente la Famine Mode, a causa della presenza di
tutti e quattro i membri del gruppo, per risonanza, anche le altre abilità si
attivarono in quel momento, rivelando che, la Death Mode, non uccide gli altri
tre; Ami comincia a fidarsi del gruppo. Nello scontro che segue risaltano tutte
le migliori qualità dei quattro, tutti i loro pregi, tutti i loro difetti,
riescono a uccidere i loro persecutori ma si rendono conto che il loro attuale
livello di forza non basta minimamente per completare l’impresa. A 5 anni dalla
sua partenza, Shirash trova tutti i membri del gruppo che lo aiuterà a
sconfiggere gli Dei, Hellen è sempre nei suoi pensieri; altri 5 anni passano,
il gruppo dalla vittoria sul pianeta di Ami, si spostò su Galvav, un pianeta
disabitato ma rigoglioso e accogliente, per sottoporsi a rigidi ed intensivi
allenamenti. Dopo quel duro addestramento, sia le loro abilità che i loro corpi
si evolsero ad un livello superiore.
Shirash. L.785. Demone-Bestia. [EX] Perfect Famine Mode.
Ami Ggrujir. L.616.
Demone. [EX] Perfect Death Mode.
Lou Cleer. L.713. Umano. [EX] Perfect Plague Mode.
Thuu WH412.
L.780. Dyriko. [EX] Perfect War Mode.
Il Prodiç(l’oggetto usato come mezzo
di trasporto da pianeta a pianeta) era la chiave per raggiungere il Nirvana or
a che l’ascensione non era più possibile, per raggiungere l’obiettivo però il
costo da pagare è Galvav, l’intero pianeta andava infatti usato come
combustibile per raggiungere Brahma, il pianeta più vicino al Nirvana, da cui
si dice vi si possa accedere direttamente. Una volta giunti in prossimità di
Brahma, si rendono conto che il pianeta è tutt’altro che incustodito, schiere
di Dei ne custodiscono la superficie mentre l’intero pianeta è protetto da una
potentissima barriera, non c’è da stupirsi che il suo nome prima di venir
colonizzato fosse ‘Firewall’. La barriera posta a protezione di Brahma è
generata da un artefatto leggendario: ‘Palladio’, una statua grande decine e
decine di volte più dello stesso pianeta in cui è custodito, contenuto
all’interno di ‘Trojorse’, altro artefatto leggendario sigillato nel nucleo di
Brahma; all’interno di Trojorse dovrebbero anche esserci dei frammenti di ‘Omphalos’,
chiave per accedere al Nirvana e loro obiettivo finale. Una battaglia lampo
nello spazio subito circostante al pianeta e sulla superficie della barriera
stessa, vede vincitori i quattro che con i loro Field obliterano chiunque gli
si pari davanti. La barriera però sembra impenetrabile, la Famine Mode apre
solo una piccola breccia in essa inutilizzabile per passare, Thuu però aveva
già un piano prevedendo che qualcosa di simile sarebbe potuto accadere; un
portale si materializza dietro le spalle di Thuu e poi si espande
esponenzialmente, dal varco così creato esce l’intero Yhawak. Un bombardamento
a tappeto verso la barriera inizia a colpire incessantemente la barriera, ogni
singola bocca di fuoco del pianeta spara a pieno regime, la barriera viene
perforata da alcuni colpi grazie alla breccia della Famine Mode, i colpi
raggiungono Trojorse danneggiandolo e distruggendo la statua al suo interno e
la barriera di conseguenza. Il Nirvana era vicino, lo scontro finale imminente,
le speranze di un intero universo sulle spalle di quei quattro individui. Il
Prodiç assorbe dentro di se i frammenti di Omphalos e usando quelli e se stesso
come tramite trasferisce i quattro a destinazione. Un mondo privo di qualunque
cosa, completamente bianco, sembra di camminare sull’acqua ma è tutto
completamente bianco, senza segni di riferimento. Un esercito, un’infinità di
nemici, circondati, una battaglia eterna, quattro mostri deicidi contro un esercito
di Dei, lo scontro si protrae per 3 giorni senza interruzioni, ferite
inevitabili vennero subite, i quattro rimasero i soli in piedi alla fine dello
scontro. L’ultimo rimasto è Dio, il Dio Originario, colui che ha stabilito
tutte le leggi del Samsara, colui che decide tutto e governa tutto. Un essere
immenso, grande più di un sistema solare e completamente formato di luce,
innumerevoli paia di ali, tre volti incisi in maschere coprono la testa,
un’enorme aureola dorata e al centro del petto un grande occhio circondato da
colonne nere e metalliche. Nessun termine di paragone fra le due potenze in
gioco, semplicemente impossibile da battere, nessuno avrebbe potuto competere
anche quando Dio per pietà ridusse le proprie dimensioni a quelle di un
pianeta. Le speranze erano finite tutte dopo la dimostrazione di forza
dell’avversario, non avevano più voglia di combattere, erano finiti; Dio
stordisce i 4 con un’onda d’urto, sono distesi su quel suolo simile a liquido,
pronti per il colpo di grazia. In quei momenti d’incoscienza, tutte le loro
vite passarono avanti ai loro occhi e in quel momento ricordarono il motivo per
cui combattevano, amore, amicizia, gratitudine, dovere, salvezza, non potevano
arrendersi e non l’avrebbero fatto! I Field si espansero come aure vulcaniche
dai loro corpi distesi in terra, trasfigurati, le forme finali di quelle
quattro abilità si mostrarono. Il Famine Field fu il primo ad attivarsi, la
divinità perse il suo corpo luminoso lasciando nient’altro che l’occhio e i
pilastri che lo circondavano; poi il Plague e il War Field che resero
vulnerabile quell’essere divino; infine il Death Field, che riportò in vita
parte degli dei caduti e maledì il corpo ormai indebolito dell’ultimo rimasto
consentendogli di morire. Un attacco combinato dei quattro mostri spazzò via
tutto ciò che rimase, poi il buio. Un’immensa stanza metallica, centinaia di
terminali collegati a monitor e server, un corpo robotico si riattiva, sopra il
luogo in cui è allocato c’è la scritta ‘JB-DBM-灰-12’e sulla fronte della stessa testa del robot
il simbolo ‘灰’.
Si stacca dai macchinari e cammina per le stanze piene di suoi simili mentre
allarmi di ogni tipo continuano a suonare, si avvicina ad una vetrata dalla
quale si vedono dozzine di strutture identiche a quella in cui si trova, un
complesso dalle dimensioni titaniche,; tutto però inizia a spegnersi, pian
piano ogni struttura cessa di funzionare così come ognuno dei robot al suo
interno e alla fine, anche lui si disattiva, in piedi dov’era, disattivato per
sempre.
3122,
viene istituito il Progetto Samsara, un progetto che prevede la collaborazione
globale dell’intero pianeta per generare un complesso sistema costituito da
intelligenze artificiali immesse in una realtà virtuale fittizia, che risolvono
inconsciamente i problemi dell’intera umanità. Il tempo all’interno del mondo
fittizio scorre in rapporto 10 anno nel modo virtuale = 1 secondo nel mondo
reale. Nei primi giorni del 3126 il virus Far-Heal infetta la rete neurale di
Samsara generando programmi e bug capaci di distruggere l’intera struttura, in
poche ore il progetto resta compromesso irreparabilmente e il computer centrale
Nirvana viene ditrutto, viene quindi decisa la disattivazione e lo
smantellamento del tutto. Poco prima dello shutdown finale, quattro delle intelligenze
artificiali, di diversi Branch e server, riuscirono a liberarsi dalla realtà
virtuale, tuttavia la disattivazione terminò definitivamente ogni attività;
fine del progetto Samsara.
Re-Life: Fine