Nonostante Eren sia sotto la mia custodia da diversi mesi ormai, è la prima volta che dividiamo uno spazio vitale così ristretto, la cosa lo inquieta, è evidente.
Le sue iridi smeraldine mi fissano attraverso il fitto paravento delle lunghe ciglia castane intento e accorto come se stesse maneggiando polvere da sparo vicino al fuoco.
Mi fa sorridere l’angolo innaturale della sua schiena, il braccio rigido, è palesemente a disagio.