Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Imyoursmaljk    30/10/2015    2 recensioni
Paige Murphy, ragazza diciassettenne che dopo un lungo periodo torna in America con la madre.
Compiuti i diciotto anni, scopre di non essere una semplice ragazza ma ben di più.
Scopre un mondo invisibile ai comuni mortali, dove le bellezze della natura sono infinite,
così come i pericoli che si nascondono dietro ogni cespuglio.
Sarà in grado di gestire il compito che le è stata affidata da compiere?
Tradimenti e delusioni, amicizia e amore.
 
Cosa saresti disposta a rischiare, se la vita di tutti i tuoi cari fosse appesa ad un filo?
 
NB: il genere è fantasy con un pizzico di sovrannaturale.
I primi nove capitoli saranno più classici con qualche minimo particolare, dal decimo capitolo in poi inizierà la vera avventura. :)
Buona lettura!
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

XVIII

The silent words are hard to speak
When your thoughts are all I see
"Don't ever leave," she said to me

Sentii percorrere lungo le braccia intensi brividi di freddo e di colpo mi misi a sedere. Ero ancora nel letto di Zayn ma lui non c'era, in compenso mi aveva lasciata la sua giaccia sulle spalle; probabilmente si era accorto che durante la notte avevo tremato. La camera dove era segregato Zayn era illuminata dalla luce del sole e mi guardai attorno: le pareti erano di una tonalità rosa chiaro decorato da qualche adesivo a forma di fiore, un piccolo armadio bianco, un comodino con l'abat jour e una scrivania stracolma di fotografie. Mi avvicinai alla scrivania incuriosita per osservare le varie foto. Non riuscivo a vedere chiaramente i volti delle persone a causa dello spesso strato di polvere. Pulii con le dita il vetro riconoscendo un piccolo Louis all'età di circa dieci anni, assieme ad altre bambine, una donna e un uomo più anziano. Tutte le varie foto ritraevano le stesse persone e dal modo in cui interagivano nelle immagini capii che si trattava dalla famiglia di Louis. Una sensazione sgradevole mi percosse l'intero corpo; le sorelle di Louis erano chissà dove per colpa della mia famiglia e io me ne stavo qui a non poter fare nulla per rimediare, con addosso i vestiti di una ragazza che probabilmente non potrà mai più tornare a casa.
«Quanto ti-, oh, sei già sveglia.» I passi provenienti dal corridoio e la voce di Harry mi fecero sobbalzare e per poco non mi cadde il portafotografie dalle mani. Non volevo che Harry pensasse che mi ero messo a curiosare nelle cose che non mi riguardavano. 
«E' successo qualcosa?» domandai prontamente, anche se il sorriso sulle sue labbra faceva intuire che non era successo nulla di preoccupante.
«Abbiamo preparato la colazione, scendi?» Annuii e Harry abbandonò la stanza, permettendomi di mettere la foto al posto prima che il proprietario se ne potesse accorgere. Scesi le scale e trovai tutti seduti a tavola intenti a mangiare, eccetto Freya che faceva come al solito la guardia alla porta del retro. 
«Paige, pensavamo fosse entrata in letargo!» scherzò Niall con assoluta tranquillità sputacchiando pezzi di uova ovunque. Notai Freya sussultare quando il biondo pronunciò il mio nome e mi diede una lieve occhiata.
Mi sedetti tra Liam e Louis mangiando una mela verde mentre gli altri continuavano i loro discorsi incominciati. Adesso che conoscevo la verità li vedevo sotto una luce diversa. Capivo il rancore di Zayn, l'insicurezza di Niall nell'usare i suoi poteri, l'eccessiva prudenza di Freya e la profonda preoccupazione di Mackenzie nei miei confronti. Gli unici a cui non importava di essere un'orologieri vivente erano Liam, Harry e Louis. A proposito degli orologi, l'unico a cui avevo beccato con il ciondolo fino ad ora era stato Harry. Gli altri non lo utilizzavano o la nascondevano talmente bene da non permettermi di scorgerlo?
«Ho detto, mi passeresti il succo?» La voce di Zayn mi tirò fuori dal mio monologo ma non scattai abbastanza in fretta che Liam glielo aveva già porto.
«Ti vedo stanca, hai qualcosa?» chiese preoccupato Niall. I miei occhi sfrecciarono su di lui e tra i ragazzi incombe il silenzio. Gli occhi del biondo per me erano diventati come un libro aperto per me e in questo esatto momento capii che la sua domanda non era stata posta per cattiveria o istigazione ma solo per preoccupazione. Un trambusto preveniente dalla cucina ci allarmò, interrompendo la nostra colazione e ci costrinse a controllare. La prima che avanzò era Freya dato che al momento era l'unica armata ma lei abbassò il pugnale non appena mise piede in cucina:  due piccoli esserini verdi lottavano nel lavandino tra di loro. Dovevo ammettere che erano piuttosto carini, soprattutto le loro calze a strisce e il cappellino a punta.
«Owain, lascia in pace il folletto di questa casa!» urlò Mackenzie, levando la gamba dalla bocca ad uno dei esserini e separandoli. Louis prese tra le braccia l'altro folletto e lo avvolse in una tovaglia da cucina.
«Oggi hai davvero superato te stesso! Perché hai attaccato... ehm..»
«Erijef» disse prontamente Louis.
«Giusto, Erijef. Non spetta a te venire qua, Owain.» Dopo che sentii per la seconda volta il nome dell'esserino ricordai da dove l'avevo sentito, ovvero quanto aveva fatto eruzione in casa nostra per consegnarci il messaggio della cattura di mia madre, solo che io in quel periodo non ero ancora in grado di poterli vedere. Con una simile di un topino spiegò che il messaggio era indirizzato a me e Mackenzie ma la casa apparteneva ai Tomlinson, quindi avevano deciso di lottare per decidere chi doveva consegnare il messaggio.
«Ho capito, ma qual'è il messaggio?» Owain lanciò uno sguardo arrabbiato a Erijef quando uscì trionfante una busta dalla giacchetta e la porse a Mackenzie.
«E' da parte di Torcall: ci informa che al momento è in visita nel Regno delle ninfe perché ha ricevuto una convocazione da Urien» alzò le spalle la mora.
«Non dice altro? I nostri allenamenti?» chiese Zayn. Le labbra di Mackenzie incresparono un piccolo sorriso.
«Dice che dobbiamo goderci la neve.» Ci voltammo verso la finestra, accorgendoci solamente grazie alla lettera che durante la notte era calata la neve. Ci precipitammo verso l'attaccapanni per recuperare i giubbotti e uscimmo di casa, percependo il pungente freddo sulle guance. Nel paesino dove vivevo in Inghilterra non aveva mai nevicato e ora vedere tutto quel manto bianco sotto i miei piedi mi fece quasi scoppiare il cuore per la felicità. Era l'unica cosa positiva che era succedeva in questi giorni. Ero impalata davanti la porta ad ammirare il contrasto tra il verde dei pini e il bianco della neve, finché notai qualcosa di strano: qualcosa di enorme si muoveva tra gli albero smuovendo la neve fino alla corona. Non era facile capire di cosa si trattasse dato che anch'esso era bianco e si confondeva facilmente. Ricevetti una lieve spinta alla spalla da Zayn che si era affiancato a me e cercava di capire cosa stessi guardando.
«Vedi qualcosa?» domando, infatti. Distolsi lo sguardo per guardarlo e quando lo posai sul punto di prima non vidi più nulla. Era sparito.
«Uh, no nulla.» Non ero molto sicura di quello che avevo scorso tra gli alberi ma una cosa era sicura; la sensazione che qualcuno mi stesse osservando non voleva lasciarmi.
«Perfetto, allora prendi questo e inizia a lottare per la vita!» Zayn prese la mia mano e mi diede una palla di neve perfettamente rotonda e una seconda me la lanciò addosso. Lo rincorsi conservando la palla di neve che mi aveva dato, centrandolo poi perfettamente alla nuca. Gli altri avevano già costruito dei veri e propri muri per la battaglia di neve, mentre Niall tentava di convincere Freya di uscire fuori ed aiutarlo nel costruire un pupazzo di neve ma l'elfo rimase testardo come un mulo e rigidissima davanti la casa a sorvegliare tutto e tutti, nonostante il biondo tentava invano di trascinarla con sé tirandola da un braccio. Avevo le scarpe completamente fradice e sentivo i denti battermi per il freddo, Niall aveva addirittura le labbra viola ma non si arrendeva con Freya nonostante stesse congelando. 
«Suvvia, togli il pugnale e divertiti anche tu!» incitai l'elfo. Freya mi lanciò uno sguardo più gelido della neve che avevo sotto i piedi e strinse ancora di più il suo pugnale.
«Non accetto ordini da te» sputò con disprezzo. Niall sbuffò e alzò gli occhi al cielo, mentre io mi strinsi nel mio cappotto per il freddo.
«Perché la tratti così, Fress? Lei è sempre stata gentile con te, non è come quelli del castello...» Il fatto che Niall riuscisse a farle un paragone del genere mi fece capire che Freya deve essersi aperta moltissimo con lui, o perlomeno abbastanza da raccontargli degli episodi accaduti nel Regno delle ninfe. Liam, Harry e gli altri si accorsero del nostro scambio di parole, dedicando un po' più attenzione non appena Freya parlò.
«Ha fatto del male a te» pronunciò con voce flebile nella direzione del biondo. L'elfo senza ombra di dubbio stava tirando di nuovo in ballo la faccenda di ieri sera e sembrava quasi sul punto di attaccarmi una seconda volta quando all'improvviso dal bosco apparve un'enorme creatura con la pelliccia bianca, ringhiando nella nostra direzione e mostrando i suoi lunghissimi denti. Caddi a terra per l'impatto che diede l’animale e strisciai disperatamente per terra per allontanarmi da lui ma i suoi occhi sembravano puntati solo su di me. Si avvicinò allungando la sua gigante mano ma una freccia da parte di Freya gli perforò un dito, provocando un suo profondo urlo che mi fece fischiare le orecchie. Zayn gli indirizzò col vento un pugnale al petto e la bestia staccò un pino dalle sue radici per difendersi e lo scagliò contro i ragazzi. Cercai di raggiungere i ragazzi ma se mi fossi avvicinata un altro po' avrei rischiato di venire attaccata e non avevo modo di difendermi. era in momenti come questi che mi sentivo totalmente inutile: dopo l'episodio dell'arpia non avevo più avuto modo di usare i miei poteri, erano come bloccati da forze maggiori e per quanto mi sforzassi non riuscivo a fare granché per proteggere gli altri o me stessa. Freya urlò dal dolore assieme a Louis; erano finiti sotto il tronco d'albero. Tentai di raggirare la bestia e raggiunsi gli altri ma non appena mi avvicinai delle enorme dita mi circondarono l'intero addome e mi sollevarono dal suolo. La sua presa era così forte e stretta che sentii il respiro mancarmi e per poco non mi uscirono le orbite fuori dagli occhi. Boccheggiai per il dolore e speravo che qualcuno mi aiutasse perché ero messa davvero male. Harry e Zayn stavano cercando di liberare Louis e Freya, Liam era corso in casa a recuperare altri armi e Niall stava lì impaurito con arco e freccia in mano.
«Niall, aiutami!» ordinò Freya, ma più di un ordine sembrava una supplica; gli occhi di Niall passavano da me a Freya e viceversa. L'elfo lo richiamò ancora e fu lì che capii le insistenti urla da parte dell'elfo: Niall era stato indirettamente posto ad una scelta, cioè chi salvare tra noi due e Freya sperava che il biondo avesse scelto lei ma quando lo vide scattare verso la direzione del mostro per venirmi in soccorso abbandonò la testa al suolo, perdendo definitivamente i sensi e probabilmente anche la speranza. Niall si ritrovò faccia a faccia con la bestia e cercò di espandere l'arco ma prima che potesse riuscirci l'animale lo colpì con il dosso della mano catapultandolo in aria.
«Niall!» urlai io questa volta, cercando di liberarmi dalla presa salda della bestia. Zayn estrasse il pugnale dalle mani di Freya e si scagliò contro l'animale, ferendolo alla gamba. La bestia lo acchiappò velocemente e lo strinse in pugno, ringhiandogli contro e lui sputò del sangue dalla bocca, tossendo. Ormai senza forze la bestia decise di ritirarsi e trascinò Zayn e me con sé. L'animale si muoveva velocemente tra gli alberi e molti di loro mi rigarono il viso e la mani; ormai stavo sanguinando ovunque. Posizionai la testa tra le mie braccia per evitare ulteriori colpi e tentavo in tutti i modi di allargare un po' la sua presa attorno il mio bacino per respirare. Quando la bestia si fermò iniziai ad urlare dando pugni alle sue dita ma tutto questo non sembrava affatto scalfirlo. Posizionò me e Zayn in un'angolo buio di quello che sembrava una grotta delle montagne allontanandosi. Tirai un profondo respiro massaggiandomi l'addome mentre alla mia destra Zayn sembrava svenuto. 
«Zayn!», lo chiamai a bassa voce dandogli piccoli schiaffi sulla guancia, «svegliati, dobbiamo andarcene prima che quella cosa torni!» Continuai a chiamarlo ripetutamente ma nulla, non dava segni di vita. 

Oh merda.

All'angolo delle sue labbra c'erano ancora tracce di sangue ma il suo viso era rilassato, gli occhi e la bocca chiusi. Posizionai il viso davanti la sua bocca per sentire se stesse respirando ma i rumori animaleschi dentro la grotta mi impedivano di capirlo. Osservai il suo petto, sperando di vederlo sollevarsi ma non riuscii a vedere nulla nel buio.  Ti prego Zayn, respira.
«No no no Zayn, non puoi farmi questo.» Presi la sua testa tra le braccia scuotendolo e supplicandolo di svegliarsi. Il mio corpo tremava e gli occhi iniziavano a pizzicare. Tutto questo non poteva essere reale. Strofinai freneticamente la manica della giacca sugli occhi per asciugare le lacrime che mi scendevano lungo il viso. 
«Giovane ninfa» pronunciò una voce alle mie spalle. Era un uomo sulla sessantina, con una lunga barba nera, pelato e con un lungo manto marrone addosso.
«Oh grazie al cielo!» ansimai, «un'orribile creatura ci ha portati qui, il mio amico è morto e io non so-» tentai di spiegare con gli occhi arrossati e singhiozzando ma lui mi interruppe.
«Il tuo amico non è morto. Vedo ancora della vita in lui.» La sua voce era paca e qualsiasi parola uscisse dalla sua bocca la faceva sembrare pura, perfino la parola 'morto'.
«Mi aiuti, la prego!» Gli toccai la spalla mia lui si sottrasse all'istante dal mio contatto.
«Io non posso fare nulla, ma tu sì» spiegò, «come vedi questo manto è così lungo che mi impedisce di muovermi, io posso darti l'indicazioni ma devi essere tu a farlo.» Annuii. In quel momento ero fin troppo disperata per urlargli contro di tirarsi su quelle cazzo di maniche per aiutarmi ma dato che era l'unico essere umano al momento disponibile di aiutarmi non ribattei.
«Per prima cosa scoprigli la pancia, togli ogni indumento che gli impedisca la respirazione.» Le mie mani tremavano talmente tanto da far invidia al morbo di parkinson; molto lentamente gli aprii la giacca e gli strappai la maglietta. Il suo corpo era gelato.
«Adesso, vedi la neve ghiacciata suelle pareti? Recuperane un po' e spalmala sulla pancia e sul petto.»
«Ma così congelerà ancora di più!» Non volevo mettere in dubbio le sue parole ma la vita di Zayn era appesa ad un filo, era semi nudo in montagna con tanto di neve e adesso voleva anche che lo ricoprissi con del ghiaccio sul petto? 
«Obbedisci o morirà.» Strinsi i denti e scattai verso la parete ghiacciata per recuperarne qualcosa ma era più difficile del previsto. Con una pietra riuscii alla fine a raschiarne un po' e la mostrai al signore.
«Molto bene. Ora scioglila tra le tue mani, poggiale sul ragazzo e guariscilo.» Feci come mi aveva detto, riscaldai il ghiaccio con il alito e poggiai le mie mani fredde sul suo petto ma dopo un paio di secondi ancora non accadde nulla.
«Non guarisce!»
«Usa il tuo potere, giovane Paige.» 
«Come-, come fa a sapere il mio nome?» chiesi.
«Io so molto su di te e se vuoi davvero salvare il suo amico apri il tuo cuore e guariscilo. Devi desideralo, devi volerlo.» Rivolsi il mio sguardo di nuovo su di Zayn. 
«Okay Zayn, non mi morire. Se ne usciremo vivi ti giuro che mi farò insegnare da te come si guida una dannata macchina, proprio come mi avevi proposto tu quella volta» gli sussurrai anche se ero consapevole che non poteva sentirmi. Adagiai con più decisione le mie mani sul suo petto, chiusi gli occhi e tirai un profondo respiro. Sentii un forte calore provenire dalle mie mani e pian piano illuminarsi di una luce splendente blu. L'acqua ghiacciata che era sul suo petto e sulle mie mani venne risucchiata all'interno del corpo di Zayn e pochi secondi dopo i suoi occhi si spalancarono ed iniziò e la sua bocca fece un profondo risucchio d'aria. Non riuscivo a crederci, l'avevo davvero salvato. 
«Oh mio Dio!» Istintivamente avvolse le mie braccia attorno al suo collo, realizzando solo dopo che era stato un po'... ecco, azzardato da parte mia. Zayn mi guardava confuso negli occhi; i suoi esprimevano stupore e non sembravano capire perchè fossi tanto sollevata, il suo viso faceva intentere che non riusciva a spiegarsi il motivo per cui le mie gote erano arrossate e bagnate. Allungò la mano e mi carrezzò la guancia umida ed osservò i suoi polpastrelli bagnati, come se volesse accertarsi che fosse vero. 
«Molto bene giovane ninfa, il sigillo è stato spezzato e hai potuto salvarlo.» Con la manica della giacca mi asciugai per bene il viso. L'uomo sembrava felice per me.
«Quale sigillo?» 
«La tua collana,» alzò il braccio ricoperto dal lungo manto verso la mia direzione, «era quella ad impedire la maturazione dei tuoi poteri e sei riuscita a spezzarlo.» Tirai fuori dalla giacca la mia collana e lessi l'incisione capendone solo ora il significato; natura riposa. Mia madre mi aveva regalato intenzionalmente quella collana perché sapeva che tutto ciò sarebbe accaduto e aveva tentato di nascondere me e la mia natura, poi quando raggiunsi la maggiore età il sigillo non era più in grado di controllare i miei poteri ed ecco che andai fuori controllo, questo spiegherebbe ciò che era accaduto quando si era verificato lo scontro con l'arpia. Torcall aveva tentato altrettanto di far addormentare la mia natura prima della nostra partenza, ma tutto questo perché? 
«Dai questa al ragazzo, così non avrà freddo.» Davanti ai suoi piedi apparve una coperta pelosa ma molto soffice al tatto. L'uomo si allontanò da noi e velocemente Zayn si alzò e lo seguimmo.
«Come sapeva che ci sarei riuscita e soprattutto perché si trova in questa grotta dove da un momento all'altro potrebbe spuntare fuori un peloso animale feroce?» Raggiunsi i suoi passi quando all'improvviso si fermò e lo spinsi involontariamente buttandomi praticamente addosso a lui.
«Quel peloso animale feroce di cui stai parlando è uno yeti e ti assicuro che uno degli animali più pacifici che esista, a meno che si senta minacciato» disse, e riprese a camminare.
«Pacifico? E' stato lui ad attaccarci, guardi il mio viso! Ha quasi ucciso Zayn!» esclamai alzando le braccia in aria.
«Mh, avrà esagerato un po' la presa con il giovane ragazzo ma io so pure che voi l'avete attaccato. Yeti stava facendo solo quello che io gli avevo chiesto: portare te da me.» Alzò il braccio invitandoci a guardare dove ci aveva condotto: davanti ai nostri occhi c'era un enorme catino scavato nella roccia, dove dall'alto gocciolava acqua delle nevi. Ero uno sgocciolio continuo ma ogni volta che una goccia si schiantava nel cantino apparivano cerchi blu sulla superficie.
«Lavati il viso con quest'acqua» mi ordinò. Titubante mi inginocchiai e immersi le mie mani, pulendomi il viso. La stessa luce che prima era apparsa con Zayn si illuminò sulle mie ferite, guarendole. 
«Questa, è l'acqua più pura che possa esistere e una volta finita dentro questa vasca diventa magica. Se poi all'acqua magica abbiniamo la custode del Graal, ricaviamo l'acqua per la fonte della vita.» Zayn lo guardava con la bocca spalancata, probabilmente nemmeno lui era al corrente dell'esistenza di questa vasca. Alle nostre spalle apparve lo Yeti, sembrava che stesse per colpirci quando invece allungò la mano verso l'uomo e gli porse una scatola, una boccetta fatta con pelle d'animale e un campanellina.
«Paige,» mi chiamò, «so che tua madre è in pericolo e ho chiesto di te per un motivo ben preciso: prima di tutto dovevo farti spezzare il sigillo; secondo, devo metterti a conoscenza di alcune cose e terzo nonché il più importante; questo.» L'uomo aprì la scatola e sulla manica del suo manto apparve un secondo pezzo del Graal. Mi avvicinai a lui ma lui scosse la testa, guardando torvo Zayn.
«Che c'è? Non ho nemmeno fiatato!» si difese lui. 
«Vorrei svolgere questa conversazione in quattrocchi. Yeti, mi faresti questa cortesia...» Lo Yeti brontolò e delicatamente posizionò Zayn sulla sua spalla e lo allontanò da noi.
«Perché lo ha cacciato via? Non avrebbe detto nulla comunque, si può fidare di lui» m'affrettai a dire.
«Non posso correre il rischio che qualcuno al di fuori delle custode sappiano, anche se si tratta dei tuoi amici, cara.» Mi diede il pezzo tra le mani.
«Ascolta, non ho più molto tempo. Devi soltanto sapere che ora sei in possesso di due pezzi del Graal, il che ti mette in maggior pericolo: tutti bramano l'immortalità e dato che tua madre è nel Regno delle ninfe, cercheranno te. Dentro questa boccetta c'è dell'acqua pura, usala con cura per aiutare te e i tuoi amici e mai, sottolineo mai, metterla in contatto con il Graal. Se tu lo facessi doneresti l'immortalità senza rendertene conto, adesso sei l'unica che può farlo. Inoltre ti regalo questo -mostrò il campanellino-, era di tua madre; in qualsiasi momento, qualsiasi luogo basti che tu lo suoni e gli yeti correrranno in tuo aiuto ma non farlo finire nelle mani sbagliate, Paige.» Annuii energicamente ascoltando parola per parola di quello che mi aveva detto. All'improvviso i suoi occhi si fecero più stanchi, il viso più sciupato ed ossuto, la barba divenne bianca. Lo guardai inorridita ma non perché era una scena raccapricciante, perlopiù perché mi stava morendo davanti e io non potevo fare altro che guardare.
«Adesso vai, custodiscilo e porta a termine il tuo compito.» Non appena pronunciò tale parole, l'uomo si dissolse in polvere, facendo cadere ai miei piedi le sue ossa e ceneri. 
«Paige,» sentii la voce di Zayn chiamarmi, «perché sei lì impalata, dove è il vecchio?» Non riuscivo a pronunciare una parola, guardai per terra dove un attimo prima c'erano i resti dell'uomo e ora invece vidi muschio e fiori. 
«Il Padrone ha svolto ciò che il destino ha avuto in serbo per lui ed ora, dopo duemila anni, ha fatto ciò che più desiderava: morire» spiegò Yeti. Lo yeti sapeva parlare?
«Io e i miei fratelli proteggeremo queste acqua da nemici, ma per voi è giunta l'ora di andare.»

 

Bonsasiiiiiiiiiiiii,
dopo mesi e mesi d'attesa il momento tanto desiderato è arrivato: neeeeeew chapter! So di avervi fatto proprio penare per l'arrivo di questo capitolo -disastroso e indecente tra l'altro- ma è stato voluto da forze maggiori. Vabbè, l'importante è che finalemente io sia tornata e che continuerò a scrivere su questa storia.
Sapendo di essere una ritardona nata, volevo garantirvi che non abbandonerò la storia mai e poi mai quindi se dovesse succedere di nuovo che non aggiorno dopo moltissimo tempo non preoccupatevi: I'll coming baaack (soon)!!!! Ad ogni modo, come state? come sono state le vostre vacanze??
Ditemi cosa pensate per le poche persone fedeli rimaste :D

Much love, 
Imyoursmaljk.

ps: sorry for little errorii
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Imyoursmaljk