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Autore: JanineRyan    30/10/2015    4 recensioni
La storia è ambientata alcuni mesi dopo la grande vittoria di Harry & co., ma con alcuni cambiamenti... Voldemort non è morto, anzi si è riorganizzato per un nuovo e grandioso attacco! Altri personaggi, importanti nella mia storia, non sono morti: Piton, Silente, Bellatrix e...
Storia completamente concentrata sul mio personaggio preferito: Lucius Malfoy!!! Il quale dovrà confrontarsi con una ragazza di origini babbane che metterà in crisi le sue convinzioni di purosangue!
***
Ho modificato l'intro per la piega differente presa dalla storia!
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'IN GUERRA E IN AMORE NIENTE REGOLE'
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Quest’ultimo capitolo lo dedico a tutti i fedeli lettori di questa mia fan fiction… e così siamo arrivati alla fine! Credetemi a volte ho pensato di non farcela…! Ma ora sono felicissima!
Non perdiamo tempo e vi lascio alla storia!
Una sola raccomandazione: le parti in corsivo si riferiscono a ricordi/ flashback del passato.
Ringrazio per tutte le recensioni ricevute e per quelle che lascerete!
Alla prossima storia.
J
***

Si annunciava una calda primavera, la più calda degli ultimi anni… il sole ancora tiepido per l’ora, brillava nel cielo illuminando i grandi e maestosi giardini di Malfoy Manor. Dalla terrazza del secondo piano, Draco, seduto comodo su una poltrona, stava osservando l’alba. La sua vita era cambiata in questi ultimi anni: aveva perso degli amici, delle persone alle quali teneva e altre che amava. Aveva dato tutto sé stesso per una causa in cui credeva ciecamente e ora, a pochi anni di distanza, assaporava la quiete della pace.
Sospirò; era strano per Draco, ormai uomo, ritrovarsi tra le mura di casa sua. Casa sua… gli faceva strano pensare a quella come casa sua. Era sempre stata la casa dei suoi genitori e nella quale lui aveva vissuto dal giorno in cui era nato, ma non era mai stata davvero casa sua… non l’aveva mai considerata tale. Tra lui e i genitori c’era sempre stato un rapporto delicato, molto delicato; il giovane si sentiva un ostacolo… la sua nascita aveva impedito a entrambi di raggiungere la loro felicità.
Hogwarts era la sua casa. Ma ora tutto era cambiato; guardò il giardino ed inspirò a fondo laria fresca del primo mattino… chiuse gli occhi e, aprendoli nuovamente, sorrise; ora sì che sentiva Malfoy Manor casa sua.
Solo nella quiete mattutina, Draco riusciva a ripensare con razionalità agli avvenimenti che si erano susseguiti negli ultimi anni… la guerra aveva cambiato tutti loro e anche la pace, dopo la vittoria, era costata molta fatica. Sospirò: a volte bastano pochi anni per cambiare tutto.

Draco si era svegliato, sdraiato su un comodo letto… il profumo che lo circondava ricordava il disinfettante. Voleva aprire gli occhi, ma era troppo faticoso… troppo. Rimase alcuni minuti in ascolto: sentiva dei rumori lontani. Dei passi, delle voci che parlavano piano, dei singhiozzi… rabbrividì, una brezza fredda raggiungeva le sue braccia. Cercò di muoversi, per coprirsi, ma non ci riuscì. Aprì la bocca per parlare, ma la gola era secca e tutto quello che uscì dalle sue labbra furono dei gorgoglii senza senso.
«Draco? Sei sveglio?»
Una calda voce femminile lo raggiunse, sentì un dolce profumo di fragole e un paio di mani sfiorargli il volto, spostando i capelli dal suo volto.
«Draco, parlami… sei sveglio?»
Delle gocce caddero sul suo volto, erano calde…. aprì gli occhi: una chioma bionda copriva la visuale al mago… intravide il contorno del suo volto e del suo orecchio, privo di orecchini.
«C-Chloe…» sussurrò.
La ragazza si alzò e, sorridendo, gli occhi arrossati dalle lacrime e dal poco sonno, scoppiò in un singhiozzo.
«Sei vivo…! Grazie… grazie…» concluse, abbracciandolo con forza. «Non ce l’avrei fatta anche senza di te…»
Il giovane Serpeverde sorrise, era bello vederla: ammaccata, ma sorridente.
«Cosa è successo?» sussurrò Draco.
Chloe gli porse un bicchiere colmo d’acqua, avvicinandolo alle sue labbra e aiutandolo a bere. Per il biondo fu piacevole sentire quel liquido fresco scivolare lungo la gola.
«Sono successe tante cose.» rispose Chloe, posando il bicchiere sul comodino accanto al letto. «Hai dormito per due giorni interi. Ora ti trovi al San Mungo… sei stato ferito gravemente durante lo scontro… temevo d’averti perso.»
«Cosa è successo?» ripeté il mago.

«E’ stato orribile.» rispose la giovane, abbassando lo sguardo e cercando di trattenere le lacrime.
La ragazza sentì gli occhi di Draco osservarla.
«Chloe… per favore… rispondimi!»
La bionda alzò lo sguardo e si sistemò i capelli dietro le orecchie, Draco vide le ferite dell’amica: una sulla fronte, ormai violacea, e un livido bluastro le arrivava fino all’occhio
.
«I medimaghi possono guarirti.»
«Non mi interessa… sono solo dei stupidi tagli.» rispose secca.
«Cosa è accaduto?» domandò per l’ennesima volta il giovane Malfoy.
«Temevo d’averti perso.»
«Sono qui… non pingere… ma dove sono tutti gli altri? Dov’è mia madre e mio padre? Dove sono Harry? Hermione e gli altri?»
«Sei ancora troppo debole.» sussurrò Chloe. «Non credo che tu debba sapere. Non ancora almeno.»
«Non devi proteggermi.»
Respirando a fondo, Chloe si erse in piedi e, raggiungendo la finestra della camera, guardò Londra. Era tutto così frenetico; i Babbani non sapevano che a pochi chilometri da loro si era consumata una battaglia sanguinaria… ignoravano ogni cosa… Chloe sorrise mentre pensava che fossero fortunati.
«Tua madre sta bene, ma è dovuta fuggire dall’Inghilterra. È stata accusata di essere una sua seguace… lei e Derek sono andati a sud. Credo che la famiglia di lui abbia una tenuta nel Sudafrica… mi ha detto di salutarti e di starti vicino… presto potrai andare a trovarla di persona… i medici mi hanno detto che starai bene entro poche settimane…»
«E gli altri?»
 «Anche Astoria e la sua famiglia sono fuggiti dall’Inghilterra. Harry sta bene e anche Hermione… non hanno ferite gravi… solo lividi…invece, Ginny è grave, ma si riprenderà… i Medimaghi sono ottimisti.»
«Sono felice… e gli altri?» chiese Draco. «Mio padre?»
Chloe non rispose, strinse la mani a pugno e cercò con tutte le sue forze di trattenere le lacrime.
«Chloe?» la chiamò il giovane.
Iniziava  a temere il peggio, mentre guardava la bionda una miriade di pensieri invasero la sua mente: perché Chloe non gli parlava di lui? Di suo padre? E dov’era? Lui era membro dell’Ordine, non doveva scappare, perché non era accanto a lui?
«Draco… io…» iniziò a dire Chloe, ma il dolore era troppo grande. Non riusciva a parlare, non ancora. Dire quelle poche parole a voce alta, avrebbe reso tutto così reale… così vero…
«Chloe!»
«Non credo... è troppo presto… riposa. Ne parleremo domani.» concluse la ragazza, cercando di sorridere per calmare l’amico.
Si avvicinò a Draco e lo baciò sulla fronte: «Ora dormi. Riposa. Domani parleremo.»
Ma, prima di uscire dalla camera, la voce del giovane Serpeverde, raggiunse le orecchie della ragazza: «Mi dirai la verità, vero?»
La ragazza si fermò sull’uscio, posando una mano sullo stipite della porta, senza voltarsi, annuì con un lieve cenno del capo.

Con un gesto della bacchetta, Draco evocò una tazza di caldo e fumante caffè. A breve la sua giornata avrebbe avuto inizio e, come sempre, non riusciva a dormire bene. I suoi rimorsi lo tenevano sveglio ogni notte; aveva commesso molti peccati e, negli ultimi anni, cercava di redimersi. Si stava migliorando e aiutava le persone che avevano bisogno di sostegno.
Prendendo la tazza, l’avvicinò al volto ed inspirò l’amaro odore del caffè.
Aveva perso molte persone durante la grande guerra, ma il più grande rimpianto che aveva era stato quello di non poter dire addio a molte di loro.

Ormai erano passati due giorni dal suo risveglio e Chloe era sempre stata con lui; ogni giorno e ogni notte, disubbidendo alle regole del San Mungo. Draco aveva cercato di strappare alla ragazza altre informazioni, ma Chloe aveva sempre sviato il discorso.
Il giovane Malfoy aveva capito che qualcosa di grave era accaduto e non voleva forzare l’amica a parlarne. Aveva deciso di attendere; presto o tardi qualcun altro gli avrebbe fatto visita e avrebbe chiesto maggiori informazioni.
«Ciao… sono passato a vedere come stavi…» disse Harry allegramente entrando nella stanza. «Sarei passato prima, ma…»
«Ginny. Chloe me l’ha detto.» concluse Draco, mettendosi a sedere comodamente. «Dai, accomodati!»
Harry prese posto sull’unica sedia in tutta la stanza e, posando i gomiti sulle gambe, guardò l’amico steso sul letto. Passarono alcuni minuti di silenzio. Draco voleva chiedere spiegazioni, ma temeva la risposta che avrebbe ricevuto.
«Ti devo ringraziare, amico. Mi hai salvato la vita.» disse Harry.
«Avresti fatto lo stesso per me.» sorrise.
Altro silenzio.
«Chloe non mi vuole parlare. È sempre qui… ma non parla… sta bene?»
«Sì. Starà bene.»
«Cosa mi nasconde?»
Il volto di Harry s’incupì.
«Non ti ha detto nulla?» chiese, aggrottando la fronte.
«Cosa non mi ha detto? Amico, ho bisogno di sapere la verità… tornerà a breve… dimmi la verità… dov’è mio padre?»
Harry sospirò, passando le mani tra i capelli. Sarebbe stata dura. Molto dura; lui per primo c’era passato ma, a differenza di Draco, lui non aveva mai conosciuto i suoi genitori.
«Draco…» Harry s’interruppe. Come si può dare una notizia simile ad un amico? Allungò una mano, posandola sulla spalla dell’amico e, guardandolo negli occhi, aggiunse: «Mi dispiace ma… Lucius è morto.»

Quelle parole risuonano ancora nella memoria di Draco, una frustata su una ferita aperta. Stava male ogni volta che riviveva quell’esperienza.
Dopo la morte di Lucius, Draco aveva costretto l’amica a trasferirsi nel Manor. Non poteva abbandonarla: le voleva troppo bene.

Era tardo pomeriggio e fuori dall’ospedale San Mungo, il cielo tuonava e un forte acquazzone bagnava le vie di Londra. Chloe, ombrello gocciolante in mano, stava salendo le scale quasi correndo. Era felicissima: aveva avuto una notizia allo stesso tempo meravigliosa e triste. Voleva condividerla con Draco, il suo migliore amico.
Mentre percorreva il corridoio, attirando le occhiatacce delle infermiere, pensò sorridente che quella mattina aveva sbagliato a indossare le ballerine… Londra, soprattutto in quella stagione, era soggetta a brutti temporali e lei avrebbe dovuto preveder quel tempaccio…
Sorridente, si affacciò alla porta della camera di Draco e con voce allegra lo salutò.
«Scusa il ritardo… sono un vero disastro!» concluse guardandosi, una pozza si stava allargando attorno a lei.
L’abito estivo che portava, di chiffon con stampo floreale,s’era bagnato e si era appiccicato alle sue gambe.
«Sei bellissima.» rispose Draco osservandola.
Il giovane si sentiva già molto meglio, i Medimaghi erano stati fantastici.
«Ma che bravo… dammi il contentino!» scherzò Chloe, posando l’ombrello contro la parete e accomodandosi sulla sedia accanto al letto.
«Domani esco. Mi permettono di tornare a casa ma a condizione che rimanga a riposo per ancora una settimane.»
«Dobby sarà felice di rivederti… mi ha chiesto molto di te.»
«Sei tornata al Manor?»
«Sì. Non me la sono sentita di stare sola in questi giorni… Dobby era inconsolabile quando gli ho detto come si è conclusa la guerra. Nonostante tutto, voleva molto bene a…» s’interruppe.
«Non ti ho mai chiesto come stai. Lo amavi…»
Chloe, abbassò lo sguardo ed abbozzò un mezzo sorriso, guardando le mani e stropicciandosi le dita.
«Era tuo padre.» concluse la ragazza, cercando di non pensare all’amore perduto. Non voleva iniziare ancora a piangere.
«Voglio che torni a casa con me domani. Vieni a vivere da me… la tenuta della mia famiglia è così grande per una persona sola… soffrirei la solitudine…» convenne Draco.
«Non posso… io…»
«Insisto. Per me… ti prego…»
Stendendo un braccio e sfiorando il braccio dell’amico, Chloe acconsentì. Sarebbero stati bene; si sarebbero aiutati, insieme sarebbero stati di supporto l’uno all’altra
.

«Scusami… non volevamo interrompere i tuoi pensieri…»
Chloe si fermò sull’uscio della terrazza. Indossava una canotta bianca e un paio di shorts grigi, i capelli sciolti le cadevano disordinati sulle spalle e sulla schiena.
Draco sorrise e, posando la tazza sul tavolino, si alzò dalla poltrona e raggiunse l’amica. Era stato meraviglioso negli ultimi anni saperla sempre al suo fianco. Si erano sostenuti a vicenda, anche se sapeva che era lei ad aver bisogno di maggior supporto. Amava sinceramente Lucius e, la sua morte, l’aveva distrutta.
«Invece speravo che interrompessi i miei pensieri…» Draco sospirò, abbracciando Chloe e baciandole la fronte. «So che dovrei smettere di ritornare a quei giorni… la vita è meravigliosa, adesso.»
«E’ meravigliosa…» fece eco Chloe, stringendo l’amico per le spalle e sorridendo. «Ma cos’è questo? Profumo di caffè? E non mi offri nemmeno una tazza!?» continuò allegra, superando l’amico e avvicinandosi al tavolo.
Prese la brocca del caffè e si servì una tazza abbondante.
«Delizioso!» sospirò. «Primo o poi dovrai dirmi che miscela usi…»
«E’ un segreto!» scherzò Draco raggiungendola e accomodandosi al suo fianco.
Guardando il panorama, Chloe istintivamente ricordò la prima volta che aveva parlato con Lucius; proprio su quella terrazza. Ricordava ancora la sua calda voce e le parole che gli aveva detto… che era troppo giovane per fumare e di buttare la sigaretta.
Erano cinque anni che non fumava, dalla guerra. Guardò con nostalgia il parapetto. Era posata su quello ed era rimasta affascinata fin dal suo primo sguardo. Ricordò anche le parole successive di Lucius.
Allora non le comprese, ma si sarebbero dimostrate vere. «Non devi preoccuparti: ti starò vicino, sempre. Ti guiderò e ti aiuterò a non mollare. Potrai sempre contare su di me.»
Avrebbe dovuto credergli fin dall’inizio e non opporre resistenza all’amore che provavano l’uno per l’altra. Era stata una sciocca. Aveva sprecato molti momenti altrimenti meravigliosi con lui, il suo Lucius. L’uomo che amava.
«Non ti ho reso le cose semplici…» sussurrò Chloe, guardando Draco.
«Sei stata la mia roccia, mi hai aiutato a ritrovare sollievo. Ci siamo aiutati a vicenda… insieme siamo andati avanti…»
«Tu sei stato la mia roccia, Draco. Mi sei stato vicino. Sempre, ogni giorno… mi hai dato la forza necessaria per andare avanti… non ce l’avrei mai fatta senza di te. Mai.»
«Chloe tu sei la ragazza più forte che conosca. Ce l’avresti fatta comunque, con o senza di me.»
«Forse. Può darsi. Ma non lo sapremo mai… sono contenta che le cose siano andate così.» concluse Chloe con un’alzata di spalle.
Restarono in silenzio ad assaporare la quiete della loro vita. Chloe sapeva che per Draco era stata dura, molto dura. Aveva perso un padre, la fidanzata e diversi amici… si era sacrificato per lei. Era stato al suo fianco e dal giorno che erano ritornati a Malfoy Manor si era dedicato a lei, sempre.
Osservando il parapetto, Draco ricordò una visita di Harry.

Chloe era a Londra con Hermione per dei controlli al San Mungo ed Harry aveva colto l’occasione per fare una visita all’amico.
Erano comodamente seduti su quelle stesse poltrone mentre sorseggiavano del vino.
«Come state?» domandò Harry.
«Io bene, ma Chloe è distrutta. Piange tutte le sere. Credo che all’inizio abbia resistito solo per non pesare su di me. Temeva di perdermi…»
«Sei una brava persona Draco. In pochi starebbero accanto alla donna che amano restando in silenzio.»
«Non la amo.» si difese.
«E menti ancora…» concluse Harry, finendo il bicchiere e posandolo sul  tavolino.
«Harry è complicato… molto più complicato di quanto tu creda…»
«Che c’è di complicato?»
«Harry lo sai benissimo…» rispose Draco irritato. «Voglio solo essere presente. Ha bisogno del mio aiuto e non mi pesa stare con lei… Chloe ha amato mio padre e sai come è andata a finire… voglio solo che sappia che ci sono.»
«Lo so e ti fa onore questo. Ma devi anche pensare a te. Sono passati sei mesi… dovresti dirle la verità… meriti anche te d’essere felice!»
«Non cambio idea Harry; vederla sorridere mi appaga. A me va bene così e poi...» Draco sospirò: «Tra due settimane le nostre vite cambieranno nuovamente.»

I suoi pensieri vennero interrotti da una vocetta infantile, seguita dalle suppliche di Dobby.
«Mamma! Mamma!»
Chloe e Draco si voltarono; una bambina con lunghi capelli lisci e biondi correva allegra verso di loro. Dobby, al suo seguito, cercava invano di starle dietro.
Posando la tazza, Chloe corse incontro alla piccola e la prese in braccio stringendola forte a sé e baciandole la guancia.
«Signora ho detto alla signorina di non correre… potrebbe cadere e ferirsi… Dobby è mortificato…»
«Non preoccuparti, Dobby.» rispose Chloe con un sorriso.
Inchinandosi, Dobby rientrò nella villa.
 Da quando si era trasferita a Malfoy Manor, l’elfo aveva acquistato maggiore fiducia in sé e, dopo un ordine esplicito di Chloe, non gli era stato più permesso di punirsi. Era stato molto utile e, con la nascita della piccola, era stato un ottimo insegnante: aveva mostrato a Chloe come occuparsi di lei.
«Mamma guarda!» disse la piccola mostrando una vecchia fotografia.
Chloe la prese tra le mani e la guardò… sentì le sue gambe cedere… si accomodò sulla poltroncina e porse la foto a Draco.
Bastò un’occhiata al ragazzo per capire cosa aveva l’amica; la foto ritraeva Lucius e Chloe, la sera della cena di Natale… al collo la bionda esibiva la collana di rubini che Lucius le aveva donato.
«Sei con papà!» disse la bambina sorridente.
«Sì… sono la tua mamma e il tuo papà.» rispose Draco, avvicinandosi alla piccola.
Sedendosi per terra, la prese tra le braccia facendola accomodare sulle sue gambe incrociate.
«Sono belli, vero?» chiese Draco alla sorellastra, baciandola sulla guancia.
«Bellissimi… mamma sembra una principessa…» disse la bambina, guardando Chloe.
La bionda si asciugò le lacrime e, sorridendo alla figlia, si sporse verso di lei e, sfiorzandole il volto, sussurrò: «Tu sei la principessa, tesoro mio.»
La bambina sorrise e incrociò gli occhi della madre. Chloe sorrise nonostante avesse gli occhi colmi di lacrime. Gli mancava Lucius e gli sarebbe mancato per sempre.
Dopo la nascita della loro bambina, un pezzetto di lui era tornato in vita. Ogni volta che guardava i meravigliosi occhi grigi della piccola, rivedeva gli occhi dell’uomo che avrebbe per sempre amato.
«Draco…» iniziò Chloe, guardando l’amico. «…sei diventato un uomo meraviglioso e, ogni volta che ti vedo con lei, non posso non pensare a quanto sei importante… non solo per lei, ma anche per me.»
«Lo faccio con piacere… siete la mia famiglia.»
Chloe sorrise, stava per parlare ma Draco la interruppe.
«La amo come fosse mia. Mi hai dato moltissimo, Chloe…» guardò la piccola che teneva tra le braccia. «Entrambe mi avete dato moltissimo. Non vorrei una vita diversa da questa. Mai. Sono felice di essere al tuo fianco… per lei voglio essere sempre presente e, se me lo permetterai, vorrei farle da padre.»
«Per Lucy sei già un padre. In te vedrà l’uomo più importante della sua vita…»
Chloe si alzò e prendendo la bambina tra le braccia entrò nel soggiorno del Manor, lasciando Draco solo sulla terrazza. Il mago guardò Chloe entrare.
«E vorrei follemente essere tuo marito…» sussurrò, ma quelle parole vennero rapite dal vento e mai udite.
Draco sapeva che il cuore di Chloe era già occupato da due persone e nessun altro sarebbe potuto entrare…



*fine*

  
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