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Autore: Espero    08/03/2005    4 recensioni
un getto, come un conato di vomito incontrollabile. Eccolo qua.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voluttuoso crimine d’insensata disperazione

Voluttuoso crimine d’insensata disperazione

Pura retorica della sofferenza

Vuota di significato sfreccia la frase nel silenzio

Riecheggia di lei nei secoli solo la risata di chi le prestò orecchio

L’ombra di una risata

Disperata anima sordida d’angoscia

Testimone postumo della strage del pensiero

Pallido sguardo della castrazione dell’ego

Ora non c’è più nulla. La società è cambiata e nessuno ne è più al di fuori. Ormai siamo ingranaggi frustrati che nel pensiero trovano più lancinante tortura che l’antico ristoro.

Che è di colui che un tempo in se trovava la vittoria?

Ormai l’uomo ha perso

Poche menti abili di maschere e turpiloqui

Strappano e lacerano e seviziano

Un’ormai segnata umanità.

Di noi rimarrà nulla. Le nostre tracce in questa rete si faranno sottili e scompariranno per lasciare spazio ad altre fugaci impronte nella tempesta di sabbia del nuovo millennio.

Null’altro che lacrime strappate al tempo tenteremo di trattenere nelle nostre mani bucate.

Solo pochi istanti, pensieri, volti, occhi, profili, sguardi.

Sofferta consapevolezza di chi non si arrese.

Portaci via tutti.

Porta via i nostri sorrisi e i nostri pugni sbattuti sui tavoli.

Porta finalmente via la nostra essenza

Lontana agli occhi di chi

Incontrando lo sguardo dell’animo nostro

Ha saputo capire.

Rannicchiato sul fondo della vita mi rimarrà di te che sorridi di mattina, mentre con tuo sguardo scruti fuori dal finestrino, illuminata dal sole. Non ho potuto che sorridere. Non ho potuto che amare con tutto me stesso quel istante e te e tutto ciò che è stato in noi. Poi lacrime di sangue hanno solcato i nostri volti ed è stato il silenzio.

Dolce color d’oriental zaffiro

Così inconsistente

A me, così fatale.

  
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