Voluttuoso crimine d’insensata disperazione
Pura retorica della sofferenza
Vuota di significato sfreccia la frase nel silenzio
Riecheggia di lei nei secoli solo la risata di chi le prestò orecchio
L’ombra di una risata
Disperata anima sordida d’angoscia
Testimone postumo della strage del pensiero
Pallido sguardo della castrazione dell’ego
Ora non c’è più nulla. La società è cambiata e nessuno ne è più al di fuori. Ormai siamo ingranaggi frustrati che nel pensiero trovano più lancinante tortura che l’antico ristoro.
Che è di colui che un tempo in se trovava la vittoria?
Ormai l’uomo ha perso
Poche menti abili di maschere e turpiloqui
Strappano e lacerano e seviziano
Un’ormai segnata umanità.
Di noi rimarrà nulla. Le nostre tracce in questa rete si faranno sottili e scompariranno per lasciare spazio ad altre fugaci impronte nella tempesta di sabbia del nuovo millennio.
Null’altro che lacrime strappate al tempo tenteremo di trattenere nelle nostre mani bucate.
Solo pochi istanti, pensieri, volti, occhi, profili, sguardi.
Sofferta consapevolezza di chi non si arrese.
Portaci via tutti.
Porta via i nostri sorrisi e i nostri pugni sbattuti sui tavoli.
Porta finalmente via la nostra essenza
Lontana agli occhi di chi
Incontrando lo sguardo dell’animo nostro
Ha saputo capire.
Rannicchiato sul fondo della vita mi rimarrà di te che sorridi di mattina, mentre con tuo sguardo scruti fuori dal finestrino, illuminata dal sole. Non ho potuto che sorridere. Non ho potuto che amare con tutto me stesso quel istante e te e tutto ciò che è stato in noi. Poi lacrime di sangue hanno solcato i nostri volti ed è stato il silenzio.
Dolce color d’oriental zaffiro
Così inconsistente
A me, così fatale.