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Autore: Hermlani    31/10/2015    2 recensioni
Quella che dovrebbe essere la conclusione della vita di un uomo determina invece la sua rinascita. Una saccente sottutto grifondoro decide infatti di "porre un fermo alla morte" come il suo insegnante le aveva insegnato a fare. Hermione dal canto suo non può ignorare i sentimenti che prova nonostante questi non possano far altro che darle sofferenza. Solo lui può accendere il fuoco della ragazza per farla rinascere dalle sue ceneri.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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3.

La battaglia era finita. Era immersa nella felicità, stava abbracciando i suoi due migliori amici tra cui figurava il Salvatore del Mondo Magico, come avrebbero iniziato a chiamarlo da lì a poco, quando si accorse che qualcosa rendeva quel momento imperfetto.
-Piton!-

-Piton? La battaglia è finita e tu pensi a Piton?- Ron non poteva credere alle sue orecchie.

-Dai Ron, è stata lei a portarlo in salvo- Harry stava già inconsciamente prendendo il posto di cuscinetto tra i due –e senza di lui non saremmo mai riusciti a fare tutto questo. Gli dobbiamo molto. Penso che andrò anche io in effetti. Tu cosa vuoi fare?-

-Io andrò dalla mia famiglia. Penso che siano tutti molto scossi.-

-Certo Ron, è giusto così.-

-Hermione, pensavo che io e te potessimo…-

-Io e te dobbiamo parlare, ma non adesso.- la ragazza prese per mano Harry che scambiò un cenno di saluto all’amico prima di sentirsi compresso in uno spazio minuscolo.

Quando ripresero a respirare erano al San Mungo. Dopo aver chiesto indicazioni e un gran girovagare arrivarono al reparto rianimazione da ferite magiche.

-Eccolo, è qua.- le disse Harry scorgendo un cartellino con il nome dell’insegnante.

In quel momento Hermione non sapeva se davvero entrare o no. Le lacrime della fenice avevano poteri miracolosi, lo sapeva ma se qualcosa era andato storto? O se invece era già sveglio e pronto ad inveire contro loro, stupidi Grifondoro? Non sapeva come affrontare entrambe le situazioni. Era un anno che non faceva altro che “affrontare”, voleva seriamente una pausa.
La scelta se entrare o no le fu evitata da un guaritore che, vedendoli lì impalati, sporchi e lievemente feriti, non poté astenersi dal chiedergli se avevano bisogno di aiuto. I ragazzi solo in quel momento si guardarono e capirono come mai tutti quelli a cui avevano chiesto indicazioni avevano storto il naso. Risero e si presentarono al guaritore.

-Siamo Harry Potter ed Hermione Granger e il signore in questa camera ci ha aiutati a salvare il mondo. Ci chiedevamo se potessimo fargli visita.-

L’altro rimase come colpito da un Petrificus Totalus ma quando vide la cicatrice sulla fronte del ragazzo e il suo sorriso seppe che non stava mentendo. Quella fu la prima persona a sapere che la guerra era finita. Avrebbe voluto mettersi a piangere come un ragazzino ma vedendo quanto erano giovani quei ragazzi resistette.

-Il professor Piton sta bene, è solo un po’ debole ma penso si rimetterà.Non dovete ringraziare noi guaritori però. Quando è arrivato al pronto soccorso, nonostante le evidenti e profonde ferite, non stava più sanguinando. Qualcuno lo ha guarito prima di noi. Un genio probabilmente perché a ferite del genere non si sopravvive di norma. Comunque lo teniamo in coma-magico-controllato per una settimana, cosicché non affatichi quel corpo martoriato. Quindi per oggi è impossibile visitarlo, se volete tornate domani ma sarà incosciente.-

Contenti perché erano riusciti nell’impresa ma sconfortati da non poterlo vedere, i due ragazzi decisero di dirigersi alla Tana, dove avrebbero trovato la famiglia Weasley ad aspettarli per la cena e un letto caldo dove poter finalmente dormire.

-Hermione, prima che arriviamo, c’è qualcosa che mi vuoi dire?-
-Sì, che hai preso troppo i modi di fare di Silente-

Il ragazzo sorrise, si rese conto che non lo aveva neanche fatto apposta –Seriamente, non saprei gestire un’altra situazione bomba tra te e Ron se non conosco cosa ti passa per la testa.-

-È così evidente?-

-Solo ad un buon osservatore. Dopotutto voglio diventare un Auror.- rispose Harry con fare gentile.

Alla ragazza vennero gli occhi lucidi vedendo la premura dell’amico. –Ti prego, non dirlo a Ron, non capirebbe. Non penso che sia necessario che lo sappia, non può succedere proprio niente tra me e…- era ancora troppo imbarazzante per dirlo ad alta voce.

-Farò come vuoi tu ma sappi che stai giocando con il fuoco. Nei ricordi che mi ha dato ho visto come è e sarà sempre legato a mia madre. Non voglio che tu soffra.-

-Grazie Harry. Probabilmente passerà ma non posso dare il mio cuore ad un altro adesso.-

-Cosa diremo a Ron?-

-Che gli voglio bene solo come amico.-
   
 
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