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Autore: shadspecs    01/11/2015    1 recensioni
Sterek Student\Teacher AU.
Derek Hale è il nuovo, giovanissimo professore di chimica alla Beacon Hills High School.
Stiles Stilinski è uno studente dell'ultimo anno che si distrae molto facilmente.
Derek decide che la sua nuova missione sarà aiutare Stiles a migliorare i suoi voti per entrare al college.
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Derek dovette aspettare novembre per vedere Stiles ad una delle lezioni di approfondimento. Il ragazzo si sedette in fondo all’aula e rimase in silenzio per tutta l’ora e mezza di lezione, tanto che Derek si rese conto solo alla fine della sua presenza.

Durante quel mese e mezzo Stiles era effettivamente stato più attento, e Derek sapeva, avendone parlato con i colleghi, che era riuscito a migliorare non solo in chimica, ma anche almeno in spagnolo e trigonometria.
Ad ogni modo, il professore sapeva che Stiles non poteva già essere allo stesso livello degli altri ragazzi che frequentavano gli approfondimenti, così decise di fermarlo prima che uscisse.

“Vedo che hai deciso di prendere sul serio la materia, allora” disse sedendosi su uno dei banchi vicini alla porta. Stiles, come suo solito, annuì semplicemente mentre rimetteva in cartella le poche cose che aveva utilizzato. Derek, quando capì che non avrebbe ricevuto una risposta verbale, continuò.
“Voglio essere onesto con te, Stiles. Non sei ad un livello adatto per partecipare a queste lezioni, non ancora. So che ti stai impegnando e che sono stato io stesso a dirti di frequentarle, ma vorrei che tu prima avessi delle basi sicure.”

Questa volta, il ragazzo alzò lo sguardo su Derek, che nel volto dell’altro vide una profonda delusione, anche se non capiva se fosse rivolta a lui, o piuttosto a sé stesso.
“Sto provando a concentrarmi, professor Hale, ma…”
“Ma non è abbastanza, non è così?” concluse Derek per lui, vedendolo assentire con un altro cenno del capo. L’adulto sospirò e tornò alla cattedra, dalla quale prese un foglio per scrivere velocemente alcune righe, consegnandolo poi al ragazzo.

“Beacon Hills Preserve…. Cos’è questo indirizzo, professore?” chiese Stiles con un’espressione confusa che, se Derek doveva essere proprio onesto, lo rendeva adorabile. Ma Derek non doveva, non poteva assolutamente pensare a questo.
“E’ l’indirizzo di casa mia” spiegò gentilmente al ragazzo “O meglio, della casa di famiglia, visto che non ho ancora trovato un posto mio. Ti ho detto a settembre che sarei stato disponibile per ripetizioni, e lo sono ancora, se sei interessato.”

Gli occhi di Stiles si fecero grandi, enormi, e nonostante le luci artificiali dei neon, sembravano brillare di curiosità. Derek non aveva mai visto degli occhi così vivaci, così espressivi, così vivi.
Ci volle un po’, comunque, perché il ragazzo rispondesse. Iniziò la frase con una voce talmente flebile che Derek dovette sforzarsi per capire ogni singola parola.
“Io, uhm.. sarei interessato, certo..” Stiles si schiarì la voce e continuò con più sicurezza, nonostante il rossore che si stava diffondendo sulle sue guance “Sono interessato, ma non crede che incontrarci a casa sua sarebbe indiscreto?”

Derek lì per lì rimase spiazzato dalla domanda: certo, trovava Stiles un ragazzo attraente, ma non pensava che fosse così evidente da rendere indiscreta una semplice offerta di ripetizioni. In ogni caso annuì, iniziando a riordinare le proprie cose sulla cattedra mentre parlava, senza guardare lo studente.
“Molto bene, allora proponi un’alternativa che ti sembri valida e ci metteremo d’accordo.”
*****
Stiles non propose un’alternativa.

Due settimane dopo, alle tre in punto, il ragazzo parcheggiò la sua vecchia Jeep blu nel viale di casa Hale.
Casa, pensò Stiles, era un eufemismo. Il posto sembrava per lo più una vecchia villa coloniale, con un grande porticato esterno di legno. Da quello che poteva vedere, la casa era antica, ma gran parte di essa era stata ricostruita, come se un pezzo fosse andato distrutto. Al momento, comunque, i tre piani erano decorati riccamente da fiori, posti ordinatamente in dei vasi sui davanzali delle finestre e sulla balaustra del porticato. Quest’ultimo era anticipato da un largo vialetto di mattonelle rosso scuro, fiancheggiato da aiuole e cespugli.
Da quella distanza, Stiles intravedeva anche il grande giardino dietro alla villa, che in lontananza si fondeva con i primi alberi della riserva, nella quale era immersa la proprietà degli Hale.

La grandezza del luogo aveva reso il ragazzo ancora più insicuro dell’intera situazione, ma si fece coraggio e percorse il vialetto, facendo di corsa i pochi gradini che precedevano la porta d’ingresso. Dopo qualche respiro profondo fatto per calmarsi, si decise a bussare.
Sapeva che il professor Hale abitava con la sua famiglia, ma pensava che sarebbe stato lui ad aprirgli la porta. Invece, si trovò davanti una donna sulla trentina, con capelli scuri lunghi fino a metà schiena e gli stessi occhi chiari di Derek, di quel colore che non era del tutto definibile come verde.

Stiles cercò di non indietreggiare davanti allo sguardo calcolatore della donna, che rimase in silenzio a scrutarlo a braccia conserte per qualche minuto, sollevando poi un solo sopracciglio perfettamente truccato, come per chiedere spiegazioni.
“Uh, salve. Sono Stiles Stilinski, dovrei fare ripetizioni.. Il professor Hale mi ha dato questo indirizzo, io.. Mi dispiace averla disturbata” spiegò il ragazzo il più velocemente possibile, mentre già faceva qualche passo indietro, con l’idea di tornare alla sua Jeep e scappare via.

La donna, per lui ancora senza nome, lo prese per un braccio con un sorriso quasi predatorio, e lo trascinò dentro casa, iniziando a spiegarsi con ampi movimenti della mano libera.
“Devi scusarmi, ragazzino, ma mio fratello non è mai stato un tipo socievole, né particolarmente disponibile con gli altri, quindi non gli ho creduto quando mi ha detto che sarebbe venuto qualcuno per una lezione.. Ma eccolo qui, divertitevi!”

Senza tante cerimonie, la donna lo spinse oltre una doppia porta scorrevole in un ampio salone, dove effettivamente Derek lo stava aspettando seduto ad un grande tavolo di legno scuro, i libri già aperti su di esso. Il professore si alzò non appena notò Stiles entrare nella stanza, avvicinandosi subito per scusarsi.
“Mi dispiace che tu abbia dovuto incontrare Laura così, vorrei poter dire che di solito è più gentile con gli sconosciuti, ma non è la verità.. Hm, in ogni caso, se sei pronto direi che possiamo iniziare.”

*****

Derek riuscì a fare tranquillamente lezione con Stiles per circa due ore prima che lui iniziasse a distrarsi, lasciando attirare la propria attenzione da ogni piccola cosa presente nel salone. Dopo la terza o quarta volta che fu costretto a ripetere una frase perché il ragazzo non lo stava ascoltando, Derek sospirò e chiuse il libro con decisione, facendo sussultare lo studente per la sorpresa.
“Direi che per oggi può bastare così, abbiamo introdotto l’argomento e vedo che non riesci a concentrarti, quindi è inutile continuare.”

Stiles annuì, cercando di nascondere il rossore che gli stava colorando le guance mentre si affrettava a mettere via le sue cose. Senza dire nulla, il ragazzo si avviò direttamente verso l’uscita, aspettandosi che Derek lo seguisse, ma dopo essere arrivato alla porta si rese conto che non era esattamente quello che stava succedendo: Derek era ancora fermo vicino al tavolo, con un’espressione di confusione palese dipinta sul volto.

“Uhm, professore?” cominciò Stiles incerto, “La ringrazio per la disponibilità, potremmo.. Metterci d’accordo domani per la prossima lezione?”

A queste parole Derek sembrò riscuotersi dai suoi pensieri e sorrise, avvicinandosi al ragazzo. Scosse la testa e lo prese per un braccio, come prima aveva fatto la sorella, e lo condusse dall’altro lato della casa, passando di nuovo per l’atrio e per una sala da pranzo, fino alla cucina, dove era riunita gran parte della famiglia Hale. Stiles riconobbe Laura e anche la ragazza più giovane, Cora, che si era diplomata l’anno prima alla Beacon Hills High School.
Stiles rimase completamente spiazzato e cercò di nascondersi dietro a Derek, salutando timidamente la famiglia, senza capire cosa stesse succedendo.

“Der! Finalmente avete finito di fare cose noiose” disse Laura avvicinandosi “Non vedevo l’ora di sapere di più su questo tuo studente”. Sorrise a Stiles, adesso molto più gentilmente di quando gli aveva aperto la porta.
“Laura, spostati, volevo solo offrirgli qualcosa da bere prima che tornasse a casa” le rispose Derek, alzando gli occhi al cielo. Il ragazzo al suo fianco lo guardò sorpreso: non aveva mai visto il professore così rilassato e in vena di fare battute ma d’altra parte, pensò, qui era a casa sua, in mezzo ai suoi familiari.

Timidamente, Stiles si decise a parlare: “Non ce n’è davvero bisogno, professore, anzi, sono davvero in ritardo! Mio padre sarà a casa a momenti e devo preparare la cena, non posso assolutamente restare!”
Appena finì di spiegare, il ragazzo si ritrovò gli occhi di tutti gli Hale puntati addosso. Evidentemente, nessuno di loro si aspettava che rifiutasse, anzi la signora dietro a Laura, che Stiles supponeva essere la madre di Derek, sembrava quasi offesa. Prima che la situazione degenerasse, comunque, Derek si affrettò a sorridere alla propria famiglia e condurre di nuovo il suo studente fuori dalla cucina.

“Mi dispiace, Stiles” disse quando furono nell’atrio “Non volevo metterti a disagio. Sappi che a mia madre piace parecchio avere gente a cena, quindi ti consiglierei di tenerti libero la prossima volta, perché te lo chiederà di sicuro. E’ abbastanza indiscreta riguardo a questo genere di cose.”
Stiles, di fronte alla faccia sinceramente dispiaciuta del professore, non poté fare a meno di sorridere, seppur con tutta l’incertezza che lo accompagnava da quando era arrivato, qualche ora prima. Dopo aver annuito e ringraziato di nuovo Derek, uscì finalmente dalla villa.

La porta si richiuse subito dopo alle sue spalle, ma Stiles non si mosse immediatamente dal portico. Stava ancora pensando a cosa era successo dentro la casa, a come Derek lo aveva trattato: non come se fosse uno studente, ma quasi come si fossero conosciuti in una qualsiasi normale occasione.

Delle voci lo riscossero da questi pensieri, e Stiles, quasi senza volerlo, si concentrò meglio per sentire cosa stessero dicendo. Era evidente che fossero le due sorelle di Derek, Laura e Cora, che lo stavano prendendo in giro mentre tornava in cucina. Il ragazzo non riuscì a sentire molto, solo cose tipo “Oh, professore!” e “Volevo offrirgli da bere!” e qualche risata, prima che una voce più profonda e severa le richiamasse al silenzio.

Sempre più rosso, Stiles corse alla Jeep, buttandoci dentro lo zaino in fretta e furia.
Lungo la strada verso casa, le voci delle due ragazze continuarono a risuonargli nelle orecchie, e non poteva fare a meno di rimuginare sul perché stessero prendendo in giro Derek. Quando raggiunse casa sua, Stiles si era ormai convinto che fare lezione a casa Hale non fosse stata l’idea migliore, e che avrebbe dovuto parlarne con Derek.




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MI DISPIACE MI DISPIACE MI DISPIACE
So benissimo che sono in ritardo ma ho avuto due settimane tremende a scuola e zero tempo per scrivere!ç_ç
Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto e ringrazio infinitamente chi ha recensito, seguito e tutto il resto! Vi adoro!
-Mich
   
 
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