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Autore: _Miwako_    08/03/2005    8 recensioni
Hermione è innamorata di Ron da anni. Tutti lo sanno, tranne lui. Ma le cose cambiano, ed improvvisamente Ron comincia a studiare di più e ad alzarsi presto per la colazione. Cosa ha causato questo cambiamento?
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte sesta – Eventi inaspettati

Parte sesta – Eventi inaspettati

 

 

Non vedo molto Ron i giorni seguenti, solo in classe e per i pasti. Sembra che sparisca, dicendo semplicemente che deve fare qualcosa di importante, ma senza dirmi cosa. Non so dove vada, ma so che non va in biblioteca o da qualche parte nella torre di Grifondoro, dato che ho accuratamente controllato entrambi i luoghi.

Inizialmente, ho pensato che mi stesse evitando, ma i momenti in cui l’ho visto, in classe o per i pasti, non sembrava arrabbiato od offeso. Sembrava perfettamente normale. Abbiamo parlato come sempre, finché ovviamente non è scappato per fare… qualsiasi cosa stia facendo.

Deve essere unagazza; deve esserlo.

Si sta vedendo con una ragazza e non ce ne vuole parlare, ma passa comunque tutto il tempo con lei, quindi come faceva a pensare che non ce ne saremmo accorti?

Rimuginare sul terribile pensiero di Ron con un’altra ragazza è quello che sto facendo in questo momento, i compiti di fronte a me, finché Harry non arriva furioso.

“Dov’è?”, ringhia, piombando nella Sala Comune, “credo che lo ucciderò. Giuro che lo ucciderò.”

Harry, che succede?”, chiedo, confusa dall’aura frustrata che gli vortica attorno.

Come se mi vedesse per la prima volta, si avvicina a dove sono seduta. Mi irrigidisco un po’, senza sapere cosa aspettarmi.

“Hai visto Ron?”

“No, non lo vedo da cena”, replico, leggermente confusa, “perché?”

Perché ha saltato l’allenamento di Quidditch, oggi”, dice Harry, agitando le braccia, sconvolto. Dovevo immaginarlo. Se c’è qualcosa che può agitare il cuore di Harry è proprio il Quidditch. I ragazzi ed i loro sport!

E l’ha saltato perché probabilmente stava lavorando sul suo stupido, assurdo… ah!”, urla alla fine in preda alla frustrazione, ed io voglio uccidere Harry perché non ha finito quell’affermazione. “lo troverò e lo ucciderò.”

“Aspetta, Harry. Cos’hai detto? Sai cosa sta facendo Ron?”

A questo punto darei qualsiasi cosa per sapere che cosa gli sta combinando.

Harry sembra messo alle strette, ma non risponde. Aha! Lo sa!

“Senti, Harry, adesso tu sei molto arrabbiato, e rischi di fare qualcosa di cui poi potresti pentirti, se vai da Ron in queste condizioni”, dico dolcemente, sperando di essere convincente, “quindi, perché non mi dici dov’è, così ci vado io, okay?”

Fa un sorrisetto diabolico, e non posso fare a meno di chiedermi che cosa significhi. Sono vagamente spaventata, ma decido di ignorarlo per non interferire con la mia decisione di trovare Ron.

“Già, Hermione. E’ un’ottima idea. Sono un po’ stanco, comunque. Lui è… ehm… nella Stanza delle Necessità.

La Stanza delle Necessità! E’ così ovvio, perché non ci ho pensato prima? Come ho potuto essere così stupida? Dove altro puoi andare quando vuoi nascondere qualcosa agli altri?

“Perfetto”, dico, sorridendo innocentemente, “vai a darti una ripulita ed a rilassarti, e lascia fare a me”, mormoro, spingendo Harry in direzione del dormitorio maschile.

Prima ancora che lui ci sia andato, sono subito fuori dalla Stanza delle Necessità. Ho trovato il ritratto in tempo record, e devo fermarmi un minuto per respirare. Non voglio che lui sappia che ho praticamente corso come una pazza fino a qui.

Sono davanti alla porta, e sto per abbassare la maniglia, quando un pensiero mi blocca. E se Ron è qui dentro, e si sta baciando con una ragazza? Voglio veramente vederlo?

Decidendo che voglio solo sapere, perché non sapere potrebbe uccidermi, raccolgo tutto il mio coraggio ed apro la porta, sperando di non trovare Ron in posizioni compromettenti con un’altra ragazza. Quello che trovo invece, fortunatamente, è quella che assomiglia molto ad un’aula di pozioni, con Ron ad un banco, dietro ad un calderone.

In sostanza, niente di quello che mi aspettavo.

Ron?”, chiedo, la confusione e la curiosità che traspaiono dal mio tono di voce.

Sembra trasalire.

Hermione? Che ci fai tu qui?”

Spero che non sia arrabbiato per la mia intrusione.

“Hai saltato l’allenamento di Quidditch. Harry è furioso. Gli ho detto che sarei venuta a cercarti.

Decido di omettere la parte in cui Harry mi ha detto dove trovarlo.

“Dannazione!”, esclama, guardando l’orologio, “ho completamente perso il senso del tempo. Harry mi ucciderà!”

Rido, ricordando la sfuriata di Harry di poco fa.

“E’ quello che ha intenzione di fare. Allora, che stavi facendo qui? Suppongo che tu sia sparito qui per tutta la settimana.

“Ehm, già”, dice, grattandosi la nuca nervosamente, mentre tiene gli occhi bassi, senza guardarmi in faccia, “sto preparando una pozione.

Roteo gli occhi. “Questo lo vedo. Quale pozione?”

Mi sento decisamente meglio adesso che ho scoperto che Ron non stava pomiciando con qualche sgualdrin… ehm, con  un’altra ragazza.

“Io… ehm… beh, capisci…”, balbetta, “è la… ehm… beh…”, sospira, arrendendosi, “è la Pozione del Desiderio.

Cosa? Ron, tu stai preparando la Pozione del Desiderio?!”

Non posso crederci. Perché?

Se speri di darla a qualche povera, innocente ragazza, non te lo permetterò. Non posso credere che…”

Hermione. Sai che non lo farei mai! Come hai potuto pensare una cosa simile?”, esclama, incredulo.

“Beh, è quello per cui è fatta la pozione, dopotutto, per far nascere il desiderio di una persona nei confronti di un’altra. Se non è per quello, allora per cosa la stai facendo?”

“Non lo so”, replica, esasperato. Rimane in silenzio per un attimo, prima di continuare, “ero solo… curioso, credo. Volevo vedere se funziona veramente. E so cosa stai pensando. Non te l’ho detto perché sapevo che avresti cercato di convincermi a non farlo, che è esattamente quello che stai pensando di fare adesso.

Come lo sa?

Ron, non puoi fare questa cosa sul serio. Su chi la proverai, poi?”

I suoi occhi incontrano i miei, ed assume quello strano sorriso di nuovo, causando una serie di giravolte al mio stomaco. Non può significare che… comunque, ho un pessimo presentimento.

“Oh, no! Non puoi pensarlo! Non prenderò una Pozione del Desiderio solo per soddisfare la tua curiosità.

“No, Hermione. La berrò io. Ma ho bisogno del tuo aiuto per uno degli ingredienti.

Sospiro. Comincio a pensare che sarebbe stato meglio non sapere, dopotutto.

“Non andrò di nascosto nell’armadietto di Piton di nuovo solo per permetterti ti fare la tua stupida Pozione del Desiderio.

Ride. “Non dovrai cercare l’ingrediente di cui ho bisogno lì.

“Allora, cosa stai…”

E allora, mi ricordo, la mia mente torna a settimane prima, quando Ron mi ha chiesto gli ingredienti di quella pozione. L’acquolina. Ma… quindi vuole provare desiderio nei miei confronti! Vuole veramente una cosa del genere? Non sono sicura di essere d’accordo!

Deve aver notato la diffidenza nei miei occhi, perché annuisce, e torna quel sorriso.

“Saresti così gentile da venire qui e sputare in questo calice per me?”

Ron, sei fuori di testa?!”

Deve esserlo. Non ci sono altre ragioni perché lui voglia… “Non c’è qualcun altro a cui potresti chiedere…?”

“Beh, chiederei ad Harry, ma non credo che apprezzerebbe la cosa”, dice Ron, sorridendo di nuovo.

Comunque, non trovo tutto questo così divertente.

La sua espressione torna seria.

“Dai,Mione. Sei l’unica ragazza di cui mi fidi, eccetto mia sorella, ma sarebbe incestuoso. Per favore,Mione! E sei l’unica ragazza che so non… beh… che non trarrebbe vantaggio dalla situazione.

Una parte di me vorrebbe dirgli che è un po’ presuntuoso da parte sua pensare che qualche altra ragazza ‘trarrebbe vantaggio’ da lui, ma so che è decisamente possibile. Mi sono accorta del modo in cui buona parte della popolazione femminile della scuola ha cominciato a guardare Ron da quando ha cominciato a uscire dal suo semplice ruolo di ragazzino allampanato.

Ron si avvicina di qualche passo e mi lancia un’occhiata da cagnolino bastonato, tanto per essere sicuro che non rifiuti. Sospiro pesantemente. Come faccio a resistere?

“Va bene”, borbotto.

“Davvero?”, sembra sorpreso, “lo farai?”

“Sì, Ron. Quando sarà pronta la pozione?”

“Domani pomeriggio. A quel punto, metterò l’acquolina.”

Sospiro, e lo lascio a lavorare sulla pozione mentre me ne torno alla torre di Grifondoro. Devo prepararmi mentalmente a quello che succederà domani.

 

Sono seduta in biblioteca, lavorando su un tema riguardante le Guerre dei Goblin del millecinquecento, quando lo sento. Non devo guardare per accorgermi che è qui, sento semplicemente la sua presenza nell’aria, che mi lascia intendere che mi sta guardando. Alzo lo sguardo verso la porta ed i nostri occhi di incontrano, i suoi che sono fissati nei miei.

In un attimo è accanto a me. La sua mano mi sfiora una guancia e devo chiudere gli occhi a quel tocco. Quella mano leggermente graffiata da ore di Quidditch, un po’ in contrasto con la mia guancia morbida. Mi sfiora con il pollice, causando un piacevole brivido lungo il mio corpo.

Si abbassa verso di me e quando parla avverto il suo caldo respiro che mi accarezza il viso.

Hermione, ti ho cercata dappertutto.”

Apro gli occhi e vedo i suoi occhi azzurri fissi nei miei.

“Oh, e come mai?”, chiedo, sorridendo.

Perché volevo fare questo”, risponde prima di avvicinarsi e posare le sue labbra sulle mie. Il bacio comincia innocente e gentile, ma presto diventa passionale. La sua mano dietro la mia testa affonda tra i miei capelli e mi tiene ferma, lasciando che il bacio diventi più profondo. Il tocco della sua lingua sulle mie labbra è elettrico e socchiudo la bocca, per sentire qualcosa di più di lui.

La sua lingua vaga nella mia bocca, e la mia audacemente fa lo stesso. Sembra che passino ore, ma al tempo stesso sembrano solo pochi secondi. La sua bocca si sposta sul mio collo, accantonando baci caldi a labbra socchiuse.

Le mie braccia gli circondano il collo, adorando le sensazioni che mi sta provocando. Lievi gemiti mi sfuggono di bocca, mentre le sue mani…

 

Beep beep beep

 

Rotolo sul letto prima di spegnere l’allarme e sospiro. Ho la sensazione che sarà una lunga giornata.

 

Mi trascino durante la giornata piuttosto a disagio. Sono nervosa e tesa, e so che la cosa non passa inosservata, specialmente per Ron. Non riesco a fare a meno di pensare a cosa succederà questo pomeriggio, ed a cosa accadrà una volta che Ron avrà bevuto la pozione.

Sono improvvisamente spaventata dalla chance che il destino mi ha offerto su di un piatto d’argento. Non so se riuscirò a mantenermi la solita amica platonica se Ron comincerà a flirtare con me.

Ripenso a ieri e rido. Ron ha detto che io sono l’unica persona di cui può fidarsi… forse dovrebbe ripensarci. Perché in questo momento, non sono sicura che riuscirò a mantenere il controllo.

“Sei sicura di stare bene?”, chiede Ron per, diciamo, la centesima volta in un giorno.

“Sì, Ron, sto bene”, rispondo, proprio come ho risposto per tutto il giorno. In qualche modo, sembra non recepire il messaggio.

Se è per la pozione, non è che siamo obbligati a portarla avanti. Se ti da fastidio più di quanto io sappia.”

Ron, sto bene. Andrà tutto bene.”

Sono spaventata e nervosa, per quello che so accadrà, ma vorrei che accadesse, tutto allo stesso tempo. Questa potrebbe essere l’unica possibilità per vedere davvero come sarebbe stare con lui, spero soltanto di riuscire a mantenere una parvenza di dignità.

“Okay. Ma se cambi idea, va bene. Capisco. Probabilmente, non avrei dovuto coinvolgerti in questa cosa.

Annuisco e la mia attenzione torna alla classe. O ci provo, almeno. A volte ho qualche problema a prestare attenzione.

Prima ancora che me ne accorga le lezioni del pomeriggio finiscono ed io e Ron siamo di fronte alla Stanza delle Necessità.

“Ora, sei assolutamente sicura di volerlo? Perché non voglio che tu ti senta forzata.

Ron, smettila, va bene. Sono d’accordo. E’ okay. Facciamolo e basta.”

Se c’è mai stato qualche dubbio nella mia mente, è spuntato ora. La sua infinita insicurezza ed il cercare di convincermi che ‘sto bene’ mi hanno infastidita, tanto che voglio che questa cosa si faccia presto tanto per fargli dispetto e farlo stare zitto.

“Dopotutto, in realtà non sto facendo nulla qui. Sei tu quello che prende la pozione. Io devo solo tenerti sotto controllo.”

“Giusto”, dice dopo un momento, dopo che un qualcosa che non capisco ha brillato nei suoi occhi, “io… va bene. Io, ehm… ho bisogno della tua acquolina”, dice, sembrando improvvisamente quasi timido.

“Oh, è vero”, dico, posando una piccola anfora sulla tavola di fronte a me (molto comodo) e ci sputo dentro. “E’ abbastanza?”,  chiedo, dopo qualche attimo.

“Ehm, sì, credo di sì”, dice, girando l’anfora sul calderone bollente e versando il tutto dentro.

Quindi, stai veramente per bere il mio sputo, uh?”, dico stranamente, sentendomi quasi a disagio. Cosa ho intenzione di fare? Soltanto starmene qui per vedere se lui verrà da me?

“Già”, dice, ridendo leggermente. Sembra un po’ insicuro, e non saprei dire se è nervoso o altro.

Prende un bicchiere e lo tuffa nel calderone, prendendo una buona parte della pozione. Fissa il bicchiere per un attimo, come se fosse nervosa. Poi, alza lo sguardo verso di me. “Salute”, dice, tenendo il bicchiere prima di buttare giù il contenuto.

Guarda il bicchiere vuoto, mettendolo sul banco di fronte a lui. Poi, mi guarda. Poi, di nuovo verso il banco.

“Com’è?”, chiedo, dopo qualche momento di silenzio. Non so cos’altro dire.

“Non cattivissimo”, replica, “fruttato, in un certo senso. Ma non sento nessuna differenza.”

Vado verso di lui e guardo il libro che giace aperto di fronte a lui. Scorrendo le pagine velocemente, capisco perché.

“Qui dice che i risultati non sono immediati e che potrebbero impiegare circa un paio d’ora prima che facciano effetto.”

“Oh”, dice, “bene, questo spiega tutto. Che ne dici allora se andiamo a cena?”

Annuisco ansiosamente. Come può essere così tranquillo? Ha appena preso una pozione che dovrebbe fargli provare desiderio verso di me e tutto quello a cui riesce a pensare è la cena? Perché mi sono infilata in questa faccenda?

 

Abbiamo un po’ di tempo prima di cena, così torniamo alla torre di Grifondoro, prendendo le nostre borse nei nostri dormitori. Ron mi convince a giocare allo scacchi dei maghi, nel quale ovviamente vince, prima di scendere per la cena.

Nel frattempo io non posso fare a meno di essere ansiosa. Come se stessi aspettando qualcosa che sta per accadere, ma non sono sicura di ciò che succederà. Non so quando o come la pozione si manifesterà, e non so come sentirmi.

Attraversiamo la Sala Grande e troviamo Harry e Ginny che sono già seduti al tavolo; mi stavo chiedendo dove fossero.

“Ehi, ragazzi”, dico, mentre ci sediamo di fronte a loro, “dove siete stati?”

Un leggero rossore copre la faccia di Ginny e Harry borbotta qualcosa riguardo una passeggiata, i suoi occhi che fissano il tavolo di fronte a lui e rifiutandosi di guardare me o Ron.

Rido un po’ e noto il disagio nell’espressione di Ron.

“Sai una cosa? Non voglio saperlo”, dico dopo un momento e non perdo lo sguardo di gratitudine che mi lancia Harry. Questa relazione è ancora nuova per loro, e capisco che non vogliano parlarne ancora, specialmente di fronte al fratello di Ginny. Ed in realtà, sono piuttosto sicura che nemmeno Ron voglia che loro ne parlino… mai.

Rimaniamo per qualche minuto in silenzio, mangiando dai grandi piatti di fronte a noi , senza dire una parola. Dopo un po’ sento il bisogno di sciogliere la tensione che sta attraversando la tavola.

“Allora, Harry, a quando la prossima lezione sulle arti oscure?”

“Uhm… non lo so. Non ci ho pensato, a dire la verità. Presto, comunque.”

“Hai qualche idea su cosa vuoi fare la prossima volta?”, chiedo, cercando di portare avanti la conversazione, “posso aiutarti con qualche incantesimo e con il materiale, se vuoi.

“Grazie, Hermione, ma credo di avere un’idea.

“Oh, che cosa?”, chiedo, piuttosto interessata.

Harry comincia a parlare di alcune cose che stava pensando per il prossimo incontro e non posso fare a meno di congratularmi con me stessa per questa missione portata a termine. La tensione nella stanza, o almeno in un angolo di questa, se ne è andata definitivamente.

Proprio mentre ci siamo spostati dalla discussione sugli incontri sulle arti oscure su cosa abbiamo imparato in classe di difesa, sento qualcosa di molto leggero che mi sfiora o qualcosa del genere, e giurerei che sia una mano sulla mia gamba. Questo causa un brivido lungo il mio corpo, ma un attimo dopo sono già sicura di essermelo immaginato. Intorno a me la conversazione continua normalmente.

“Allora, quale nuova, piacevolissima e pericolosa creatura pensate che ci mostrerà Hagrid in classe, la settimana prossima? Lui sembra piuttosto eccitato al riguardo; dice che sarà sicuramente divertente..

“Non lo so, ma quando Hagrid dice che qualcosa sarà ‘sicuramente divertente’, non è necessariamente un buon segno.

“Ehilà, Harry”, grida qualcuno dall’entrata della Sala Grande, e ci voltiamo per vedere Dean Thomas che viene verso di noi. Si mette vicino a Harry dicendo i suoi saluti a tutti gli altri, prima di tornare a guardare Harry per chiedergli qualcosa sul Quidditch; Dean è entrato nella squadra come battitore l’anno scorso.

Tornando a guardare il mio pasto, sussultò improvvisamente e faccio cadere la mia forchetta. Una mano sembra aver trovato la strada verso la mia coscia… un po’ più in alto della mia coscia, a dire la verità. Comincio a sentirmi veramente agitata, come minimo. Adesso so che non me lo sono immaginato!

Il frastuono della mia forchetta porta l’attenzione di tutti verso di me.

Hermione, stai bene?”, chiede Ginny, con aria preoccupata.

“Ehm, certo, certo”, dico, rapidamente. Forse un po’ troppo rapidamente, e sono sicura che ha notato il mio rossore, che sento bruciare sulle guance, “ho solo, ehm… fatto cadere la mia forchetta.”

“Okay”, dice lei, fissandomi curiosa, ma sembra lasciar perdere, rivolgendo nuovamente la sua attenzione alla conversazione che hanno cominciato Harry e Dean. Piena di gratitudine, riprendo a respirare, senza accorgermi che mi sono trattenuta fino a quel momento.

Guardando distrattamente verso Ron, mi accorgo di un sorrisetto divertito sul suo viso, che evidenzia la sua colpevolezza. Non che la sua mano, ancora posata precariamente sulla mia gamba, si sia spostata.

Una parte si me sa che siamo in pubblico, e che probabilmente dovrei fare qualcosa per togliere la sua mano dalla sua attuale postazione, ma un’altra parte di me non può fare a meno di essere soddisfatta dei sentimenti che questa evoca.

E quindi la lascio lì, così che Ron deve prenderlo come un invito, dato che le sue dita cominciano a muoversi leggermente, tracciando disegni invisibili lungo la mia gamba. Improvvisamente mi accorgo che adesso è molto difficile concentrarsi sul cibo.

Hermione, sei sicura di stare bene? Sembra quasi che tu stia per scoppiare per quanto sei rossa”, chiede Ginny, di nuovo, ed alzando lo sguardo dal mio piatto mi rendo conto che Dean se ne è andato, e che lei e Harry stanno fissando Ron e me.

“Ehm… sì, sto bene”, dico, arrossendo ancora di più e provando a smuovere discretamente la mano di Ron da sotto il tavolo, “fa un po’ caldo, a dire il vero…”, mormoro, cercando di far sparire il rossore dalle mie guance, ma so che Ginny non si è bevuta una sola parola di quello che ho detto.

Ron, sembri piuttosto tranquillo stasera”, dice Harry, rivolgendo il suo sguardo curioso verso il suo amico.

“Oh, ehm… io…”, dice Ron faticosamente, “ehm... stavo solo riflettendo.

“Oh, davvero”, dice Harry, un perfido luccichio che attraversa il suo sguardo, “e a cosa stavi pensando?”

“Ehm… niente di importante. Soltanto… certe cose…”

Non credo che Harry sia veramente convinto, dato che gli lancia lo stesso sguardo che Ginny ha lanciato a me.

“Giusto. Certe cose”, mormora Harry, teatralmente, “non so proprio come ho fatto a non pensarci.

Harry viene colpito da un panino sulla testa, e tutti ridiamo. Lasciando apparentemente perdere il terzo grado, ricominciamo a mangiare in un silenzio amichevole. Dopo un paio di minuti, comunque, Ron deve pensare che sia il momento buono per tornare con la mano nella precedente posizione, toccandomi la gamba in un modo che mi fa nuovamente arrossire come una matta.

Fortunatamente, stavolta sono in grado di controllare la mia reazione, e so che non dobbiamo attirare l’attenzione su di noi.

Rapidamente ripenso al succedersi delle mie azioni, ed a cosa potrebbe succedere domani. Domani, quando l’effetto della pozione svanirà e dovrò affrontare un Ron che non sarà più attratto da me. Ma un nuovo movimento delle sue dita contro la mia pelle scaccia via tutti i pensieri e le preoccupazioni dalla mia mente.

Sentendo che questa piccola presa in giro non merita di non essere ricambiata, muovo le mani con nonchalance, provando a mangiare, con poco successo, con la mia sinistra, mentre la mia destra va a posarsi agilmente sulla sua gamba. Sento il suo respiro bloccarsi; non se lo aspettava. Comincio a muovere le mie dita lungo la sua gamba, quando all’improvviso la sua mano è sulla mia, dopo aver abbandonato la mia gamba. Beh, sembra proprio che abbia attirato la sua attenzione.

Prima che me ne accorga, si volta, il suo tiepido respiro contro il mio orecchio.

“Vieni in Sala Comune tra dieci minuti”, sussurra, prima di alzarsi e lasciare la tavola, dicendo soltanto un saluto veloce a Harry e Ginny.

“Beh, che succede?”, chiede Ginny, guardandomi con aria curiosa.

“Non lo so”, dico, distrattamente, fissando ancora il punto in cui era prima Ron.

“Beh, ma che ti ha detto?”, chiede, riducendo gli occhi a due fessure.

Improvvisamente, pare che mi ricordi che ci sono altre persone nella sala, ed un’altra volta mi ritrovo a combattere contro il rossore che cerca di fare capolino dalle mie guance.

“Lui, ehm… voleva soltanto che lo aiutassi con dei compiti. Niente di importante.”

“Okay”, dice Ginny, ma non è convinta, “ma allora, perché essere così riservati? Ovviamente, era una cosa che poteva essere detta di fronte a noi, no?”

“Non lo so!”, dico, più brusca di quanto volessi, “non chiedermi di decifrare i pensieri contorti della mente di tuo fratello.”

Ora, Ginny ed Harry mi stanno guardando ancora più incuriositi, con dei sorrisetti. So che non hanno creduto ad una sola parola di ciò che ho detto, ma adesso non mi importa. Sono stufa di vederli che mi guardano come se conoscessero un segreto che io non so.

All’improvviso non ho più fame, e mi alzo da tavola, lasciando soli i giovani piccioncini, e sentendomi leggermente infastidita. Sono talmente infastidita, infatti, che mentre fuggo dalla Sala Grande in direzione della torre di Grifondoro, non mi accorgo minimamente della figura appostata in un angolo dell’ingresso.

 

**

 

Ebbene, con questo sesto capitolo sono lieta di annunciare (ma insomma, non tanto lieta ._.) che nella versione originale ‘Aspettando Ron’ si è conclusa pochi giorni fa, con l’ottavo capitolo. Dunque, ancora due capitoli e la fic finirà ç_ç Devo dire che ha avuto un successo inaspettato, sia in italiano che in inglese.

D’ora in poi, come avrete notato, le cose si faranno decisamente più scottanti, e non escludo cambiamenti di rating, ma non ne sono sicura perché i prossimi capitoli li ho visti solo di sfuggita (ovvio che non diventerà improvvisamente un NC17, ma potrebbe mutare in una R).

Detto questo, passiamo ai più sentiti ringraziamenti a:

daffydebby, Federiketta, Meggie, AvaNa Kedavra, delava, Hermione Jane Granger, RoxyLoved.

A presto!

 

Miwako__

  
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