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Autore: Giulls    23/02/2009    13 recensioni
“Oh mio Dio! Ho Robert Pattinson davanti a me! QUEL Robert Pattinson! L’Edward Cullen di Twilight! Sto sognando, non è possibile! Non posso credere che Teo, mio fratello Teo, sia suo amico…eppure me l’ha appena presentato…" pensai rimanendo estasiata davanti a lui... *La storia di Giulia, una sedicenne italiana che andrà a trascorrere le vacanze estive a Londra, incurante che proprio lì imparerà davvero cosa vuol dire la parola AMORE...* °°°°°°°°°°°°°° Salve ragazze, sono tornata con la mia ultima storia, alla quale tengo moltissimo...spero di piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutte! Sono tornata con la Meyer-mania (vi spiego: questo capitolo su word, con la scrittura Arial a 12 e senza introduzione era di 22 pagine)xD
Bene, dopo aver sbraitato contro il pc perché mi aveva cancellato tutto il capitolo, ora l’ho modificato per la seconda volta ed ora sono pronta a postare! :D
Come sempre ringrazio le 60 ragazze che hanno messo la storia nei preferiti, chi ha solo letto e chi ha commentato!

debblovers: tesorooooooo! Ma lo sai che la mia migliore amica, nonché Veronica nella storia, compie gli anni il tuo stesso giorno? Wooow, che coincidenza!! :) *sono giovani, hanno gli ormoni a mille, come puoi permettre che dormano insieme?!? XD troppa fiducia...* no amore, sei tu che sei troppo maliziosa xD un bacio tesoroooooooo (poi sabato ti farò gli auguri…ora no perché porta sfortuna xD) P.S. STUPENDA la tua storia! Ma anche triste…ieri sera ho pianto xD
kiarab: prima di tutto volevo chiederti scusa per sabato…non so che intenzione ti abbia dato, solo che non ero molto presente perché mia sorella aveva la febbre a 39 ed ero preoccupata per lei, visto che ero sola in casa con lei…mi perdoni? Cmq…ma canzone che intendi tu è quella che canta il coccodrillo? Io l’adoro xD Robert geloso è stupendo, vero? Specialmente se è geloso del nipotino xD *Per quanto riguarda la nottata... mhhhh casti casti!! uffiii!! qualche kissolotto!!* maliziosa xD fidati, ce ne saranno di baci…e che baci xD un baciooo (ahahaha xD)
Alice102: *Ahhhh non ho parole per descrivere questa tale opera. E semplicemente fantastica e più và avanti e più mi piace..grazie per aver il dono di saper scrivere cosi bene..* oddio!!! Sono commossa! Davvero pensi questo?? *-* grazieeeee che gentile! Sono contenta che ti piaccia ç_ç me piange di gioia. Un bacio e grazie 1000 ^^
Ithil: ciao Bea!! Allur, prima di tutto: in bocca al lupo x l’esameee!! Sono sicura che andrà benissimoo! ^^ *oddio la mia mente malata avrebbe voluto che accadesse qualcosa in più tra i due piccioncini,ma è stato meglio così...* ahahahaha maliziosa xD *vuol dire che la ama sul serio! 10 punti per il ragazzo!!* sta iniziando a piacerti, eh? xD *io avrei appoggiato volentieri anche troy, naturalmente non per Brad...* so di non averlo spiegato, ma…perché secondo te Giulia ha dato il via libera a Robert per Troy? Ma per Orly ovviamente!! ^^ un bacio caraaaaaa
KikiCullen: mo ciaoooooo! *Genietto!(posso chiamarti così? o preferisci biscottina?tanto dobbiamo sposarci!XD)* la data l’hai già scelta? xD comunque puoi chiamarmi come vuoi, fatta eccezione per TOPOLINA e TROTTOLINA AMOROSA xD *Segnerò sul calendario i giorni con una scritta a caratteri cubitali!Magari metto pure la nota sul cell!ok?* guarda che poi se non lo fai veramente ci rimango male xD …ok, mai mangiare il fresh mango, grazie per l’info xD io a Venezia vado il 5 maggio con la scuola…tu quando? *E visto che siamo in tempo di oscar, te ne accaparri uno nella categoria miglio fic su rapporti tra celebrità e comuni mortali.Contenta?* contenta? Contentissima! Che carina che sei!!!! *-* è così bella questa storia? *E ora ti tocca il discorso di ringraziamento* ok, a tuo rischio e pericolo: EHM…beh…che dire…grazie a tutti per questo Oscar, è veramente stupendo. Sinceramente non mi sembra vero di aver vinto, ma sono contenta, perché per questa storia ho dato anima e corpo. Prima di salutare tutti e di augurarvi un buon proseguimento, ci terrei a ringraziare un po’ di persone: allora, prima di tutto voglio ringraziare Claire (dal cognome sconosciuto) Pattinson per aver messo al mondo un figlio così bello, così simile a un dio greco, così figo che anche il sole impallidisce davanti a lui, così…ehm…sto divagando xD dicevo: voglio ringraziarla perché è grazie a lei Robert è quello che è e la mia storia è potuta nascere; poi voglio ringraziare il mio pc (sempre pieno di virus) perché ogni volta sopporta quando modifico i capitoli, poi voglio ringraziare la mia povera mente per aver fatto uscire questa storia e infine, ma non per importanza, voglio ringraziare i miei fans (viva la modestia xD), che ogni lunedì e sabato mi regalano un sorriso con le loro recensioni! Grazie, veramente…ed ora buona serata! E mi raccomando: W LE GOCCIOLEEEEEE! xD contenta del discorso? Sei soddisfatta? xD *mi pare ci sia pure Rob alla notte degli oscar quindi perchè non ci vai?* stai scherzando? C’è anche lui???? O.O oddioo! Volo!!! … che hai combinato col cuginetto? Comunque sì, ho fatto da babysitter a mia sorella che aveva la febbre :( poveraaa! Un baciooooo
Oasis: mo ciaoooo! Grazie 1000 ^^ eheheh Brian se vuoi te lo cedo xD un baciooo
CriPattinson: ciao bella! *Non ho parole...un capitolo fantastico!!!!* *-* graziee! Che carinaa ^^ sono contenta che questa ff ti piaccia sempre di più, davvero! Mi rendi felicee! Un bacioooo
LaPiccolaPrincess: amoreeeee! Mi manchi anche tuuuuuu ç_ç come stai ora???? … ma…stai a pensare alla dieta di fronte a pasticcini e torte gelato tu? xD **Svogliatamente aprii la borsa per cercare le chiavi di casa, ma senza risultato e, solo dopo qualche minuto, ricordai con orrore di aver lasciate in camera mia.* Pensala così,potrebbe andare molto peggio XD *Non sapendo cosa fare mi sedetti sul dondolo e istintivamente guardai verso il cielo, constatando che il tempo stava peggiorando: tirava un gran vento e nuvoloni neri minacciavano di far cadere la pioggia e, come se non bastasse, ero talmente fortunata da non aver né un ombrello, né una maglia a manica lunga o una coperta.*Come non detto non parlo più XD* ehm…hai parlato rospetto? xD *Attenta che qualcuno potrebbe fraintendere il tuo abbigliamento e non so se mi spiego XD* ahahahahahahaha! No, non ti spieghi…racconta xD … bella la song, vero? comunque…ti giuro, mi piacciono gli horror ma me la faccio addosso (metaforicamente) nel vederli xD un mega kiss! Ti voglio beneeee
Twilighter001: ciao tesoro! Grazie 1000 per i complimenti! ^^ comunque…uno come Rob per me puoi vedere se lo trovi al supermercato…sempre che magari non l’abbiano finito…fammi sapere poi xD un bacioooooo
Ilarylove Sol: hey, benvenuta! :D *seguo la tua fic da molto tempo. Volevo solo dirti che sei bravissima!* che carina, grazie ^^ spero ti piaccia questo nuovo (e luuuuuuuuuungo capitolo) un bacio!
fedev82: *BELLA-STUPENDA-MERAVIGLIOSA-FANTASTICA-STRAMITICA!!!!!!!!!!!!!* addirittura???? *me arrossisce* bella la moto, vero? spero ti piaccia anche questo cap! un baciooo
Lion E Lamb: ciao tesoro!!! *sei bravissima come al solito e poi adoro il fatto ke i cap siano lunghi* questo allora sarà il tuo capitolo preferito ^^ *x quanto riguarda la partenza di giulia...meglio nn pensarci adesso ke già mi viene da piangere!!!* no, tesoro non piangere!!! Dai, fai conto che con la storia per ora sono solo al 3 giugno, mancano ancora 2 mesi prima che Giulia parta! =) un bacioooooo!
memi16: amore mio, sei tornataa!! Sono contenta!!! Sì, tranquilla mi ricordo che non avevi il pc! xD è una figata davvero? *-* *continua cosi che ci faranno un film* dai, sarebbe figo!! La parte di Giulia però la faccio io xD e quella di Robert…beh, Robert ovviamente! xD scena di sesso INCLUSA U.U un bacio teso, sono contenta che tu sia tornata!! :)

Ragazze, una cosa prima: volevo spiegare il perché di questo capitolo lunghissimo…beh, praticamente qui viene raccontata tutta la prima settimana che Rob e Giulia hanno trascorso insieme prima che Robert partisse per la Comic Con a San Diego e ho preferito fare un capitolo unico anziché dividere perché per me aveva più senso così! Un bacio Giulls
P.S. non odiatemi, ma ho messo un po’ di storia in mezzo xD dai che non fa male studiarla xD
P.P.S. potere a Wikipedia xD

16. LA PRIMA SETTIMANA INSIEME

Quando mi risvegliai, diverse ore dopo, notai con grande piacere di essere ancora tra le braccia di Robert: il mio viso era stretto al suo petto, mentre il suo era a contatto con i miei capelli spettinati.
Ma allora non mi sono sognata tutto! Sono veramente abbracciata a Robert!” pensai con un sorriso a trentadue denti.
Voltai lentamente la testa di lato per non svegliarlo e vidi dalla sua radiosveglia grigia che erano le nove e quarantatre; nonostante in quel momento l’unica cosa che volevo fosse restare abbracciata a lui, visto che si stava al caldo e mi sentivo in paradiso tra le sue braccia, svogliatamente e lentamente mi alzai dal letto cercando di non svegliarlo, riuscendoci miracolosamente, e, per fare in modo che lui non si accorgesse della mia fuga, spostai il cuscino sul quale avevo dormito tra le sue braccia e lui lo strinse a sé e portò anche una gamba sopra di esso, abbracciandolo.
Evitai di scoppiare a ridere e, prima di dirigermi in bagno, presi la macchina fotografica appoggiata sulla scrivania e scattai una foto, pregando che non ci fosse il flash, poiché la scena che stavo vedendo era dolcissima e allo stesso tempo troppo buffa. Purtroppo le mie preghiere furono vane perché un bagliore accecante illuminò la stanza; ma nonostante ciò, il signorino non solo continuò a dormire indisturbato, ma mise addirittura la testa sotto il suo cuscino.
Indisturbata scattai ancora un’altra foto, poi appoggiai la macchina fotografica per andare in bagno per lavarmi la faccia e darmi una sistemata; indietreggiando, però, non notai di avere la porta subito dietro e così, non appena mi voltai, diedi una craniata contro di essa e sbattei inoltre il mignolo del piede nello stipite della porta. Imprecai in silenzio e mi voltai per controllare Robert che, nonostante avessi fatto un gran baccano, continuò a dormire pacificamente.
Dolorante e zoppicante mi diressi in bagno e quando uscii andai in cucina per preparare la colazione: non sapendo cosa Robert volesse mangiare, decisi di preparargli una tipica colazione italiana: latte, caffè, cereali e biscotti. Misi sui fornelli il caffè e il latte, tirai fuori da uno sportello i cereali e i suoi biscotti sgaffi e, come se si fossero dati appuntamento, una volta che il caffè e il latte furono pronti, Robert scese in cucina.
< Buongiorno bell’addormentato! > esclamai tutta pimpante.
< ‘Giorno… > rispose sbadigliando.
< Non sapendo cosa volessi mangiare ho deciso di preparare io la colazione: latte, cereali e caffè. Può andare bene? >
< Perfetto! > disse sbadigliando nuovamente.
Scoppiai a ridere, perché solo in quel momento, guardandolo bene, mi accorsi che aveva tutti i capelli spettinati: sembrava un bambino di cinque anni da quanto era dolce.
< Cosa c’è? > domandò confuso e ancora addormentato.
< Ma ti sei visto allo specchio? Oddio i tuoi capelli… > risposi incapace di continuare la frase a causa del troppo ridere e lui, preoccupato, corse in bagno  e quando ritornò in cucina mi guardò con uno sguardo da finto offeso.
< A tutti capita di avere i capelli spettinati la mattina! >
< Sì, non lo metto in dubbio! Ma tu fai morire dal ridere… > risposi sogghignando.
Robert continuava a fare l’offeso e così, zoppicando ancora, mi avvicinai a lui per sistemargli i capelli.
< Che hai fatto? > domandò indicando il piede.
< Ah, niente tranquillo…solo un brutto incidente mentre stavo uscendo dalla tua camera: ho sbattuto contro lo stipite della porta… >
< Ehm…fammi guardare… > rispose tentando di non ridere < ti fa male? >
< Solo quando cammino >
< Oh povera piccola…allora è meglio non far appoggiare il piedino a terra… > disse sorridendomi come solo lui sapeva fare.
Mi prese in braccio e mi mise a sedere sul tavolo della cucina ed io, sapendo cosa avesse intenzione, di fare lo precedetti avvicinandomi alle sua labbra e baciandolo: nonostante fosse stupito del fatto che io avessi fatto la prima mossa, dischiuse le labbra e le nostre lingue s’incontrarono e quando ci staccammo mi fece scendere dal tavolo e mi appoggiò sulla sedia affianco alla sua, iniziando poi a fare colazione.
Quando finimmo di mangiare ci vestimmo e Robert mi riaccompagnò a casa; trascorsi il resto della giornata studiando latino, matematica e spagnolo e la sera la passai chattando su msn con le mie amiche che mi diedero una bella strigliata perché non mi facevo mai sentire e andai a letto alle cinque di mattina, dopo aver fatto l’alba con Teresa.
Martedì mattina mi svegliai poco prima di mezzogiorno e mezza; scesi in cucina indossando ancora il pigiama e, non avendo molta fame, pranzai mangiando un panino al prosciutto e formaggio.
< Buongiorno > disse una voce per nulla simile a quella di mio fratello.
Mi voltai.
< Robert? Ma cosa ci fai qui? >
< Beh sono venuto a prenderti…dai forza vatti a vestire che è tardi! >
< Ma per andare dove? >
< Al British Museum ovviamente! Avevo promesso che ti ci avrei portato, e così farò > mi disse tutto contento.
Sorrisi, misi il piatto vuoto dentro la lavastoviglie, lo baciai velocemente e mi diressi di sopra per vestirmi: presi dall’armadio un paio di shorts marroni, una canotta bianca con sopra dei disegni di farfalle colorate e un paio di sandali bassi, mi pettinai i capelli mettendo due forcine ai lati, mi lavai i denti e scesi di sotto.
< Pronta? > domandò porgendomi il braccio.
< Certo mia guida personale! > risposi.
< Prima il maggiordomo, ora la guida…la prossima volta come mi chiamerai? > chiese divertito.
< Ah, non lo so! Dipende dalla situazione > risposi facendogli la lingua.
Salutammo Teo ed uscimmo di casa.
< Nuova macchina? > domandai notando una Range Rover nera davanti al vialetto di casa.
< No, non è mia. Ho portato questa mattina la BMW a fare il collaudo e la concessionaria mi ha dato questa come sostituzione >
< E ti ha dato una Range Rover? Notevole… >
< Già! > rispose soddisfatto. < ti piace? > aggiunse.
< A dir la verità non tanto…non sono mai stata molto attratta dalle macchine troppo grandi… > ammisi.
< La Range Rover per me è stato il mio primo amore invece > rispose sorridendo.
Arrivammo dopo una mezz’ora al British Museum e facemmo una fila di circa un quarto d’ora.
< Dobbiamo ringraziare il cappellino da baseball e gli occhiali da sole… >
< Perché? >
< Beh perché nessuno ti ha riconosciuto… >
< Ah giusto! >
Mettemmo tre pound a testa come offerta libera e poi iniziammo il nostro giro.
< Sapevi che c’è la mostra di Michelangelo? > chiesi prendendo un opuscolo e la mappa del museo.
< Sì…prima di passare a prenderti ho telefonato per prenotare due biglietti, ma era tutto esaurito…prometto che ti porterò! >
< Tranquillo! Possiamo andarci anche la settimana prossima, non è un problema… >
< Ehm…c’è un piccolo problema…la settimana prossima parto per l’America con tutto il cast per pubblicizzare alla Comic Con di San Diego Twilight… >
< Ah… >
< Sto via solo una settimana, poi torno… >
< Sì certo tranquillo! > risposi guardandolo e sorridendogli < avanti prof! Raccontami un po’ del museo… > esclamai prendendolo il giro.
< Beh…il museo è stato fondato nel 1753 da sir Hans Sloane, un medico e scienziato, ed è stata aperta per la prima volta al pubblico il 15 Gennaio del 1759. Hey piccola di qua… > disse prendendomi per mano e conducendomi nella Sala Egiziana.
< O mio dio la Stele di Rosetta! L’ho studiata l’anno scorso in Storia dell’Arte! > esclamai.
< Cosa ti ricordi? >
< Che è di granito scuro e che riporta un’iscrizione con tre differenti grafie: geroglifico, demotico e greco, precisamente dall’alto in basso. La differenza tra il geroglifico e il demotico sta essenzialmente in dove venivano usate le scritture: il geroglifico nei testi sacri o in documenti importanti, mentre il
demotico era usato per documenti d’importanza minore ed era usato da gente meno istruita. Poi ovviamente il Greco servì nel 1822 a Jean-François Champollion per far comprendere cosa c’era scritto nelle scritture sopra… >
< Bravissima complimenti! >
< Beh, me lo ricordo solo perché adoro l’arte Egiziana… >
< Davvero? >
< Sì! Da piccola sarei voluta diventare un’archeologa…oltre ad attrice, cantante, ballerina, veterinaria, medico, scrittrice e cameriera… >
< Però! Vedo che ti piace variare! > disse ridendo.
< Beh, sì! > ammisi.
< E di questi lavori qui adesso ce n’è uno che ti piacerebbe fare? >
< Beh…cantante no perché mi vergogno a cantare in pubblico e perché non ho una così gran bella voce, anche se me la cavo; attrice no perché sono troppo timida; ballerina no perché non ho mai preso lezioni; veterinaria no perché non sopporterei di sopprimere qualche animale e non sopporto la vista del sangue, per cui escluderei anche il medico, e cameriera…beh non lo so…non ho molta pazienza… >
< Per quanto riguarda la scrittrice invece? >
< Adoro scrivere, solo che non saprei su cosa cimentarmi… >
< Non credi di essere un po’ troppo autocritica? >
< Forse. Ma comunque ho ancora un po’ di tempo per pensarci… > risposi alzando le spalle.
< Giusto > concordò stringendomi maggiormente a sé < sai altro sulla Stele? >
< Veramente è tutto ciò che ricordo… >
< Beh, è comunque tanto! >
< Sì, e se si pensa che in un anno non ho mai ascoltato la mia prof di arte poi è una conquista! >
Proseguimmo il nostro giro e quando vidi le mummie pregai Robert di farmi una foto.
Vidi molte altre opere del museo: ad esempio i manufatti del sepolcro di Sutton Hoo, il Bracciale in oro dal tesoro di Oxus, le impronte del Buddha, i fregi del Partenone e il cilindro di Ciro.
Passammo talmente tanto tempo a vedere ogni singola opera che alla fine dovemmo uscire perché il museo stava per chiudere; fortunatamente ci saremmo tornati il prima possibile per vedere la mostra di Michelangelo e per finire il giro del museo.

< Piccola sono solo le sei…che facciamo? > domandò Robert guardando l’orologio.
< Boh decidi tu…per me è uguale… >
< Eh no tesoro! Ho sempre deciso io…adesso è il tuo turno… >
< Beh ecco se devi essere sincera…è stato bellissima la visita al museo, solo che mi ha stancata tantissimo…se passassimo una seratina in casa? Oppure se volevi uscire magari Kell e gli altri vogliono andare da qualche parte … >
Mi sorrise.
< No piccola, voglio stare con te il più possibile prima di partire. Restare a casa è ok, non ci sono problemi… >
< Non sembri molto convinto…senti, chiama Kell, Jared e gli altri ed esci con loro…io e te ci vediamo domani… >
< No, smettila! Ho detto che voglio stare con te il più possibile finché non parto e così sarà. Mangiamo qualcosa da me? O preferisci stare da te? >
< No, da te va benissimo. Solo una cosa: potremmo passare prima da me? Così avviso Teo e prendo le mie cose… >
< Per cosa? >
< Beh ovviamente mi fermo a dormire da te! > esclamai quasi scandalizzata perché non aveva capito subito.
< Mi sembra giusto! > mi disse ridendo < andiamo su forza! >
Passai da casa a prendere il mio pigiama ed avvisai Teo che mi sarei fermato a dormire da Robert e, poco prima di arrivare a casa sua, passammo a prendere la sua mitica BMW.
Quella sera cenammo con una frittata con le patate cucinata da lui.
< Wow non sapevo che tu sapessi cucinare… > dissi mangiando una forchettata di frittata.
< Ti piace? >
< È ottima! >
< Grazie, sono contento che ti piaccia >
Non appena finii la mia ultima forchettata di frittata il mio piatto sparì e mi ritrovai abbracciata al mio cuoco personale.
< Sei bellissima… >
< Grazie > risposi arrossendo.
Mi prese in braccio ed io automaticamente avvinghiai le mie gambe alla sua vita e mi portò sul divano continuando imperterrito a baciarmi e poi, non appena si staccò dalle mie labbra, iniziò a farmi il solletico ed io, come riflesso incondizionato, iniziai a dimenarmi come se fossi matta, tentando di allontanarlo da me. Quando finsi di essermi fatta male si allontanò preoccupato ed io corsi lontana dal divano ridendo; lui m’inseguì per tutta casa, piano di sopra incluso e, appena entrai nella stanza degli ospiti, mi fermai per riprendere fiato e lui mi abbracciò da dietro, mi fece volteggiare e poi mi buttò sul letto, per poi continuare con la tortura di prima.
Mi disse che dovevo pagare per avergli fatto prendere un accidente. Cercai nuovamente di fregarlo, ma non mi credette. Quell’orribile tortura continuò per altri cinque minuti, poi stanco si stese accanto a me.
Solo in quel momento notai una chitarra vicino alla finestra.
< Mi suoni qualcosa? >
< Cosa vuoi che ti suoni? >
< Quello che vuoi…basta che oltre a suonare tu canti… >
< Devo anche cantare? > domandò sbuffando e tentando di non ridere.
< Per me? > domandai facendogli uno sguardo da cerbiatta.
< Ok…poi m’insegnerai a fare uno sguardo così? > chiese divertito.
< Solo se ora canti per me!
>
< Andata! > esclamò stringendomi la mano. 

When the night falls down
I wait for you
And you come around
And the worlds alive
With the sound of kids
On the street outside

When you walk into the room
You pull me close and we start to move
And were spinning with the stars above
And you lift me up in a wave of love...

Ooh, baby, do you know what that’s worth?
Ooh heaven is a place on earth
They say in heaven love comes first
Well make heaven a place on earth
Ooh heaven is a place on earth

When I feel alone
I reach for you
And you bring me home
When I’m lost at sea
I hear your voice
And it carries me

In this world were just beginning
To understand the miracle of living
Baby I was afraid before
But I’m not afraid anymore

Ooh, baby, do you know what that’s worth?
Ooh heaven is a place on earth
They say in heaven love comes first
Well make heaven a place on earth
Ooh heaven is a place on earth

Heaven is a place on earth
Ooh heaven is a place on earth
Ooh, baby, do you know what that’s worth?
Ooh heaven is a place on earth

Ooh, baby, do you know what that’s worth?
Ooh heaven is a place on earth
They say in heaven love comes first
Well make heaven a place on earth
Ooh heaven is a place on earth

 

< Oddio…non potevi scegliere canzone migliore lo sai? > gli dissi.
< Ti piace? >
< Da matti…e poi tu sei bravissimo > risposi prendendogli dalle mani la chitarra e appoggiandola lontano da lui e accoccolandomi sul suo petto.
Dopo pochi minuti mi addormentai tra le sue braccia, svegliandomi dopo qualche ora sempre tra le braccia di Robert, ma sul divano.
< Rob… >
Sentendosi chiamare spense subito la televisione ed iniziò ad accarezzarmi i capelli.
< Piccola finalmente ti sei svegliata >
< Ma quanto ho dormito? >
< Un paio d’ore… >
< E perché non mi hai svegliato? >
< Perché eri così tenera… >
< Sì ma…siamo venuti per stare un po’ insieme, non perché tu potessi vedere me dormire…non ti pare? >
< Che lagna che sei! Si da il caso che mi piaccia vederti dormire, quindi non vedo dove sia il problema… >
< Che ore sono? >
< Quasi mezzanotte… >
< Sono stanchissima… > risposi sbuffando.
< La camminata al museo ti ha proprio stancata eh? >
< Sì >
< Perché non vai a letto? >
< Perché voglio stare con te… >
< Anche se dormi? >
< Sì >
< Sei testarda… >
< Perché tu no? > domandai sarcastica e sorridemmo entrambi.
< Piccola? >
< Mmm? >
< Ti da fastidio se tengo la TV accesa? >
< Assolutamente no… >
< Grazie > sussurrò in un orecchio.
Mi sussurrò qualcos’altro, ma ero troppo stanca per concentrarmi su quello che stava dicendo e infatti mi riaddormentai poco dopo.
Mi svegliai qualche ora dopo tutta indolenzita perché avevamo dormito entrambi sul divano e, quando mi mossi, anche lui si svegliò.
< Ben svegliata >
< Grazie, anche tu… >
< Che ore sono? > mi domandò.
< Le sette e mezza >
< Mmm…non voglio alzarmi… >
< A chi lo dici…ma a che ora ti sei addormentato? >
< Alle quattro… >
< Come le quattro? E fino a quell’ora cosa fai visto? >
< Uno special sui Simpson e Intervista Col Vampiro… >
< No! Dovevi svegliarmi! Io amo i Simpson e adoro quel film… >
< Mi spiace piccola, la prossima volta ti sveglierò! >
< Ecco, bravo! > gli diedi un bacio a fior di labbra e poi mi alzai dal divano.
Mi prese per mano e si alzò pure lui e, mentre stavamo per dirigerci in cucina, qualcuno bussò alla porta.
< Aspettavi visite? > domandai sbadigliando.
< No… > rispose mentre apriva la porta e davanti a noi ci trovammo Jared con una borsa da piscina.
< Ciao papi…ma che ci fai qui? >
< Beh…io e Rob dovevamo andare in piscina oggi… >
< Oh…oddio me ne ero completamente dimenticato! Jared scusami mi dispiace tanto! >
< Lo vedo che te ne sei dimenticato…ma non sapevo fossi in dolce compagnia > rispose Jared ammiccando nella mia direzione.
< Beh… > disse Robert imbarazzato passandosi una mano tra i capelli.
< Comunque è lo stesso, non preoccuparti…vado da solo, andremo un’altra volta insieme. Non volevo disturbarvi… > disse sorridendo.
< No aspetta! > esclamai < Rob preparati e vai con Jared…io mi faccio una doccia e poi mi faccio venire a prendere da Teo… >
< Sei sicura? >
< Più che sicura! Forza vatti a vestire, io intanto intrattengo Jared >
< Ok > mi disse baciandomi e correndo di sopra a cambiarsi.
< Jared prego entra… >
< Grazie bimba! > disse seguendomi in cucina.
Mi sedetti a tavola e notai che mi stava fissando incessantemente.
< Cosa c’è? > domandai.
< Cosa ci fai in casa di Robert? > mi chiese con fare sospettoso e allo stesso tempo malizioso.
< Non è quello che pensi! > esclamai arrossendo di botto.
Iniziò a ridere.
< E cosa dovrei pensare allora? >
< Che mi sono semplicemente fermata a dormire da lui. Jared, sono ancora vergine… > dissi sussurrando l’ultima parte.
< Me lo diresti in caso contrario vero? >
< Assolutamente > risposi guardandolo negli occhi mentre stavo addentando una ciambella e Robert ci raggiunse poco dopo.
< Eccomi Jay sono pronto! > esclamò.
< Perfetto, allora possiamo andare! Ciao bimba! > disse avvicinandosi a me e dandomi un sonoro bacio sulla guancia.
< Ciao papi > risposi abbracciandolo.
Poi venne il turno di Robert, che mi abbracciò stretta e mi baciò teneramente.
< Ti chiamo dopo ok? >
< Certo! Buona nuotata! > sussurrai abbracciandolo di nuovo.
< Ti lascio le mie chiavi di scorta. Quando vai via chiudi ok? >
< Assolutamente! > risposi.
Non appena se ne furono andati, finii di fare colazione, poi mi feci una doccia e, notando che la maglietta che mi ero presa come cambio era sporca, fregai una maglia dal cassetto di Robert; infine chiamai Teo, che mi venne a prendere dopo dieci minuti.
< Hey guarda cosa ho trovato? > disse una volta in macchina dandomi un malloppo di riviste.
< Hai trovato delle riviste di pettegolezzi? Wow impressionante… > risposi sarcastica.
< No furbona, sfogliale! >
Feci come mi aveva detto e iniziai a sfogliare la prima rivista, finché non arrivai a pagina diciotto: c’era raffigurata una foto mia e di Robert al tappeto rosso e, sotto di essa, c’era una nota.

Impeccabile quella sera era anche Robert Pattinson (22 anni, attore) che sfoggiava pantaloni e giacca nera ed una maglia bianca di cotone. Accanto a lui, la sua accompagnatrice Giulia faceva la sua bella figura con il suo vestito. Ma tutte noi ci chiediamo: chi è questa Giulia? Una nuova fiamma oppure solo un’amica?

Anche la seconda rivista, come la prima, riportava un resoconto della premiere.

Se vi ha sconvolto precedentemente la notizia del matrimonio tra Brad e Angelina, ora le giovani fan dovranno strapparsi i capelli, perché il nuovo idolo delle teenager Robert Pattinson alla premiere era in compagnia di una giovane ragazza. Sembra anche che non sia la prima volta che i due ragazzi escono insieme: sono stati visti qualche giorno prima nei pressi del ristorante giapponese Satsuma a Soho. Dobbiamo rassegnarci al fatto che uno degli scapoli più ambiti del momento sia impegnato oppure possiamo ancora sperare?

Gli altri giornali non erano molto diversi.
< Questi giornali sono tutti uguali e…O MIO DIO! >  esclamai guardando scandalizzata un giornale.
< Cosa? >
< Mi hanno dato della sciacquetta! >
< Non è possibile… >
< Tu dici? La premiere si è rivelata piena di sorprese. Ma la sorpresa maggiore è stata vedere Robert Pattinson in dolce compagnia. Ma lei chi è? Una futura ragazza fissa o semplicemente una ragazza da una botta e via? > lessi indignata.
< Che giornale è? > mi chiese.
< Fragola Nera > risposi stizzita.
< Ah…ecco perché… >
< Perché cosa? >
< Perché ti hanno definito così: quel giornale ha avuto diversi problemi con Robert qualche anno fa. Non chiedermi perché, non ne ho la minima idea; ma ce l’hanno a morte con lui. Mi dispiace però che se la siano presi con te… >
< Anche a me, comunque non parliamone più … >
< Sicura? Niente causa legale? >
< Sicura >
< Ok…piccola senti andiamo a fare la spesa? Il frigo è praticamente vuoto… >
< Certo, andiamo! > risposi fingendo di essere entusiasta: quell’articolo mi aveva rovinato la giornata.
Alle quattro del pomeriggio suonarono alla porta e quando andai ad aprire mi trovai Robert davanti con un mazzo di fiori.
< E questi? > domandai prendendo il mazzo e sorridendo.
< Sono una richiesta di perdono per questa mattina: mi dispiace averti mandato via… >
< Beh, semmai il contrario! Sono io che ti ho sbattuto fuori casa tua… > dissi ridendo.
< Ma sì, tanto hai capito! Senti, ti va un gelato? >
< Certo > risposi sorridendogli.
Misi i fiori dentro un vaso e invitammo Teo ad unirsi a noi, solo che ma rifiutò. Presi la mia borsa della Converse, infilando dentro il portafoglio, le chiavi di casa, il cellulare e anche la Fragola Nera.
Uscimmo di casa e ci dirigemmo a piedi verso la gelateria; quella volta mi servii Phil, imbarazzato nel vedermi con un altro ragazzo; dopo essere usciti dalla gelateria, c’incamminammo verso un parco, dove ci sedemmo su una panchina nascosta.
Lì mi feci coraggio e chiesi del suo conflitto con la rivista.
< Rob? >
< Sì piccola? >
< Posso farti una domanda? > domandai titubante.
< Certo > rispose sorridendo.
< Beh ecco…cos’è successo tra te e la Fragola Nera? >
S’incupì.
< Perché lo vuoi sapere? > domandò quasi adirato.
< Io…scusa, non sono affari miei… > risposi imbarazzata.
< No scusa tu…è che non mi piace molto parlare del mio rapporto con quella rivista… > restammo in silenzio per diversi minuti, poi aggiunse < due anni fa conobbi una ragazza argentina, Carmela. In breve tempo divenne la mia migliore amica. Le raccontai un segreto che ora non sto a raccontarti. Per farla breve il giorno dopo averglielo raccontato, lo trovai spiattellato nella prima pagina della Fragola Nera. Subito dopo scoprii che Carmela mi aveva incastrato: aveva finto di essere mia amica per poter scoprire questo fantomatico segreto e scrivere un articolo per entrare a far parte di quella rivista. Ovviamente la prima cosa che feci fu fare causa a lei e alla rivista; il direttore della Fragola Nera cercò di comprare il mio silenzio, ma questo mi fece imbestialire ancora di più. Vinsi la causa e la rivista dovette darmi tanti di quei soldi che si ritrovò sull’orlo del lastrico. Stavano rischiando il fallimento per colpa mia, perché io fui il primo a ribellarmi a “quell’innocente scherzo“ come lo chiamavano loro. Inoltre pagarono una multa salata. Questo è il motivo per il quale la rivista mi odia. Ma dimmi…perché lo volevi sapere? >
< Beh ecco… > iniziai a dire sempre più titubante.
< Fammi indovinare…hanno scritto qualche cattiveria su di me alla premiere…>
< Non proprio su di te… > risposi tirando fuori dalla borsa il giornale < vai a pagina cinquantasette > aggiunsi.
Prese velocemente il giornale e cercò la pagina e, quando la trovò, fissò l’articolo per qualche minuto, poi si alzò in piedi e prese il giornale scaraventandolo arrabbiato nel cestino. Sobbalzai spaventata.
< Oddio Giulia scusami, non volevo spaventarti… > disse dispiaciuto sedendosi nuovamente accanto a me e prendendomi le mani.
< Non preoccuparti… > risposi sorridendo.
< No invece: primo perché ho avuto una reazione troppo brusca e secondo, che è più importante, per ripicca nei miei confronti ti hanno messo in mezzo. Ma te lo prometto, non la passeranno liscia… >
< No >
< No? > mi chiese ironico.
< No…voglio sorvolare su questo. Voglio essere sincera, ci sono rimasta molto male per quello che ho letto perché mi hanno insultata. Ma io non sono una che cerca vendetta per ogni cosa e non voglio diventarlo ora. Ci tenevo solo a sapere perché mi avevano attaccata così ed ora che lo so sono a posto. Non m’importa niente di quello che possono pensare gli altri, m’importa solo di stare con te… >
< Sì, ma non mi piace che tu venga offesa… >
< Ti ringrazio, ma io sono a posto così. Non ho intenzione d’intentare alcuna denuncia… >
< Sicura? >
< Sì… >
< Ti ammiro lo sai? Io al tuo posto gliel’avrei fatta pagare… >
< Non mi piace essere vendicativa… >
< Ma sei davvero sicura? >
< Sì > dissi sorridendogli.
< Ok… > mi disse alzandosi ancora dalla panchina per poi avvicinarsi al mio viso e baciandomi dolcemente.
Automaticamente scattai in piedi e lo abbracciai senza staccare le mie labbra da lui.
< Tesoro mi dispiace davvero averti messa in mezzo… >
< Non fa niente, non è colpa tua…torniamo a casa? >
< Sì… >
C’incamminammo verso casa lentamente e silenziosamente per tutto il tragitto, mano nella mano. Una volta arrivati mi baciò dolcemente e poi se ne andò.
< Ah Giulia? >
< Sì? > domandai voltandomi.
< L’hai presa tu la mia maglia grigia a maniche lunghe dall’armadio? >
Mi misi a ridere.
< Sì. Questa mattina mentre stavo per infilarmi la mia maglia ho notato che era macchiata. La lavo e poi te la restituisco… >
< No tranquilla. Tienila pure > disse facendomi l’occhiolino e poi se ne andò.
La sera la passai con Teo a mangiare pizza e a guardare la saga di Scary Movie e andammo a dormire alle undici e tre quarti.
La mattina seguente appena accesi il cellulare lessi il messaggio di Robert. 

Buongiorno principessa. Questo pomeriggio volevo portarti in giro, solo che Kris, Emma e le altre hanno intenzione di rapirti per portarti in una beauty farm. Questa sera non potremo vederci perché sono ad una cena fuori. Ti chiamo dopo, un bacio

se non sono affari 

< Cos’è questa storia della beauty farm? > domandai a Kristen non appena la chiamai.
< E tu come lo sai? >
< Me l’ha detto Robert >
< Ah, che guastafeste. Comunque dai, ci divertiremo! Ci faremo coccolare per tutto il pomeriggio! Non puoi darci buca perché abbiamo già prenotato per te e quindi c’è anche la tua quota. Sono centoventitre sterline a testa >
< Centoventitre sterline? > domandai sorpresa.
< Sì… >
< Kris ma è troppo! >
< Sì, ma è pacchetto completo! C’è la sauna, il massaggio, la pulizia del viso e il bagno nei fanghi… >
< Tutto questo a centoventitre sterline? >
< Sì! Dai, è abbordabile come prezzo no? >
< Beh sì infatti…ma io sono minorenne, non so se me la facciano fare la sauna… >
< Ah…cavolo è vero, non lo fanno… >
< Beh vedrò di farmelo sostituire con qualcos’altro! >
< Ok…senti l’appuntamento là è per le tre >
< Perfetto! Come si chiama il posto? >
< Red Moon >
< Perfetto! Ci vediamo là alle tre allora! >
< Facciamo le tre meno dieci… >
< Perfetto! Ciao Kris, grazie per l’invito! >
< Figurati! Ciao! >
Mio fratello ed io pranzammo velocemente e poi si offrì di accompagnarmi alla beauty farm, facendomi risparmiare i soldi del taxi almeno per l’andata. Alle tre meno dieci ero arrivata a destinazione: con Teo alla guida, che fosse tardi o no, si arrivava sempre in orario. Addirittura arrivai per prima: le altre infatti mi raggiunsero dopo qualche minuto.
Passai un pomeriggio favoloso, all’insegna delle coccole e, al posto della sauna, feci manicure e pedicure, esattamente come Emma.
< Giu? > mi chiamò mentre eravamo sedute.
< Dimmi >
< Mi dispiace per quello che la Fragola Nera ha scritto su di te… >
< Ah…hai letto? > risposi.
< Beh…sì >
< Scommetto che l’hanno letto anche Kris, Nikki ed Ashley… >
< È stata Nikki a passarci l’articolo >
< Ok… >
< Hai intenzione di fare causa? >
< No, so che sarebbe più sensato denunciare questa cosa, ma non voglio >
< Perché? >
< Perché primo non voglio avere soldi da loro, semmai vincessi la causa, poi perché ho imparato col tempo a farmi scivolare gl’insulti addosso. Loro non mi conoscono, non sanno niente di me. Mi hanno insultata solo per vendere qualche giornaletto in più e se questo li fa contenti ben venga >
< Beh potresti fare come ha fatto Rob… >
< Cioè? >
< Fare causa e donare tutti i loro soldi in beneficenza… >
< Ha fatto davvero questo? >
< Sì… >
< Ah, ma dai… > dissi per poi aggiungere < comunque…non voglio fare niente, sono a posto così. Solo una cosa: che fine ha fatto Carmela? >
< È tornata in Argentina qualche anno fa a seguito di un suo scandalo… >
< Ah… >
< Signorina l’ammiro lo sa? Io al suo posto avrei fatto i salti mortali pur d’intentare una causa legale contro quei disgraziati… > disse la mia estetista guardandomi, per poi aggiungere immediatamente imbarazzata < anche se non sono affari miei. Mi scusi… >
< No tranquilla non c’è problema. Grazie > risposi sorridendole.
Emma trattenne a stento una risata e, una volta uscite dalla sala, ci dirigemmo verso l’ingresso per pagare e una volta uscite dalla beauty farm Emma ed io ci guardammo e poi scoppiammo a ridere.
< Cosa avete voi due? > domandò Stephenie.
< Ehm…mentre stavamo facendo la manicure stavamo parlando di quello che la Fragola Nera aveva scritto su di me e poi d’un tratto si è intromessa l’estetista dicendomi la sua. E allora c’è venuta la ridarella. Mi dispiace però, perché è stata dolcissima… > risposi.
< Ah giusto…mi dispiace, abbiamo letto l’articolo anche Catherine, Elizabeth, Rachelle ed io…stai bene? >
< Sì, grazie. Quando l’ho letto, all’inizio ci sono rimasta male, ma poi ho sorvolato…non ho intenzione di fare causa e nient’altro… >
< Sicura? > chiese Stephenie.
< Più che sicura! >
Ma che c’hanno tutti la mania di fare causa?” pensai divertita.
< Ok…ragazze scusate ma si è fatto tardi…dovrei tornare in albergo… >
< Sì certo, anche noi dobbiamo andare…ciao a tutte! >
Ci salutammo abbracciandoci e poi arrivai fino a piedi alla metro più vicina e, quando arrivai alla fermata della metro, mi trovai davanti Taylor Lautner.
< Ciao > lo salutai educatamente.
< Ciao Giulia! Come stai? > esclamò sorridendo e abbracciandomi.
< Bene grazie! Tu? >
< Tutto bene! Ti ho vista con Rob alla premiere di Batman. Eri divina con quel vestito lo sai? >
< Grazie… > sorrisi imbarazzata < ero agitatissima quella sera, ma alla fine mi sono divertita moltissimo > aggiunsi ridendo.
< Immagino! Io adoro andare alle premiere… >
< Sì, ma per te credo sia normale farti fotografare ed intervistare! Per me era una cosa totalmente nuova…anche se devo dire che sono stati tutti degli angeli con me… >
< A parte la Fragola Nera >
< Hai letto anche tu l’articolo? >
< Me l’ha detto Kellan che gliel’ha detto Robert > mi rispose mentre stavamo entrando nella metro che era appena arrivata.
< Dovrò ricordarmi di uccidere Robert… > dissi ridendo.
< Ah, per così poco? > domandò ridendo anche lui e lo fulminai con lo sguardo.
< C’è qualcuno che non sa cosa la rivista ha scritto su di me? >
< Stando ai miei calcoli direi di no… >
Lo fulminai nuovamente con lo sguardo.
< Immagino tu sia elettrizzato di andare a San Diego per pubblicizzare Twilight… >
< Non sto più nella pelle! >
< Partite domenica vero? >
< No, sabato. Abbiamo anticipato di un giorno la partenza… >
< Oh…come mai? >
< Non lo so, devi chiedere a Steph e a Cath >
< E poi cosa farai? Tornerai a Londra o resterai negli States? >
< Per un po’ starò a casa, ma poi penso di tornare nuovamente qui per farmi una vacanza. Adoro Londra…e poi, come posso non tornare più? Se non sbaglio devi leggermi le morti di Jacob Black no? >
< Ti ricordi ancora? > chiesi stupita e allo stesso tempo divertita.
< Sì! Sono troppo curioso! Me le leggerai quando torno vero? >
< Lo prometto > risposi sorridendo e poi aggiunsi < bene, questa è la mia fermata. Ciao Taylor! >
< Ciao Giu! > disse sporgendosi per baciarmi la guancia.
Uscii velocemente dalla metro, poi presi l’autobus e, dopo dieci minuti, mi ritrovai davanti alla porta di casa.
Entrai in casa e dopo aver salutato Teo feci una doccia per togliere tutto l’olio ma, quando uscii dal bagno, trovai Teo terrorizzato.
< Teo che hai? >
< C’è Jessica… >
< Cosa? >
< C’è Jessica fuori dalla porta! >
< Non credevo che sapesse dove abiti… >
< Non lo credevo nemmeno io! Cosa faccio? Non voglio vederla… >
< Teo non fare il bambino di cinque anni! Ne hai diciannove! Prenditi le tue responsabilità e dille che non vuoi più vederla… >
< … >
< Teo avanti vai! >
< … >
Intanto il campanello continuava a suonare con insistenza.
< Teo? >
< Ti prego… >
< O mio dio sei impossibile! Ti salvo solo questa volta, poi dalla prossima ti arrangi. Sono stata chiara? >
< Cristallino! Grazie! > disse baciandomi la guancia.
Scesi velocemente le scale e poi aprii la porta.
< Ciao, serve qualcosa? > domandai cordiale.
< A dir la verità cercavo Teo… > rispose Jessica guardandomi con aria superiore.
In quel momento le avrei sbattuto volentieri la porta in faccia, ma mi finsi ancora più cordiale.
< Mi dispiace, è uscito da qualche minuto per andare in palestra… >
< Oh…ma tu sei la sua ragazza? > mi chiese dispiaciuta.
< Diciamo che esco con lui di tanto in tanto…comunque cosa devo dirgli? >
< Solo che Jessica ha detto che è un essere schifoso e che non vuole più vederlo >
< Sarà fatto. Grazie e buona giornata > risposi chiudendole la porta in faccia.
< Piccola ti adoro! > mi disse Teo prendendomi in braccio.
< Sì, come ti pare…ma ora lasciami! >
< Scusa… >
< Devo dire però che mi sono divertita…a proposito, Jessica ha detto che sei un essere schifoso e che non vuole più vederti… >
< Sì, ho sentito grazie > mi disse ridendo.
Verso sera Teo ed io uscimmo con Sam e Max e mi divertii tantissimo ad uscire con quei tre psicopatici, perché facevamo gli scemi e scattammo anche un sacco di foto insieme. Alle dieci e mezza mentre io ero ancora in giro con i ragazzi Robert mi chiamò al cellulare.
< Pronto? >
< Ciao piccola! >
< Hey ciao! Come sta andando la cena? >
< Abbastanza bene. Sono fuori dal ristorante con mio padre, George e mio nonno per la pausa sigaretta >
Venimmo interrotti dalle prese in giro di mio fratello, Max e Sam.
< Rob scusa un attimo > gli dissi allontanandomi dai ragazzi.
< Dove sei? >
< Fuori con Teo, Max e Sam che si sta
nno divertendo a fare i cretini… >nno divertendo a fare i cretini… >
< Io tra poco ho finito, anche perché i bambini sono esausti. Magari quando abbiamo finito se siete ancora in giro vengo a fare un salto… >
< Certo sicuro! Ci vediamo dopo allora! >
< Ok. Ti chiamo quando sto per arrivare. A proposito, ti salutano tutti >
< Oh grazie ricambia. A dopo > dissi chiudendo la conversazione.
< Che dice il fidanzatino? > chiese Sam non appena tornai da loro.
< Che appena ha finito la cena viene a fare un salto qua >
< Evvai! > esclamò Max ridendo.
< Max è partito vero? > sussurrai a Teo piano.
< È brillo… >
Dopo dieci minuti Robert mi telefonò di nuovo e ci raggiunse poco dopo.
< Ciao ragazzi! > disse mentre lo vidi raggiungere Teo, Max e Sam.
< Ciao Rob! > li sentii rispondere imitando la mia voce.
< Molto divertente ragazzi. Dov’è Giulia? > domandò notando la mia assenza.
< Al telefono, laggiù > rispose Teo indicandomi.
Terminai la conversazione con mia madre dopo cinque minuti.
< Ben arrivato > gli dissi sedendomi sulle sue gambe.
< Ciao piccola, grazie > rispose baciandomi sulle labbra.
< Ma prendetevi una camera in un albergo… > esclamò Sam.
< Ma anche no! > intervenne Teo.
Scoppiammo a ridere.
< Ragazzi vado a prendere da bere. Voi volete qualcosa? >
< Birra! > risposero in coro Teo, Max e Sam.
< Per te piccola? > mi chiese carezzandomi i capelli.
< Una coca piccola con limone e ghiaccio >
< Torno subito > ci disse: il suo subito fu dopo dieci minuti.
< Alla buon’ora! Temevamo fossi fuggito con le nostre birre > esclamò Max quando Robert tornò.
< Scusate, c’era una fila pazzesca > disse mentre ci porgeva le nostre bevande.
< Grazie > ringraziai quando mi porse la coca.
< Prego > rispose facendomi alzare per poi sedermi sulle sue gambe.
Chiacchierammo fino all’una, poi tornammo a casa.
< Ti fermi a dormire da me? > mi chiese poco prima di separarci.
< Questa sera no… >
< Perché? > mi chiese dispiaciuto.
< Perché ti sto abituando troppo bene signorino e poi perché domani resto a casa a studiare un po’… >
< Venerdì mattina andiamo a vedere la mostra? >
< Sì certo! >
< Quale mostra? > s’intromise Teo.
< Quella di Michelangelo al British Museum. Vuoi venire anche tu Teo? >
< Beh se non disturbo accetterei l’invito… >
< Nessun disturbo tranquillo! Ci vediamo venerdì alle dieci ok? Ci troviamo lì o vi passo a prendere io? >
< No, ci vediamo lì… >
< Perfetto! Ciao ragazzi! >
< Ciao! > risposero Teo, Max e Sam.
< Ciao piccola > disse baciandomi dolcemente.
< Ciao, buonanotte > risposi carezzandogli la guancia.
Tornai a casa e m’infilai subito sotto le coperte.
Venerdì mi svegliai alle otto, pensando tristemente che il giorno dopo Robert sarebbe partito con gli altri per una settimana per San Diego.
Mi preparai indossando un vestito bianco con una giacca in jeans sempre bianca e misi un paio di ciabatte bianche.
< Sei un gelataio? > mi chiese Teo appena mi vide.
< Sì! Come sto? >
< Molto bene! La colazione è già pronta >
< Oh grazie ma non ho molta fame… > risposi.
< Devi mangiare qualcosa però… >
< Beh dai mangerò qualcosa dopo… >
Non ribatté, probabilmente perché sapeva che sarebbe stato inutile.
Arrivammo alle dieci precise e, non appena incontrammo Robert, guardai mio fratello con odio.
< Buongiorno bellezza! Ti ho portato la colazione! >
< Oh ma che gentile! E per caso centra col fatto che non abbia voluto mangiare niente questa mattina? > risposi guardando male Teo.
< Scusa piccola, ma devi pur mangiare… > rispose Teo con un sorriso.
Presi il muffin al cioccolato che mi stava porgendo Robert e lo mangiai.
< Contenti? >
< Sì, siamo le persone più felici del mondo…giusto Rob? >
< Giustissimo! > rispose sorridendo.
Guardai malissimo entrambi, ma poi li presi a braccetto a ci dirigemmo verso l’entrata. La mostra, che durò un paio d’ore, fu spettacolare: vidi un sacco di opere di Michelangelo, opere che vedere in foto non rispecchiavano per niente la bellezza originaria.
Finita la mostra Robert e Teo mi fecero vedere le opere del museo che l’altra volta non ero riuscita a vedere.
Tra un’opera e l’altra, si fece l’una e quaranta.
< Ragazzi ho fame…andiamo a mangiare? > propose Teo.
< Sì ok…pranziamo qui nel ristorantino? > chiesi.
< Sì! > disse Teo.
< Perfetto! Forza andiamo! > aggiunse Robert.
Raggiungemmo la zona ristoro ma, notando che c’era un sacco di fila, decidemmo all’unanimità di pranzare prendendo un panino.
< Ora che si fa? > chiesi.
< Io ho un colloquio di lavoro > rispose Teo.
< Tu hai un cosa? > domandai con gli occhi sbarrati.
< Un colloquio di lavoro > mi disse come se fosse la cosa più naturale del mondo poi notando la mia faccia triste aggiunse < no piccola tranquilla è solo per la stagione estiva, poi torno a Ravenna con te >
< Ah ok…credevo volessi fermarti qui… >
< No. Amo Londra, ma non mi sognerei mai di lasciarti da sola… >
Sorrisi.
< Che colloquio è? > domandò Robert.
< Barista in un bar vicino a casa >
< Quello col karaoke? > chiesi.
< Esatto, proprio quello >
< Ah, che bello! Dai allora, vai a fare bella figura! Ci vediamo stasera! Ciao! >
< Mi vuoi mandare via per caso? >
< No, amo quel posto e quindi voglio che tu abbia il lavoro, così posso venire a cantare liberamente >
< Non ti credo…comunque ora vado. Ciao ragazzi! >
Dopo che Teo se ne fu andato,  mi voltai verso Robert.
< Cosa facciamo? >
< Passiamo da te e poi prendi la roba per restare a dormire da me >
< Perché? >
< Come perché? Domani parto e quindi vorrei stare con te, mi sembra logico… >
< Ok va bene…e dopo aver preso la roba che si fa? >
< Decideremo poi…ora forza andiamo! > mi disse accompagnandomi alla macchina.
Arrivata a casa, presi uno zaino con dentro il cambio, scrissi un biglietto a Teo che attaccai al frigorifero con la calamita e poi uscimmo di casa.
< A proposito, mi stavo dimenticando! Dovrei andare in un negozio a cambiare una camicia…ti scoccia andare? >
< Mi stai chiedendo se mi scoccia andare a fare shopping con te? >
< Esatto… >
< Tu sei matto! Andiamo! > esclamai ridendo.
Parcheggiammo non molto lontani dal centro di Londra, aspettai che Robert si camuffasse per bene indossando una felpa bianca, un cappellino bianco e un paio di occhiali da sole neri e poi ci dirigemmo verso i negozi.
Per prima cosa andammo a cambiare la camicia e, appena entrammo nel negozio, tutte le commesse fecero a gara per servirlo: tra tutte, ci servì una ragazza castana con i capelli mossi, con gli occhi azzurro intenso, alta e con il fisico da fotomodella che,nonostante vedesse che era con me, fece in tutti i modi la svenevole con lui.
Quando poi Robert uscì dal camerino provandosi una camicia e un paio di pantaloni e mi chiese come stesse, Tiffany, la commessa, che non era stata interpellata, rispose per me.
< Oh, se mi posso permettere, sei un figo da paura vestito così! > cinguettò e la incenerii con lo sguardo.
< Non lo so, non mi convince molto questa camicia… > rispose Rob, poi mi chiese < Giu che ne pensi? >
< Non mi piace… >
< Perfetto grazie > mi disse sorridendomi e facendomi l’occhiolino.
Muhahaha ben ti sta!” pensai mentre guardavo l’espressione sbigottita di Tiffany nel vedere che l’occhiolino di Robert era rivolto a me e non a lei.
< Rob? > lo chiamai.
< Sì? > disse dentro il camerino mentre si stava togliendo la camicia.
< Provati questa > dissi mentre gli porgevo una camicia nera di lino.
< Questa sì che mi piace! > esclamò.
< Oh sì, con questa camicia stai decisamente meglio > rispose Tiffany fissandolo intensamente quando uscì dal camerino, nonostante fosse seccata perché non era stata lei a dargli la camicia.
Restò ad adularlo per altri cinque minuti, poi alla fine andammo a pagare e, poco prima di uscire dal negozio, Tiffany ci chiamò.
< Robert aspetta! Hai dimenticato gli occhiali da sole… >
Robert tornò indietro verso la cassa e li riprese.
< Grazie >
< Figurati…un’altra cosa…ti dispiacerebbe farmi un autografo? > gli chiese lanciandogli uno sguardo da gatta morta.
< Certo > rispose sorridendole e le firmò un pezzo di carta.
Vuoi giocare Tiffany? Bene, eccoti accontentata…” pensai guardandola con un ghigno.
Quando Robert mi si riavvicinò nuovamente gli fregai gli occhiali da sole e li indossai.
< Prima o poi li perderai quegli occhiali lo sai? >
< Spero di no, li adoro! > mi disse ridendo.
Mi alzai in punta di piedi per baciarlo e prima di uscire mi voltai verso Tiffany, che mi guardava con aria sempre più sbigottita.
< Grazie mille, sei stata molto gentile ad aiutarci! > esclamai e abbracciai Robert.
Una volta fuori dal negozio mollai la presa.
< Mi piace vederti gelosa lo sai? > mi disse sfilandomi dagli occhi i suoi occhiali da sole e rimettendoseli.
< Scusa, ma Tiffany stava facendo troppo la svenevole… >

< Sì forse…hey vieni > dissi prendendolo per mano e conducendolo davanti alla vetrina di un negozio.
< Guarda! > esclamai.
< Cosa? >
< Quei calzini! Oddio sono un amore! Devo assolutamente prenderli per mia sorella! > esclamai ed entrammo nel negozio.
< Salve, posso esservi utile? > domandò una commessa sui vent’anni avvicinandosi a noi, per poi rimanere sbigottita riconoscendo Robert.
< Sì, vorrei quei calzini da bimba con Winnie the Pooh… > risposi sperando che non iniziasse anche lei a rompere le scatole.
< Quelli con anche le farfalle con i brillantini? >
< Sì esatto! >
< Te le prendo subito > disse andando verso il magazzino e tornò pochi minuti dopo con due scatole < li abbiamo rosa e bianchi. Quali preferisci? > aggiunse.
< Quelli bianchi >
< Perfetto! Siete a posto così? >
< Se non è un problema daremo un’occhiata in giro > rispose Robert sorridendole.
< Certo, non ci sono problemi, se avete bisogno chiamatemi > rispose sorridendoci.
< Questa commessa mi piace, almeno non sta flirtando spudoratamente con te… > sussurrai e Robert rise.
Ci separammo e lui andò nel reparto maschile, mentre io quello femminile e dopo dieci minuti Robert, non vedendomi, venne a cercarmi.
< Tesoro ti sei persa? >
< Sono nel camerino! Mi sto provando dei costumi… >
< Posso vedere? >
< Certo! >
Aprii la tenda ed uscii con un costume a due pezzi color grigio/verde acqua con la scritta in gotico Rock‘n’roll. La parte sopra era a triangolo, mentre i lati delle mutande erano disegnati con tanti fili.
< Ti sta benissimo questo costume! > esclamò Robert.
< Come te lo vedi addosso? > domandò gentilmente la commessa avvicinandosi.
< Mi piace… > risposi.
< Sì, ti sta molto bene…vuoi provare anche l’altro? > mi chiese.
< Mmm…sì grazie >
La commessa mi passò il secondo costume ed io richiusi il camerino e uscii di nuovo dopo cinque minuti.
< Sei bellissima, ma preferisco l’altro > mi disse Robert.
< Sì, concordo con lui > disse la commessa.
< Voi dite? >
Il secondo costume era color verde acqua, con il reggiseno sempre a triangolo, solo che questo era tenuto da una specie di cordoncino con perline che prendevano il colore del costume; le mutande, invece, si allacciavano sul fianco sinistro.
< Beh, però c’è da ammettere che sta veramente bene con entrambi… >
< Piccola…uno te lo prendo io e uno te lo paghi tu ok? >
< Assolutamente no! Tu non mi devi comprare niente! > risposi.
< Voglio farti un regalo… >
< Rob no… >
< Se vuoi te li compro io! Sei da urlo! > esclamò un ragazzo guardandomi maliziosamente.
< Hey, non fai nient’altro da fare che guardare la mia ragazza? > rispose Robert visibilmente irritato e sussultai quando mi sentii nominare come sua ragazza.
< Evidentemente no… >
< Rob, calmati… > gli dissi notando che si stava scaldando.
< Chiudiamo la tenda aspetta… > disse la commessa.
Mi cambiai velocemente, preoccupata per quello che Robert avrebbe potuto fare. Presi i due costumi e li rimisi dentro le scatole. Quando uscii dalla cabina notai che il ragazzo di prima se n’era andato.
< Tutto ok? > gli chiesi avvicinandomi.
< Sì…la commessa l’ha mandato via…piccola allora cosa fai con i costumi? >
< Beh…dopo aver notato che il primo viene ottanta sterline, mentre il secondo settanta, ho deciso di non prendere nessuno dei due…costano un po’ troppo… >
< Posso regalarti il primo che hai provato? >
< Perché? >
< Perché ti stava troppo bene e sarebbe un vero peccato lasciarlo qui… >
< Non demorderai facilmente vero? >
< Esatto… >
< Ve bene, ci rinuncio…se me lo vuoi regalare fallo pure…grazie > dissi sorridendogli.
< È un piacere… > prese il costume e poi si diresse verso la cassa.
Pagò ed infine uscimmo ed io, poco convinta, tornai dentro il negozio e uscì pochi minuti dopo con una nuova sportina, contenente il secondo costume.
Robert scoppiò a ridere.
< Vedo che alla fine hai ceduto… >
< Sì…tanto i costumi li metto, quindi… >
< Beh, hai fatto bene. Ti stavano veramente bene entrambi > disse sorridendo.
Restammo in giro fino alle cinque e mezza del pomeriggio: Robert comprò anche dei giochi per i suoi nipoti, un costume a pantalone per lui, un dopobarba su mio consiglio e due paia di scarpe da ginnastica.
Io presi oltre ai costumi e i calzini per mia sorella, una maschera per il viso, tre cerchietti, un pigiama estivo e due paia di scarpe: un paio di sandali bianchi e un paio di ciabatte da mare.
Arrivammo a casa di Robert e scaricammo tutte le buste in casa.
< Piccola faccio una scappata da mia sorella che porto i giochi ai bambini e poi torno. Mi aspetti qui? >
< Ok certo >
< Benissimo, torno tra una ventina di minuti >
< A dopo > risposi.
Quando rimasi sola, mi misi subito in costume e feci un tuffo in piscina e quando Robert tornò a casa non lo sentii; capii che era arrivato solo quando, dopo che era entrato in piscina, mi sentii prendere per i fianchi.
< Hey… >
< Hey… >
< Costume nuovo? >
< Anche tu se non vedo male >
Sorridemmo entrambi, poi mi avvicinai a lui e ci baciammo. Ci staccammo solo quando spinsi la sua testa dentro l’acqua ridendo e lui, per farmela pagare, mi prese in braccio e uscimmo dall’acqua. Una volta risaliti in superficie, sempre tenendomi in braccio, si tuffò insieme a me. Restammo a giocare per qualche ora e quando si fece buio tornammo dentro casa.
< Ti va di mangiare degli spiedini di pesce? Mi sono fermato a prenderli mentre stavo tornando a casa… >
< Più che volentieri! > risposi.
< Ok dai allora vai a farti una doccia e poi quando torni ci diamo il cambio >
< Signorsì capitano! > esclamai prendendolo in giro.
Tornai in cucina dopo venti minuti e gli diedi il cambio.
< Eccomi > disse abbracciandomi da dietro una volta sceso.
< Hey > risposi appoggiandomi al suo petto e chiudendo gli occhi.
< Che buon profumo… >
< Parli di me o degli spiedini? >
< Degli spiedini, è ovvio! Ho una fame… > rispose ridendo.
< Metti a tavola tu mentre io finisco di preparare i pomodori? >
< Certo! >
Dopo cena sparecchiammo, poi Robert mi prese per mano e mi portò in piscina.
< Rob, non ho intenzione di fare un altro bagno… >
< Infatti non devi farlo. Aspetta qui > mi disse per poi scappare in sala.
Tornò dopo un minuto con lo stereo. Lo accese e mise su una stazione radio.
< Mi concede questo ballo? > domandò porgendomi la mano.
< Con molto piacere mio cavaliere! > risposi ridendo.
Ballammo un lento sulle le note di Far Away dei Nickelback.

This time, This place
Misused, Mistakes
Too long, Too late
Who was I to make you wait
Just one chance
Just one breath
Just in case there's just one left
'Cause you know,
you know, you know

That I love you
I have loved you all along
And I miss you
Been far away for far too long
I keep dreaming you'll be with me
and you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore

On my knees, I'll ask
Last chance for one last dance
'Cause with you, I'd withstand
All of hell to hold your hand
I'd give it all
I'd give for us
Give anything but I won't give up
'Cause you know,
you know, you know

That I love you
I have loved you all along
And I miss you
Been far away for far too long
I keep dreaming you'll be with me
and you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore
 
So far away
Been far away for far too long
So far away
Been far away for far too long
But you know, you know, you know

I wanted
I wanted you to stay
'Cause I needed
I need to hear you say
That I love you
I have loved you all along
And I forgive you
For being away for far too long
So keep breathing
'Cause I'm not leaving you anymore
Believe it
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
'Cause I'm not leaving you anymore
Believe it
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
Hold on to me and, never let me go

Non appena la canzone terminò, smettemmo di ballare anche noi.
< Beh, quando hai detto “mi concedi questo ballo?“, intendevi veramente un ballo solo >
< Piccola, sono un uomo di parola io, non lo sapevi? >
< L’ho notato… > risposi e iniziai a rabbrividire.
< Hai freddo? > mi chiese preoccupato.
< Un po’…sai, stare solo con un vestitino leggero non è che sia così tanto caldo… >
< Hai ragione…dai su torniamo in casa > disse prendendo lo stereo e rientrando.
Ci sedemmo sul divano e guardammo la televisione per circa quaranta minuti poi, alle undici e mezza, proposi di andare a dormire, dovendoci svegliare molto presto la mattina seguente. Indossai il mio pigiama e, quando entrai nel letto, mi accoccolai tra le sue braccia; lui si addormentò subito, mentre io l’osservai dormire per un’oretta e poi, esausta, mi addormentai.
Sabato mattina ci svegliammo prima del previsto, all’incirca verso le sei.
< Hey… >
< Buongiorno >
< Facciamo colazione? >
< Non ho fame…mi si è chiuso lo stomaco… > risposi triste.
< Eddai, sto via solo una settimana, non per sempre… >
< Sarà peggio quando tornerò io in Italia… > dissi in Italiano, in modo che non capisse.
< Cosa? > domandò curioso.
< No, niente… > risposi scuotendo la testa.
Dal momento che Robert aveva preparato in fretta e furia la valigia, mi chiese di aiutarlo a sistemarla, visto che eravamo entrambi svegli ed era presto. Finimmo dopo un’ora e poi scendemmo per bere solo un caffè. Ci vestimmo molto lentamente ed io prendevo in giro perché Robert voleva infilarsi le mie maglie.
< Senti, solo perché Lizzy da piccolo ti vestiva da donna, questo non vuol dire che devi rovinarmi i vestiti in memoria dei vecchi tempi… >
Non mi ascoltò minimamente.
< Come mi sta questa maglia? > mi chiese dopo essersi infilato un mio golfino.
< Stretta direi… > risposi ridendo e, dopo aver preso la macchina fotografica, gli feci qualche foto con il mio golfino.
< Ed io ora che me ne faccio di un golfino tutto allargato? >
< Beh, tutte le volte che lo guardi puoi pensare a me… >
< Quello l’avrei fatto anche senza golfino… >
< È più romantico col golfino… > disse ridendo < Vieni qui piccola… > aggiunse aprendo le braccia.
Mi catapultai addosso a lui e restammo abbracciati per diverso tempo; dopodiché a malincuore, ci staccammo e, una volta arrivato il taxi che avevamo chiamato dieci minuti prima, ci dirigemmo verso l’aeroporto.
Quando arrivammo notai che erano già arrivati tutti, Teo compreso: fu tristissimo per me salutare i ragazzi, perché non sapevo se li avrei rivisti ancora, perché sarebbero ritornati tutti dalle loro famiglie e così, col magone, abbracciai tutti energicamente.
< Questo non va bene! La mia compagna di ballo non deve essere triste capito? >
< Kell come farò senza di te? Con chi andrò a ballare? >
< Chi ti pesterà i piedi più che altro… > rispose lui ridendo.
< Ecco, bravo! Hai rovinato l’atmosfera! > gli feci la linguaccia.
< Ragazze mi mancherete un casino! > dissi abbracciando Kristen, Nikki ed Ashley.
< Anche tu! Ma non credere di liberarti di noi chiaro? Una volta finita la settimana torneremo a Londra! >
< Davvero? >
< Ma certo! Non possiamo lasciarti in mano a quel maniaco per tutta l’estate, anche se Emma ti controllerà ovviamente… >
< Hey, guarda che ti sento Kris! > rispose Robert e scoppiammo tutti a ridere.
Arrivò anche il turno di salutare Peter,
Elizabeth, Jackson, Cam, Rachelle, Taylor e Edi.
< Ciao Cam! > dissi abbracciandolo forte.
< Ciao pulce! Ci vediamo quando torno ok? >
< Torni? > domandai felice.
< Ma certo! > rispose scompigliandomi i capelli.
< Ciao! Ricorda che devi leggermi le storie quando torno! > disse Taylor abbracciandomi energicamente.
< Certo Taylor, tranquillo! > risposi abbracciandolo.
< Quali storie? Perché scrivi? > chiese Stephenie.
< Beh…sto scrivendo una parodia di Twilight… >
< Una parodia di Twilight? >
< Non è proprio una parodia su tutto il libro…è una storia composta da venti capitoli nei quali ogni volta faccio morire Jacob Black… >
< Oddio davvero? Voglio leggerli anche io! >
< Allora sarete costretti a tornare tutti a Londra, così potrò leggerveli… >
< Mi sembra giusto…finito a San Diego ci mettiamo tutti d’accordo e torniamo a Londra solo per sentire le tue storie! >
< Guardate che ci conto! >
< Sì, tranquilla! Io tornerò di sicuro, anche perché ho promesso ai miei figli che li avrei portati… >
< Grande Steph! > dissi abbracciandola.
< E chi non torna a Londra paga penitenza! > esclamò Teo.
< Io appoggio Teo! > rispose Robert.
Facemmo tante altre foto, poi Robert mi prese per mano e mi condusse lontano dagli altri per stare con me qualche minuto prima di fare il check-in.
< Sbadatella cerca di non ammalarti ok? >
< Perché dovrei ammalarmi? > domandai.
< Non sei tu quella che si è dimenticata la settimana scorsa le chiavi di casa in camera e che si stava per prendere un bel raffreddore solo pochi giorni dopo il suo arrivo qui a Londra? > chiese divertito.
< Sì ma…vabbè, prometto di non ammalarmi…contento? >
< Sì > disse avvicinandosi per baciarmi.
< Mi mancherai… >
< Anche tu amore… >
No, mi rifiuto di piangere adesso! Avanti Giu, starà via solo una settimana! Se piango ora che sta via solo per sette giorni, figuriamoci quando tornerò a Ravenna!” pensavo continuamente mentre gli sorridevo e mascheravo il mio cattivo umore.
Dopo esserci baciati nuovamente, mi prese il polso e mi allacciò un braccialetto.
< E questo? > domandai.
< L’ho comprato giovedì sera in una bancarella mentre mi stavo dirigendo con i miei familiari al ristorante. Ti piace? >
< È bellissimo > esclamai abbracciandolo per poi tornare a fissare il braccialetto: era di cuoio con un tante di perline colorate e attaccate come se fossero pendenti.
< Sai, Samantha mi ha aiutato a sceglierlo… >
< Appena la vedrò la ringrazierò! > esclamai e sorridemmo entrambi.
Quando tornammo dagli altri li salutai abbracciandoli di nuovo, poi andarono a fare tutti il check-in e restammo solo Teo, Emma, Rupert, Daniel, Tom, Jared ed io.
< Ragazzi…vi va di fare colazione? > propose d’un tratto Tom.
< Sì…questa mattina né io né Robert abbiamo mangiato… >
< Io nemmeno… > aggiunse Emma.
< Mi sa che qui non ha mangiato nessuno… > disse Teo.
< Andiamo al bar dell’aeroporto o in un altro bar? > domandò Daniel.
< Ce ne sarebbe uno qui nei dintorni dove fanno un cappuccino veramente buono e le paste sono ottime… > disse Jared.
< Il White Coffe? > domandò Emma.
< Sì > disse Jared.
< Andiamo lì? > chiesi.
< Sì! Ci troviamo al White Coffe tra venti minuti, ok? > disse Daniel.
< Sì! > risposero in coro.
Arrivammo dopo venti minuti al bar e mentre stavamo facendo colazione vidi un aereo alzarsi in volo. Era l’aereo di Robert. Sorrisi e mentalmente gli augurai buon viaggio.

   
 
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