Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: ladykaito96    01/11/2015    4 recensioni
Ho corretto il capitolo 1
Salve a tutti, dato che con oggi inizia la Rivetra Week ho deciso di pubblicare delle one shot, quindi pubblicherò un capitolo al giorno in base al prompt.
Trama del primo capitolo: finalmente è Natale, il giorno più atteso dell'anno, ma è anche il compleanno del capitano Levi, quindi un motivo in più per festeggiare. Infatti, anche per la Legione Esplorativa c'è aria di festa e non solo! Perchè si sa che la neve, insieme alla giusta compagnia e un'innocente malizia, può dar vita a situazioni magiche.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Petra, Ral
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DAY 8
-Paranoid-





 
 
 
Mattina. Dei lievi raggi di sole entravano dalla finestra, andando a colpire la sua figura. Il Capitano Levi era sveglio già da qualche ora, ma non accennò a smuoversi dalla sua posizione: a torso nudo, per la notte di fuoco che aveva passato con la persona che in quel momento gli giaceva accanto, appoggiato alla testata del letto. Era perso nei suoi pensieri, il viso era più serio e stanco del solito.
Si voltò verso Petra, ancora addormentata sotto le coperte; aveva un’espressione serena a differenza del Capitano. Tornò con la mente alla sera prima.
 
<< Capitano! >>
La voce di Petra lo fece voltare. Stava correndo verso di lui, agitando il braccio. Levi si staccò dal tronco dell’albero a cui era appoggiato, rimanendo a braccia conserte. La ragazza lo raggiunse e gli chiese:
<< Mi ha fatto chiamare? >>
<< Si >>
La fissò intensamente. In quell’ultimo mese aveva pensato più e più volte su come chiederle di sposarlo e quando pensò che fosse il momento adatto, l’aveva fatta chiamare in un luogo appartato.
Schiuse la bocca, ma non riuscì ad emettere alcun suono. Riprovò, ottenendo lo stesso risultato. Petra preoccupata gli chiese, sporgendosi un poco verso di lui:
<< Levi, c’è qualcosa che non va? >>
Quando non erano a portata di orecchie indiscrete, Petra lo chiamava sempre per nome mettendo da parte le formalità; un ordine del Capitano. Decise ciò non perché avesse paura che qualcuno scoprisse che fosse fidanzato con una sua sottoposta, per giunta molto più giovane di lui, ma perché non voleva che pensassero che il duro Capitano Levi si fosse rammollito; ma tutti sapevano del rapporto intimo che c’era tra i due.
Ed ora era giunto il momento fatidico, il tentare quel passo in più della sua vita. Si sorprese lui stesso della sua incapacità di parlare.
<< V-vu …. >>. “Cazzo sono solo due fottute parole!”
Strinse il pugno e assottigliò gli occhi in una smorfia arrabbiata. Petra arretrò leggermente davanti alla sua espressione. “Ce l’ha con me?”, si domandò confusa.
<< Ho-ho fatto qualcosa di sbagliato? >>
Levi si maledì per averla indotta a pensare che fosse arrabbiato con lei e si diede del perdente per le sue inutili preoccupazioni; si incollerò di più:
<< No! >>, ma glielo disse in tono brusco facendola spaventare.
“Basta, è ridicolo”. Aggrottò le sopracciglia e le strinse le braccia, guardandola dritta negli occhi.
<< Ahi! Levi così mi fai male! >>
<< Petra! Vu-vu … vuoi s-s-s >>
<< S? …. >>
<< S-s-s-s >>
Petra, colta da un’illuminazione, posò la mano sulla sua e lo guardò con occhi dolci.
<< Ho capito, Levi >>
<< Davvero? >> chiese lui sorpreso, non capendo come avesse fatto.
<< Si e per me va bene >>
Levi spalancò gli occhi e l’ombra di un sorriso –cosa assai rara per lui- fece capolino sulle sue labbra, ma venne subito smorzato.
<< Ma era meglio che me lo chiedevi in camera mia, sarebbe stato più comodo piuttosto che la foresta >>
“Che le venga da svenire per l’emozione?”
<< Vuoi tornare in camera? >>
<< Certo! Mica possiamo farlo qui! >>
La ragazza si stava avviando verso l’abitazione quando Levi, confuso dalla sua ultima frase,  la fermò e le chiese:
<< Che intendi? >>
<< Se dobbiamo fare sesso lo foglio fare in camera mia, non all’aperto! >>
<< Non ci credo >> disse a sé stesso, senza farsi sentire da lei.
Aveva confuso completamente ciò che le voleva dire. Levi non era molto avvezzo ai vari stati d’animo. Arrabbiato, serio, scontroso; queste erano le emozioni che lo caratterizzavano principalmente, al massimo qualche loro derivato ma niente di più. Però, da quando aveva incontrato quella ragazza e se n’era innamorato, scoprì decine e decine di emozioni, che neanche lui pensava di provare. In quel momento ne apprese una nuova: la depressione.
<< Che dolce che sei stato, non me lo aspettavo da te, sai? >>. Petra gli si avvicinò, inglobandolo in un abbraccio che Levi ricambiò meccanicamente << L’hai fatto perché l’altro giorno mi sono arrabbiata, quando hai iniziato a palparmi nell’ufficio di Erwin? >>
<< Hm …. >>, tanto è stato forte lo shock che Levi non riusciva più a parlare.
<< Allora, per questa volta ti sei meritato un premio >>
Gli diede un bacio provocante; da quando stava con lui, Petra era diventata più intraprendente quando si parlava di contatto fisico. Una volta si sarebbe imbarazzata, ora c’erano volte in cui prendeva persino il controllo.
La parte animale di Levi si risvegliò, facendolo riprendere dallo stato catatonico in cui era caduto e ricambiò il bacio con altrettanta passione. Lei gli buttò le braccia al collo facendogli passare una mano tra i capelli corvini, mentre lui la prese per i fianchi e l’avvinghiò a sé. Quando la situazione si stava surriscaldando, Petra gli sussurrò sule labbra:
<< Andiamo >>
 
Ed ecco perché si trovava nudo, nel letto di Petra, con lo sguardo perso nel vuoto.
Conosceva i sentimenti della ragazza ed era più che certo che gli avrebbe risposto con un sì, gli si sarebbe buttata addosso piangendo e avrebbero fatto l’amore come dei pazzi. Quindi neanche lui si capacitava di questa sua insicurezza.
Guardò un’ultima volta il viso sorridente della sua ragazza mentre dormiva, poi chiuse gli occhi, appoggiò la testa pesantemente contro la testata del letto ed espirò frustrato:
<< Ho bisogno di un caffè >>
 
 
 
Era ora di pranzo, quando Levi e la Squadra Operazioni Speciali stavano gustando un buon caffè caldo. Levi, nel frattempo, leggeva il giornale ed Auruo si sporse per dare una sbirciatina, poi lesse ad alta voce un articolo:
<< Arrestato maniaco vicino a una scuola: l’uomo si appostava verso le 14:00 vicino all’ingresso di una scuola per importunare delle ragazzine. Accidenti, certa gente non meriterebbe di stare dentro le mura! >> commentò disgustato, ritornando seduto composto a sorseggiare il suo caffè.
<< Sarà colpa della ragazza >> disse Levi.
<< Non penso, esiste certa gente. L’amica di mio cugino ha vissuto un’esperienza simile, quando aveva solo otto anni! >> raccontò Erd.
<< Che schifo >> commentò Gunther, seguito da Eren.
<< L’ho sempre detto che l’uomo è come il bestiame >>
<< Tsk! L’uomo le avrà detto qualcosa e la ragazza avrà frainteso. Tipico delle donne >> disse Levi nervoso.
I suoi uomini rimasero sconcertati dal suo nervosismo e dal fatto che aveva “partecipato” a una loro conversazione. Certo, non è che gli altri giorni era un simpaticone, ma al gruppo sembrò che lo fosse ancora di più. Così si lanciarono un’occhiata ed Eren gli chiese:
<< Capitano, va tutto bene? >>
<< Eh? >>, alzò il viso scocciato dal giornale e fissò il ragazzino, sollevando un sopracciglio. << Cosa vuoi? >>
<>
Levi girò la pagina del quotidiano e tornò a leggere.
<< Non ho niente >>
<< Per caso ha litigato con Petra? >> azzardò Erd.
Levi strinse nervosamente il giornale, stropicciandolo, e si rivolse al soldato con voce grave e sguardo arcigno:
<< Perché mai avrei dovuto litigare con quella sciocca ragazzina? >>
Il gruppo sospirò; Erd ci aveva azzeccato. A un tratto entrò nella stanza la ragazza in questione, che quel giorno era di turno nel lavare i piatti, così raccolse le tazzine di tutti e prima di andarsene rivolse al Capitano un sorriso solare. Nell’esatto istante in cui uscì per andare in cucina, un’aura oscura si espanse, inquietando i presenti; naturalmente, eccetto colui che la emanava.
<< Capitano, perché non ci racconta cos’è successo? >> gli propose Erd, esasperato da quell’aria pesante; il bello era che Petra non sembrava minimamente accorgersene.
Levi era restio a parlare delle sue cose con gli altri, ma quella situazione l’aveva stremato mentalmente, così gli raccontò tutto. Quando seppero che voleva chiederle di sposarlo, il gruppo fu estremamente contento, persino Auruo; anche se Levi notò che per un attimo i suoi occhi si adombrarono.
<< Però, chi l’avrebbe mai detto che Petra fosse così ingenua? >> parlò Erd.
<< Non ha tutti i torti, infondo è il Capitano che non si è spiegato bene fin da subito >> controbatté Gunther.
Auruo si avvicinò al Capitano e gli batté una pacca sulla spalla, mettendogli il braccio intorno.
<< E così anche il nostro burbero Capitano ha qualche problema con le donne, eh? >>
Levi lo guardò malissimo, intimandogli con lo sguardo di levare immediatamente il braccio; Auruo intimorito tornò al suo posto.
<< Dovremmo fare qualcosa per aiutarlo, non possiamo lasciare il Capitano in queste condizioni! >>  propose Eren con senso dell'onore. I ragazzi furono d’accordo e iniziarono a buttare già una lista di idee.
<< Non ce n’è bis- >>
Levi provò a esporre il suo dissenso, ma venne coperto dalle voci degli altri.
<< Potrebbe scrivergli una poesia >> suggerì Gunther.
<< Ho detto che- >>
<< Si vede che sei troppo romantico, amico. Secondo me, dovrebbe chiederglielo durante una notte di passione >> commentò Auruo, alzando il pugno in aria.
<< Ragazzi - >>
<< Squallido. Così penserà che sia stato solo la foga del momento >> disse Erd.
<< Mi volete asc- >>
<< In che senso “notte di passione”? >> chiese innocentemente Eren.
<< Niente, niente >> gli risposero insieme, agitando una mano davanti al viso.
All’improvviso un coltello si conficcò al centro del tavolo in legno; tutti ammutolirono, spostando lo sguardo dalla lama al suo proprietario.
<< Ascoltatemi >>; annuirono come cagnolini.
<< Apprezzo i vostri tentativi di aiutarmi ma, posso cavarmela da solo >>
<< Andiamo, Capitano, non faccia l’orgoglioso anche in una situazione del genere >>
<< Erd, ha ragione. Non c’è in ballo solo la sua felicità, ma anche quella di una nostra cara amica >> gli disse Gunther, guardandolo serio in viso.
Levi rimase in silenzio, ponderando sulla loro offerta, poi sbatté gli occhi “Ho scelto proprio una squadra testarda e impertinente” e accettò il loro aiuto.
<< Che cosa avete in mente? >>
<< Beeeeh >>
 
 
 
<< Se questa pagliacciata va a buon fine, potete scordarvi l’invito per il matrimonio …. Merda, sono ridicolo >>
<< Non dica così, Capitano. Questo completo le sta benissimo! >> gli disse Erd.
<< Ha ragione. Le calza a pennello >> gli sorrise Gunther.
<< Modestamente è mio! >> si pavoneggiò Auruo, battendosi una mano sul petto.
Piano numero uno: chiederle la mano, offrendole una scatola di cioccolatini e un palloncino; idea di Erd Gin.
Per questo Levi si trovava a indossare uno smoking, con una cravatta nera che lo stava soffocando, mentre teneva in una mano una scatola di cioccolatini e nell’altra un palloncino rosa a forma di cuore con su scritto “Ti amo”. Non si era mai sentito più stupido in tutta la sua vita.
Erano nascosti vicino alla scuderia, quando videro la ragazza uscire da essa. Levi si fece coraggio mentalmente e si avviò verso di lei a grandi falcate.
<< Buona fortuna, Capitano Levi! >> lo aveva incoraggiato Eren a bassa voce.
Levi giunse vicino a lei e la chiamò, prima che potesse entrare in casa. La ragazza si voltò, sbarrando gli occhi.
<< Ca-capitano, ma …. Com’è vestito? >>
<< Tieni >>
Le porse i cioccolatini e il palloncino, non vedeva l’ora di liberarsene, e la ragazza lo fissò ancora più confusa.
<< Anche i suoi capelli …. >> gli passò una mano tra i capelli tirati indietro con il gel, ritrovandosi le dita appiccicaticce; si pulì leggermente schifata sui pantaloni.
<< Petra, hai frainteso quello che volevo dirti ieri sera >>
<< Come? Non voleva …. Fare sesso? >> bisbigliò l’ultima parte, preoccupata che qualcuno li potesse sentire.
<< No-volevo dire: anche. Ma questo non centra un cazzo! >>
Prese un gran respiro, le si avvicinò di più e le prese le mani per poi guardarla negli occhi. “Secondo il piano, adesso devo farle la proposta”.
<< Petra. È da molto che sto provando a chiederti di- >>
La stalla prese fuoco, interrompendo il loro momento magico.
<< Oh, no, i cavalli! >>
Petra sciolse le mani dalle sue e corse verso la stalla per cercare di placare il piccolo incendio.
<< Forza, Capitano, venga a darmi una mano! >>
Levi, che era rimasto imbambolato per quell’inaspettata interruzione, corse subito ad aiutarla. Petra corse dentro a liberare i cavalli, mentre Levi gettò parecchi secchi d’acqua finchè non rimasero solo delle piccole fiammelle, che spense con la sua giacca.
<< Grazie mille, Capitano, per poco non accadeva un disastro. Beh, ci vediamo dopo >> e si allontanò con i cavalli per portarli nella scuderia dall’altra parte della casa, lasciando Levi solo, sporco di fuliggine e con la giacca bruciacchiata; il palloncino gli passò a fianco ed esplose.
<< Piano fallito >> decretò amaramente Eren.
<< Non ci resta che passare al piano numero due >> disse Erd, allontanandosi insieme agli altri e trascinando un Auruo in lacrime.
<< La mia giaccaaaa! >>
 
 
 
Piano numero due: dedicarle una poesia e farle la proposta; idea di Gunther Schultz.
Per l’occasione, Gunther gli aveva prestato un libro di poesie, che avrebbe dovuto leggere per capire come doveva fare. Quando lesse le prime due poesie sentimentali, Levi commentò con una smorfia:
<< Che froci >>
<< No, Capitano, si chiama galateo, romanticismo e lei dovrà fare proprio così >> lo ammonì.
<< Puoi scordarti che le dica tutte queste cazzate smielate >>
<< Non dovrà ripetere a pappagallo queste poesie, dovrà usare i sentimenti che sono celati nel suo cuore >>
Levi alzò un sopracciglio e lo guardò scettico.
<< Che c’è? Io è così che ho conquistato la mia fidanzata >>
Dato che Gunther si era perso nel suo mondo, Levi lo lasciò lì e si diresse verso la camera di Petra. Bussò e la giovane andò ad aprirgli; aveva un asciugamano intorno alla testa, segno che era appena uscita dal bagno.
<< Levi! Cosa c’è? >>
Il Capitano estrasse dalla tasca dei pantaloni un foglietto, su cui c’era segnata la poesia da lui inventata e cominciò a leggergliela:
 
“Quando sono in missione
Un unico sentimento aleggia nel mio cuore”
 
Petra, da prima confusa, si imbarazzò; QUEL Levi le stava dedicando una poesia. Si appoggiò allo stipite della porta e l’ascoltò rapita.
 
“ …. Ed è la morte”
 
<< La morte? >> chiese perplessa.
Gunther e gli altri, nascosti dietro al muro, si sbatterono una mano in faccia.
<< Sì, la morte. Lasciami finire >> la rimproverò Levi.
 
“Vedere i miei compagni schiacciati o divorati,
mi fa pensare a te.
E mi ritrovo ogni volta a immaginarti
Spiaccicata o masticata viva da un Gigante”
 
Petra non sapeva cosa dire, sinceramente l’aveva un po’ inquietata.
<< Wow, Levi, è davvero una poesia molto …. Ehm …. Non riesco a trovare le parole per descriverla …. >>
<< Ovvio che ti sarebbe piaciuta. Ora, c’è una cosa che- >>
Non potè finire la frase che Petra lo baciò, poi gli si accostò all’orecchio e gli sussurrò maliziosa:
<< Perché non entri? Così ci mangiamo i cioccolatini e ti ringrazio anche per la poesia >>
<< Aspetta. Prima devo chiederti se- >>
La ragazza spalancò la porta, mostrando una camera tirata completamente a lucido. Ci si poteva specchiare sul quel pavimento e Levi ne rimase incantato.
<< Quindi? >> gli chiese con sguardo languido.
<< No, Capitano, non cada in tentazione! >> bisbigliò Auruo.
<< Ha giocato la carta della pulizia >> commentò ammirato Erd, per la tattica intelligente adottata dall’amica.
Ma Levi non poteva resistere a Petra appena uscita dalla doccia (quindi ripulita) e una stanza igienizzata da cima a fondo. Stropicciò il foglio e se lo buttò alle spalle, poi si gettò tra le braccia della ragazza e chiuse la porta con un piede.
“ Anche il piano due è fallito …. “ pensarono miseramente gli altri.
 
 
 
Piano numero tre: difenderla come un eroe da un gruppo di delinquenti. Idea di Auruo Bossard.
<< Come credi possa spaventarsi di alcuni delinquenti? Lei ammazza Giganti! >> gli fece notare Gunther.
<< Non temere, ho tutto sotto controllo >>
<< Cioè? >>
Auruo sghignazzò.
Intanto Levi e Petra erano andati in città a fare compere.
<< Mi sorprende che tu sia voluto venire con me. Di solito rifiuti sempre; come mai oggi hai accettato? >>
<< Hmph >>
In realtà era già tutto calcolato. Infatti girato l’angolo, si sarebbero dovuti imbattere in Auruo e i ragazzi travestiti.
<< Wuaaa, che belli che sono questi orecchini! >> disse Petra avvicinandosi alla bancarella.
<< Sei un soldato, non ti servono >>
<< Ma rimango pur sempre una donna! Ecco, tieni questi >>
Petra gli diede i due sacchetti che aveva in mano, a cui si aggiunsero agli altri quattro che Levi stava trasportando. Sbuffò irritato, “Spero che tutto questo ne valga la pena”.
Si svolse tutto come programmato: girato l’angolo, Petra e Levi vennero attaccati da Auruo e gli altri mascherati da teppisti.
<< Ma guarda che bella coppietta abbiamo qui>> disse Auruo con le mani in tasca e l’atteggiamento da bullo.
“ Che pena” pensò Levi nel vedere com’erano concianti; l’unico che sembrava a suo agio era Auruo, gli altri cercavano di essere il più naturale possibile per nascondere l’immensa vergogna.
<< Ehi, graziosa signorina, perché non vieni a farti un giro con noi? >>
Levi, come da piano, si mise davanti alla ragazza per proteggerla; Petra, di fronte a quel gesto, arrossì. “Sta funzionando!” pensò esultante Auruo.
<< E tu chi sei, nano, il suo ragazzo? >>
Auruo si spaventò: Levi gli mandò uno sguardo omicida per fargli intendere di non esagerare con le parole.
<< Se ci tieni alle palle, lasciaci in pace >>
 Levi stava recitando, ma lo stava facendo davvero bene, tant’è che gli altri indietreggiarono. Vedendo che non si muovevano, Levi cercò di fargli capire con gli occhi di darsi una mossa.
<< A-a-allora, uomini, attaccateli! >>
Dopo un attimo di esitazione, partirono alla carica. Per Levi sarebbe stato un gioco da ragazzi schivarli e metterli K.O. (non troppo violentemente, naturalmente) …. In teoria. Ma accadde un imprevisto: a causa delle borse, non riuscì ad evitare il pugno di Gunther e venne sbalzato via di qualche metro; dentro di sé Gunther si sentì morire dalla paura.
<< Levi! >> urlò la ragazza spaventata. Poi la rabbia prese il sopravvento.
Il piano era basato sulle capacità fisiche di Petra: Auruo era convinto che non fosse quel gran che nei combattimenti corpo a corpo, Levi lo aveva avvertito che non era così, ma lui non volle dargli retta e lo pagò a caro prezzo perché Petra si fiondò su di loro e li massacrò di botte, senza trattenersi. Poi corse da Levi.
<< Levi, va tutto bene? >>
Sospirò stancamente; non ne poteva più << Voglio un caffè >>
Piano numero tre: fallito.
 
 
 
Non lo aveva mai visto così; sempre stoico, incurante di nulla. Vederlo soffrire per amore gli faceva uno strano effetto, gli appariva sotto una luce diversa, più umano. Vederlo sdraiato per terra a sbuffare contro il cielo stellato, gli fece compassione, così Eren gli si avvicinò.
<< Posso sedermi? >>
Levi gli lanciò un occhiata fugace.
<< Fai come ti pare >>
E quindi si sedette, lasciando che il venticello notturno gli scompigliasse i capelli, poi parlò:
<< A quanto pare tutti i piani sono falliti … >>
Levi non gi rispose, continuò a fissare la luna piena.
<< Mi viene da ridere se penso a quante paranoie mi sto facendo …. Sono proprio caduto in basso >>
<< Questo non è vero! >> disse Eren con troppa enfasi, infatti tornò a parlargli più pacato. << Non c’è niente di male ad aver paura quando si tratta di amare >>
<< Non ho paura >> precisò Levi, ma Eren non gli diede peso.
<< Secondo me non dovrebbe affidarsi a questi piani, dovrebbe dirle semplicemente ciò che sente >>
<< Cosa credi abbia provato a fare la prima volta? >>
<< Nel senso che lo deve fare alla sua maniera. Non importa dove o come glielo chiede, perché sono sicuro che la signorina Petra le direbbe di sì anche all’Inferno >>
Levi era sorpreso; non si aspettava certe parole proprio da lui, che non si accorgeva minimamente dei sentimenti che Mikasa provava nei suoi confronti. Sorrise, senza farsi accorgere, e si tirò su.
<< Dove sta andando? >>
<< Sono affari miei …. Eren? >>
Levi non si fermò, alzò solamente una mano. << Dovresti seguire anche te il tuo consiglio >>
<< Eh? >>
 
 
 
Levi la trovò nel suo ufficio, vicino alla finestra ad ammirare le stelle.
<< Come mai qui? >> le chiese entrando nella stanza e chiudendo la porta.
La ragazza voltò la testa verso di lui, poi tornò con gli occhi al manto notturno con un sorriso.
<< Ero venuta a portarti il caffè, ma tu non c’eri >>
Levi le si avvicinò, appoggiandosi al bordo della finestra. Guardò il cielo e guardò lei; ancora oggi stentava a credere che tra tutti, si fosse innamorato di lui. “Deve essere un po’ pazza”.
Non le rivelava mai parole dolci, ma quella sera le pareva più bella. Inconsciamente, le accarezzò la guancia e le spostò i capelli dietro l’orecchio, facendola arrossire.
<< Quello cos’era? È da un po’ di giorni che sei strano >> disse ridacchiando.
Levi la guardò serio e si mise dritto con la schiena; basta con gli scherzi; era giunto il momento di dirle veramente ciò che, da un mese a quella parte, voleva ardentemente confessarle:
<< Petra >>
Si portò il pugno destro sul cuore e il sinistro dietro la schiena. Il capitano stava facendo il saluto militare alla sua sottoposta; Levi, restio a quel gesto se non con le persone a cui portava maggiore rispetto.
<< Levi? >>
Niente poesie, niente palloncini, niente stratagemmi, solo i suoi veri sentimenti e il grande rispetto nei suoi confronti:
<< Tanti anni fa, ho giurato in questo modo di offrire la mia vita alla Legione Esplorativa, come hai fatto anche tu >>
Una strana sensazione e il cuore di Petra cominciò a batterle inspiegabilmente forte.
<< Oggi sono qui per fare un altro giuramento, in cui offro la mia vita fino alla morte. Petra Ral >> fece un secondo di pausa; i raggi lunari si specchiarono nei loro occhi. << Vuoi essere la mia donna per l’eternità? >>
A Petra mancò il respiro. Non si sognò nemmeno una volta momento più bello. Una lacrima le scese, seguita subito da un’infinità di altre. Anche lei pugno destro sul cuore e pugno sinistro sulla schiena ben eretta; mai ci furono saluti più belli e onorevoli.
<< Accetto con piacere …. Capitano >>








 
*sigh sigh* Non ce la faccio .... *sigh sigh* Non ce la faccio! .....
Buonasera a tutti, gente, è con oggi che vi annuncio ..... la fine della rivetra week  *soffia stelle filanti mentre esplode in un mare di lacrime*
Sono stati 8 giorni intensi, in cui ho potuto sperimentare generi diversi e condividere le mie emozioni con voi.
Grazie mille di cuore a tutti.
Ci tenevo in particolar modo a ringraziare: shadowkiss16 e happily ever after che mi hanno seguito dall'inzio alla fine.
Grazie davvero il vostro sostegno e i vostri consigli mi sono stati utilissimi.
Beh, che dire, in questo ultimo capitolo ho deciso di narrare la storia principalmente dal punto di vista di Levi e come concludere questa fantastica settimana, se non con la proprosta di matrimonio?
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, ancora una grazie infinito a tutti.
Ci vediamo alla prossima.
Un bacione.
Ladykaito96
  
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