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Autore: Hika_chan    01/11/2015    1 recensioni
In questa raccolta di 15 one-shot intendo associare un libro ad ogni personaggio su cui ho scelto di scrivere.
Cap 1: Edward Low - Elogio della follia [Low/Eleanor] Introspettivo. Ambientato nella notte della S02e01
Cap 2: Abigail Ashe - Alice nel paese delle Meraviglie [Billy/Abigail] Missing Moments. Ambientato durante la S02e08, il viaggio di ritorno a Charles Town di Abigail nella Warlus.
Cap 3: Mrs Mapleton - La signora delle camelie Pre s02e08 Missing Moments.
Cap 4: Jack Rackham - Il Principe [Jack/Anne] 1/3 parte. La citazione scelta è ripresa dalla S02e02. Jack ha fatto arrabbiare qualcuno che tenta di ucciderlo. Insieme ad Anne cercherà di scoprire chi lo vuole morto.
Cap 5: Anne Bonny - Diario di un killer sentimentale. [Jack/Anne - Max] 2/3 parte. La citazione scelta è stata ripresa dalla S02e10.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti!


Questo terzo capitolo è su Mrs Mapleton (la Madam del bordello tenuto da Noonan) accostata al libro “La signora delle camelie” di Alexandre Dumas (figlio).


Nel capitolo precedente ho scritto che la lista personaggi-libro è già stilata; in realtà è una bozza che muta continuamente. Nella lista Mrs Mapleton era tra gli ultimi personaggi scelti – tra i forse per intenderci – ma questa shot mi è balenata in mente come un lampo ed eccoci qui.


L'accostamento de “La signora delle camelie” con la Madame è nato sia, da come si può immaginare, per via della loro “condotta”(?), sia perchè volevo spaziare un po' in tutte le letterature invece di incentrarmi in una sola fascia – questo discorso è approfondito in una nota a fine pagine perchè non inerente alla one-shot -.


Un'ulteriore nota – questa volta sulla storia – è a fine racconto.



Ringrazio lettori e commentatori!

Buona lettura a tutti!






***




Mrs Mapleton





La Dame aux camélias


* La signora delle camelie *


* Alexandre Dumas *







Voglio la Nassau che stai cercando di costruire.

Ma se quella Nassau esisterà mai,

devi fermarla.”

[Mrs Mapleton ad Eleanor Guthrie]







Seduta su di un piccolo letto dall'aria cenciosa, Mrs Mapleton era rivolta verso la piccola finestra ad occhi chiusi. I raggi del sole le illuminavano il volto dall'espressione rilassata. Era fasciata in un abito viola, un colore che etichettava come ironico in quel momento della sua vita. Aveva osservato, finchè le circostanze lo avevano permesso, il divieto di indossare quel particolare colore nei teatri – usanza più degli attori in realtà – ed ora che era caduta in disgrazia quel vestito le sembrava appropriato.

Poteva ancora sentire, nella sua memoria, la voce angelica che riempiva l'aria dei grandi teatri di Parigi. Ondeggiava al ritmo della musica e gesticolava con le mani rivivendo le emozioni che aveva provato in passato. Aveva di nuovo vent'anni; con l'odore delle camelie ad avvolgerla, l'occhialino in una mano ed un sacchetto di dolci posato in grembo. Era proprio al momento culmine dell'atto, quando il bussare allo stipite della porta infranse i suoi sogni.

Si voltò calma – di nuovo vecchia – e trovò Eleanor Guthrie ad attendere il permesso per entrare.

<< Mrs Mapleton. >> salutò la ragazza, con un cenno del capo i due ricci biondi al lato del volto le sfiorarono le gote.

Tornata alla realtà la donna si alzò lisciandosi le gonne, e con un gesto di benvenuto rispose:

<< Ma'am. Prego, sedetevi. >>

Eleanor si diresse verso il letto e si accomodò su un'estremità, così da lasciare spazio per l'altra. Mentre studiava la camera presa in affitto da Mrs Mapleton, si accorse della condizione di povertà in cui la Madame era caduta. La camera aveva un arredamento spartano, le dimensioni non consentivano altro, ed era un miracolo che fosse una singola! Invece di farsi prendere da scomodi sentimentalismi, Eleanor fece emergere il suo lato pratico; dov'erano finiti i risparmi della donna? E come poteva la cosa andare a suo vantaggio? La vide avvicinarsi ad una cassettiera, il secondo ed ultimo mobile presente nella stanza, ed aprire il primo cassetto.

<< Ho sempre del buon rhum per gli ospiti >> disse Mrs Mapleton mentre tirava fuori una bottiglia e due bicchieri. Tornò, con le gonne che ondeggiavano, dalla ragazza e, datele il bicchiere, dette un colpetto ai propri capelli per assicurarsi fossero in ordine.

Finalmente sistemate, con una sedia come tavolino, le due presero a guardarsi negli occhi. Eleanor si stupì di come il volto della Madame fosse ancora quello di una giovane donna, nonostante i capelli grigi e qualche ruga. Immersa nell'azzurro intenso del suo sguardo, era consapevole che quella era una prova d'orgoglio che si interruppe quando Mrs Mapleton sorrise piacente.

<< Bevete, ma'am. >> la incitò con un gesto della mano. Sempre con le labbra stirate in un sorriso astuto, mentre Eleanor beveva, continuò. << Un tempo vi avrei accolta tra sfarzi e lusso... >>

<< Sono qui per affari, Mrs. >> la interruppe la ragazza.

<< Oh, ma certo! >> replicò, mal celando l'offesa. << Una ragazza impegnata come te non ha tempo di ascoltare le vecchie storie di una Madame! >> marcò con enfasi alzandosi in piedi. << The “Queen of Nassau”! >> Esclamò tonante.

<< Sedetevi, Mrs Mapleton. Non intendevo offendervi. >> asserì Eleanor sorpresa dell'atteggiamento teatrale dell'altra. << Dicevate? >> la esortò a continuare dopo che si fu rimessa a sedere.

<< Non fingete che v'interessi, ma'am. So benissimo che siete qui con uno scopo preciso, ma sono convinta che davanti alla donna alla quale l'educazione non ha insegnato il bene, Dio apre quasi sempre due sentieri che ve la guideranno: il dolore e l'amore.* E con quell'interruzione non sono sicura di quale sia la vostra educazione. >> avrebbe accompagnato quell'affermazione con un colpetto del ventaglio sotto il mento della ragazza se ancora si fosse trovata in una situazione influente. Atteggiò un sorriso di condiscendenza << Scusate, devo sembrarvi pazza, ma un tempo anch'io sognavo una Nassau sicura ed il ricordo di quei giorni mi tormenta. >>

Quella frase aveva riscosso Eleanor dall'arroganza che spesso l'accecava; giunto il suo momento aveva trasformato l'isola, usando quello che c'era e non pensando a come tutto fosse arrivato lì. Non aveva avuto occasioni di frequentare Mrs Mapleton, escluse le trattative per Max, e non si era mai chiesta chi fosse prima di conoscerla. Il rimprovero pungente che aveva ricevuto l'infastidiva ancora, ma facendo buon viso le chiese:

<< E a voi quale strada ha fatto percorrere Dio? >> il tono non poteva definirsi innocente, era chiaro come quella domanda fosse un “rigirare la frittata”, ma la Madame non perse l'occasione per accendere i riflettori su di sé.

<< Entrambe, mia cara, entrambe... >> sfumò la voce mentre lo sguardo si posava sul suo riflesso nello specchio dietro la ragazza. << Vengo dal continente, lo sapevate? >>

<< Mi è stato accennato... >> rispose Eleanor pur avvertendo il tono retorico.

<< Quel furfante del Capitano Hornigold! Deve avertelo detto lui! >> Mrs Mapleton ridacchiò nel pronunciare il nome, poi sospirò. << Siamo pietre miliari, io e lui. Ormai non più giocatori, siamo troppo vecchi. >> portò il bicchiere alle labbra, pronta per il monologo della sua solitudine. << Non credo fu il tenore della vita che conducevo ad avvelenarmi il sangue, svolgevo lo stesso mestiere che intrapresi qui, ma ogni respiro era un'agonia ed ogni colpo di tosse scatenava fuochi nei miei polmoni!>>

Eleanor si era arresa alla possibilità di concludere presto i propri affari, ma sapeva che quel momento sarebbe arrivato; poggiò dunque il bicchiere vuoto sul tavolo improvvisato – decisa che quell'unica dose d'alcool era sufficiente - e si preparò ad ascoltare la storia.

<< Le mie lenzuola erano di seta, ed ogni giorno indossavo splendidi gioielli... Se mi guardo allo specchio posso vedere ancora i regali che gli uomini mi facevano solo per un sorriso. Bhè, per un sorriso e qualcos'altro! >> aggiunse, allusiva. << Ce n'era uno che mi amava, ma'am, di quell'amore che alle fanciulle piace tanto! Struggente, poiché impossibile da vivere, ma anche intenso, perchè quelle sono le storie più ardue da realizzare! >>

Mrs Mapleton si fermò dal narrare, era troppo occupata a non perdersi tra i ricordi. Si vedeva immersa in vestiti di chiffon e taffettà con l'uomo che giurava d'amarla chinato ai suoi piedi. Ma lei non poteva essere di nessuno, tanto meno di un uomo che poteva offrirle solo se stesso. << La tisi fu il motivo del mio arrivo qui, necessitavo di un clima caldo. Fui sciocca a pensare che mi avrebbe seguita.>> concluse decisa, assaporando il sapore amaro della fine di quella storia che doveva cambiarle la vita.

Eleanor osservò il silenzio, il dolore di quei ricordi che non le appartenevano riuscivano comunque a sfiorarla, ed ascoltò il consiglio che la Madame volle darle.

<< Dolore ed amore, ma'am, non sono due compagne sconosciute. Ma del dolore è più dolce il ricordo che il vissuto. >> Le battè due colpetti sul dorso della mano. << Ed ora, ditemi dei vostri affari, sono tutta orecchi. >>






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* Aforisma tratto dal libro, per esigenze di copione ho messo “convinta” al femminile.


Grazie a KikiWhiteFly per il betaggio!

Grazie a Funny Jumping Sparrow e Fauna96 per i commenti!


Nota sulla one-shot:

questa storia si può collocare come prequel dell'incontro tra Mrs Mapleton ed Eleanor Guthrie nella 2x08.

Ho lavorato d'immaginazione sul carattere di Mrs Mapleton – la vita di una donna abituata ad avere un'attività tra le mani ed un conseguente giro di soldi improvvisamente privata di tutto –. Non me l'immaginavo pentita e sconfitta, piuttosto in agguato aspettando l'occasione giusta. Non vorrei essere andata OOC dandole un atteggiamento un po' egocentrico ed altezzoso – a tratti gonfiandoli – ed ho cercato di non alterare il rapporto sia di schiettezza che di “deferenza” con quale le due si parlano durante la scena.


Nota sconnessa al contenuto della one-shot [versione estesa, vedi anche “chiacchiere”].

Riprendendo il discorso di spaziare nella letteratura: volevo restare “fedele” all'idea grezza da cui è nata questa raccolta, ovvero “Dimmi che libreria hai e ti dirò chi sei”.

Così come sta crescendo questa raccolta con l'aggiunta di capitoli, anche l'idea di base si sta evolvendo. Volevo divertirmi un po' stilando la lista - comparando personaggi a libri- ed ispirarmi a quei volumi.

Andando avanti sono successe due cose: la prima è una recensione ricevuta da Funny Jumping Sparrow – sempre gentilissima - che mi ha suggerito un accostamento prontamente accolto. C'è stata quindi una sostituzione che ha portato al secondo accaduto: ho notato che i volumi scelti inizialmente spaziavano in più fasce (da geografiche a fasce di genere).

Di conseguenza, ora, non solo mi piacerebbe pubblicare one-shot ispirate a libri che tutti possiamo avere e che io ho nella mia libreria – e così restare fedele all'idea di base – ma anche cercare di scegliere libri che possono andare da trattati a narrativa provenienti da diversi Paesi, epoche e culture – così, tanto per -.


Chiudo qui il mio sproloquio!

A presto!


  
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