Serie TV > Black Sails
Segui la storia  |       
Autore: Hika_chan    16/10/2015    2 recensioni
In questa raccolta di 15 one-shot intendo associare un libro ad ogni personaggio su cui ho scelto di scrivere.
Cap 1: Edward Low - Elogio della follia [Low/Eleanor] Introspettivo. Ambientato nella notte della S02e01
Cap 2: Abigail Ashe - Alice nel paese delle Meraviglie [Billy/Abigail] Missing Moments. Ambientato durante la S02e08, il viaggio di ritorno a Charles Town di Abigail nella Warlus.
Cap 3: Mrs Mapleton - La signora delle camelie Pre s02e08 Missing Moments.
Cap 4: Jack Rackham - Il Principe [Jack/Anne] 1/3 parte. La citazione scelta è ripresa dalla S02e02. Jack ha fatto arrabbiare qualcuno che tenta di ucciderlo. Insieme ad Anne cercherà di scoprire chi lo vuole morto.
Cap 5: Anne Bonny - Diario di un killer sentimentale. [Jack/Anne - Max] 2/3 parte. La citazione scelta è stata ripresa dalla S02e10.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi col secondo capitolo!

Scusate il tempo d'attesa; in realtà sapevo già su chi scrivere e quale libro accostare – poiché stilare una lista è la prima cosa che ho fatto; molto divertente tra l'altro-, ma è stato un lungo periodo pieno ed incasinato!


Questa volta ho deciso “Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carrol per Abigail Ashe.

Era un po' che volevo scrivere su Abigail – con Billy Bones – così in questa one-shot ho deciso di avvicinarli.

La scelta di questo personaggio per il secondo capitolo è avvenuta anche perchè sono mesi che vedo ovunque riferimenti e quant'altro a questo libro quindi alla fine mi sono detta/chiesta “Il mondo mi sta inviando un messaggio?”


Ho trovato simpatico accostare Abigail ad Alice.

L'ho fatto sia perchè anche lei è stata catapultata in un mondo estraneo e folle, sia perchè credo che le due abbiano tratti comuni; come ad esempio la vita tranquilla che conducevano prima della loro avventura.

Ho voluto accostarmi più al libro che alla versione Disney – considerando che è partito tutto dalla letteratura -, ma non ho voluto inserire elementi fantasy cercando di restare fedele al telefilm.


Mi sono divertita ad accostare anche gli altri personaggi.

Randall-Stregatto: Io adroro Randall. E a lui piace Betsy – la gatta.

Flint-Lepre Marzolina: In realtà la scelta si è basata sul fatto che la scena del tè si svolge a casa della lepre e la one-shot è ambientata nella Warlus - perchè in “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò” c'è Il Tricheco – The Warlus.

Miranda-Cappellaio Matto: Il Cappellaio sta prendendo il tè con la Lepre Marzolina ed il ghiro ed ha un orologio. Ora; chi ha visto tutta la seconda stagione ha già intuito che la parola chiave per la scelta che ho fatto è “orologio”.

Billy-Ghiro: Non c'è una ragione precisa; un po' perchè il ghiro viene strapazzato dal Cappellaio e dalla lepre come Billy con Flint – in particolar modo all'inizio della prima stagione.


Come spiegato sopra le scelte che ho fatto sono state molto semplici e secondo gusti personali.


Ringrazio lettori e commentatori!

Buona lettura!




***


Abigail Ashe

Alice's Adventures in Wonderland

* Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie *


* Lewis Carroll *






Al di là dell'oceano, è difficile capire quale sia il Nuovo Mondo.

Tutto ciò che sapevo, erano le storie che mi avevano raccontato

di mostri e uomini valorosi che avevano giurato di ucciderli.

Ma ora che ho quasi attraversato l'oceano, che separa il Nuovo mondo dal vecchio...

ho paura che le storie che ho sentito possano avere offuscato la realtà, invece di averla chiarita.

Sembrerebbe che questi mostri

siano uomini, figli, fratelli, padri.

E sembrerebbe che questi uomini abbiano paura dei loro stessi mostri,

un impero, una flotta, un re.

Mio padre.

Mi sono lasciata così tanto alle spalle

Londra, la mia giovinezza, e le storie rassicuranti.

Ci aspetta così tanto in Charles Town

un futuro... e dure verità.

Sento di doverla affrontare con onestà e con coraggio.

Devo affrontarla come la figlia di mio padre.

E credo che per essere in grado di farlo,

devo dire a questa gente ciò che gli ho nascosto.

Devo dirgli quello che so.

[Abigail Ashe]




Abigail Ashe trasse un respiro e, liberati i polmoni, ne fece uno più profondo. Raddrizzò le spalle e con la mano poggiata alla parete lignea voltò l'angolo. Procedeva lentamente, guardandosi intorno, cercando di capire da quale parte della Warlus fosse finita. Arricciò il naso, notando il cambiamento di odori nell'aria: la salsedine del mare che le riempiva le narici sul ponte era mutata in un miscuglio di odori sgradevoli e non ben identificati, tranne per una piccola traccia di quello che aveva imparato a chiamare “cibo” - non che disprezzasse; sempre meglio di pane-e-vermi, gentilmente offertole da chi l'aveva trascinata in quel folle viaggio.

Procedette, un po' a tentoni per la scarsa illuminazione, seguendo l'odore delle pietanze – avrebbe potuto chiedere al cuoco come arrivare allo spazio dedicato al rancio, dal momento che avvertiva un certo brontolio, sintomo che l'ora della cena era ormai prossima.

Quando si affacciò alla porta della cucina dovette abbassare lo sguardo per scorgere un uomo chino a terra; stava porgendo una ciotola ad un gatto bianco e grigio grattandogli il collo e pronunciando una nenia in tono affettuoso. Lo scricchiolio di un asse sotto il piccolo tacco della sua scarpa lo fece voltare guardingo – e molto più velocemente di quanto la ragazza si potesse aspettare. Accortosi che ad essere arrivata non era altro che la piccola Lady, gli occhi dell'uomo si aprirono a rivelare l'azzurro del cielo e la bocca si stirò in un ghigno che scopriva il sorprendente numero di denti ancora presenti. Abigail esitò un po' prima di avvicinarsi e, anche se una parte di sé aveva timore di quell'uomo dall'aspetto trasandato e dallo sguardo vigile, strinse i pugni tra le pieghe della gonna per farsi coraggio ed entrò.

<< Signor cuoco...  >> salutò con una certa timidezza. Non sapeva come rivolgersi a dei pirati – mostri, le avevano insegnato, bruti e sanguinari, nonché animali con le donzelle.

A quelle parole l'uomo si alzò da terra, mostrando così attenzione per la sua ospite e il suo ghigno, se possibile, crebbe sin quasi a sembrare una bocca aperta, sospesa in un muto urlo di gioia. Interpretando la reazione dell'uomo come buon segno, Abigail completò la sua richiesta.

<<Per favore, potresti indicarmi la strada per uscire di qui?>>.

La risposta fu un prolungato silenzio che l'uomo dai capelli bianchi sfruttò per portarsi alla sua postazione di pela-patate. Alzò lo sguardo, volgendo gli occhi a quelli castani della ragazza, studiandola attentamente. Aveva notato il suo nervosismo dai piccoli pugni chiusi che aveva tentato di nascondere, ma dopo averle sorriso si era rilassata; la vedeva adocchiare Betsy, la gatta che aveva deciso di adottare come acchiappa-topi. I suoi occhi da cerbiatta ed il viso a cuore le conferivano un'aria gentile e lui, decise, sarebbe stato gentile con lei.

<<Tutto dipende da dove vuoi andare.>> Afferrò con le lunghe unghie un tubero e cominciò a togliere la buccia, in maniera decisa.

Abigail si avvicinò piano al gatto, riuscendo a catturarlo in un abbraccio. Gli occhi chiari del felino la guardavano dalle palpebre semichiuse e cominciò a far le fusa, rumorosamente.

<< Devo raggiungere il Capitano Flint e Mrs Miranda per la cena. >> Spiegò, dandosi mentalmente della stupida, ovvio che l'uomo non avesse potuto darle informazioni giuste se lei stessa non gliene forniva.

<< Da questa parte >> indicò la destra con la punta del coltello << c'è la donna nella cabina del capitano. Dall'altra >> spostando il coltello verso sinistra << c'è il Capitano Flint al timone.>>

Abigail ringraziò, poggiò a terra l'animale che aveva lasciato tracce di pelo sul suo vestito e si voltò per andarsene. Le parole che seguirono alle indicazioni fornitole quasi non la raggiunsero, pronunciate così piano da essere sovrastate dal rumore delle onde che si frangevano sullo scafo.

<<Vai a trovare chi più ti piace: sono tutti e due matti.>>

Indignata per l'affermazione, almeno per quanto riguardava la parte riferita a Miranda, Abigail si voltò presa da un momento di rabbia, ma si spense subito quando vide che l'uomo era tornato a carezzare il gatto. Probabilmente quell'animale era l'unica fonte d'amore ed interazione di quello strano individuo e, a giudicare da come guardava ciò che lo circondava, doveva considerare tutti dei matti.

<<Ma io non voglio stare in mezzo a gente matta>> mormorò, pensando alla propria situazione. Strappata dal suo mondo avvolto in una patina d'oro, Abigail si era risvegliata prigioniera per passare, poi, da un capitano all'altro come merce di scambio e valore; ora stava percorrendo la strada che l'avrebbe riportata a casa, ma sapeva che ormai non era più la stessa – la patina era stata brutalmente lacerata dalla realtà – e guardandosi intorno non avrebbe potuto fare a meno di considerarsi matta o di vivere tra tali.

<<Oh, non potresti fare altrimenti!>> la consolò l'uomo, tornando a fissarla con la smorfia di un sorriso a distorcergli le labbra. << siamo tutti matti qui. Io sono matto e anche tu sei matta.>>

<<Come sai che io sono matta?>> chiese Abigail, sconcertata. Quegli occhi azzurri non potevano certo leggerle nella mente e non le sembrava di essersi comportata da matta – anche se la sua condotta in mezzo a quella dei pirati la faceva sentire un po' tale.

<< Devi esserlo o altrimenti non saresti venuta qui. >>

<< In realtà ci sono stata portata... >> resasi conto di cosa stava rivelando – non che fosse una sorpresa che la sua presenza lì era la semplice conseguenza di un rapimento – si fermò bruscamente. Salutò con un piccolo cenno del capo e scappò, prima che la sua loquacità la portasse ad instaurare rapporti con coloro che persino Mrs Miranda considerava pericolosi.
Non la stava forse sentendo rivolgersi al capitano con tono accorato per la sua lunga assenza? Abigail non arrivò né alla cabina né al timone; venne fermata prima dalla coppia che doveva raggiungere ferma in uno degli angusti corridoi. Miranda appoggiava i pugni al petto del Capitano Flint e le sopracciglia corrucciate rivelavano la sua preoccupazione.

<< So che sotto il tuo comando la ciurma è rispettosa delle regole, ma Abigail è una facile preda! James ,>> fece una pausa per trarre conforto dal nome dell'uomo che amava <<  doveva allontanarsi solo un momento ed invece è scomparsa. >>

Il Capitano James Flint, abituato a mostrare calma anche nei momenti più difficili, teneva le mani a stringere le braccia della sua compagna con fare tranquillizzante. Notò immediatamente la presenza della piccola protetta, intenta a voler scomparire davvero questa volta, ma per l'imbarazzo. Scostò Miranda quel poco che lo spazio permetteva e la esortò a voltarsi. Quando gli occhi della donna si posarono su Abigail, apparentemente incolume, il colorito della pelle da cinereo tornò al suo rosato naturale e le rughe comparse attorno agli occhi scomparvero col rilassarsi dell'espressione.

<< Abigail! È ora di cena! Si può sapere dove sei stata? >> si avvicinò preceduta da Flint che la superò ed attese che lo seguissero.

Fin quando non si sedettero al tavolo Abigail spiegò di essersi persa, evitando di raccontare l'incontro avuto in cucina – dove, tra l'altro, aveva cominciato a nutrire il sospetto che non fossero né loro né gli altri pirati ad essere matti, ma solo l'uomo dai capelli bianchi.

Erano in quattro a sedere al tavolo, ma nonostante lo spazio angusto si sarebbero potute sedere altre persone. Abigail poggiava la schiena alla parete – avere una visuale su ciò che la circondava la rendeva più tranquilla. Di fronte a sé, Miranda sorrideva; con occhi commossi rievocava lontani ricordi, la osservava come se fosse sua figlia e la ragazza, lusingata, iniziò a rimestare il cucchiaio nella zuppa.
Sentiva il Capitano Flint, accanto a lei, lanciarle occhiate preoccupate – quasi come se potesse frantumarsi –, così si affrettò a prendere un boccone ed il suo sguardo si posò sul quarto commensale. Abigail fu colpita immediatamente dal suo aspetto: gli occhi chiari e buoni ed i capelli biondi contrastavano con la pelle abbronzata dal sole, la camicia lasciava scoperte le braccia muscolose e mentre parlava le labbra si muovevano sensuali. Ci fu un fugace scambio di sguardi, prontamente interrotto, che non passò inosservato agli occhi di Miranda e Flint; mentre la prima era rimasta intenerita dal rossore sulle gote di Abigail, il secondo aveva visto l'opportunità di far capire alla ragazza che i pirati erano persone che avevano fatto scelte diverse e Billy Bones faceva proprio al caso suo.

<<Perchè non cambiamo argomento?>> ordinò – più che chiedere – finito il resoconto del ragazzo. << Billy, raccontaci una storia! >>

Il ragazzo guardò stupito il capitano, richiusa la bocca spostò velocemente lo sguardo su Mrs Miranda e su Lady Ashe. Indirizzò nuovamente lo sguardo sul primo e chiese, sperando di aver capito male:

<< Una storia? >>

<< Sì, di quando eri ragazzo. >> precisò Flint.

Billy non aveva problemi né a parlare del proprio passato né di farlo di fronte ad altri, ma per qualche strano motivo non voleva rattristare Lady Ashe con storie che l'avevano portato a condurre una vita bruta. La ragazza, però, lo guardava con occhi supplicanti e la scoprì osare:

<<Sì, per favore, raccontala!>>

Fece un respiro, prendendo tempo per inventarsi qualcosa e cominciò:

<< Ho tre piccole sorelle: Elsie, Lacie, e Tille. >> mentre parlava faceva vagare lo sguardo, evitando quello del capitano e cercando di ricordare le tre bambine che abitavano nella casa accanto alla sua. << Erano golose di melassa. La mettevano su ogni cosa mangiavano. >>

<<È impossibile, si sarebbero ammalate.>> interruppe Abigail con fare gentile e preoccupato.

<<E infatti lo erano, molto malate!>> rispose Billy, lasciando intendere che stava scherzando. Ritornò subito serio, in fondo il capitano era presente e Mrs Miranda vegliava su di lei, conquistarla non era certo una mossa furba.

<<Bevi più tè>> disse Flint ad Abigail – dimenticatosi che da offrire aveva solo birra, vino e rhum.

<<Non ne ho ancora bevuto, quindi non ne posso bere di più.>> fece notare, divertita, la ragazza.

<<Vuol dire che non ne puoi bere di meno, è molto più facile berne di più che non berne affatto.>> s'intromise Miranda per tenere la situazione sotto controllo; almeno a quel tavolo sentiva di poterlo fare.
La paura che qualcosa andasse per il verso sbagliato la terrorizzava – non poteva perdere anche James, non poteva sopportarlo.

Con la scodella vuota era finito anche il tempo delle chiacchiere ed i commensali si alzarono. Ci fu un momento di confusione, la fine del rancio segnava i cambi di turno dei pirati, ed il ricambio di persone costrinse ad adottare un'andatura più lenta.
Mentre Abigail seguiva Miranda verso la cabina che il capitano aveva ceduto loro per la durata della tratta, si voltò per guardare il ragazzo: Billy stava parlando con l'uomo della cucina, il quale indicava in tono accusatorio il ragazzo dai capelli ricci intento a discolparsi, con le mani in segno di resa accanto a lui.

Si diede mentalmente della stupida – invaghirsi di un pirata! La sua governante sarebbe morta d'infarto se glielo avesse raccontato una volta tornata a casa!

Non si accorse, voltandosi, che Billy aveva sollevato lo sguardo da quegli uomini che gli creavano sempre grattacapi, per incontrare ancora una volta il suo – magari accompagnato da un bel sorriso –, così da conservare il ricordo e, in tal maniera, quella notte avrebbe avuto qualcosa di piacevole a cui pensare mentre guardava le stelle.



________________________________________________________________________________


I dialoghi in corsivo ripresi dal libro “Alice nel Paese delle meraviglie” di Lewis Carroll, così come la storia raccontata da Billy delle tre sorelle amanti della melassa (che è la storia raccontata dal ghiro).


Sinceramente quello che avevo in mente era totalmente diverso da quello che ho scritto! Volevo si incentrarlo mentre mangiavano, ma avrei voluto inserire Silver e Randall mentre litigavano perchè il primo aveva rubato qualcosa dalla cucina (come il Fante di cuori che ruba le tartine pepate). Invece ho reso un Billy un po' meno serio e carico di responsabilità cercando di accostarlo ad un ragazzo “normale” della sua età – quando pensavo di scrivere un momento serio/romantico in cui si trovava solo con Abigail.

Ho deciso comunque di tenere questa versione - senza riscriverla aggiungendo personaggi o dando più spazio a quelli presenti, cambiando toni o sfumature – perchè è spontanea e visto che la stesura è iniziata come un “messaggio” dal mondo prendo come tale anche il modo in cui si è sviluppata.


Ringrazio KikiWhiteFly per la revisione e correzione :)


Spero sia piaciuta.

Grazie!



  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Black Sails / Vai alla pagina dell'autore: Hika_chan