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Autore: SecondOne    02/11/2015    2 recensioni
Buonasera e benvenuti su radio Second Choice, la radio che ascoltate quando non c'è niente di meglio in onda.
Qui è il vostro dj Nessuno che vi parla, la voce della solitudine.
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L'undicesima trasmissione è cambiata, questa è la fine.
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In questa Fan Fiction affronterò una serie di temi strutturandoli come una trasmissione radiofonica trasmessa a notte fonda.
Volendo sentitevi liberi d'intervenire, se m'inviate un messaggio, anche privato, il dj nessuno risponderà alle vostre domande senza fare nomi.
A volte ci sono cose che non possiamo dire a nessuno. (-Ammicca-)
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Ci terrei a specificare che il settimo capitolo non è una richiesta come gli altri, è stata una mia idea, sebbene purtroppo sia una storia vera (ovviamente ho il permesso della ragazza coinvolta).
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Potrei cancellare il terzo capitolo a breve, è davvero molto personale e non so se voglio lasciarlo pubblicato.
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Passate una buona nottata.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Radio Second Choice'
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Ottava Notte

Buonasera state ascoltando Radio Second Choice la voce del silenzio.
Io sono il Dj Nessuno e stasera vorrei parlare un po' di un tipo particolare di dolore.
 
Ci sono molte forme diverse di dolore come quello fisico o quello che ti chiude il cuore in una morsa.
Stasera però vorrei parlare di quel dolore che ti cala addosso come una coperta rallentandoti nei movimenti e anestetizzando l'intraprendenza, come camminare con i pesi ai piedi.
Parlo della delusione.
Dovete sapere che non sono una persona facilmente in grado di arrabbiarsi; di recente ho provato a contare le volte in cui ho davvero perso le staffe in vita mia e si contavano sulle punte delle dita...di una mano sola.
Poi mi sono reso conto di una cosa, neanche quelle erano attendibili.
L'occasione in cui pensavo di aver toccato l'apice della rabbia non ero per niente infuriato, ma solo deluso fino al punto di sentirmi vuoto.
Credo che questa sia una delle sensazioni peggiori al mondo: quando sai che sei stato ferito, dovresti essere in piedi a urlare contro gli artefici scagliando soprammobili fuori dalla finestra; invece sei raggomitolato al buio senza neanche piangere.
E l'unica cosa che ti chiedi è:
 
"Ma è possibile che sono davvero una persona così pessima da meritare che mi sia fatta una cosa simile?"
 
E te lo chiedi seriamente.
Più volte.
Rivedi nella tua testa tutto quello che è successo, tutti gli aspetti del tuo carattere cercando di capire cos'hai che non va.
Perché questa è la faccia nascosta della delusione, il livello più basso: dove sei così perso che neanche ti rendi conto più che sono stati gli altri a ferire te, ma pensi di essere tu quello ha sbagliato.
 
Questo è il mio consiglio: quando state così male, cercate di non rinchiudervi fisicamente o figurativamente, ma fate in modo di non essere soli.
 
So che questa canzone è mainstream, ma credo che sposi abbastanza bene l'argomento di stasera:
 
 
   
 
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