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Autore: InfiniteSmoke    02/11/2015    4 recensioni
Quel giorno, vi era uno strano silenzio, che mai qualcuno avrebbe giurato di poter sentire, sulla Sunny. Di solito vi erano sempre gli schiamazzi di Rufy o Usop in sottofondo, ma questa volta no.
Silenzio.
[ZoSan]
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji, Z | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Mah! Stai buono, ti comprerò uno stecchetto di zucchero filato enorme, sulla prossima isola. >>

Le parole vennero dette proprio dal verdino, il quale stava portando ancora sottobraccio quel povero animaletto. Chopper aveva messo il broncio, ora, arrabbiato del fatto che gli fosse caduto quel delizioso lecca-lecca.
“Oi, giuro sarà la prima cosa che farò.”, continuò, sperando di convincere la renna, ma non ebbe tempo per prometterle chissà quale altra cosa, che Sanji gli piombo alle spalle.

<< Ey, Zoro! Allora dimmi, cos’è per te l’amore? >>

La voce del biondino sottolineò molto bene quell’ultima parola, per poi notare solo dopo, Chopper. Il cuoco deglutì, sperando che l’animaletto non avesse sentito nulla, cosa improbabile. Lo spadaccino lasciò andare Chopper, dicendogli di andare a controllare nelle camere degli uomini, Usop doveva aver conservato qualche pasticcino. La renna, dal canto suo, annuì per poi allontanarsi. Solo quando fu molto lontana, ed il suo passo non si sentì più, Zoro si voltò verso il biondo. Si passò una mano sul viso, visibilmente stanco, ed un po’ infastidito.

<< Non ha importanza sapere con esattezza cosa sia per me. Ma non mi sento minimamente in colpa a dirti che non hai capito un accidente. Apri gli occhi, o ti farai del male. >>

Sanji, intanto, si era deciso ad accendere, finalmente, la sigaretta che aveva tenuto per tutto il tempo, stretta fra quelle sue due labbra. Inspirò un po’ di fumo, prima di inarcare uno dei sopraccigli a ricciolo, l’unico visibile, per esattezza.

<< E cosa intendi con questo?
Io… io sono sicuro di amare Nami-san… >>

L’ultima frase fece quasi fatica ad uscire da quelle sue stesse labbra, strano per uno come lui.
Zoro scosse lievemente il capo. No, non poteva essere, tutto ciò era solamente falso. Sanji stava mentendo, questo era certo, ma perché? A quale scopo?

<< Non ci credi neanche tu. >>

Affermò, mentre si avvicinava al proprio nakama. Gli si avvicinò così tanto, che quando gli prese il volto fra le mani, lo fece sussultare. La sigaretta, intanto, era caduta sul pavimento della nave, lasciando che fosse il vento a consumarla. Zoro, lui beh, mai avrebbe pensato di compiere un gesto simile. Gli fu pericolosamente vicino, così tanto, che Sanji avrebbe udito perfettamente le parole che proferì in seguito.

<< Ti farai male, ci sbatterai la testa e no, non chiedermi perché, ma non voglio che accada. Guardami e dimmi ancora che ami una donna qualsiasi. >>

Gli occhi, lo sguardo del biondo, vacillò fino a quello del verde. Il cuore prese a battergli un po’ più veloce e forte del solito.

<< Io… >>

Cominciò, per poi deglutire lievemente, prendendo, forse, coraggio.

<< Lo ammetto, hai vinto. No, non amo una donna qualsiasi. >>

Parole che non sarebbero mai uscite dalla bocca del cuoco ed invece, beh… era accaduto il contrario.
Zoro si sentì nuovamente, e stranamente sollevato. “Perfetto.”, aveva sussurrato, ed aveva lasciato il proprio sguardo su quello dell’altro. Non passò molto, che gli lasciò andare il volto.

<< Allora vedi di non fare sciocchezze. Non… farmi preoccupare oltre. >>

Preoccupazione nei confronti del cuoco, lui? Bah, forse Zoro era veramente diventato pazzo, o almeno, era ciò che credeva.
Sanji riprese a respirare normalmente, dato che fino a poco prima aveva trattenuto il fiato. La reazione strana dello spadaccino, beh, era stata parecchio insolita, e l’aveva lasciato ulteriormente confuso. Il povero, Sanji, però, non si era affatto accorto di essere stranamente arrossito a quel tocco. Le mani, sebbene grandi e poco curate dello spadaccino, erano state stranamente delicate.

<< Sei… ultimamente sei strano, Zoro. >>

Incominciò, chiamando l’altro nuovamente per nome. Aveva incominciato a farlo dopo la sera precedente, dopo… ciò che era successo.

<< Come mai ti preoccupi per me ora?
Non te n'è mai importato, figuriamoci se dovessi soffrire per amore! Oh, sarebbe uno bello spettacolo per te, ti faresti le più grasse risate di sempre! Tzk. >>

Si lasciò sfuggire quello sbuffo, come se fosse in disapprovazione.
Quelle stesse parole, arrivarono fino alle orecchie del verde e si espansero nei timpani, fino a fermarsi nel cervello. Che fare ora? L’istinto gli aveva urlato già da un po’ di esprimersi a fatti e non a parole, ed ora che non sapeva cos’altro dire? Si mosse. Si protese in avanti ed afferrò i fianchi magri del biondo, esercitando una leggera pressione, il giusto per farlo indietreggiare fino alla cucina. Fra i due vi fu solamente silenzio, ora. Le labbra del verde si avvicinarono all’altro, facendo incontrare le loro bocche. A ciò, Sanji sussultò, in un primo momento, sgranando perfino gli occhi, ma si lasciò andare ben presto, socchiudendo questi ultimi dopo poco. Grazie alla pressione che aveva esercitato sul suo mento, col pollice, Zoro, riuscì a far cedere l’altro, che sembrava aver attuato un atteggiamento alquanto passivo. Le loro lingue, così, s’incontrarono, e si baciarono, si baciarono così tanto che a farli staccare fu la mancanza di ossigeno. Da dolce com’era stato, quel contatto, era diventato molto più “feroce”. Entrambi ripresero un po’ d’aria, e dopo poco, Zoro afferrò nuovamente il volto dell’altro, posando la propria fronte sulla sua, chiudendo gli occhi per un attimo.

<< Non ci sarebbe spettacolo peggiore per me, nel vederti soffrire. Non ho la certezza del perché, ma mi addolorerebbe. >>

Dopo aver detto ciò, gli si allontanò, per osservarlo in volto, e gli lasciò andare quest’ultimo.
Sanji, intanto, era diventato paragonabile ad un semaforo, in quel momento. Non che gli fosse dispiaciuto quel bacio anzi, avrebbe fatto anche altro, fosse stato in lui ma… non in cucina e non in quel momento. Accennò un piccolo sorrisetto, volgendo lo sguardo in quello dello spadaccino.

<< Eppure, ho sempre creduto il contrario. >>

Affermò, poi, e prima che Zoro potesse ribattere, la porta della cucina si aprì. Lo spadaccino si allontanò dal cuoco, e fece finta di borbottare qualcosa, come un insulto magari, o una “maledizione” tirata proprio al biondo. Non voleva degnare sospetti, soprattutto a Nami e Robin, le due che erano entrate in quella camera. Lo spadaccino dovette far sparire anche il sorriso che aveva avuto fino a poco prima, trasformandolo in un’espressione alquanto infastidita. Sbottò qualche altro insulto prima di superare Nami e dirigersi verso la palestra. Si sarebbe allenato, e nel contempo, avrebbe potuto pensare all’accaduto.
Sanji, intanto, accolse, come suo solito, le due, ronzando attorno ad entrambe, peggio di una mosca.
Era la loro solita routine dopo tutto, ma quel giorno, beh… qualcosa era cambiato.


Angolo scrittrice:
Ebbene sì, per la vostra (non) felicità, questa Fanfic è finalmente terminata! Ma non preoccupatevi, scriverò ben presto la prossima, che però sarà una +18. Sarà anche la continuazione di questo “nuovo inizio”.
Ah, se volete sapere cos’è successo la sera prima, posso anche scrivere una piccola Oneshot!
   
 
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