Per entrare al ristorante c'era una marea di fila; le due
stavano per lasciar perdere e andare al buffet quando finalmente il cameriere
all'entrata le servì: "Buonasera e benvenute al nostro ristorante; oggi
dato che è la prima sera del nostro viaggio nel mediterraneo abbiamo
organizzato una serata speciale tutta per voi; siete solo in due?"
Abigail e Kimberly si scambiarono uno guardo complice come a dire "scappiamo finché siamo in tempo"
però l'idea di liquidare così quel cameriere che probabilmente avrebbero dovuto
rivedere per un'intera settimana le fece passare l'idea di mente. Abi si fece
coraggio e fece uscire dalla sua bocca un timido sì.
"Benissimo, allora seguitemi! – riprese a dire tutto
pimpante il cameriere – vi spiego brevemente in cosa consisterà questa serata:
abbiamo deciso di fare delle grandi tavolate per far in modo che la gente
socializzi con le altre persone che stanno facendo questa crociera insieme a
loro. Non è fantastico? – le ragazze si limitarono ad annuire un po’ imbarazzate;
ma il vero imbarazzo lo provarono quando il cameriere si fermò ad un tavolo
pieno di ragazzi e disse – benissimo eccoci arrivati al vostro tavolo; ragazzi
queste sono..." disse indicando Kim e spronandola a parlare.
"Kimberly" rispose cercando di rendere naturale quel sorriso forzato
che si ritrovava stampato in faccia. Avrebbe preferito sotterrarsi che rimanere
un minuto di più lì.
"E.." continuò il cameriere questa volta
rivolgendosi a Abigail.
"Abigail" disse muovendo poco convinta la mano. Ma chi gliel'aveva
fatto fare a scegliere il ristorante come prima sera? Perché non erano
sgattaiolate al buffet quando erano ancora in tempo?
"Ora prendete posto, il menù è sul tavolo. Tra poco arriverà il mio
collega per prendere le ordinazioni"
"O-ok" rispose timidamente Kimberly cercando nel mentre di inquadrare
quali erano i posti liberi di quella tavolata. Rossa fino alla punta dei
capelli, vide che Abigail si era già seduta, così decise – se così si può dire
perché era l'unico posto libero rimasto – di sedersi di fronte a lei.
Le ragazze iniziarono a sbirciare cosa c'era sul menù ed Abi era così assorta
ad immaginarsi piatti super gustosi da non accorgersi che qualcuno stava
picchiettando sul suo braccio destro.
"Ehm...scusami..." esordì alla fine la misteriosa persona.
"Sì?" disse Abigail girandosi nella direzione da cui proveniva la
voce. Nel voltarsi, però, non si era preparata psicologicamente allo spettacolo
che si ritrovò davanti: un ragazzo che a suo avviso doveva essere l'ottava
meraviglia del mondo.
Era seduto accanto a lei quindi non riusciva a capire
quanto fosse alto. Ciò che poteva sicuramente costatare era che era bellissimo:
i capelli biondi un po’ spettinati tirati all'insù, gli occhi azzurri da far
invidia a all'oceano pacifico, il sorriso e i denti perfetti, le spalle da
nuotatore...e poi aveva un piercing sul labbro inferiore che coronava tutta
l'opera d'arte. "Complimenti ai
genitori" pensò Abigail che era così distratta ad ammirare tutta
quella bellezza che non si era nemmeno resa conto che proprio lui le stava
parlando.
"Eh? Come dici?"
"Ti stavo chiedendo se gentilmente potevi passarmi l'acqua" disse lui
cordiale indicando l'oggetto del desiderio.
"Oh s-sì. Ecco" e gliela porse mentre mimava a Kim con la bocca
"OH MIO DIO! MA L'HAI VISTO?" ricevendo dalla cugina uno sguardo
ammiccante che diceva tutto.
"Grazie"
"Prego – Abigail stava per fa concludere lì la
conversazione quando guardò la cugina che la spronava con lo sguardo a
continuare – ehm...scusami, tu potresti per favore passarmi la...ehm...la...coca
cola?" nominò la prima cosa che le capitò sott'occhio.
"Certo" – le prese la bibita e la poggio vicino
a lei – allora? Tu dovresti essere Abigail, giusto?" disse con una smorfia
in faccia come a dire "scusami tanto
se ho sbagliato".
"Sì, sono io, tu, invece, sei?"
"Io sono Luke. Cioè in realtà mi chiamo Lucas, però
mi faccio chiamare Luke perché fa più
fico – disse lui stringendole la mano e strappandole un sorriso – sei qui da
sola?"
"Oh, no, no, sono qui con mia cugina – indicò la ragazza di fronte a lei
che era leggermente arrossita sulle guance – lei è Kimberly"
"Piacere Kimberly" disse porgendogli la mano un po’ tremante.
"Il piacere è tutto mio, sono Luke"
Per non far morire lì la conversazione Abigail rigirò a Luke la stessa domanda:
"Tu sei da solo o sei in compagnia di qualcuno?"
"Io sono con lui" disse indicando il ragazzo che aveva di fronte.
Questo aveva i capelli leggermente ricci color castano chiaro quasi biondo con
qualche ciocca che gli ricadeva sulla fronte e, quando sorrise alle ragazze,
sulle guance si formarono delle simpatiche fossette che trovarono adorabili. A
differenza dell'amico, lui aveva gli occhi marrone chiaro ma non per questo
meno belli. Una cosa che, invece, aveva in comune con Luke erano le spalle
larghe.
Ok. Kim pensò che molto probabilmente era solo un sogno e che tra un po’ la
sveglia l'avrebbe svegliata o che magari era solo uno scherzo organizzato
dall'equipaggio della nave perché non era possibile che loro due, le sfigate
per eccellenza in fatto di ragazzi, quella sera avevano incontrato non uno ma
ben due bonazzi!
Abi invece incrociò per un momento lo sguardo divertito
del ragazzo che ancora non aveva un nome e l'unica cosa a cui riusciva a
pensare era di uscire da quella stanza e buttarsi giù dal ponte della nave. Non
riusciva a credere di aver fatto tutte quelle facce ammiccanti alla cugina
riferite esplicitamente a Luke in presenza di un suo amico. Fece un respirone
per calmare i bollori e per evitare che il cuore le uscisse fuori dalla gabbia
toracica e, dopo che la cugina si presentò, lei fece la stessa cosa.
"Piacere di conoscervi, io mi chiamo Ashton"
Ecco, ora sapevano che il posto di ottava meraviglia del
mondo era conteso da Luke e Ashton.
"Di dove siete?" chiese Ash che si vedeva lontano un miglio che era
molto più spigliato del suo amico.
"Eeeh, veniamo da molto molto lontano" rispose Kim.
"Mmm da Molto Molto Lontano... – fece serio questo – Shrek e Fiona come
stanno?"
Inizialmente i tre non capirono, rimasero per qualche secondo accigliati, poi
gli si accese la lampadina e preferirono non aver capito. Luke, tutto
imbarazzato, si portò una mano in faccia mentre si chiedeva perché ancora
usciva con lui: "Scusatelo, ogni tanto se ne esce con battute tristi"
disse per cercare di rimediare alla situazione mentre Ashton se la rideva di
gusto.
Kim e Abigail stavano per alzarsi dal tavolo e mollarli
lì ma quando sentirono la risata di Ash cambiarono immediatamente decisione: si
poteva avere una risata più tenera della sua? Allora Kimberly si decise a rispondere:
"Guarda Shrek e Fiona ultimamente non li ho sentiti, ti posso dire, se ti
interessa, che Ciuchino sta bene"
"Mi fa piacere" disse ancora ridendo.
"Comunque veniamo dall'Australia" continuò Kim.
Gli occhi dei due ragazzi quasi si illuminarono, poi Luke
disse: "Davvero? Anche noi!"
"Da dove venite voi? Noi Melbourne"
"Sidney"
"Nooo!! L'estate scorsa sono andata a Sidney, è
proprio bella! Chissà, magari ci siamo pure incrociati" disse Abigail
tutta esuberante.
"Impossibile" disse Ashton facendo rimanere
male la ragazza.
"Perché?"
"Ti avrei ricordata" rispose sorridendole.
A quell'affermazione Kimberly lanciò alla cugina un'occhiata ammiccante al che
questa prese veramente in considerazione l'idea di buttarsi dal ponte. Non che
non le faceva piacere avere delle avance da un ragazzo carino, anzi; il fatto è
che non le piaceva che fosse così spudorato. Si stava vergognando a morte. Per
un certo verso non vedeva l'ora che quella serata finisse poi però vedeva
quanto erano belli i ragazzi con cui stavano parlando e l'idea le passava di
mente. Menomale che a salvare la situazione ci pensò, questa volta, il
cameriere che veniva a prendere le ordinazioni.
Tra occhiatine, risate e figuracce la cena si concluse. I
quattro, una volta fuori dal locale decisero di unirsi ad alcuni ragazzi della
tavolata per fare un giro della nave. Ashton aveva preso il comando del gruppo,
parlava e interagiva con tutti come un vero capobranco. Le due ragazze, al
contrario, preferivano stare sulle loro; non riuscivano a dare ad un estraneo
tutta quella confidenza che invece Ashton mostrava nei confronti del resto
della comitiva. Luke, ogni tanto parlava con qualche ragazzo ma poi se ne
tornava sempre dalle due ragazze perché le trovava molto più simpatiche e
carine.
"Quindi quale sarebbe il tuo compito esattamente?" chiese Luke un po’
dubbioso.
"Io faccio un primo controllo generico all'animale,
e se ce ne è bisogno faccio lastre, ecografie e tutte queste cose. In pratica
sono come l'infermiere che si occupa degli uomini solo che i miei pazienti sono
gli animali" rispose Kim fiera di se e della laurea che aveva scelto di
prendere.
"Capisco, è un lavoro molto interessante"
"Tu invece che fai? Studi o lavori?" chiese
distratta Abigail mentre cercava di capire di cosa stesse parlando Ashton
qualche passo più avanti.
"Io studio economia"
"Oh anche economia deve essere interessante. Quindi hai quasi finito, tra
poco dovresti laurearti, o no?" disse Kim che in quel momento era più
interessata della cugina a parlare con lui.
"Seeeee magari, ho finito il primo anno e devo fare il secondo"
"Ma ti sei preso qualche anno sabatico?"
"No, appena ho finito il liceo sono andato in università"
"Scusami allora ma devo chiedertelo: quanti anni hai?" chiese questa
confusa.
"19"
A Kimberly per poco non prese un colpo: diciannove anni? Lei gliene avrebbe
dati quanti ne aveva lei, ventidue, se non di più. E se lui ne aveva
diciannove, quanti anni avrebbe potuto avere l'amico Ashton? Non riusciva a
capacitarsene! Ma con che latte li avevano cresciuti? E cosa più importante:
aveva fatto veramente pensieri poco casti su uno più piccolo di lei di tre
anni? Non che fosse vietato dalla legge, in fondo erano tutti e due
maggiorenni, però le faceva così strano. E fu così che in un secondo tutti i
suoi castelli di sabbia crollarono.
"Penso che sia ora di andare" disse ad un certo
punto un ragazzo della comitiva di cui Kim non si ricordava il nome; questo la
distolse dai suoi pensieri e così iniziò a salutare la gente che pian piano
tornava alle loro cabine. Alla fine erano rimasti in pochi e una ragazza del
gruppo propose di andare sul ponte ad ammirare la nave di notte. Accettarono
tutti e, visto che avevano già i giacchetti a portata di mano dato che
sull'imbarcazione c'era l'aria condizionata sempre accesa, non dovettero
neanche andare in camera a prenderli. Se di giorno la nave era meravigliosa, di
notte era un vero spettacolo: milioni di luci che venivano riflesse dalle
piscine rendevano tutto più luminoso e suggestivo, il parquet del ponte, poi,
ti dava quell'idea di sontuosità che solo un hotel di lusso poteva darti. I
ragazzi rimasero impressionati da tanta bellezza, Ashton più di tutti perché
aveva sempre associato il nome nave
ai pescherecci quindi una volta visto tutto quello sfarzo non poté che rimanere
a bocca aperta. Si guardò intorno e poi raggiunse Luke: "Cavoli, man, è fantastico qui"
"C'eravate mai stati in crociera?" chiese Kim
curiosa.
"No" risposero all'unisono i due ancora in
adorazione.
"È veramente bello" disse Abigail togliendosi
le scarpe e sedendosi con i piedi a mollo sul bordo della piscina. Gli altri la
seguirono e stettero per un po’ così a parlottare del più e del meno finché non
iniziarono a sentire freddo; a quel punto alcuni ragazzi se ne andarono
direttamente a dormire, Luke, Ashton, Kimberly e Abigail, invece, decisero di
andare dentro uno dei pub della nave.
"Mamma mia, fuori si gelava" disse Abigail
sedendosi e strofinandosi le mani per far tornare in moto la circolazione.
Erano seduti in un tavolo da quattro, le due ragazze
erano sedute di fronte e non mancava occasione in cui si scambiavano sguardi
maliziosi. Appena il cameriere se ne andò con le ordinazioni prese, Kimberly
esclamò: "Sono veramente bravi quei ragazzi che stanno suonando"
riferita ad una band blues che stava allietando il locale con la propria
musica.
"La chitarra del tipo sulla destra ha una corda
scordata" disse Luke.
"E tu che ne sai?" domandò Abigail felice di aver trovato qualcuno
che aveva un orecchio così allenato da aver capito che una corda di una
specifica chitarra era scordata.
Luke si grattò la testa imbarazzato e le guance si
avvicinarono al colore rosso; Ashton lo vide così impacciato che decise di
risponde al posto suo: "Suona la chitarra e canta il signorino. E è pure
bravo"
"Seriooo? Devi farci sentire qualcosa!" Kimberly si era fomentata e
Luke iniziava a recuperare punti, la sua età sembrava non contare più. Lei
aveva una fissa per i chitarristi e questo Abi lo sapeva bene, ecco perché le
rivolse un'occhiata maliziosa appena si accorse che la stava guardando, poi
disse: "Devi essere tanto impegnato tra lo studio e la musica"
"Abbastanza, riesco a gestire bene le cose, sono abbastanza organizzato. È
Ash quello che entra nel panico quando decidiamo di incontrarci per farci una
suonata"
"Io non entro nel panico" disse offeso l'amico.
"Anche tu suoni?" Abigail sperava suonasse il
basso: se la cugina aveva una cotta per i chitarristi lei ce l'aveva per i
bassisti.
"Sì, suono la batteria" rispose questo gonfiando il petto. "Beh, percussionista, meglio di
niente" pensò la ragazza.
"Uhm...beh uno strumento utile" fu la risposta di Kim, la quale
ricevette subito dopo un'occhiataccia da parte dell'interessato.
"E che fai? Studi e suoni anche tu?" chiese Abigail cercando di
cacciare Kim dal guaio in cui si stava per cacciare.
"No, no, io non studio. Non mi è mai piaciuto
studiare. Appena ho finito la scuola ho iniziato a fare qualche lavoretto qua e
là e adesso faccio l'istruttore di surf"
"Allora dovrai insegnarci ad andare sulla tavola da
surf" affermò Abi.
"Ma quindi state prendendo in considerazione l'idea di venire a
Sidney" disse Ashton rivolto più a Abigail che a Kimberly. La ragazza
arrossì leggermente e poi rispose: "Mah, potremmo farci un pensierino; in
fondo era carina Sidney"
"Seh, Sidney;
dillo che sono i ragazzi di Sidney quelli che ti hanno colpita. Ma poi hai pure
paura del mare dove vuoi andare?" pensò Kim tra se e se trattenendo
anche una risata.
Le ordinazioni finalmente arrivarono e chiacchierando si
fece l'una di notte. Usciti fuori dal locale Abigail cercò di trattenere il suo
ennesimo sbadiglio facendo fare alla sua faccia una smorfia non proprio carina,
poi chiese agli altri: "Che facciamo?"
"Io direi di iniziare ad avviarci in camera, domani
noi volevamo svegliarci presto per andare a visitare Roma; dai vi accompagniamo
nella vostra stanza – rispose Ashton che
subito dopo si avvicinò a Kim e le disse sottovoce – ma cos'ha tua cugina?
Sbadiglia in continuazione, si sta annoiando?"
A Kimberly venne quasi da ridere perché lei l'aveva
avvertita di non prendere tutte quelle pasticche: "No, se si fosse
annoiata sarebbe già scappata via, il fatto è che si è letteralmente drogata di
valeriana perché quando deve prendere un mezzo che non è lei stessa a guidare
si agita, mettici pure che ha una gran fifa del mare aperto hai fatto trentuno.
Già è tanto che è riuscita a resistere fino ad ora" cercò di spiegare.
I due si girarono a guardare Luke e Abigail che parlavano qualche passo dietro
di loro e non poterono far altro che scoppiare a ridere quando lei fece una
smorfia per reprimere un altro sbadiglio poco opportuno.
Arrivate davanti la stanza le due salutarono i loro nuovi amici e poi, dopo
essere entrate in camera, si andarono a struccare.
Non appena furono sotto le coperte del loro lettone matrimoniale Kimberly si
girò verso il lato della cugina e fece uno dei suoi sorrisi a trentadue denti
che solo se la conoscevi bene sapevi benissimo a cosa voleva andare a parare.
"Che c'è?" fece Abi quasi disturbata da quello
sguardo.
"Che ne pensi dei due ragazzi?" disse
ammiccando con le sopracciglia.
"Mah, sono carini"
"SONO CARINI? Guarda che mi sono accorta delle facce che hai fatto quando
li hai visti – la rimproverò la cugina – comunque mi dispiace proprio che con
quel Luke non si possa fare"
"Perché? È già impegnato?"
"No, perché è più piccolo di noi di tre anni"
Abigail soppesò la cosa e poi disse "Embè? Che fa che è più piccolo? Se è bono è bono. E poi di che ti preoccupi te che sei pure fidanzata"
"Era un pensiero, non ci volevo combinare
niente" si affrettò a giustificarsi Kimberly.
"Vabbè comunque occhio non vede, cuore non duole. Io
fossi in te due bottarelle ce le avrei date"
"ABIGAIL!"
"Che c'è? È vero. E tu sai che a te dico sempre la verità nient'altro che
la verità – disse Abi girandosi dall'altra parte, poi prima di spegnere la luce
del comodino continuò – e comunque il ricciolino è già prenotato"
Kimberly rimase di sasso, non si aspettava un'affermazione del genere dalla
cugina e dandole una spinta sulla schiena le disse quasi ridendo "Ma va
va, addormentati che se dici un'altra cacchiata ti prendo e ti butto fuori
dalla nave, buonanotte".
note:
Eccoci con il primo capitolo, che ne pensate? I nostri
protagonisti si sono appena conosciuti, chissà cosa
succederà ora *risata malvagia* voi avete qualche idea?
Siamo curiose di scoprire cosa ne pensiate, se sia una storia carina
oppure no. Fatecelo sapere con un commento, sono sempre ben accette
anche le critiche costruttive <3