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Autore: morgana85    23/02/2009    8 recensioni
Questa sarà una piccola raccolta dove ho cercato di unire due delle cose che amo di più al mondo: la storia dell'arte e la scrittura. Per ogni dipinto scelto, tra i più diversi autori,sarà scritta una storia dai pairing differenti. Spero di avervi incuriosito almeno un pò! Bacio a tutti Morgana
- Primo capitolo partecipante al Kisses Contest indetto da itachi love -
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Buongiorno a tutti! ^^
Scusate il ritardo! @_@ Avevo già scritto questo capitolo da un sacco di tempo, ma è inspiegabilmente sparito…e la copia cartacea era già finita in pattumiera da un bel pezzo!
Quindi ho dovuto riscriverlo, ma non trovavo mai il tempo ne il modo giusto per farlo.
Ma adesso bando alle ciance…vi lascio al capitolo. Dedicato in particolare a vavva, dato che adora questo pittore, esattamente come me =)
BUONA LETTURA!
Ci rivediamo più giù ^^
Baci a tutti
Morgana
 
Il link per il nono dipinto è:
http://i9.photobucket.com/albums/a55/rosebud_05_/waterhouse_psyche_opening_the_golde.jpg
 
 
 
 
John William Waterhouse – “Psyche”
 
Se qualcuno l’avesse vista in quel momento, forse avrebbe fatto fatica a riconoscerla. I lunghi capelli color sabbia dorata stranamente raccolti, l’abito leggero così decisamente poco appariscente, l’aria assorta.
Era… normale. In maniera quasi preoccupante.
Seduta in una piccola nicchia dalla volta decorata, all’estremità nord del cortile racchiuso dall’elegante colonnato, era pressoché impossibile da notare.
Stringeva tra le mani un piccolo scrigno dai preziosi intarsi, ancora chiuso. La luce del tramonto, vibrante di riflessi amaranto screziati d’oro, faceva brillare le gemme colorate incastonate con maestria a formare una complicata greca. La sfiorò con le dita in una carezza leggera, seguendo il motivo floreale cesellato sulla superficie.
Era indecisa. Come se, una volta che lo scrigno fosse stato aperto, segreti troppo grandi sarebbero stati rivelati.
Perché tutti hanno un segreto. Alcuni sono talmente piccoli da poter essere considerati alla stregua di frasi dimenticate. Altri invece sono così immensi da diventare un’ossessione, quasi un’ombra che si allunga ad ogni nuovo passo.
Persino lei ne custodiva uno. Gelosamente. Anche se non lo considerava esattamente tale.
Era più che altro un ricordo, più intenso di ogni altro, denso di sfumature che solamente lei era in grado di cogliere. Semplicemente non aveva mai trovato nessuno con cui condividerlo. Ma non se ne era preoccupata più di tanto, limitandosi a tenerlo per sé e cullarlo come la debole luce di una candela in una notte senza luna.
Con una lentezza estenuante, infine aprì lo scrigno.
Una piccola fata fece bella mostra di sé, elegante nel suo abito dalle variegate tonalità del topazio, atteggiata in un aggraziato passo di danza. Gli ultimi raggi del sole morente si infrangevano nello specchio alle sue spalle, filtrando attraverso le grandi ali quasi trasparenti, circondandola di un alone dorato che creava delicati giochi di ombre sul suo viso, così perfetto da sembrare reale.
Una musica di incredibile dolcezza si diffuse nell’aria, tenue come il sussurro del vento appena prima dell’alba. Nello stesso istante, la fata cominciò a danzare con la leggiadria di una libellula, facendo ondeggiare il meraviglioso abito come fosse acqua.
La osservò, rapita ed estasiata, lasciandosi cullare da quella melodia che aveva ascoltato infinite volte e che la riportava a tempi lontani. Permise alla sua mente di svuotarsi da ogni inutile pensiero, lasciando che la strana pace che respirava con il profumo dei fiori penetrasse nella pelle e nell’anima. Socchiudendo gli occhi, concesse al suo corpo di rilassarsi, mentre una lieve brezza le sfiorava il viso e si intrecciava ai suoi capelli.
Continuando a tenere gli occhi chiusi, con movimenti precisi fece scattare un invisibile meccanismo. Con un secco clack un cassettino alla base del carillon si aprì, dove prima si distinguevano solo elaborate decorazioni. Esitò un istante, prima di trarre un profondo sospiro e, con un sorriso sghembo ad incurvarle le labbra, rivelarne il contenuto. Una busta e un piccolo sacchettino.
Il suo segreto.
Posando alternativamente lo sguardo prima su uno e poi sull’altra, scelse di aprire la busta, di un bianco sporco e macchiata in alcuni punti. Ne sfilò un foglio altrettanto vissuto, dai bordi leggermente strappati e le pieghe lungo cui era stato aperto e chiuso infinite volte ormai profonde come solchi. Assomigliava più alla vecchia pagina di uno di quei libri dimenticati sullo scaffale più alto di una polverosa biblioteca, che ad una lettera. Ma possedeva un fascino particolare, come se tra quelle righe fosse custodita la formula per un arcano e devastante incantesimo.
Schiuse il foglio crepitante con estrema cautela, lasciando che il sorriso si allargasse sulle labbra mentre riconosceva la calligrafia minuta e svolazzante, tipicamente femminile.
Conosceva ogni singola parola a memoria, ma rileggerla aveva per lei un sapore particolare. Qualcosa di avvolgente e rassicurante, che riempiva i suoi rari momenti di malinconia.
 
Mia piccola Luna,
mia dolce, tenera bambina. Quando leggerai questa lettera, vorrà dire che per qualche ragione il carillon sarà già nelle tue mani. È un regalo che mia madre fece a me, e che io voglio donare a te. Ho sempre considerato la sua musica piena di magia. Ascoltala quando sarai triste ed io non potrò essere li accanto a te per consolarti, ti sentirai subito meglio. Ci sono molto affezionata, abbine cura.
Ancora una volta mi ritrovo a guardarti dormire, le manine strette a pugno, le gote di un sano colorito roseo, la bocca come un bocciolo di rosa. E’ una cosa che mi riempie il cuore di pace. Una sensazione delicata e disarmante, quasi quanto la gioia che mi esplode nel petto quando sorridi.
Sono tante le cose che vorrei dirti, ma credo di non conoscere parole a sufficienza. Vorrei poterti spiegare quanto è grande l’amore che provo per te, la felicità immensa che mi regala il solo vederti crescere. Ma in fondo, credo che tu abbia già capito tutto questo. Sei una bambina sveglia e intelligente. E da quanto ho potuto notare, hai la mia sensibilità e l’immensa generosità e buon cuore di tuo padre.
C’è solo una cosa che vorrei tu ricordassi sempre: qualunque cosa dica o pensi la gente che ti circonda, non permettere a nessuno, mai, in nessuna maniera, di decidere chi sei e cosa diventerai. La vita non è altro che un sentiero tortuoso e imprevedibile, pieno di incertezze. Ma che riserva anche immensa gioia e un amore senza fine.
Allora sorridi, bambina mia. E quando ti sembrerà troppo difficile o non troverai la forza per farlo, guarda il cielo. Sarò io a sorriderti.
Con tutto l’amore che ho nel cuore”
 
Guardò senza in realtà vederlo il foglio che ancora stringeva tra le dita, immaginandosi sua madre intenta a scrivere, seduta al traballante tavolino accanto alla finestra, i capelli raccolti in una improvvisata acconciatura e lo sguardo dolce e luminoso che aveva in ogni suo ricordo.
Sorrise, prima di appoggiare il foglio sulle ginocchia.
Con movimenti delicati aveva sciolto il nastro di raso giallo che chiudeva il piccolo sacchetto di velluto, facendone cadere il contenuto sul palmo della mano. Da una catenina a maglie sottili pendeva un ciondolo, un ovale allungato in filigrana d’oro bianco al centro del quale era racchiusa una meravigliosa pietra dalle infinite sfaccettature. Aveva un colore strabiliante, oscillante tra l’intenso grigio argentato, il blu dei mari profondi e il bianco scintillante della neve. Ricordò di averlo sempre visto al collo di sua madre. Quando le aveva chiesto perché per lei fosse così importante, le aveva sorriso con dolcezza come al suo solito, allungando una mano per carezzarle una guancia.
«Tuo padre ha trovato questa pietra per caso. Non aveva mai visto niente di simile. Risplendeva così tanto da sembrare una lacrima versata dalla luna», le aveva risposto, l’aria sognante che la rendeva una ragazzina. «Quello stesso giorno ho scoperto di aspettare un bambino». L’aveva guardata con gli occhi lucidi di lacrime, la voce tremante per l’emozione, «L’abbiamo sempre considerata un piccolo portafortuna regalatoci dal cielo. Per questo la porto sempre con me. Ed è per questo che ti abbiamo chiamata Luna».
Strinse forte tra le dita il ciondolo, portandolo vicino al cuore. Ogni volta che lo guardava, scorgeva il riflesso del volto di sua madre tra i molteplici bagliori della pietra. Come se un po’ di quello che lei era stata fosse racchiuso al suo interno, un piccolo frammento che aveva consapevolmente lasciato lì, apposta per lei.
Portò le mani dietro il collo, allacciando la sottile catenina e lasciando che il ciondolo le scendesse sul petto, in bella mostra.
Poi alzò gli occhi al cielo. E sorrise.
 
 
 
Ed eccoci qui ragazzuole…che ne dite?? ^^
Innanzitutto grazie a:
Thiliol: grazie grazie grazie dei complimenti…sono contenta che tu sia riuscita ad apprezzare questa coppia, nonostante non sia tra le tue preferite. Draco ed Hermione a mio avviso sono i poli opposti di uno stesso universo, che in qualche modo, arcano e sconosciuto, riescono ad essere complementari ed affini. Anche se, a dire il vero, in questa fic non formano una vera e propria “coppia” ^^. Grazie ancora per la recensione…ci vediamo al prossimo, vero?? Non vorrai mica abbandonarmi all’ultimo capitolo?? *_* Un bacione Morgana
 
altovoltaggio: benvenuta ad una nuova lettrice!! *_* Sono davvero contentissima che la raccolta ti sia piaciuta. Grazie mille per tutti questi complimenti! *me arrossita* ^//^ La storia dell’arte, così come i libri, sono praticamente il mio mondo. Affascinante e misterioso. Perché per ogni dipinto ognuno può immaginare una cosa differente, una storia a sé stante senza mai doversi preoccupare se sia la versione giusta oppure no. Da spazio alla fantasia. Spero che seguirai anche il prossimo capitolo! Un bacio e grazie ancora per la recensione…Bacio Morgana
 
Pan_Tere94: far apprezzare a qualcuno una coppia che in genere non è nelle sue corde, è davvero soddisfacente! *_* Anche se, in realtà, qui Draco ed Hermione non sono una vera e propria “coppia”. Comunque sono davvero felicissima che anche questo capitolo ti sia piaciuto! E grazie infinite per tutti i complimenti!! Ci rivediamo al prossimo capitolo…mi raccomando, non mancare! Un bacio Morgana
 
vavva: *me molto felicissima* sono oltremodo contenta che ti sia piaciuto! Forse era uno degli abbinamenti più scontati, ma non appena ho visto il quadro, ho subito pensato a loro due. E ogni volta che lo guardo, è come vedere la fotografia di attimo, qualcosa di così prezioso da dover essere immortalato sulla tela. Per questo ho pensato alla scena del piano e tutto il resto…qualcosa che rimanesse nei ricordi di Draco per sempre, nonostante poi lui ed Hermione abbiano scelto di percorrere due strade differenti. Che, dopo tutto, forse hanno trovato il modo di congiungersi. E di questo cosa ne dici?? *_* Spero di aver reso giustizia al tuo pittore preferito. Un bacione e al prossimo capitolo! Morgana
 
ranyare: Leonardo per me ha sempre avuto un fascino particolare…qualcosa di misterioso e assurdamente bello, in tutte le sue espressioni. Per questo mi è venuta in mente l’associazione con Draco ed Hermione. E poi nel quadro ho immediatamente visto lei…e nonostante non siano una coppia, ho comunque provato a immaginare qualcosa che Draco ha portato con se tutta la vita. Un suo ricordo, di lei. Grazie mille per la recensione e per tutti i complimenti! Un bacione e alla prossima. Morgana
 
ed infine, ma non per importanza, grazie a tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e a coloro che semplicemente hanno letto. Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione! ^^ Che sia positiva o negativa, sia complimenti che critiche costruttive sono benaccette!
Un bacio a tutti e al prossimo capitolo!
Morgana
  
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