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Autore: ToscaSam    03/11/2015    2 recensioni
importantissimo!
Come il precedente Nate Babbane e l'Estera Rimpatriata, questa storia seguirà la trama di uno dei libri della saga di Harry Potter, solo da un punto di vista diverso. Stavolta sarà Harry Potter e i Doni della Morte a fare da sfondo alla vicenda che mi accingo a narrare.
Si tratta del QUARTO E ULTIMO capitolo di quella che vuole essere una gigantesca fanfiction, regalo per le mie più care amiche.[...]. In secondo luogo, sarà un percorso attraverso i libri di Harry Potter, solo da un’altra prospettiva, un po’ meno in luce. Il punto di vista sarà quello di studentesse “normali”, che non hanno a che fare niente con le vicende eclatanti che gravitano attorno al trio protagonista della serie.
Vorrei specificare che cercherò di essere più fedele possibile ai romanzi, nel senso che leggerò accuratamente e riporterò in chiave personalizzata tutti i momenti “generali” presenti nei libri. Voglio dire che quando si nominerà “la Sala Grande gremita di studenti”, probabilmente i miei personaggi saranno lì presenti, o che quando si parlerà di “partite di Quidditch” le mie protagoniste si uniranno al resto della scuola per fare il tifo. [...].
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nate Babbane (OLD VERSION)'
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Diversivi
 
L’eco degli avvenimenti di quella notte durò a lungo, nei corridoi e nelle Sale Comuni di Hogwarts.
 
« Hai trovato niente, Colin?» chiese Sara al compagno di Casa, che sfogliava un libro preso quella mattina in biblioteca.
Il ragazzo emerse dalle pagine polverose ed esclamò: « Non ancora!».
Era ammirevole, pensò Sara, quanto non si scoraggiasse mai e rimanesse entusiasta di qualsiasi cosa fino alla fine. Esattamente come suo fratello.
Dennis, in quel momento, era seduto lì con loro davanti al caminetto: stava ricopiando gli appunti di Pozioni sia per sé che per Sara.
Lei e Colin, invece, si erano dedicati a una forsennata ricerca sulla Spada di Grifondoro.
Sara aveva provato a chiedere alla McGranitt, in classe, ma lei le aveva fatto capire che non era il caso di porle certe domande e non avrebbe mai potuto risponderle.
In biblioteca, però, Madama Pince non aveva fatto troppe storie per prestare a Colin Manufatti Magici della Storia; forse perché la menzogna di una ricerca per Storia della Magia era stata efficace, o forse perché anche la bibliotecaria nel suo piccolo voleva mostrare la sua contrarietà al regime di Piton.
« Possibile che non parli della Spada di Grifondoro? Se quello non è un manufatto magico importante …»
« L’ho trovata!»
Sara non aveva fatto a tempo a finire di parlare, che Colin era saltato sulla sedia dall’eccitazione per aver finalmente fatto centro.
Dennis smise di ricopiare gli appunti di Sara e lei posò l’inutile libro sul Medioevo Magico, che aveva preso giusto per dire di aiutare Colin nella ricerca.
« Leggici cosa dice»
Incitò la piccola ragazza, sistemandosi una ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio. Accavallò le gambe sulla poltrona morbida.
Colin scorse con gli occhi le parti che non erano evidentemente funzionali alla loro indagine, poi lesse: « “… si dice che abbia infiniti poteri, la maggior parte dei quali sarebbe sconosciuta. La leggenda vuole che siano stati i Folletti a forgiarla,ma ancora oggi la contesa resta irrisolta e controversa. È narrato che Godric Grifondoro l’abbia nascosta in un luogo sicuro e che soltanto un vero discendente della sua Casata avrebbe potuto trovarla ed impugnarla. Così come il famoso Diadema Perduto di Priscilla Corvonero (vedi paragrafo) accresceva l’intelligenza del suo portatore, è probabile che la Spada di Gordic Grifonforo infondesse più coraggio al guerriero che la sosteneva. SI parla spesso della capacità della lama di fortificarsi da tutto ciò che la colpisce …” wow! Sono certo che volevano usarla per darla a Harry! Che dici, Sara?»
Sara e Dennis avevano ascoltato con ammirazione ogni parola su quella meravigliosa arma ed annuirono simultaneamente.
« Dite che siano in contatto con lui, in qualche modo?»
« Ne dubito. Harry è proprio sparito, sai … però forse aveva lasciato detto che gli serviva quella spada!»
Sara si raggomitolò ancora di più nella morbida poltrona.
« Ma voi due? La Umbridge vi ha più cercati?»
Dennis rispose con un “no” vittorioso, come se l’avesse sconfitta in una duello a mani nude. Evidentemente la vecchia professoressa aveva il suo bel daffare al Ministero per poter tenere d’occhio due ragazzini che avevano una probabilità su mille di essere in contatto con Harry Potter.
« Uh, ascoltate!».
Colin alzò una mano per invocare il silenzio, e chiuse gli occhi.
Sara e Dennis tesero le orecchie.
« Mi sa che qualcuno ha acceso la radio. Dev’essere iniziata la puntata di Radio Potter»
« Andiamo ad ascoltarla?» nel dirlo, Dennis era già scattato in piedi.
« Sara, vieni con noi nel dormitorio! Noi non possiamo entrare nel tuo» le ricordò Colin, tendendo una mano alla ragazza, che ancora era accovacciata sulla poltrona.
« Certo!» rispose lei, prendendo la mano, facendosi condurre di sopra.
 
**
 
Laura, Bianca e Valentina erano accalcate nel bagno del sotterraneo.
Valentina teneva in mano una radiolina piuttosto vecchia, Bianca cambiava la frequenza con la bacchetta e Laura faceva la guardia.
 
« Trovato niente?» incitò Laura alle sue spalle, tenendo fissi gli occhi sul corridoio oltre la porta.
« Ancora no, ma fra poco dovremmo esserci» assicurò Valentina, mentre Bianca continuava a picchiettare la bacchetta sulla radiolina, mormorando parole strane.
« Sembrava più facile quando ce l’ha spiegato Sara …» borbottò, prima di riuscire finalmente a beccare la frequenza giusta : « Oh! Eccola!» esclamò.
Laura si voltò e lanciò un’altra occhiata al corridoio deserto, poi si avvicinò un poco alle due amiche, che tenevano il volume molto basso.
La radio gracchiò:
« … E con l’arrivo di Novembre,cari ascoltatori di Radio Potter, torniamo anche noi, è sempre il vostro River a parlarvi! C’è qualche Mangiamorte sulle nostre tracce, ma siamo abbastanza in gamba da tenerci nascosti per adesso. Ma ciancio alle bande, e mettiamoci subito in moto con le notizie più importanti …».
« Speriamo che non li prendano …. Ho un brutto presentimento» sussurrò Valentina.
« Già, fanno un lavoro rischioso» commentò Bianca: « Però sono fondamentali, cavolo. Quella cosa che ci ha detto Sara, riguardo al nome impronunciabile … non credevo nemmeno che esistesse una magia così!».
« Comunque non mi sarei sognata lo stesso, di chiamare Voi-Sapete-Chi per nome» concluse Laura, prima di far di nuovo silenzio per dare spazio alla voce della radiolina.
« … il numero dei Nati Babbani in clandestinità è impossibile da enumerare. Facciamo un breve elenco dei nomi che ci sono pervenuti di coloro che purtroppo non ce l’hanno fatta a sfuggire ai Mangiamorte …»
Le tre ragazze ascoltarono con angoscia i nomi che venivano snocciolati dal conduttore.
L’elenco finì e loro trassero un sospiro di sollievo.
« Mi sono giunte notizie che qualche giorno fa a Hogwarts un gruppo di ragazzi ha tentato un colpo grosso. Ragazzi, siete stati davvero coraggiosi, ma non fatelo più sotto il naso di Piton o vi ritroverete in guai seri! Voglio dire, non è che sono dimensioni trascurabili, quelle del suddetto naso, quindi avete più probabilità di venire scoperti! In ogni caso, si dice che avessero tentato di rubare la Spada di Grifondoro, conservata nell’ufficio del nostro simpatico Preside. Ancora non sappiamo bene cosa avessero intenzione di farci, però è stato un bell’esempio di sovversione. Bravi ragazzi! Però vedete di non farvi fare del male. Insomma … ben fatto, ma non fatelo più! E adesso commentiamo insieme a un nostro ospite, le ultime mosse politiche di Pius O’Tusoe, il Ministro al servizio di Voi-Sapete-Chi …».
« Hanno detto del furto!» disse Valentina con eccitazione.
« Chissà cosa ci volevano fare … dubito che volessero brandirla contro Piton» fece Laura, che nel frattempo si era di nuovo avvicinata alla porta.
Bianca stava per dire la sua, quando l’amica le fece un gesto veloce agitando le mani: qualcuno veniva in quella direzione.
Valentina per poco non fece cadere la radio, ma riuscì a spengerla e a nasconderla in tasca.
Bianca si avviò verso un lavandino e finse di lavarsi le mani.
Una ragazza del quinto anno, col distintivo da Prefetto, entrò e le guardò con sospetto.
« Cosa state confabulando, voi tre?»
« Stavamo facendo la pipì. Di solito è quello che si fa nei bagni»
Rispose Bianca, acida.
La ragazza col distintivo di Prefetto la guardò dall’alto al basso e così fece più volte con le altre due.
« Infatti, di solito. Badate bene di fare poco le spiritose. Lo sappiamo tutte che voi siete delle sporche traditrici. Vi sta andando bene solo perché siete in Serpeverde e tutti pensano che non ci sia certa feccia, fra di noi. Ma i Prefetti vi tengono d’occhio, sappiatelo bene. Appena farete qualche passo falso non esiteremo a denunciarvi ai Carrow e al professor Piton».
« Si, si, ok …» tagliò corto Valentina, così che tutti gli sguardi si puntassero su di lei: « … Ma non ti scappava la pipì? Cioè … io di solito se vengo al bagno, son lì lì che non so come fare a reggerla; tu invece stai qui a fare un sacco di discorsi …»
 
**
 
Il freddo di novembre aveva raggiunto nella sua pienezza anche il rifugio di Maison Lavande.
I clandestini ricevevano una scorta illimitata di copertoni, visto che non avevano a disposizione nessun camino. I signori Belhome avevano spiegato che non era consigliabile mettercelo per due principali motivi: il fumo sarebbe dovuto defluire da qualche parte e poi un camino era anche un punto di approdo per eventuali nemici.
Gli unici fuocherelli che si potevano accendere erano piccoli e blu; non bruciavano, ma non facevano nemmeno troppo calore. Il panorama del grande stanzone era dunque pieno di fluttuanti fuocherelli.
 
François era sceso a portare dei decotti caldi fumanti ai rifugiati e si era fermato a far compagnia a Dara.
Erano seduti sul suo letto e insieme ad Anton giocavano ad una noiosissima partita di un gioco da tavola.
Dara lanciò il dado e la sua pedina finì su una casella rosa.
« Oh! Ottimo! Vediamo se me la cavo con il settore “moda e  spettacolo” … sennò mi sono anche rotta di questo giochino del cavolo».
Lanciò un’occhiata di sbieco a Dario, seduto molto lontano, che leggeva per i fatti suoi.
Aveva rifiutato la proposta del gioco da tavola, preferendo qualche buona pagina alla socializzazione.
Dall’altro lato della stanza, Gabrielle Delacour sedeva rinvolta nelle sue coperte, triste e silenziosa come sempre, anche se ogni tanto lanciava loro qualche occhiataccia, per il gran rumore che evidentemente facevano.
Cris Vaselly era invece impegnata con il figlio e altri due rifugiati ad accendere fuocherelli blu per tutti.
Anton pescò la carta contenente la domanda da sottoporre a Dara. Lesse:
« Chi ha vinto premio per sorriso più seducente di Settimanale delle Streghe ed è stato insegnante a scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts? … ah, ma che razza di domande sono queste?»
Dara rispose con entusiasmo allo sdegno di Anton: « È Gilderoy Allock!! Mia mamma lo seguiva sempre. Era così affascinante … peccato non averlo incontrato!»
François storse il naso.
« Ha rasgione Anton, comunque. Le domonde del settore fuscia non hanno sonso»
« Beh? Io invece le so! Siete voi che rispondete bene a tutte quelle cavolate sul Quidditch che io, accidenti allo stinco di Merlino, vai a sapere che roba sono!».
Dara segnò con violenza i suoi punti per la risposta corretta e sfidò François a tirare il dado, con un’occhiata fiammeggiante per niente raccomandabile.
La sua pedina finì su una casella verde.
« Ah! Babbanologia! Vediamo come te la cavi! Spero proprio che tu non la sappia, guarda …»
Dara pescò il foglietto plastificato contenente la domanda.
« Nome di una band Babbana di successo con origini Armene! Tié. Rispondi se hai il coraggio».
Dara trafisse François con lo sguardo di sfida più soddisfatto di sempre.
« Ah. Io sa questa!»
« Stai zitto te! Sto parlando con te?!»
Anton si portò una mano alla bocca, scusandosi con un gesto ironico. Le marcate fossette sulle guance tradivano un sorriso.
François era alle strette.
« Sjioco il jolly!»
« Che diavolo è il jolly?!»
« Posso rinunciare a metà dei miei punti e cambiare domonda dello stesso argomonto. Devo sceliere un altro jocatore contro cui garejiare. Quello che risponderà bene si pronderà i miei punti»
« Te lo sei inventato!» Dara,tuffandosi su François per raggiungere l’altra estremità del letto, buttò all’aria la scatola di cartone contenente il foglio con le istruzioni del gioco.
« Ma scerto che no!» replicò il ragazzo, indignato: « e mi pare ovvio che sfiderò te. Anton, per cortesia, lesgici un’altra domonda!».
Dara stava facendo le bizze contro la trovata di François, ma la voce di Anton li sovrastò entrambi.
« Libro Babbano di successo che parla di storia d’amore fra essere umano e vampiro».
Inaspettatamente, Dario, dalla sua lontana postazione, rizzò la testa e guardò verso di loro.
François si mise a pensare ad un possibile titolo per il romanzo Babbano, mentre Dara non riuscì a non far caso alla strana mossa di Dario, che ora si era addirittura alzato e incamminato verso il loro ritrovo.
Lo guardò con molto sospetto.
« Che vuoi, Dario?»
« Nulla …» ridacchiò lui.
« Dario, vuoi le mani nel muso? Cos’hai da sghignazzare?!» Dara se la stava prendendo con lui, mentre Anton continuava a ridere sotto i baffi in silenzio e François ragionava sulla risposta.
« No, è che sto proprio leggendo quel libro che è nella tua domanda … volevo sentire che cavolate tiravi fuori».
« Dimmi subito come si chiama!» ruggì la ragazza cercando con uno scatto felino, di acciuffare il libro dalle mani dell’amico.
« Ah ah ah! Già ti arrendi?»
« Dario certo che sei un bell’amico. Potevi farmi vincere i punti e invece fai il figo … “io ho il libro” … oh, ma chi ti credi di essere? Basta mi sono rotta. François, ti do i miei metà punti» Sbraitò Dara, incrociando braccia e gambe.
Anton non trattenne più il sorriso, mentre François scoppiò in una fragorosa risata. Cercò di abbracciare Dara, che faceva l’offesa come un gattino rissoso.
Nessuno di certo si aspettava di sentir cinguettare una vocina candida alle loro spalle:
« Oh, stai parlando pour caso di Twilight1? Sce l’hai davvero? Quel libro che parla dei vampiri? Mia sorella Fleur lo ha riscevuto per Natale dal papà di suo marito … disce che sia molto di moda fra i Babbani e che sia molto bello …».
Sobbalzando dallo stupore dell’inaspettata presenza di Gabrielle Delacour, tutti si voltarono a guardarla: i grandi occhioni chiari, di solito spenti e bassi, erano accesissimi e quasi commossi. Persino Dara ne rimase stupita.
Dario sbatté le palpebre.
« Beh, si, è molto bello. A me piace. Vuoi leggerlo? Te lo presto volentieri»
Dara tirò una gomitata nelle costole di Dario, per l’eccessiva mielosità della sua risposta dinnanzi alle lunghe ciglia emozionate della ragazzina.
L’ardore che donava vitalità a quegli occhi così graziosi, si sgonfiò leggermente. Un lieve rossore le colorò le guance smorte.
« Ehm … non so lesgere en anglaise …». Gabrielle si afflosciò come un fiore a fine giornata. Parve quasi vergognarsi dello slancio di emozione che l’aveva fatta catapultare laggiù.
« Te lo leggo io!» esclamò Dario, contento.
Dara gli assestò una seconda gomitata, alla quale lui rispose con un pizzicotto su una spalla.
Gabrielle alzò lo sguardo prima che Dara potesse assalire e assassinare Dario.
« Davero? Me lo lesgeresti?» anche la vocina languida e cinguettante contribuiva a renderla tremendamente adorabile.
« Ma certo» confermò Dario, cogliendo al volo l’occasione per togliersi dalla portata di qualsiasi aggressione da parte di Dara.
Accompagnò la malinconica ragazzina nel suo angolo e si sedette con lei.
 
 
 
 
 
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1 credo che sia la collocazione più anacronistica della vita. Perdonatemelo, ma avevo bisogno di inserire un libro da adolescenti abbastanza conosciuto.
Per quanto riguarda la mia personale opinione su Twilight (visto che di certo si sarebbe aperto un dibattito di giorni XD) sappiate che ho apprezzato molto i libri prima che uscissero i film, quando ero un’adolescente – eh, si è stati tutti giovini – .
Purtroppo, il cinema ha reso la serie un fenomeno adatto per le ragazzine isteriche con gli ormoni in tempesta.
Oramai sono schierata dalla parte di quelle che con rimpianto, spolverano i libri sulla mensola e guardano con sdegno e delusione ciò che adesso è diventata questa serie.
Fine XD. Liberi di pensarla diversamente.
Cia’.
Viva gli arcobaleni!
  
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