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Autore: Fujikofran    03/11/2015    1 recensioni
Torna Franca Strangoni e torna la banda di Lupin, ma questa volta ci sarà anche Rebecca Rossellini, personaggio della nuova serie di Lupin III, trasmessa in anteprima mondiale in Italia. Franca viene chiamata a lavorare al Chiostro del Bramante di Roma, per una mostra organizzata proprio da Rebecca. Tra i dipinti ci sarà anche il famoso "L'abbraccio" di Gustav Klimt. Ma Lupin ha già annunciato che lo ruberá. Sarà proprio lui ad aver lanciato una sfida ai sorveglianti del Chiostro e a Zenigata oppure qualcun altro vuole il noto quadro? Suspence a volontà, ma anche amore:quello tra Lupin e Rebecca, Tra Fujiko e Geoemon e, soprattutto, tra Franca e Jigen. Brano da ascoltare durante la lettura: "Nothing's gonna hurt you, baby" dei Cigarettes after Sex
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rebecca Rossellini, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Irruzione in una vita'
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Il giorno successivo, la mostra venne visitata da molte persone e per Franca fu abbastanza stancante lavorare per tante ore quasi senza sosta. I 3000 euro se li stava davvero sudando e, a fine turno, era esausta. Se non fosse stato per la pioggia, che stava iniziando a scendere quando lei era al parcheggio, avrebbe lasciato il suo ombrello nello spogliatoio. Tornò immediatamente indietro per riprenderselo, i suoi colleghi erano andati già tutti via o almeno così lei credeva. Mentre era nello spogliatoio, dove si era trattenuta per controllare che il mascara non le si fosse sbafato, si rese conto di non essere sola: qualcuno stava parlando e le voci sembravano quelle di Salvatore e Paola Natali. Che ci faceva lì quella donna? Il suo compito di trainer si sarebbe dovuto concludere il giorno prima. Franca decise di spegnere la luce nello spogliatoio e di origliare, rimanendo dietro la porta.

-...insomma...ti basta spegnere la luce e far credere a Zenigata che non ci sia più nessuno- diceva la Natali.

-Da dietro, devi entrare da lì, altrimenti diventerà un problema per me. Comunque stasera ti invio lo schema via mail, serve per far funzionare meglio il piano. Dai retta a me!-disse Salvatore.

"Schema"..."Piano"...due parole che insospettirono Franca, che si rese conto che quei due stavano parlando di qualcosa di losco. O si stavano organizzando per sventare il furto oppure per compierlo loro stessi. Purtroppo era riuscita ad ascoltare solo poche frasi e cercò di origliare meglio, ma, non appena udì la porta dello spogliatoio aprirsi decise di nascondersi proprio dietro la stessa che, aprendosi, avrebbe fatto in modo che nessuno la vedesse. Aveva, però, una paura tremenda di essere scoperta:la Natali era entrata, ma, per fortuna, andò in bagno, così Franca riuscì ad uscire e, fortunatamente, a non incrociare Salvatore.

Appena entrata nella sua automobile, chiamò Jigen dicendo che lo avrebbe raggiunto. Guidò fino all'Appia Antica e fortunatamente trovò anche Lupin e Rebecca. Fujiko e Goemon erano andati a cena fuori. 

Rebecca si mostrò felice per la sua visita, Lupin e Jigen stavano apparecchiando la tavola, mentre il maggiordomo, Robson, stava finendo di cucinare.

-Franca, che hai? Mi sembri agitata- domandò Rebecca.

-Dovete aiutarmi, forse ho scoperto chi è coinvolto nel furto-

Appena si sedettero tutti a tavola per cenare, Franca raccontò del dialogo tra Paola Natali e Salvatore. Per rassicurarla, Jigen le prese una mano. 

-Perfetto-disse Lupin-domani sera ci saremo anche noi a impedire il furto, oltre a Zenigata-

-Io sarò lì per proteggerti-affermò Jigen-se starà per accadere qualcosa entreremo in azione. Tu dovrai fare finta di nulla, mi raccomando, anche con Zenigata-

-E se dovesse vedervi? Potrebbe pensare che...-

-Non entreremo nel chiostro- la interruppe Lupin-solo che...sarebbe interessante scoprire per quale motivo e in che modo quei due possano essere coinvolti nel furto-

-Ho paura che possa succederci qualcosa-confessò Franca.

Ma tutti la rassicurarono. Fu convinta da Jigen a rimanere a dormire da lui, dopo aver sfidato Lupin e Rebecca in alcuni giochi di società. Franca si sentiva più tranquilla e si divertiva a giocare, soprattutto grazie alle battute di Lupin. 

La camera di Jigen era molto grande, bella e ordinata, anche se c'erano un paio di camicie buttate su una sedia. Franca si mise a letto, a guardare un telegiornale e, quando Jigen entrò in camera, commentò con lei e in maniera semiseria delle notizie di politica italiana. Poi spense la tv e abbracciò la sua donna, dicendole di non preoccuparsi di nulla.

-E se poi rimanessi ferito? Non voglio che ti succeda nulla, hai già rischiato la vita per me-

-Per te sono disposto a tutto, ma non mi farò di certo ammazzare: da quando ho trovato un motivo valido per vivere, ho troppo a cuore la mia pelle-

-Qual è il tuo motivo valido per vivere? Rubare?-

-No, quello è il motivo per sopravvivere. Vivere è un'altra cosa...Quando rubo sopravvivo, quando sono con te vivo-

Franca arrossì, rimanendo senza parole. Cercò di mascherare una dirompente emozione baciando immediatamente Jigen:assaporare le sue labbra, tenere gli occhi chiusi e sentire le sue carezze su tutto il corpo la tranquillizzavano e, allo stesso tempo, le permettevano di perdere quell'autocontrollo che spesso la opprimeva e che, quando era con quell'uomo, sembrava non esserci mai stato. Lui, la sua oasi verde nel traffico della vita, il barlume di luce in mezzo ai momenti bui, il segreto nascosto in mezzo alla sua limpidezza morale, quella notte sembrava mandarla ancora più in estasi, specie nel momento in cui si trovò lei a condurre un gioco misto tra dolcezza e passione che li condusse al culmine del piacere e li fece, poi, addormentare, sfiniti ma sereni.


Finito il suo turno, Franca fu costretta a rimanere al Chiostro del Bramante, insieme ai suoi colleghi e a Zenigata, sopraggiunto con dei rinforzi, nascosti all'interno del museo. Anche Lupin e la sua banda erano presenti, anche se riuscirono a non farsi notare dagli uomini dell'ispettore. Fujiko e Goemon erano nelle sale, fingendosi turisti che sbagliavano continuamente ad individuare l'uscita giusta. Alice Cruciani era intenta ad indicarla e Franca era nella sala in cui erano esposti i quadri di Klimt. Sembrava tutto sotto controllo. Poco dopo arrivò Salvatore, che le ordinò di uscire dalla stanza.

-E perché?- domandò lei.

-Mi hanno ordinato di fare così...-rispose il corpulento guardiano.

-E Zenigata dov'è andato?-

-Si trova all'uscita di emergenza. C'è un punto in cui Lupin e la sua banda potrebbero passare di lì-

-Ma rimani qui da solo?-

-Sta arrivando Paola Natali. Vuole essere presente per scongiurare il furto-

Franca non replicò alle strane parole di Salvatore ed eseguì i suoi ordini.  Andò a cercare Zenigata, ma quest'ultimo non si trovava. Incrociò due dei suoi uomini, che le dissero che il loro capo si era assentato per un attimo. No, i conti non tornavano. Dove si trovava davvero, l'ispettore? Decise di inviare un messaggio a Lupin circa le stranezze che stavano avvenendo in quel luogo. I ladri potevano essere o i poliziotti o Salvatore. Ma Paola Natali dov'era? Andò via la luce, qualcuno l'aveva staccata. Franca iniziò ad avere paura, ma cercò di farsi forza, brancolando nel buio. Non erano attive nemmeno le luci di emergenza. Sentì un mugugno arrivare dallo spogliatoio. Entrò e, a tentoni, si accorse che un uomo era legato:era Zenigata. Riuscì a slegarlo tempestivamente, la luce tornò e si udì uno sparo provenire dalla sala principale, dove erano esposti i quadri di Klimt. Appena giunti sul posto notarono che "L'abbraccio" era stato rubato e che Salvatore era per terra, ferito gravemente. 

-Salvatore, no!-Franca urlò e poi scoppiò a piangere, ma, senza entrare nel panico più totale, chiamò subito un'ambulanza. Zenigata si avvicinò al guardiano, che respirava a fatica e si aggrappò a lui, cercando di parlare.

-Mi ha sparato Paola Natali, mi ha tradito...è lei la ladra...i suoi agenti, ispettò, pure loro...aiuto...-

-Calmati, stai calmo-

-È anche colpa mia...perdonatemi, ispettò, tengo famiglia, non arrivo più a fine mese, avevo bisogno...-

Furono queste le ultime parole dello sfortunato Salvatore. 
-Ispettore, ma quindi lui...-disse Franca

-Era coinvolto nel furto...ah, eccovi!-

Erano sopraggiunti degli agenti di polizia, ma soprattutto Lupin e la sua banda, che erano riusciti a fermare i ladri. Lupin, Jigen e Goemon sorreggevano il dipinto, Fujiko teneva bloccata Paola Natali e nel frattempo gli altri agenti a avevano già arrestato e caricato i finti poliziotti sulle loro volanti. Zenigata istintivamente abbracciò Franca.

-Stai bene?- le domandò.

Per la prima volta le aveva dato del "tu".

-Si, Ispettore-

-Sei in gamba-

-Non ho fatto proprio niente...il merito va tutto a colui che cerchi da arrestare da una vita e alla sua banda-

-Però hai saputo slegarmi al buio...vuoi mettere?-




Il Chiostro del Bramante sarebbe rimasto chiuso per alcuni giorni e messo a disposizione della mostra in un secondo momento. C'erano delle indagini in corso e nessuno poteva accedervi. Paola Natali aveva confessato di essere stata una pedina nelle mani di un ricco magnate russo, che l'aveva ingaggiata su commissione per far entrare "L'abbraccio" di Klimt nella sua collezione privata  promettendole un ricco compenso. Anche il milionario fu arrestato e sgominata una intera organizzazione dedita al commercio illegale di opere d'arte.


Franca era di nuovo disoccupata, ma solo temporaneamente. Inoltre, Rebecca le aveva promesso di retribuirla con un extra di duemila euro(oltre al compenso previsto), soprattutto per il coraggio che aveva avuto nel mantenere i nervi saldi durante le situazioni più pericolose. Zenigata decise di stipulare una sorta di tregua con la banda di Lupin e per un po' non li avrebbe arrestati. Prese dei giorni di ferie e tornò in Giappone per trascorrere un periodo con sua figlia, dato che non la vedeva da molto tempo.


Franca pensava spesso a Salvatore, che aveva pagato con la vita il desiderio di restituire alla sua famiglia una vita dignitosa. Lui era l'anello più debole di una catena che egli stesso aveva contribuito a spezzare, in punto di morte. La Natali gli aveva sparato perché qualcosa, nei suoi piani, era andato storto. Non era cattivo, Salvatore, non era un delinquente, ma solo una vittima dei tempi che aveva preso una decisione di vita sbagliata. Di tutta questa brutta vicenda, finita bene,  era la nota di dolore e Franca si sentiva in colpa per non averlo potuto aiutare. 

E si parlava di Salvatore anche durante un pranzo in un ristorante sul mare, mentre Lupin, Rebecca, Jigen, Goemon, Fujiko e Franca trascorrevano una tranquilla domenica insieme. Dedicarono a lui un brindisi, per ricordarlo. 

-E ora ci sarà qualcosa che vi stupirà-affermò Lupin, che, seduto vicino a Rebecca, le prese il viso tra le mani e la baciò appassionatamente. Gli altri applaudirono, perfino la gente seduta ai tavoli vicini. -E ora tocca a Jigen e a Franca-aggiunse poi il simpatico ladro. 

Jigen accolse la proposta di Lupin e baciò Franca, che arrossì. Naturalmente poi toccava a Fujiko e Goemon, che, invece, sembrava non essere d'accordo. 

-E daje!- esclamò un giovane al tavolo accanto.

-Bacio! Bacio! Bacio!- dicevano tutti in coro. Si aggiunsero anche dei bambini che correvano intorno a un tavolo. Goemon dovette, perciò, "cedere" all'insistente invito dei presenti.


Al rientro a Roma, Jigen e Franca andarono a casa di quest'ultima, dove avrebbero trascorso la serata. Erano un po' stanchi, ma si sentivano felici per la bella giornata appena trascorsa. 

Jigen tirò poi fuori due buste da lettere, una per lui e un'altra per Franca.

-Me le ha date Fujiko prima- disse lui-Chissà se è quello che sto pensando io-

-Sarà la stessa cosa a cui sto pensando anche io? Però mi sembra strano che...-Franca, aprendo la busta, rimase sorpresa, ma non più di tanto.-Fujiko e Goemon che si sposano tra due mesi... Non credevo che avessero già organizzato tutto-

-Nemmeno io, credevo che scherzassero e invece ci hanno mandato le partecipazioni-

-Sono contenta per loro-

-Senti...ho una buona notizia da darti, sempre se per te è buona...io mi fermerò per un po' qui a Roma-

Per Franca si prospettava un periodo sereno. Forse.




 (C) 2015 by Fujikofran
   
 
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