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Autore: stella13    03/11/2015    18 recensioni
Au Malec!texting
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Alec , alle prese con il suo nuovo telefono , sbaglia numero e conoscerà un eccentrico party planner , che gli farà scoprire cosa significhi vivere la propria vita senza paure e remore.
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Tutti mondani. Malec Clace Sizzy
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XX

 

 

"É la fine. Il genere umano mi ha profondamente deluso. Non è possibile che tutta questa gente abbia un gusto musicale così orrido da venire qui e sentire la nerdino's band."
"Il loro nome è Cacciatori di Ombre e non sono male per la cronaca."
"Le parole di un'innamorata non sono mai veritiere."
"Tu credi sinceramente che qualcuno possa impedire a me, Isabelle Sophia Lightwood, di dire la mia?"
"Piantatela entrambi" sbuffò Alec, leggermente alterato dalla gran massa presente nel locale, gli mancava l'aria e il mal di testa pareva esser tornato di prepotenza, deciso a martellare le pareti del suo cervello "Jace ho visto una testa rossa sbucare dal backstage, seguita da un'altra testa rossa. Sospetto che sia la famiglia Fray, su vai."
"Come vai? Non mi accompagni?" replicò sbalordito il biondo.
"Hai bisogno del babysitter, fratellino?" commentò con ironia Izzy, con l'intento di sfottere il ragazzo, visibilmente sotto pressione o forse era la camicia chiusa fino all'ultimo bottone che provocava la mancanza di ossigeno e un conseguente rossore sulle guance del biondo.
"Alec..." mormorò l'Herondale, decidendo di sfoggiare la sua arma segreta.
"Non osare farmi gli occhioni dolci, è una questione fra te e tua suocera. Io ti terrò d'occhio da qui, ti guarderò le spalle, come sempre" Jace doveva convincere la donna della serietà dei suoi sentimenti per Clary e per quanto Alexander avesse accantonato la cotta per il biondo, visto che la sua testa pareva non dargli pace, proponendogli a ripetizione l'ultima conversazione con Magnus, assistere ad una dichiarazione d'amore del suo fratellastro non faceva parte della lista dei suoi desideri, dove, invece, era segnato il voler ricordare cosa avesse detto al party planner la sera precedente.
"Vado al patibolo. Sappiate che sulla mia lapide voglio che ci sia inciso -qui giace l'uomo più bello che il mondo abbia mai conosciuto- e ovviamente voi produrrete dei santini, così le mie varie fans potranno innalzare un altare in mio nome" la drama queen della famiglia Lightwood era palesemente Jace.
"E poi spargeremo le tue ceneri nel laghetto di Central Park e diventerai la pappa delle anatre" aggiunse Izzy, sogghignando con un luccichio diabolico negli occhi, facendo trasalire Jace.
"Tranquillo, non glielo permetterò" lo rassicurò Alec "ora vai, su" gli diede una leggera spintarella e il biondo voltò le spalle ai due per dirigersi verso le rosse.
"Dovrei andare a salutare Simon secondo te?"
Isabelle insicura su come comportarsi con un ragazzo era uno spettacolo che Alexander non si sarebbe mai immaginato di poter assistere.
"Se ti fa piacere, Iz."
"Non vorrei fare la figura della maleducata" si giustificò la bruna.
"E mamma ci tiene molto che noi rispettiamo le buone maniere" Alec le diede una scusa a cui aggrapparsi e sapeva che la sorella gliene era grata, anche se non glielo avrebbe mai detto.
"Va bene, se insisti Alec, vado e torno. Tu trova un tavolo e togliti quel maglione. Sento caldo al solo guardarti con quel girocollo."
 
 
- Magnus : "Il tuo maglioncino a girocollo limiterebbe il tuo respiro.”
 
- Alec : “Toglimelo"
 
 
E quello cosa era stato? Non era un flashback...vero? Alexander non avrebbe MAI fatto una conversazione del genere con Magnus, anche se conoscendo il soggetto in questione con tendenze promiscue....NO. Non era nella sua indole, lui era il candido della famiglia….lui era PURO!
 
 
- Magnus : “mi staccherei da te, nonostante tu rilasci un gemito di protesta, afferrerei i bordi del maglione e te lo sfilerei dalla testa. Cosa indossi sotto?”
 
- Alec : “niente. Me lo sono tolto anche adesso.”
 
- Magnus : “che bravo il mio fiorellino. Bene, finalmente vedrei i tuoi addominali. Le mie mani accarezzerebbero i tuoi fianchi, esplorerebbero la tua pancia piatta per fermarsi suoi tuoi pettorali. I tuoi capezzoli diventerebbero turgidi sotto i miei palmi. Vorresti che te li toccassi?”
 
- Alec : “sì, ti prego.”
 
Per l'Angelo, lui non era il tipo che pregava per essere virtualmente spogliato, al massimo per prendere una A in Chimica, non gli era mai particolarmente piaciuta come materia...
Alec si riscosse dalle inutili divagazioni sugli atomi per tornare al problema principale : AVEVA AVUTO UNA TELEFONATA A SFONDO SESSUALE CON MAGNUS!
 
"Porca merda."
 
 
 
Isabelle non era nervosa. Non poteva essere nervosa per il semplice fatto che stava andando a salutare Simon. Lei non era mai stata vittima dei tipici complessi femminili che mandavano in paranoia le ragazze ogniqualvolta si trovassero davanti ad un uomo.
Tutti le cadevano ai piedi.
Per Izzy, era sempre stato tutto estremamente facile, quindi perché adesso sentiva il cuore palpitare e le mani tremare?
Era ridicolo, se non addirittura impossibile che un nerd con un cespuglio in testa la potesse ridurre così!
Lanciò una rapida occhiata a Jace che si era appartato in un angolo, forse più silenzioso, a parlare con le due Fray. La madre di Clary aveva stampata sul viso un'aria scettica e guardinga, mentre la figlia muoveva nervosamente le dita, intrecciandole fra di loro.
Dopo sarebbe andata a salvare suo fratello.
Trovò Simon intento a controllare gli spartiti delle cover delle canzoni che avrebbero suonato.
"Spero che tu abbia messo -Irresistible- dei Fall Out Boy in scaletta" sentenziò la Lightwood appoggiandosi al divisorio tra il locale e il backstage.
"È la tua preferita, ovvio che l'ho messa. Sei stata terribilmente pignola alle prove. Non so quante volte l'abbiamo dovuta ripetere prima di ottenere la tua approvazione" commenta con il sorriso sulle labbra il Lewis, ricordandosi i vari cazziatoni di Izzy, che quando si arrabbiava perdeva quella compostezza quasi innaturale che la rendeva una bellissima regina di ghiaccio, per lasciare il posto ad una guerriera, con una vivacità nello sguardo che gli trasmetteva sempre una scarica adrenalinica.
"I Fall Out Boy meritano perfezione" asserì con tono saccente Isabelle, per poi concentrarsi sulla figura del batterista. Il riccioluto si asciugava ogni due per tre le mani sui pantaloni, era tremendamente nervoso e adorabile, NO. La mente di Izzy la rimproverò per tale pensiero. Simon non era adorabile, poteva essere al massimo compassionevole, patetico o ... adorabile.
"Come va, gran rock star?"
Dall'altra parte, il ragazzo rimase sorpreso dall'autocontrollo della Lightwood, lui si sentiva incredibilmente in imbarazzo. Ieri sera aveva friendzonato la donna più bella di tutta New York e lei pareva far finta di niente. Simon poteva persino offendersi, allora, forse, a Isabelle non gli era mai fregato niente di lui...
"Benino, ho paura che mi scivolino le bacchette o che sbagli le pause. E se dessi male l'attacco?"
"Non hai mai sbagliato da quando sono venuta a sentirvi e non sbaglierai nemmeno stasera. C'è Clary e sono sicura che darai il meglio di te per lei."
"Isabelle..." Simon non sapeva nemmeno come replicare e fu eternamente grato al tempismo dei suoi compagni di band!
"IZZY!!!"
"CI SEI MANCATA!"
"CHE BELLO CHE TU SIA VENUTA!"
A Kirk bastava che gli spuntasse la coda e sarebbe sembrato un perfetto cagnolino adorante della sua padrona.
"Non sarei mai potuta mancare!" affermò la ragazza puntando i suoi occhi su Simon, mandandolo in confusione. Prima l'uscita su Clary con totale menefreghismo, ora, invece, Isabelle aveva palesemente fatto intendere al batterista che era lì per lui. Lewis non ci stava capendo più niente.
 
21.32 Meliorn : splendore sono arrivato, dove sei?  
21.32 Isabelle : aspettami al bar, arrivo subito
 
"Scusatemi, ma il mio appuntamento è appena arrivato. Vi saluto e conquistatevi il palco, ragazzi. Buona fortuna" mandando un bacio volante a tutti, Izzy lasciò il backstage per tornare in sala.
"Stasera dobbiamo essere perfetti" ordinò Simon. Voleva che Isabelle prestasse attenzione solo a lui, cioè solo alla band, e non a quel damerino senza cervello che sicuramente era il suo appuntamento.
 
 
 
"Lei sicuramente si chiederà chi io sia e nel momento in cui le svelerò la mia identità mi vorrà uccidere.... Sono io la causa per cui sua figlia è stata tutta la notte fuori. Ieri sera era il compleanno di mio fratello e ho invitato Clary in discoteca con noi, perché volevo presentare alla mia famiglia l'unica ragazza che mi ha fatto battere il cuore."
Jace e il manifestare i propri sentimenti erano due concetti che stonavano se presenti nella stessa frase. Per l'Herondale non era facile esprimere il suo affetto, le incomprensioni con Alec erano un esempio eclatante, ma non poteva lasciarsi sfuggire quella piccoletta dai capelli ramati, sentiva che lei era fatta per lui, come due tessere del puzzle che si incastravano perfettamente. Era solo una sensazione, ma il suo genitore gli aveva sempre ripetuto che l'istinto degli Herondale non sbagliava mai.
"Quindi tu saresti il tatuato con la moto da quattro soldi che mia figlia frequenta" affermò acidamente Jocelyn, incrociando le braccia davanti al petto, osservando con scetticismo l'adolescente davanti a sé.
"Io non sono solo -tatuato-, sono tante altre cose e non credo sinceramente che una Harley Davidson possa essere minimizzata a -moto da quattro soldi-" quella donna aveva sminuito la sua baby, era il diavolo in persona "io sono veramente interessato a sua figlia e farò di tutto per continuare a frequentarla, sempre se Clary voglia perdonarmi. Scusami piccola, dovevo mettermi nei tuoi panni e capire che per te non era facile dire a tua madre di noi. So che do l'impressione di essere un cattivo ragazzo, non dico di essere un angelo, sono un semplice umano che commettere errori e ti chiedo di darmi una seconda possibilità, Clary. Nessuna mi ha mai fatto sentire così vivo, io..."
"Blabla, tante belle parole, ragazzino, ma non bastano."
"Posso cambiare per sua figlia!"
"Ma io non voglio che tu cambi!" finalmente Clary si intromise nella conversazione, facendo un passo verso Jace, ma venne subito bloccata dalla madre.
"Bambina mia, ma si vede che lui non fa per te" insistette la donna, prestando particolare attenzione al collo del biondo, era sicura di intravedere un altro tatuaggio sotto al colletto della camicia.
"Ma come fai ad esserne così certa? Lo conosci?" replicò sprezzante la ragazza.
"No, ma..."
"Ma niente, anche tu hai un tatuaggio, quindi tutto questo astio non lo capisco" aggiunse Clary.
"Sei così giovane, non sai quello che stai facendo" asserì Jocelyn.
"Rieccoci al solito discorso, non ho più cinque anni, ne ho sedici e sono abbastanza matura da prendere decisioni con la mia testa!" insistette l'artista, allontanandosi dalla madre.
"Commetteresti un errore, fidati di tua madre" ribatté la Fray più grande.
"Tu ti potresti fidare di tua figlia per una volta!"
Jace ebbe la sensazione che ormai la discussione non era più incentrata su di lui….
 
 
 
 
“Alec, anche tu qui, che bella coincidenza! Come è andata ieri sera? Hai messo la sciarpa che ti ha regalato il tuo ragazzo?”
“Magnus non è il mio ragazzo!” ribatté Alexander all’affermazione di Julia e la ragazza dai capelli grigi gli rivolse la tipica occhiataccia del –credi davvero che ci caschi?-. Il Lightwood iniziò a pensare che il capo supremo ai piani alti ce l’avesse con lui, prima il ricordo traumatizzante della telefonata con Magnus e adesso l’unica persona esterna ad Izzy che era a conoscenza del suo impiccio con il party planner si era materializzata nello stesso locale dove era venuto anche con Jace, il quale era del tutto all’oscuro della sua omosessualità e Alec desiderava che restasse ignaro della situazione ancora per un po’.
“E mio fratello non sa che mi sento con un maschio, quindi…”
“Quindi dovrò stare zitta, cosa difficile visto che sono logorroica, ma non è colpa mia. Sono una persona estremamente interessante e non posso privare gli altri delle mie incredibili perle di saggezza, in più sono iperattiva da nascita. Genetica” il ragazzo si domandò fra quanto la commessa di Starburcks avrebbe avuto un arresto respiratorio, non aveva preso nemmeno una pausa durante il suo monologo “vabbè, non stai con Magnus, uffi, volevo foto da otp. Che ci fai qui?”
“Sono venuto a sentire la band, sono amici di mia sorella e…” e dove era Izzy quando aveva bisogno di una via di fuga?
“E intanto che stai qui da solo, vieni al nostro tavolo! Ti presento al mio ragazzo e alla mia migliore amica, anche lei fangirl e ovviamente shippa Malec!”
Mentre veniva trascinato dal tornado Julia, Alec ripensò alla conversazione avuta con Magnus sui nomi da ship, per fortuna il party planner si era premunito di spiegargli cosa fosse effettivamente una ship, e non erano barche da crociera.
Alecagnas , per l’Angelo che nome orribile e il moro si sorprese nel constatare che era passata solo una settimana, più o meno, da quel discorso altamente culturale tenuto con Magnus.
7 giorni e quel ragazzo gli era entrato così nel profondo…
“Amore mio, lui è Alec. Alec, lui è l’uomo della mia vita Dylan, è iperattivo quanto me, ci siamo trovati, mentre lei è Rebecca, la mia best friend forevahhhh.”
“Iperattiva pure te?” domandò Alexander alla ragazza mora, che gli indicò il posto accanto a sé, mentre Julia si sedette sulle gambe del fidanzato, veramente carino, per la cronaca, ma non quanto Magnus. Il castano disse qualcosa alla compagna all'orecchio e lei ridacchiò, girandosi verso di lui per dargli un bacio sulla guancia. Avevano un atteggiamento così spontaneo ed intimo..Alec si chiese se lui sarebbe mai stato in grado di fare altrettanto, ma molto probabilmente no, avrebbe attirato troppi sguardi e Alexander preferiva restare nell'ombra. Però se fosse uscito con Magnus, il party planner avrebbe sicuramente attirato l'attenzione di tutti...
DOVEVA SMETTERE DI FAR FINIRE OGNI PENSIERO SU MAGNUS!
“Nah, bastano loro due, non sono facili da gestire. Hai presenti i bambini di due anni che dopo aver imparato a camminare vogliono esplorare il mondo intero? Ecco, loro sono quei bambini di due anni e io la mamma. E chiamami Becks, odio Rebecca.”
Lei gli stava decisamente simpatica, soprattutto appariva più pacata rispetto alla coppietta che aveva incominciato a fare gli origami con i tovaglioli.
“Alexander, ma preferisco nettamente Alec.”
E adesso come si portava avanti una conversazione con degli sconosciuti?
Con Magnus era stato naturale… l’aveva fatto di nuovo! NON DOVEVA PENSARE A MAGNUS, PERCHE’ SE PENSAVA A MAGNUS, ALLORA GLI RITORNAVA ALLA MENTE IL LORO SESSO TELEFONICO E LUI NON ERA PSICOLOGICAMENTE PRONTO A TUTTO QUESTO!
“E per gli amici intimi fiorellino” lo stuzzicò Julia, facendolo arrossire.
“Julia!” la riprese Alec.
“Sìsì, sto zitta, lui è otp, honey” specificò la commessa alla sua amica.
“Ci ero arrivata, honey. Si fomenta quando entra in contatto con coppie slash, perdonala” mormorò Rebecca.
“Quanto sei sassy stasera, dovremmo festeggiare invece!” sentenziò Dylan, sbattendo i pugni sul tavolo.
“Che si festeggia?” chiese curioso il Lightwood.
“Becky..”
“Odio essere chiamata Becky, Julia.”
“Becky ha vinto un master al Jeffersonian Institute a Washington per scienze forense e parte la settimana prossima.”
“Siamo molto fieri di lei” asserì Dylan, rivolgendo un sorriso di sincero affetto all’amica.
“Ma tanto non me ne vado da New York, ve l’ho già detto!” replicò esasperata la mora.
“Per via di Tom? Seriamente? Non ti si fila, honey, è da due anni che ti diciamo che è un idiota, ma no! Tu insisti, gli hai detto che ti piaceva e lui -sono concentrato sulla stesura del mio libro-, libro di cui non abbiamo visto una riga. Studiate insieme i casi irrisolti che ti danno all’università solo perché lui cerca inspirazione e nemmeno la tecnica di provarci spudoratamente con lui ha funzionato. Lo mette in imbarazzo. Honey, vai via da qui , ovviamente venendomi a trovare tutti i weekend, e trovatene uno intelligente almeno la metà di te!”
“Io voglio leggere il suo libro, mi ha promesso che la prima copia sarà per la sottoscritta! Io so che lui ci tiene a me, io aspetto” asserisce con calma Rebecca.
“Due anni, cara amica mia, sono un lungo periodo di tempo e poi guardalo, sta tutte le sere qui a servire ai tavoli, la mattina ha i corsi di Lettere, quando pensi abbia il tempo di scrivere? Esatto, non ce l’ha.”
“Lui merita la pena di aspettare.”
Anche per Magnus, lui valeva la pena di aspettare, ma se Ragnor o Raphael, o qualcun altro dei suoi amici gli stesse facendo in questo momento lo stesso discorso che Julia e Dylan stavano intavolando con Rebecca? E se Magnus desse loro retta? Effettivamente Alexander si ricordava cosa era successo la notte precedente e come un vigliacco stava scappando.
“Lui ti fa delle carinerie e tu ci caschi, ogni singola volta stai di merda, noi ti consoliamo, ma non ci permetti di menarlo.  Io sono stanca di vederti stare male!” si infervorò Julia.
“Non credo che ad Alec interessi così tanto la mia vita sentimentale…” commentò Rebecca.
“In realtà sì” sussurrò Alexander, non rendendosi conto di averlo detto veramente ad alta voce.
Rebecca e questo fantomatico Tom erano la versione ribaltata della sua situazione con Magnus.
Il promettente scrittore pareva illudere la studentessa di scienze forense con frasi dolci, come alla fin fine anche lui faceva con Magnus, ma non concludeva niente, e come Bane, lei sembrava non essersi stancata di aspettare una mossa significativa da parte dell’altro.
“Visto? Bravo amico, mi sei piaciuto” affermò Dylan, allungandogli la mano per battere il cinque e Alec rispose riluttante, ma era così che si faceva tra adolescenti, giusto? Si stava relazionando con qualcuno che non fosse della sua famiglia o Magnus, era strano, piacevolmente strano.
“E dimmi Alec cosa ti affascina della mia storia da eterna non corrisposta?” asserì ironicamente Rebecca con una punta di acidità, incrociando le braccia al petto, tipico comportamento di auto difesa.
“Non volevo essere indelicato, vorrei solo capire cosa ti spinge ad aspettarlo. Sei una bella ragazza, intelligente, con dei magnifici occhi verdi” più scuri rispetto a quelli di Magnus, che invece erano talmente chiari da sfiorare il giallo “con un futuro assicurato e sei pronta a rinunciare al tuo sogno per lui, che non ti dà alcuna certezza. Perché?”
La schiettezza era il marchio di fabbrica della  famiglia Lightwood.
Alec guardò Rebecca aspettandosi che gli rivelasse la soluzione a tutti i suoi problemi. Pendeva da quelle labbra piene prive di rossetto, che vennero morsicchiate dal nervosismo dalla proprietaria.
“Il crimine mi affascina, ho sempre voluto far carriera in qualcosa che mi mettesse nella posizione di essere sul campo, di mandare dentro i cattivi, ma ho le giunture deboli e i criminali mi scapperebbero sotto le mani ogni volta. Il mio posto è in laboratorio, ad analizzare proiettili, combinazioni esplosive, tentare attraverso le polveri dei tessuti di dare un nome ai posti frequentati dalle vittime poco prima di essere uccise. Voglio far giustizia e vivevo solo per questo obbiettivo. Diventare la migliore. Stavo perdendo il quadro generale della vita. Ho sempre sintetizzato i rapporti con gli altri come normali convenzioni sociali, eccetto con questi due, che di normale hanno ben poco. Le piccole analisi che facevano effettuare a noi studenti mi esaltavano, non vedevo più il lato umano di quel lavoro, fino a che un giovane scrittore non si presentò alla lezione di Investigazione scientifica, si era palesemente imbucato e trovò vuoto solo il posto affianco al mio. Fu l’unico che chiese della vita della ipotetica vittima, noi studenti eravamo interessati al tipo di arma utilizzata, lui mi ricordò il perché avevo iniziato quella facoltà. Mi fece risentire viva. Era vero, non portava nessuna maschera da persona vissuta che quelli del mio settore indossano tutte le mattine. Vede la vita con occhi che trovano qualcosa di nuovo ogni giorno, qualcosa che vale la pena essere raccontato. Credi che io possa lasciarmi sfuggire una persona del genere? Ho bisogno di vederlo e quando mi chiama per indagare insieme, fare un sopraluogo o solo sentirlo lamentarsi dell’incompetenza di certi suoi compagni mi rende felice. Non so se tu mi possa capire, Alec.”
Invece Alexander comprendeva benissimo. Magnus era arrivato all’improvviso e si era portato via l’alone di solitudine che lo circondava, lo aveva fatto ridere, aveva imparato ad usare le emoticon solo per non sembrare un inetto ai suoi occhi. Il tempo volava quando si scrivevano e lui si era rifugiato di nuovo nella sua paura di non essere abbastanza, ma a Magnus piaceva così com’era e a lui piaceva Magnus così com’era, con una sfrenata passione per i glitter e i colori fluo. E se al party planner fosse fatta un’ottima offerta di lavoro? Perché dovrebbe restare a New York? Non di sicuro per un adolescente impaurito.
Come poteva quel Tom stare tranquillo? Non aveva paura che gli portassero via Rebecca?
Alec non poteva convivere con questo timore.
Doveva scrivere a Magnus.
“Sei stata illuminante, Becks.”
 
21.28 Magnus sta scrivendo.
 
Oh! Il suo Bane stava digitando.
 
21.28 Magnus : Fiorellino, prima di tutto spero che ti sia tornata la memoria,
secondo devo dirti una cosa. Per correttezza più che altro.
La stronza della mia ex è tornata a New York, domani pomeriggio
prendiamo un caffè a Starbucks, quello a Central Park,
e ho accettato solo perché voglio la piena proprietà
della mia casuccia. Ho fatto la cazzata di comprarla con lei.
Firmerò il contratto di compravendita e poi le verserò
il caffè caldo in faccia.  
Mi è sembrato giusto avvertirti, perché ci stiamo frequentando, io ti considero
già il mio ragazzo praticamente, questo per ricordarti che sei mio e
niente, buon concerto!
Ci sentiamo prestissimo, guanciotte dolci.
 
 
“Alec, tutto bene?”
“Julia, tu domani hai per caso il turno di pomeriggio?”



 

Non è stata un’allucinazione, ho veramente pubblicato dopo più di due mesi. Sono viva e vegeta, sommersa di studio, con tendenze masochiste, visto che sto veramente andando in palestra, riesco a prendere un attimo di respiro solo la sera, ma la maggior parte del tempo libero lo passo tentando di mantenere i contatti con i miei amici, persone molto impegnate, peggio di Obama.
Ho scritto il capitolo nemmeno io so quando, nelle pause, prima di prendere un caffè, 10 minuti prima di andare a letto e i miei Malec sono rivissuti.
Alec si è ricordato della hot call,  andando ovviamente in paranoia, ma una giovane sfigata in amore, qualsiasi riferimento alla situazione sentimentale dell’autrice è del tutto casuale,  gli apre gli occhi e stava per scrivere a Magnus, gente! Ma è stato anticipato da Bane stesso che lo avvisava del caffè con l’ex il giorno dopo, sappiate che la gelosia psicopatica di Alec sta per approdare anche in questa fan fiction.
I SIZZY! Sono la mia seconda otp della saga e mi emoziona sempre scrivere di loro!
I Clace, beh, non mi fanno impazzire, ma non immagino nessun altro per Clary e viceversa.
Quei due sono fatti per stare insieme. PUNTO.
Jocelyn non la reggo e lascia stare i Clace.
Ho inserito lievissimi riferimenti a due serie tv, chissà se li scoprirete :P
 
Adesso passiamo alla parte più seria della mia nota d’autrice.
Le mie scuse:
-per una mia ennesima mancanza
-per il ritardo
-per non aver risposto alle recensioni, ma sappiate che le ho lette tutte, anche quelle dell’avviso, che nel momento in cui pubblicherò il capitolo, verrà eliminato.
Non mi merito assolutamente niente da voi, sono pronta ad essere sommersa da critiche, effettivamente non scrivevo da tanto e sono certa di aver commesso errori.
Ma sappiate che mi siete davvero mancate e spero di esservi mancata anche io un pochino.
Ringrazio chiunque sia arrivato fin qui, chi mi ha sostenuto in questo periodo di blocco e chi sprecherà 5 minuti del suo tempo a lasciarmi la sua opinione del capitolo.
 
Spero a presto,
basetti



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Larry in corso 10 punti in meno a Grifondoro

 

  
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