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Autore: Manu_Green8    04/11/2015    1 recensioni
Lauren poteva contare soltanto su una persona nella sua vita: Louis Tomlinson, suo vicino di casa e migliore amico da ormai tanti anni. E la svolta nella vita del neo cantante, porterà di conseguenza un cambiamento in quella della ragazza.
Il trasferimento, la conoscenza della band, il passato alle spalle.
Ma Lauren riuscirà a gestire il tutto? Con il nuovo lavoro accanto al migliore amico, un irlandese biondo e un nuovo mondo da esplorare, riuscirà ad avere una vita "normale"?
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Niall/OC; Larry Stylinson
E dopo una lunga riflessione, ho deciso di far venire a galla ancora una volta la mia ossessione per i One Direction con una fan fiction (rimandando altri lavori in programma).
Partirò dall'inizio, tenendo conto (per lo sfondo) di fatti realmente accaduti (tappe del tour, interviste e roba varia), ma tutto il resto è pura fantasia. L'unico personaggio che mi appartiene (ovviamente!) è quello originale.
Buona lettura!
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gennaio 2013
Il nuovo anno era giunto in fretta. E con esso erano arrivate anche buone notizie.
“Sì! Sì! Sì, sì, sì!” Louis stava saltando sul posto eccitato e non appena vide Lauren entrare in salotto le andò incontro, senza curarsi di Ed e Niall al seguito.
“Sì, Sì, Len. Sì!” aveva un ampio sorriso sul viso. L’afferrò per le braccia e subito entrambi si ritrovarono a saltellare sul posto.
“Sì, sì, sì!” iniziò a dire anche Lauren, ridacchiando.
Gli altri due li guardarono stupiti, fermi sulla soglia del salotto, mentre arrivarono le risatine degli altri tre componenti della band.
“Oddio, è incredibile!” continuò Louis.
“Sì, Boo è davvero incredibile! Ma cosa, Lou? Per cosa stiamo saltando?” chiese Lauren a voce più alta, facendo ridere gli altri.
Louis si fermò di colpo. “Taylor. Non sarà più la ragazza di Harry! È finita” disse e anche sul viso di Lauren si formò un sorriso luminoso.
“Oddio, è grandioso” disse, gettando le braccia al collo del maggiore.
“Già” confermò il ragazzo, ricambiando l’abbraccio.
“Possiamo organizzare il coming out?” chiese Lauren tristemente ironica, allontanandosi da Louis.
L’altro sbuffò. “No. Tu sarai condannata con me a vita. Altro che venire. Possiamo solo farlo in altro modo”.
“Oh mio dio. Non l’hai detto davvero” disse Lauren inorridita, portandosi le mani alle orecchie.
“Sì, l’ha detto davvero” disse Ed sorpassandoli e andando verso una sedia posta dietro al divano, seguito dall’irlandese.
“Che schifo. Adesso cancella queste immagini dalla mia testa, Louis!” continuò la ragazza, mentre il maggiore rideva e andava a prendere posto sul divano accanto ad Harry.
E così fece anche Lauren, portando a termine la sistemazione dei presenti: Harry e Louis sul divano, Liam e Zayn seduti al tavolo, Niall e Lauren sul secondo divano con Ed sulla sedia dietro di loro.
Quest’ultimo tirò fuori dalla tasca carta e penna e disse: “Allora, mi aiutate a scrivere questa canzone? Lauren, confido in te”.
La ragazza ridacchiò. “Una canzone su Harry e Louis. Mmmh, beh… non è difficile. Basta dire che sono ripugnanti”.
Niall rise mentre Louis la sbeffeggiò: “Ah ah. Divertente, Len”.
Zayn a quel punto prese la parola. “Scrivi dei tatuaggi correlati ed ecco fatto”.
“Sì, certo Zee. E poi mette esplicitante i loro nomi a che ci siamo” disse Liam, voltandosi a guardare il moro, che sollevò le spalle noncurante.
“No, non voglio essere la causa di nessun coming out, grazie” disse Ed con un sorriso sul volto.
“Però la canzone su di noi la vuoi scrivere” disse Harry roteando gli occhi.
“Va bene, passiamo alle cose serie” affermò a quel punto Lauren, mettendo una gamba sotto il sedere e mettendosi in modo che avesse di fronte Niall e di lato potesse guardare Ed.
La ragazza si soffermò per un secondo in più sul profilo del biondo, che come richiamato si voltò verso di lei e le fece un sorriso.
“Grazie, Lauren” disse Ed, attirando di nuovo la sua attenzione.
“Sì, beh… potresti iniziare dalla loro amicizia” disse la ragazza, allungando il braccio lungo il bracciolo e iniziando a toccare la nuca di Niall, giocando involontariamente con i suoi capelli.
“E poi basta osservarli, Ed” continuò facendo segno verso i due ragazzi con la mano, che adesso stavano chiacchierando tra di loro. In pochi secondi li avevano esclusi tutti.
Intanto Zayn aveva preso a disegnare qualcosa, attirando l’attenzione di Liam. E poi c’era Niall, che si stava quasi addormentando sotto i movimenti della mano di Lauren. Amava quando giocava con i suoi capelli: lo rilassava tantissimo.
Ci mancava davvero poco e avrebbe fatto le fusa.
Altro che guardare Harry e Louis. Ed era proprio attratto dai due che aveva davanti. Continuava a spostare lo sguardo dalla ragazza e la sua mano, al biondo. Lanciò uno sguardo che pensava essere significativo alla ragazza, ma Lauren sembrò non curarsene.
“Sì, hai ragione” disse Ed, rinunciando e iniziando a scribacchiare sul foglio. Lauren si sporse in avanti per guardare, smettendo però di toccare i capelli del biondo, che mugolò insoddisfatto da quella rottura del contatto.
Quel verso però, attirò l’attenzione di Zayn e Liam, che si voltarono verso il divano incriminato.
Harry e Louis invece continuavano ad amoreggiare sul divano, sorridersi e guardare cose sul cellulare. Quei due erano davvero incredibili.
Ovviamente Ed prese in mano la situazione, cercando di sdrammatizzare. Colpì Niall sulla testa, arrotolando il foglio che aveva in mano. “Non mi deconcentrare, Horan” disse e il biondo si portò le mani in faccia.
“Hai sonno, Niall?” chiese Liam divertito.
“Qualcosa del genere” rispose il biondo tra le dita.
Lauren ridacchiò, voltandosi verso i due ragazzi al tavolo e incontrò lo sguardo di Zayn, che li stava scrutando con i suoi occhi scuri. Lauren si sentì quasi arrossire e prima che potesse realmente farlo si alzò in piedi e disse: “Qualcuno vuole da bere?”.
“Io. Mi fai il thé, Len?” disse subito Louis e lei rimase quasi a bocca aperta.
“Anche per me, Lauren. Grazie” concordò Harry, con un sorrisino.
“Allora ci sentite voi due” disse lei, scuotendo la testa. “Altri?”.
“Vengo anche io. Ti aiuto” disse Niall, alzandosi in piedi.
“Ok. Thé per tutti?”.
I ragazzi annuirono e i due entrarono in cucina. Lauren accese il bollitore e si voltò verso Niall.
“Che cavolo era quello?” chiese, ridacchiando.
Niall avvampò. “Scusami, ma… era così rilassante!” si giustificò.
“Scemo”.
“E poi ieri sera non mi hai mica fatto dormire. E adesso mi stavi facendo addormentare” continuò andandole accanto e aprendo lo sportello per prendere le tazze.
“Ah, quindi è colpa mia?” chiese Lauren, con un sorriso divertito.
“Sì”.
Lauren ridacchiò e gli diede un colpo con l’anca, facendo ridere anche Niall.
“Ragazzi” la voce di Zayn li fece sobbalzare dallo spavento, tanto che a Niall stava per cadere la tazza dalle mani e chissà come, era riuscito a prenderla al volo, mentre Lauren si era voltata di colpo con una mano sul petto.
“Dio, Zayn. Che spavento” disse la ragazza, chiedendosi istantaneamente quanto avesse sentito.
Il moro sorrise divertito. “Scusate, non volevo spaventarvi”.
Anche il biondo si voltò verso Zayn che continuò: “Volevo solo prendere dell’acqua”.
“Oh, sì. Fai pure” disse Niall, tornando a prendere le tazze.
Lauren si scambiò uno sguardo con il moro, sorridendogli. Anche Zayn ricambiò e senza dire una parola, prese una bottiglia d’acqua dal frigo e uscì dalla stanza.
“Cacchio” disse Lauren, con un sospiro.
“Facciamo questo thé, sì?” fu l’unica cosa che il biondo disse. Bisognava solo sperare che Zayn non avesse sentito quello che si erano detti pochi secondi prima che entrasse.
 
 
Lauren stava per mettersi le scarpe da ginnastica quando il suo campanello suonò. Non aspettava visite e fino a qualche minuto prima stava messaggiando con Niall. O le aveva fatto una sorpresa o non era lui. Ma allora chi era?
Quando aprì la porta si trovò davanti un Liam in tuta con il viso triste e corrucciato.
“Ehi, Liam” lo salutò la ragazza, facendolo entrare.
“Ciao, Laurie. Ti disturbo?” chiese il ragazzo castano, guardandosi intorno ed evitando il suo sguardo.
Lauren non riusciva a capire che cosa avesse. Liam sembrava davvero strano. Sembrava quasi scosso. Si sedette sul divano, mentre lei lo guardava seduta sul tavolino lì vicino.
“Certo che no, Li. Cos’è successo? Stai bene?”.
“Io…” la guardò negli occhi per un istante, poi li riabbassò e sospirò. “Io e Danielle ci siamo lasciati” sussurrò, ma Lauren riuscì lo stesso a sentire. Vide il viso di Liam così abbattuto che le spezzò il cuore.
Lui si passò una mano tra i capelli rasati e tirò su con il naso.
“Oh, tesoro” disse Lauren, alzandosi e sistemandosi accanto a lui su divano. “Vieni qui” e lo attirò a sé. Liam accettò volentieri l’abbraccio e affondò tra le braccia della ragazza.
Sentiva perfettamente come Liam stesse cercando di trattenersi dal non piangere. I suoi occhi erano già rossi per lo sforzo di farlo.
“Babe, posso sapere il perché? Vuoi parlarmene?” gli chiese dolcemente, accarezzandogli la testa.
“Io… non lo so. Non funziona più. Litigavamo spesso per cose stupide e non lo so. Lei mi ha detto basta” e a quel punto non riuscì a trattenersi e iniziò a piangere.
“Ssh, Li. Non piangere” cercò di farlo calmare, ma prima che potesse farlo, Liam si staccò da lei.
“Mi dispiace” disse, asciugandosi gli occhi.
“Non esserlo”.
Liam sorrise tristemente. “Ne ho già parlato con Zayn, probabilmente adesso lo sapranno anche gli altri, e… e…”.
E cosa? Lauren sentì l’ansia crescere. Cosa voleva fare, Liam? I suoi pensieri erano tutti drasticamente negativi.
“E niente. Mi ha aiutato. Insomma, mi ha detto di lasciar perdere, che era solo una ragazza. Sai, le solite cose da: ne troverai un’altra che ti merita e apprezzi di più. Mi ero calmato, però… insomma, è Danielle” sospirò il ragazzo.
“Zayn ha ragione, Li. Era importante per te, ma puoi trovarne un’altra e renderla ancora più importante”.
Liam tirò su con il naso. “Sì, lo so. Avete ragione”.
Lauren poggiò una mano dietro al collo di Liam, accarezzandolo dolcemente.
“Sono qui per un motivo, Laurie. Non volevo solo scaricarti tutto addosso, scusa” ridacchiò.
“Figurati, babe. La mia porta è sempre aperta. Cosa posso fare per te?” gli chiese.
“Sai, pensavo che correre mi avrebbe fatto sentire meglio, ma da solo… insomma, potrebbe essere distruttivo. Vorresti venire a correre con me?” le chiese, con quegl’occhi da cucciolo ferito.
Lauren sorrise: “Certamente, Li”.
Liam sorrise: “Grazie, Lauren. Ho chiesto a te, perché gli altri ragazzi non sarebbero mai venuti. Sai come sono fatti”.
Lauren ridacchiò: “Sì. Dei piccoli scansafatiche”.
Liam ridacchiò insieme a lei, d’accordo, mentre Lauren disse: “Sei già pronto?”.
Il ragazzo annuì: “Devo solo togliermi questa pantaloni della tuta”.
Lauren sorrise: “Bene. Sai, anche io stavo per andare a correre. Quindi sono pronta, possiamo andare”.
Liam annuì e si alzò in piedi, seguito dalla ragazza. “Posso solo usare il bagno?”.
“Ovviamente, Li. Fai pure” e la ragazza sorrise, guardando Liam che andava verso la porta.
 
Quando furono all’esterno misero a punto il percorso da fare e poi iniziarono la loro corsa.
Entrambi erano allenati e riuscivano perfettamente ad andare allo stesso ritmo.
“Li, fino a laggiù. Chi arriva primo, sì?”.
Liam fece un debole sorriso e annuì. “Al tre” disse.
Lauren contò ed entrambi si ritrovarono a correre veloce, spintonandosi a vicenda e ridacchiando.
“Ho vinto” urlò Lauren saltellando sul posto mentre Liam rideva.
“Non è vero. Sono arrivato per primo”.
“No no” negò prontamente la mora.
Liam continuò a ridacchiare e sollevò le mani in segno di resa: “Neanche un pareggio?”.
“Assolutamente no” rispose facendo un ampio sorriso.
“Sei testarda proprio come Louis”.
“Sì, hai ragione” ridacchiò la ragazza, seguita da Liam.
Lauren era davvero contenta di essere riuscita a distrarlo per un po’ e a farlo almeno ridere.
E proprio mentre guardava Liam, delle parole spuntarono nella sua testa. Sarebbero state perfettamente dentro ad una canzone. Magari con il motivetto che Niall stava strimpellando con la chitarra qualche giorno prima.
“Aspetta” disse improvvisamente, facendosi guardare da un Liam incuriosito.
“Che cosa?” chiese lui e Lauren si tastò le tasche. E subito dopo tirò fuori un foglio stropicciato e una piccola matita.
Adesso sì che Liam era confuso. “Lauren, ma che…?”.
“Voltati. Fammi da tavolino. Prima che perda le parole” disse lei, toccando il braccio del ragazzo. Liam obbedì in silenzio e lei lo sospinse leggermente in avanti, poggiandosi sulla sua schiena per poter scrivere.
“Che stai facendo?” chiese Liam, allungando il collo per vedere meglio.
“Potrei farci una canzone” rispose lei mentre scribacchiava frettolosamente.
“Non ci credo” borbottò il ragazzo con un sorriso divertito sul viso.
E poi le voci: “Ma quello è Liam”.
Il ragazzo si raddrizzò di colpo, facendo fare una linea indecente sul foglio a Lauren e facendola imprecare sottovoce. Liam si guardò intorno e vide il gruppo di ragazze dall’altro lato della strada.
“Oh no” disse. “Lauren?”.
La ragazza aveva già capito, riposto il foglio in tasca e sorriso a Liam. “A chi arriva fin laggiù, sì?”.
Liam la guardò negli occhi e annuì mentre Lauren disse: “Seminiamole”.
E poi ripresero la corsa, uscirono dal parco in cui si trovarono e presero vicoli che li avvicinavano sempre di più all’appartamento della ragazza.
Lauren si fermò quando fu sicura di non essere più seguita e iniziò a ridere. Entrambi adesso avevano il fiatone e Liam si era piegato in avanti con le mani sulle ginocchia, ridacchiando anche lui.
Sollevò lo sguardo su Lauren. “Quelle fan mi odieranno adesso”.
“Non lo faranno, vedrai. E comunque, non importa. Devono capire che anche voi avete una vita e che il tempo per se stessi è importante per chiunque”.
Liam si raddrizzò e annuì. “Torniamo?” chiese e la ragazza fu d’accordo.
“Andiamo” disse, sorridendo dolcemente a Liam, che non poté fare a meno di ricambiare.
 
 
‘Dove sei?’. Lauren rilesse di nuovo il messaggio e si stranì. Nessuna faccina, nessun saluto. Era già tanto che avesse messo la punteggiatura.
‘Ciao anche a te, babe. Sono a casa. Perché?’ rispose anche se con trenta minuti di ritardo. La ragazza, infatti aveva appena salutato Liam e stava per andare a fare la doccia. Beh, anche il fatto che in quei trenta minuti Niall non ottenendo risposta non avesse provato a chiamare o a mandare altri messaggi la incuriosiva.
‘Aprimi’.
Come cavolo faceva ed essere sempre così fulmineo? Era incredibile.
Andò ad aprire la porta e Niall entrò in casa senza dire una parola, dopo averla guardata per un attimo dalla testa ai piedi, davanti la soglia.
“Ehi. Niente saluto di benvenuto?” chiese lei, mentre chiudeva la porta.
“Puzzi ancora”.
“Cosa?” chiese Lauren.
“Sei andata a correre, no?”.
Lauren aprì la bocca stupita. Perché tutto quel garbo? Andiamo, si era mangiato un limone?
“Niall? Che ti prende?”.
“Non mi prende niente” disse, sedendosi sul divano e dandole le spalle.
Lauren lasciò perdere il fatto che l’avesse quasi ferita e andò dietro di lui, mettendo le mani sulle sue spalle e massaggiando delicatamente.
“Dimmi, babe. Qual è il problema?”.
“Nessuno”.
Lei sospirò. “Non provarci. Sai che lo so”.
“Che hai fatto oggi?”.
“Sono andata a correre”.
“Da sola?” disse, voltandosi verso di lei e incrociando i loro sguardi.
“Con Liam. Ma che…? Oh”.
“Oh, cosa?”.
“Oh, tu sei geloso” disse lei, staccandosi dal ragazzo.
“No” disse Niall secco, voltandosi per la seconda volta.
“Andiamo, Niall. Dobbiamo trattare di nuovo con la gelosia?” chiese lei, roteando gli occhi.
“Non è questione di essere geloso, Lauren. Lo so che è solo Liam, ma…” si interruppe.
“Ma cosa, Ni?” lo incitò, incrociando le braccia al petto.
Il ragazzo sospirò. “Perché non l’hai chiesto a me di venire con te? Perché devi sempre andare in giro con gente che non sia il tuo ragazzo?” chiese esasperato, alzandosi in piedi.
La ragazza scosse la testa. “Niall, noi passiamo un sacco di tempo insieme”.
“Sì, ma non come vorrei” disse brusco.
“Niall! Tu… tu lo sai… lo sai che…” balbettò Lauren, con gli occhi spalancati.
Lui sospirò: “Ok, sì… ok, lo so. Ma i fan e le telecamere riprendono sempre te e Louis e… e adesso cosa? Anche con Liam?”.
Lauren scosse la testa. Era davvero incredibile.
“E’ stato Liam a chiedermi di andare a correre con lui” vide il viso di Niall corrucciarsi. “Perché Danielle lo ha lasciato, Niall. Voleva solo compagnia e sapeva che voi non sareste andati volentieri a correre”.
Il viso di Niall si distese per lo stupore. “Cosa? Danielle lo ha lasciato?”.
Lauren annuì. “Perché non ce l’ha detto?”chiese lui.
“Ne ha parlato con Zayn. E pensava che lui ve l’avrebbe detto. Comunque aveva intenzione di dirlo anche a voi”.
“Oh. E come stava?”.
“Non bene, Niall. Era a pezzi, povero piccolo. E penso che gli abbia fatto bene correre”.
Niall annuì: “Mi dispiace”.
Lauren si avvicinò a lui. “Per cosa? Per Liam o per essere stato di nuovo inutilmente geloso?”.
“Per entrambi” rispose, abbassando lo sguardo.
“In questo caso ti perdono” fece lei, sollevando il mento del ragazzo per incrociare i loro occhi.
“Lauren, è difficile così”.
“Lo so, babe”.
Niall sospirò: “Sono geloso di chiunque ti stia vicino. E non posso farci nulla. Andiamo, nessuno sa che sei realmente impegnata. Sei mia e non posso dirlo a nessuno. Non voglio che ti portino via da me”.
Lei gli accarezzò la guancia: “Non succederà, ok? Io sono tua. Devi solo non essere geloso e fidarti di me”.
“Io mi fido di te” disse lui, chiudendo gli occhi al contatto con le carezze di lei.
“Bene” sussurrò lei, spingendosi in avanti per baciarlo, ma si staccò quasi istantaneamente.
“Ehi” si lamentò Niall, volendo di più.
“Devo andare a lavarmi. Hai detto che puzzo no?” disse lei, alzando gli occhi al cielo.
Niall ridacchiò: “Scusa” disse.
“Scemo” lo derise lei. “Vuoi unirti a me? Sono ancora in tempo per riempire la vasca”.
Il volto di Niall si illuminò. “Davvero?” le chiese eccitato.
Lauren ridacchiò: “Davvero”.
Niall sorrise e intrecciò le dita con quelle della ragazza. “Bene, il nostro bagno ci aspetta” disse, facendola ridere e trascinandola fino in bagno.


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Il Take Me Home Tour si stava avvicinando sempre di più. Mancavano solo tre settimane e poi i ragazzi sarebbero tornati sul palco. E proprio per questo motivo erano alquanto esaltati. Si sentivano carichi e pronti a ricominciare.
“Niall, che fai?” chiese Lauren quel pomeriggio, entrando in salotto e vedendo Niall seduto al tavolo, piegato in avanti con il busto e con una penna tra le mani.
Il ragazzo non sembrò sentirla e lei si avvicinò ancora di più. “Ehi! Ma quello è il mio diario delle canzoni!” disse, togliendoglielo da davanti e facendogli alzare di colpo la testa.
“Ehi! Ma stavo leggendo!” protestò il biondo.
“Con quale permesso?”.
“Con il mio”.
Lauren rise: “Non era sufficiente”.
Niall non ci fece quasi caso e subito chiese serio: “Quando le hai scritte?”.
La ragazza lo guardò confusa: “Quali canzoni?”.
“Non canzoni. Frasi”.
Lauren lo guardò confusa e Niall si alzò in piedi, prendendole di nuovo il diario in pelle. Lauren a quel punto non fece alcuna opposizione e osservò attentamente come le dita di Niall sfogliassero le pagine.
“Queste frasi”.
Lauren si sporse per guardare e leggere.
 
I know how it goes from wrong and right.
 
We can make it till the end
Nothing can come between you and I.
 
“Mmh, penso di averle scritte la settimana scorsa”.
Niall la guardò per un attimo e poi chiese: “Volevi farci una canzone?”.
 “Non lo so. Sai, sono solo quelle frasi che ti spuntano in testa così, senza un motivo particolare e non sai se potresti usarle o meno. Le appunti, ma a volte restano lì” spiegò lei, come se fosse una cosa assolutamente normale.
“Usiamole”.
“Cosa?” chiese lei, alquanto confusa.
“Trasformiamo queste frasi in una canzone. Noi due. Solo io e te. Non l’abbiamo ancora fatto dopotutto”.
“Niall” fece lei, ma lui non le permise di continuare.
“Ti prego” disse supplichevole “sarebbe importante per me”.
Lauren gli tolse il diario dalle mani e poggiò le braccia intorno al suo collo.
“Può sempre tornare utile” continuò Niall.
“Vuoi creare una canzone su noi due?” chiese, mentre il biondo poggiava le mani sui suoi fianchi.
Lui annuì soltanto e Lauren rimase in silenzio per qualche secondo.
“Va bene. Scriviamola”.
Niall fece un ampio sorriso. “Davvero?” non poté fare a meno di chiedere.
“Davvero” ripeté lei, dandogli un bacio a fior di labbra.
“Grazie, babe” disse lui, prima di tornare a baciarla.
 

Febbraio 2013
Lauren sobbalzò al suono continuo del campanello. Una suonata del genere sapeva perfettamente a chi appartenesse. “Louis!” urlò una volta aperta la porta di casa, mentre il ragazzo continuava a tenere il dito sul campanello, guardandola negli occhi.
“La vuoi piantare?” disse, schiaffeggiando il braccio del ragazzo, che ridacchiò.
“Devi accompagnarmi in un posto” fece il ragazzo, senza salutarla ed entrando nell’appartamento.
“Non voglio neanche sapere dove”.
Louis rise: “E fai bene”.
Lauren a quel punto fremette. “No! Faccio bene? Adesso dimmi dove dobbiamo andare!”.
Louis si sedette sul divano, sollevando la manica della maglia e iniziando a grattarsi il braccio.
“Hai le pulci? Devo portarti dal veterinario?” chiese lei, gettandosi accanto all’amico sul divano.
“Ah ah. Divertente” disse continuando a guardare il braccio.
“Lou?” chiese a quel punto la ragazza, cercando una risposta.
“Oh, sì. Giusto”. Il ragazzo infilò una mano nella sua tasca alla ricerca di qualcosa. Tirò fuori un foglietto ripiegato e lo aprì.
“Guarda qui” disse, aprendolo e porgendolo all’amica.
“Che cos’è?”.
“Un disegno”.
“Sì, lo vedo, ma… questa sarebbe la farfalla che Harry ha sul petto?” chiese lei, incrociando lo sguardo del più grande.
“Già” disse con un sorriso compiaciuto.
“Oh, Louis” si lamentò lei. “Volete farlo di nuovo! Un altro tatuaggio di coppia!”.
Louis si mise a ridere, mentre lei capì improvvisamente quel tic al braccio: continuava a toccarsi i tatuaggi.
“Ti piace?” le chiese, mordendosi il labbro.
“Sembrate dei motociclisti impazziti. Con tutti questi tatuaggi” commentò, roteando gli occhi.
“E’ solo l’inizio, Len” ribatté Louis in modo insolente.
Lei alzò gli occhi al cielo. “Sì, mi piace. È una scritta significativa. E ovviamente vuoi farla sul petto?”.
“Certo. Proprio qui” indicò il suo petto orizzontalmente.
“Harry che ne pensa?”.
Louis sorrise: “E’ stato proprio lui a farsi fare questo disegno dal nostro tatuatore”.
Lauren ridacchiò. “Siete incredibili. Vuoi farlo adesso?”.
Louis annuì. “Mi accompagni?”.
“Certo. Fammi solo mettere le scarpe”.
 
 

La festa prima del tour era ormai diventata un’abitudine. Quell’anno era ancora più grande del solito. L’avevano organizzata in un locale pieno di gente e i musicisti dei ragazzi avrebbero anche intrattenuti senza le voci.
Era proprio per quello che il giorno prima erano andati a dare un’occhiata, guardando quanto l’acustica di quel luogo fosse buona.
E ovviamente anche Lauren si unì al gruppo, tanto perché quel pomeriggio non aveva proprio nulla da fare. Anzi, era alquanto su di giri, senza un motivo preciso e la cosa faceva sorridere involontariamente sia Louis che Niall.
Non appena Lauren vide la batteria già posizionata in un angolo, completamente vuota e con la bacchette lì accanto, si ci fiondò con un sorriso a trentadue denti sulle labbra. Niall la guardò da lontano, accanto a Zayn: erano comunque abbastanza vicini da potersi sentire anche da quella distanza.
Liam, Louis ed Harry, invece erano spariti con gli altri, per parlare con gli organizzatori e il proprietario del locale.
Niall, così come Zayn, continuava ad osservare la ragazza che si era seduta sullo sgabello e guardava ammirata lo strumento davanti a sé, fino a quando qualcuno la fece distrarre.
“Ehi, dolcezza. Hai occupato la mia postazione”.
“Ehi, Josh!” lo salutò lei senza alzarsi da lì né far spegnere il suo sorriso.
“Ti piace la mia bambina?” chiese il ragazzo, poggiandosi delicatamente sullo strumento.
“Sì, adoro la scritta 1D lì su” disse indicando il tamburo sul davanti.
Josh fece il broncio, mentre Niall ridacchiava da lontano.
“Da vera fangirl…” disse invece Zayn, sedendosi su una sedia poco distante.
“Non te ne intendi, vero? È solo il fascino dello strumento?” chiese il musicista, guardando la ragazza un po’ deluso.
A quel punto anche Zayn si mise a ridere, ma i due ragazzi sembravano non fare caso ai loro due spettatori.
“Sai, io sono più da pianoforte” rispose Lauren con un mezzo sorriso.
“Oh, capisco. Beh, è già qualcosa”.
“Sì, sai. Per un compositore è importante saper suonare qualcosa”.
“A proposito, sei davvero brava come compositrice. Mi piacciono molto le tue canzoni” la elogiò il ragazzo sorridendole dolcemente.
Niall portò d’istinto le mani sotto le ascelle, cercando di trattenersi dal fare qualsiasi cosa. “Sta fermo” si disse mentalmente, ricacciando indietro la gelosia.
“Grazie” rispose Lauren per poi afferrare le bacchette.
Josh la guardò facendosi improvvisamente nervoso. “Che fai con quelle?” le chiese, mettendosi di nuovo in posizione eretta. Era sempre stato un ragazzo geloso della sua attrezzatura, del suo strumento, del suo tesoro.
Lauren ridacchiò e si voltò verso Niall e Zayn. Il ragazzo biondo la fissava con un sorriso divertito, mentre il moro scuoteva la testa, alternando sorsi di una bibita che aveva preso chissà dove.
Lauren continuò a tenere lo sguardo su Niall e poi gli fece l’occhiolino, tanto che lui scoppiò a ridere e Josh li guardò allibito.
“Ma cos…?” chiese, confuso.
La ragazza a quel punto si voltò di nuovo verso il batterista e disse: “Voglio fare una cosa”.
“Cosa?”.
La ragazza diede un colpo con la bacchetta su un piatto facendolo sobbalzare. “Lauren, per favore. È delicata” disse, cercando di proteggere il suo strumento.
La mora lo ignorò e iniziò a contare qualcosa con fare pensoso. “Mmh, sì… vediamo… se non ricordo male”.
“Lauren” cercò di richiamarla Josh, ma fu Zayn a parlare: “Josh, amico. Non ti conviene”.
“Ma…” balbettò, cercando di capire il senso di quella frase.
“Lasciale fare”. Niall fece appena in tempo a dirlo, che Lauren iniziò a suonare. Le note della canzone riempirono l’ambiente e Josh voltò la testa per l’ennesima volta. E poi accadde qualcosa che stupì tutti: Lauren aveva iniziato a cantare, facendo finalmente capire quale fosse la canzone: America Idiot, dei Green Day.
La ragazza suonò gran parte della canzone, mentre gli occhi di tutti lì dentro erano puntati su di lei. Niall scrutava attentamente ogni suo gesto. Era la prima volta che le vedeva suonare la batteria, l’altro strumento che era in grado di utilizzare. E andava veramente bene.
Anche Louis in breve tempo si avvicinò, sentendo la voce della sua migliore amica. La guardò con gli occhi spalancati: che le avevano fatto? Sembrava che il suo timore di mostrare al mondo la sua voce e le sue capacità fosse sparita. E forse era solo l’allontanamento da Doncaster. Forse era la loro città natale che la bloccava. Si chiese se adesso, in quel contesto, avrebbe accettato di partecipare ad X-Factor o di esibirsi su un palco. Beh, forse quello era ancora un po’ troppo.
Quando la ragazza finì il primo a parlare fu Josh: “Woooah. Ma cosa? Tu sai suonarla e… oh mio dio!”.
Lauren lo guardò con un mezzo sorriso: “Beh, me la cavicchio. E poi lo sai anche tu: i Green Day sono abbastanza semplici da fare con la batteria”.
A quel punto la risata di Niall riempì l’aria, ma nessuno se ne curò.
“Mrs modestia” commentò Louis divertito, sollevando gli occhi al cielo e tornando da Liam ed Harry.
“Beh, sì. Ma l’hai fatta perfetta. Oh mio dio, vuoi sposarmi?” chiese eccitato.
Lauren rise: “Che cosa?”.
“Sarei il marito perfetto. Davvero sposami” continuò Josh, guardandola estasiata.
Lauren poteva percepire la gelosia di Niall da quella distanza. Si voltò un attimo a guardarlo e vide quanto fosse teso e li guardasse con le sopracciglia aggrottate.
“Sono già impegnata, Josh. Mi dispiace” rispose Lauren, senza staccare gli occhi dal biondo.
Al suono di quelle parole il viso di Niall si distese e un sorriso spuntò sulle sue labbra.
“Se stai parlando di Louis, non sei affatto convincente, Lauren” disse Josh, ridacchiando.
La ragazza tornò a guardarlo e sorrise divertita. “Mi spiace, Josh. Sono ancora giovane per sposarmi”.
“Va bene, va bene. Allora ti andrebbe di andare a bere qualcosa insieme?”.
La ragazza ridacchiò: “Sì certo”.
Niall si trattenne appena in tempo dall’urlare un “Sì, Certo?!”. Ma ovviamente Lauren lo stupì di nuovo.
Si voltò verso di loro e disse: “Ragazzi, noi andiamo a prendere una birra. Chi vuole venire?”.
E Niall rispose immediatamente: “Birra? Io ci sto, ovviamente”.
Lauren gli sorrise e poi Zayn disse: “Sì, anche io. Qui mi annoio. E gli altri ci metteranno del tempo. Quindi, perché no?”.
Niall vide l’espressione un po’ delusa di Josh e non poté che esserne soddisfatto. Anche se era una cosa piuttosto cattiva. E così, l’uscita a due divenne un’uscita tra amici, seduti in un pub a ridere e scherzare e ovviamente alla fine Lauren e Niall stettero appiccicati e Zayn si ritrovò a chiacchierare con il suo batterista.
 
 

“Lauren!”.
La ragazza sobbalzò, chiudendo di colpo il suo diario delle canzoni.
“Dio, Louis. Mi farai venire un infarto uno di questi giorni” disse lei, voltando la testa verso l’amico che era appena entrato in cucina.
Louis sorrise divertito e appoggiò i gomiti al tavolo, incrociando lo sguardo della ragazza e mettendo su un broncio adorabile. “Io mi annoio” disse, piegando la testa di lato.
Lauren lo guardò e sorrise. D’istinto portò una mano ai capelli del più grande, accarezzandoglieli.
“Avete smesso di giocare?”.
Louis scosse la testa. “Loro stanno continuando, ma a me non va più. Non c’è gusto a giocare con loro” si lamentò.
Lauren rise. “Sei proprio cattivo, Boo. Non sono così male i ragazzi”.
Louis scrollò le spalle. “Vieni di là con me. C’è un divano libero”.
Lauren lo guardò incuriosita. “E gli altri dove sono seduti?”.
Il più grande ridacchiò. “Beh, ci sarà un divano libero”.
E Lauren scoppiò a ridere. “Sassy Lou colpisce ancora”.
Louis scosse la testa. “Come cavolo hai fatto a diventare così fangirl in questi anni, Len?”.
La ragazza si alzò in piedi. “Sai, è una lunga storia. Mi sono innamorata di una stupida band. E uno di quei cantanti è il mio stupido migliore amico”.
Il maggiore rifece il broncio. “Ehi! Io non sono stupido. Anzi, sono piuttosto intelligente”.
Lauren ridacchiò. “Andiamo di là, intelliggentone” disse soltanto e Louis la seguì in salotto.
Niall e Liam erano seduti su uno dei due divani con i joystick in mano e furono proprio le prede di Louis. Beh, sull’altro divano erano seduti Zayn ed Harry. La scelta era alquanto ovvia.
Si gettò praticamente sui due e Niall fece appena in tempo a mettere pausa, fermando il gioco.
“Louis!” protestò Liam, cercando di toglierselo di dosso.
“Avete invaso il mio divano! Toglietevi subitooo!” disse con un vocione ridicolo, che fece scoppiare Lauren a ridere. Sia Liam che Niall la fulminarono con lo sguardo, ma lei non disse nulla. “E’ casa miaaa. Toglieteviii!” continuò con quel vocione.
Liam sbuffò. “Che bel modo di trattare gli ospiti” borbottò, sedendosi per terra e appoggiando comunque la schiena al divano. Anche Niall sbuffò e fece come l’amico. Louis sorrise soddisfatto e si voltò verso Lauren. “Si accomodi, madame” le disse, dando dei colpetti sul divano. Lauren ridacchiò e si andò a sedere lì, giusto all’altezza di Niall, che aveva ripreso a giocare. Louis aveva iniziato a dare consigli ad Harry e ad inveire contro il televisore, mentre Lauren passò una mano tra i capelli del biondo, scombinandoglieli.
“Ehi” protestò Niall e Louis si voltò a guardarli. “Brava, Len. Distrai l’irlandese. Solo così il mio Hazza potrà vincere”.
“Grazie, Lou” disse Harry, facendo un finto broncio.
Louis ridacchiò, ma subito dopo sbuffò e si voltò a guardare Lauren.
“Ok, lasciamoli perdere. Vieni qui, ho bisogno di coccole”.
“Ehi, Niall! Dovevi fermarlo tu lì. Bene, adesso stiamo perdendo” protestò Liam.
“Scusa, Li. Mi sono solo distratto e poi è solo un pareggio. Non stiamo perdendo”.
Lauren guardò il biondo, dopo essersi distesa accanto a Louis. Si era distratto. Le veniva da ridere: quel ragazzo era di un geloso incredibile.
“Il pareggio non è una vittoria. Quindi stiamo perdendo”.
Niall sbuffò e Lauren ridacchiò, ma subito dopo Louis attirò la sua attenzione.
“Oh dio” disse.
La ragazza si voltò: “Cosa, Boo?”.
Louis la guardò e sorrise. “Questo devi assolutamente vederlo. Guarda cosa ha trovato mia mamma”.
E dopo quelle parole anche Harry venne attratto lì e mise il gioco in pausa, mentre gli altri protestavano.
“State zitti voi. Lou, che cosa ha trovato tua mamma?” chiese, avvicinandosi al ragazzo.
“Un video” rispose il maggiore, mettendosi seduto.
“Che video?” chiese Lauren tesa, mettendosi il più vicina possibile al fianco del ragazzo, mentre tutti accerchiavano il maggiore.
“Aspettate. Haz, prendi il computer. Da lì si vedrà meglio”.
Harry non protestò neanche e si alzò per recuperare ciò che Louis gli aveva chiesto.
Così, pochi minuti dopo tutti e sei stavano guardando la schermata del portatile in silenzio. E Louis premette play.
“Funziona?” Johanna chiese davanti una telecamera.
“Sì, certo che funziona, Jay. Sto riprendendo” rispose la voce di un uomo: il padre di Louis.
“Oddio, riprendi i bambini allora. Sbrigati”.
E poi la telecamera si mosse e l’inquadratura cambiò. Adesso erano apparsi due bambini di appena sei e sette anni che prestavano attenzione ai giocattoli disposti sul tavolino. Anzi, il bambino dei capelli castani e gli occhi profondamente azzurri stava usando quei giocattoli, mentre una bambina dai capelli più scuri e lunghi fino alle spalle lo osservava in silenzio, senza toccare nulla. Sul suo collo, appena sotto i capelli si intravedeva una benda bianca.
I ragazzi avevano già visto delle foto di Louis da bambino e anche quella volta lo riconobbero subito. Lo stesso non valeva per la bambina con gli occhi spaventati.
“Oh mio dio. Siete voi? Ma che dolci!” il primo che aveva rotto il silenzio era stato Harry e Louis sorrise. “Già” rispose passando un braccio sulle spalle di Lauren che dal canto suo era rimata in silenzio a fissare lo schermo, con sguardo abbattuto. Niall le lanciò uno sguardo veloce, notando come Lauren si era lasciata stringere da Louis, affondando sempre di più sul suo fianco.
“Louis, baby. Perché non giochi con Lauren?” chiese a quel punto Jay.
Il piccolo Louis sollevò lo sguardo, incrociando gli occhi della mamma. “Non vuole giocare con me, mamma. Dice che non può”.
Si vide subito lo sguardo accigliato della donna. “Te l’ha detto?” chiese, come se avesse capito male.
Louis annuì energicamente e Jay non gli disse altro, guardando invece la bambina. “Lauren tesoro, sai che puoi giocare con Louis, vero?”.
La piccola Lauren spalancò gli occhi, senza guardare nessuno e in breve tempo gli si erano riempiti di lacrime.
“Oh no” borbottò Jay, restando ferma lì. “Lauren, amore. Va tutto bene” le disse, senza avvicinarsi.
“Perché non si avvicina?” chiese Liam a bassa voce e Lauren sospirò.
Louis la strinse a sé e rispose: “Sai, in quel periodo Len non parlava con nessuno. Sussurrava soltanto le cose al mio orecchio. E quando si metteva a piangere nessun adulto doveva avvicinarsi o impazziva”.
Lauren si guardava le mani nervosamente, ma nessuno fece alcun momento. Niall guardò la ragazza e il senso di protezione diventava sempre più forte, ma sapeva che Louis era lì apposta per quello.
E poi lacrime silenziose scesero sul volto della bambina che restava immobile, guardando il pavimento.
Fu proprio allora che il piccolo Louis prese la parola. “Len, va tutto bene. Non piangere” le disse davvero dolcemente, ma la bambina sembrava non ascoltare.
“Vuoi il mio giocattolo? Guarda come è bello. Tieni” continuò, porgendole un trenino e cercando di calmarla, invano.
“Questo non ti piace? Ne vuoi un altro?” le chiese e la bambina scosse la testa, guardando Louis negli occhi.
“Vuoi guardare i cartoni?” chiese ancora, mentre le lacrime continuavano ad andare a ruota libera sul viso di Lauren, che scosse la testa una seconda volta.
“Allora… allora… lo vuoi un abbraccio, Lauren?” chiese il piccolo, allargando le braccia.
La bambina lo guardò un attimo, poi si morse il labbro e annuì.
Louis subito sorrise e si avvicinò alla sua amica, cingendole con le braccia in un dolce abbraccio.
“Fa piano, Louis. Lauren ha ancora la bua” gli disse Jay al figlio, con voce tremante per la commozione.
“Sì, mamma”.
Lauren dal canto suo fece lo stesso, portando le braccia intorno al corpo di Louis e ricambiando l’abbraccio. E le sue lacrime si arrestarono.
Prima che la telecamera si spegnesse, si sentì il tirar su con il naso di Johanna, mentre Louis si era sporto per dare un dolce bacio sulla guancia di Lauren.
“Oh mio dio” dissero quasi in coro i ragazzi, con dei sorrisi dolci sul viso. E in quel momento Lauren tirò su con il naso, sporgendosi verso Louis.
Il maggiore ridacchiò e la circondò con le braccia. “Oh, tesoro” iniziò a dire. “Vuoi un abbraccio anche adesso?” le chiese.
“Sta zitto, idiota” borbottò lei affondando il viso nel suo collo e cercando di smettere di piangere per ciò che aveva visto.
Louis rise, mentre Liam disse: “E’ stata la cosa più dolce che io abbia mai visto”.
“Fare a Tommo, aggiungerei” disse Niall, guardando i due con un piccolo sorriso sulle labbra. Sapeva che Lauren stava piangendo per la commozione.
“Concordo” ridacchiò Zayn, mentre Harry si era gettato teatralmente sul pavimento. “Oddio! Mi sono letteralmente sciolto”.
E tutti scoppiarono a ridere. La stessa Lauren si era staccata appena da Louis e si era asciugata gli occhi con le mani.
“Ero un piccolo principe anche allora” si pavoneggiò Louis e Lauren scosse la testa per poi stampargli un bacio in guancia.
Louis sapeva che quello era il suo ti voglio bene, non detto a parole davanti agli altri ragazzi.
“Anch’io, Len” rispose, accarezzandole i capelli e ricevendo un sorriso dolce e genuino dalla sua migliore amica.





Angolo dell'autrice: Taadaaaaaa. Ce l'ho finalmente fatta. Mi dispiace per l'attesa. Confido in un vostro commento :3
All the love
-M

 
  
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