Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: TheGirlOfTheSand    05/11/2015    1 recensioni
Suna è una grande metropoli: all'avanguardia, fiorente ed economicamente stabile. Si è ripresa subito dopo una guerra che l'aveva quasi distrutta, tutta tranne un piccolo quartiere di periferia: Konoha. Il Quartiere è un luogo buio, povero e ricco di criminalità. E' qui che vive Sakura, con Naruto, Sasuke, Ino..e molti altri ragazzi,che come loro sono cresciuti troppo in fretta e in modo sbagliato. A Konoha ognuno ha la sua storia da raccontare, ma c'è qualcosa che accomuna tutto e tutti: un profondo senso di abbattimento e un'incolmabile mancanza di speranza.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La vecchia sveglia suonava ormai fastidiosa da tre minuti e, rabbrividendo leggermente per il freddo fuori dalle coperte, si mise a gambe incrociate sul letto con gli occhi semichiusi, per poi lasciarsi cadere di faccia sul cuscino, imprecando leggermente. 
Naruto si alzò infine dal letto, andando poi in bagno e guardandosi allo specchio:
i grandi occhi blu ancora assonnati cominciavano ad aprirsi, i capelli biondo grano erano un intrigato cespuglio e le leggere cicatrici bianche sulle guance erano sempre lì; aveva anche un po' di occhiaie, ma non che gli importasse più di tanto.
Si sciacquò la faccia con l'acqua fredda, per poi scendere in cucina a fare colazione.
Non trovò nessuno ad aspettarlo seduto al tavolo, segno che Jiraya doveva essere già uscito. 
I suoi genitori erano morti in guerra e, prima di venire uccisi, l'avevano affidato a lui chiedendogli di proteggerlo.
Non che Jiraya fosse una persona troppo affidabile, anzi, i suoi gusti riguardo ai libri che leggeva (e scriveva) erano piuttosto discutibili, e aveva anche una certa fissazione per il genere femminile; ma l'aveva comunque cresciuto al meglio, per quanto fosse possibile in quel posto, accogliendolo in casa sua come se fosse un figlio.
Preso da questi pensieri spostò lo sguardo su una piccola cornice appesa al muro della cucina:
doveva avere più o meno otto anni ed era seduto in spalla a suo padre, alla loro sinistra c'era invece sua madre; dietro di loro si intravedevano un fiumiciattolo dall'acqua limpida e un prato di un verde intenso con dei fiori meravigliosi. Erano andati sul fiume dall'altra parte della città.
Naruto sentì un'improvvisa malinconia, in aggiunta ad un enorme vuoto nel petto. 'Peccato che quel posto non esista più, distrutto dai bombardamenti' pensò stringendo i pugni, 'si. Distrutto, come..la mia famiglia, e molte altre'; sentiva gli occhi bruciare, mentre le lacrime stavano per spuntare ai loro lati. La tristezza però si trasformò poi in rabbia e tirò un pugno contro al muro, facendo tremare leggermente la fotografia.
Restò qualche minuto con la fronte appoggiata al muro, respirando lentamente. Gli capitava spesso di sentire quella rabbia cieca dentro di lui, il problema era che non capiva neanche lui da dove venisse.  
Decidendo che quello non fosse il modo migliore per iniziare la giornata, si allontanò dal muro e fece velocemente colazione, mentre cercava di pensare a quanta voglia avesse quel giorno di andare a scuola. 
Si, nel Quartiere c'era una 'scuola', che partiva dalla prima elementare per terminare in quinta superiore, ma ovviamente non era molto frequentata. I maestri alle superiori (forse anche alle medie), non chiedevano neanche più le giustifiche d'assenza o ritardo, mentre ai genitori non sembrava importare dove andassero i figli tutto il giorno. 
Comunque sia, Naruto decise che quel giorno sarebbe andato, visto che non aveva niente in programma per quel mattino; inoltre al martedì c'era il maestro Kakashi, un tipo strano ma a posto, senza contare poi che l'idea di infastidire Sasuke fino a farlo esasperare lo allettava parecchio.
Così risalì in camera e indossò una felpa arancione e blu, la sua preferita, insieme a dei pantaloni di una tuta neri, ormai rovinati.
Prima di chiudersi la porta di casa alle spalle, guardò per l'ultima volta la foto appesa al muro, sospirando leggermente.
Appena uscì fu subito distratto dal freddo pungente che passava attraverso i vestiti e si annidava nelle ossa; poi, rabbrividendo leggermente, si incamminò lentamente.
Konoha al mattino presto dava un profondo senso di sconforto:
le strade cominciavano lentamente a popolarsi, ma tutte le persone stavano in silenzio e tenevano lo sguardo basso; mancava ancora un'oretta all'apertura dei pochi negozi e si vedeva in giro qualche cane randagio davvero troppo magro.
Aveva pensato molte volte di prendere un cucciolo con sé, in particolare ne vedeva spesso uno piccolino e color nocciola gironzolare per le strade; non sapeva di che razza fosse, ma lo trovava davvero adorabile.
Mentre era perso in questi pensieri, qualcosa, o meglio qualcuno, lo distrasse:
vide da lontano la sagoma di una ragazza. Aveva un corpo sinuoso, i capelli neri e lucidi le arrivavano fino a metà schiena e ondeggiavano con grazia a destra e sinistra mentre la ragazza camminava, con tutta probabilità diretta al suo stesso luogo.
Riconoscendola, sorrise e le si avvicinò aumentando il passo.
***
Hinata camminava diretta verso la scuola, dove si sarebbe poi incontrata con TenTen e gli altri che sarebbero eventualmente venuti.
Perché in effetti non c'era mai molta gente e, la maggior parte delle volte, ognuno sceglieva la classe dove andare in base a quello che gli interessava o che aveva voglia di fare.
Respirava profondamente l'aria fredda di metà ottobre, mentre camminava con spensieratezza guardando il cielo insolitamente terso. 
'Oggi potrei seguire la lezione di scienze con la signora Kurenai, mentre con il maestro Kakashi c'è..'
Ad un tratto però qualcuno le mise un braccio intorno alle spalle facendola sobbalzare per lo spavento, e tirandola leggermente verso sinistra.
Girò la testa di scatto con gli occhi spalancati pieni di terrore, per poi vedere la faccia di Naruto che le sorrideva, divertito.
"Ciao Hinata"
"Naruto!" esclamò stupita, tirando un sospiro di sollievo e arrossendo leggermente.
Era infatti inutile negare che il biondino le fosse sempre piaciuto tanto, fin da quando erano bambini. La sua timidezza però le impediva di rivelargli i suoi sentimenti e comunque di certo a lui non mancava la compagnia: sapeva che fosse andato a letto una volta con Ino e che, forse, c'era stato qualcosa anche con Karin, la stessa ragazza che sembrava essere tremendamente invaghita di Sasuke.
Abbassò lo sguardo, improvvisamente intristita.
"Hei, tutto bene? Non volevo spaventarti!" le disse Naruto, colpito da quell'improvviso cambiamento d'umore.
"Oh no! Tranquillo, stavo solo pensando!" rispose lei, arrossendo nuovamente e usando un tono che sperò essere abbastanza convincente.
Naruto inarcò un sopracciglio, ma non chiese altro.
"Mm, va bene" disse, posandole leggermente una mano sulla schiena per poi sospingerla in avanti, "ma adesso andiamo. Non vorrai fare tardi" concluse sorridendo.
Hinata annuì leggermente perdendosi nei suoi occhi, mentre dei brividi le percorrevano tutto il corpo, forse a causa del freddo o forse per quei contatti che c'erano appena stati tra loro due ma che, in fondo, non significavano assolutamente niente.
Si incamminarono e lei, all'inizio tesa e impacciata, cominciava a rilassarsi, riuscendo a chiacchierare con il biondino.
D'altro canto Naruto non riusciva a smettere di guardarla e non riusciva a spiegarsi perché.
Forse perché la Hyuga aveva davvero un bel viso, i tratti del volto le davano un'aria sofisticata nonostante la giovane età e gli occhi chiarissimi erano allegri e vispi, mentre le labbra erano rosate. Le tonalità chiare del viso contrastavano alla perfezione con il nero dei capelli. Ma la cosa su cui era più concentrato erano le sue forme. Non ci aveva mai fatto caso, probabilmente a causa dei vestiti poco attillati che lei era solita indossare, ma la corvina aveva davvero un corpo da urlo. Sotto il maglione grigio troppo grande per lei si intravedevano le curve dei prosperosi seni, mentre i fianchi erano ben accentuati sotto un paio di jeans scoloriti. Doveva ammettere che non aveva davvero mai fatto tanto caso al Hinata nonostante si conoscessero fin dall'infanzia, forse perché lei non era come le altre ragazze che frequentava di solito.
'Potrei farci un pensierino, anche se con Neji nei paraggi non sará facile' pensò, attraversando il cancello d'ingresso della scuola.
"Naruto, io dovrei incontrarmi con TenTen, per andare poi con lei in cl.."
"Va bene, tranquilla", le rispose gentilmente.
Si avvicinò poi a lei, lasciandole un leggero bacio sulla guancia.
Hinata rimase a bocca aperta. Certo, loro due erano sempre stati buoni amici ma.. salvo qualche occasionale abbraccio, non era mai successo niente. 
Confusa e inevitabilmente imbarazzata, lo guardò girarsi per poi iniziare a camminare verso gli altri.
Dal canto suo Naruto, mentre si allontanava, aveva sulle labbra un sorriso accennato e, forse, leggermente malizioso. 
---
Salve a tutti, sono TheGirlOfTheSand.
Eccomi qui con il terzo capitolo, incentrato completamente sull'inizio della NaruHina.
Come avrete notato ho mantenuto il carattere e i sentimenti di Hinata, così come ho cercato di dare un pochino di spazio alla Volpe a Nove Code di Naruto, come per il demone di Gaara.
Tutto qui, spero solo che sia stato di vostro gradimento. Al prossimo capitolo! 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: TheGirlOfTheSand