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Autore: Antonio Militari    07/11/2015    1 recensioni
Un ragazzo normalissimo, che frequenta una scuola normalissima con amici normalissimi, tranne per il fatto che lui, a differenza degli altri, sa usare "quella cosa". Tutto procede quindi al meglio, almeno fino a che non compare un altro ragazzo, che sembra conoscere bene "quella cosa". Inizia così il percorso di Alex per migliorare il proprio potere, al fine di sconfiggere una minaccia mortale... o almeno così sembra.
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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1

Dopo qualche minuto in cui si sforzò sinceramente di rimanere seduto sulla sedia, senza muoversi, Alex non resistette più. “Che danno posso fare in uno studio?” disse ad alta voce, per darsi coraggio, ed iniziò a girare per la stanza, curiosando in giro. Guardando ansiosamente verso la porta aprì i cassetti della scrivania, sfogliando i fogli trovati all'interno: c'era qualche documento segreto riguardo il trattamento degli Attivi. Li sfogliò curioso, ma non c'era nulla di interessante: erano solo risultati di laboratorio troppo complicati per lui.
Il secondo cassetto era ancora più noioso, dato che conteneva solo promemoria circa lo spostamento di risorse umane da una sede all'altra. Il terzo ed ultimo, invece, conteneva una rivista del sudoku e un altra rivista, poco adeguata ad un Capitano di un organizzazione privata. Ridendo sotto i baffi la sfogliò rapidamente, ma poi la mise a posto, perché non avrebbe sopportato a lungo certe immagini senza eccitarsi troppo.
Si dedicò alla libreria, dove i libri erano, come a casa di Martin, senza titolo sulla copertina: ne aprì uno, trovandolo stampato da dilettanti: era un romanzo, dal titolo interessante: La Tela di Babele. Ne aprì un altro: La spiga del grano, era una raccolta di racconti. Ma la cosa che lo colpì fu l'autore: Martino Francescano.
La prima cosa che lo colpì fu che Martin avesse scritto così tanti libri, la seconda fu il cognome, perché se uno si chiama Francescano, come un frate, non gli puoi dare per nome Martino.
Ridacchiando rimise i libri al proprio posto, quindi si accorse di un foglietto, lasciato cadere per terra distrattamente. Sopra erano segnate delle lettere, senza senso:
ileiliieieliilfifillieieilieiieliliellleiliiellleiiielllf
iilelilielilieiieliieieilieif


Sembrava un qualche tipo di codice, e Alex era appassionato anche alla crittografia. Fuori la stanza si sentì un rumore di passi, Alex si fiondò sulla sedia, facendo finta di non essersi mai alzato. Istintivamente, aveva messo in tasca il foglietto.

2

Martin entrò nella stanza insieme ad uno degli uomini in giacca e cravatta che aveva visto nel laboratorio. Si portarono tutti e due dietro la scrivania, dove Martin si sedette e l'altro si mise invece di fronte ad una finestra, nel più puro stile di film americano.
Martin si guardò intorno per un momento, quindi aprì il terzo cassetto (Martin non poté fare a meno di sorridere) e tirò fuori il sudoku, iniziando a scarabocchiarci sopra con una matita perfettamente temperata. “Alex, questo alle mie spalle è Fabio, ma puoi chiamarlo anche Roberto”
Roberto? E da dove salta fuori Roberto se si chiama Fabio?
“Credo che abbiate tante cose da dirvi, quindi vi lascio da soli” Alex si ricordò della scena del laboratorio “Sicuro?”
“Sicurissimo” Rimise a posto il sudoku, ma nel farlo, lasciò per caso che Alex vedesse la prima pagina, che era vergata delle stesse lettere senza senso del foglietto che aveva trovato. Questo si faceva interessante.
“Io devo scappare” Ed uscì (troppo) rapidamente dalla stanza.

3

“Piacere, io sono Roberto” Questo tipo, a me, non piace si disse Alex, stringendogli la mano.
“Piacere: Alex”
“Bene Alex, io sono un Passivo della Paradossalità, e sono qui per aiutarti a capire meglio il tuo potere e per usarlo al meglio: ti va di lavorare con me?”
Come se avessi altre possibilità “Va bene”
“Ottimo. Allora: Martin mi ha detto che ti ha già spiegato le basi dei tre poteri, vero?”
“Si, qualcosa del genere”
“Ottimo. Questo ci semplificherà le cose. Allora entriamo nello specifico della Paradossalità attiva. Per iniziare vediamo le caratteristiche di combattimento, dal momento che siamo un organizzazione paramilitare. La paradossalità attiva è, fondamentalmente, un'abilità d'attacco, dal momento che permette di modificare la materia a proprio vantaggio, ma ovviamente ha anche una forte componente di difesa. Per attaccare devi semplicemente fare quello che fai normalmente, solo che pensando a ferire l'avversario: come avrai già notato, inoltre, non puoi modificare direttamente altre persone. Questa è un'abilità passiva che possediamo tutti, e che ci rende direttamente immuni dagli attacchi altrui, ma non indirettamente.
“Normalmente, data la difficoltà di usare il tuo potere rapidamente, si tende a scegliere un tipo di arma offensiva e a dedicarsi solo a quella, per far si che il corpo si abitui ad usare il potere istintivamente, e questo sarà una parte importante nel nostro allenamento. Devi tenere a mente che i Paradossali passivi possono facilmente distruggere le tue modifiche, per questo devono essere semplici, e devono essere qualcosa di cui hai molta famigliarità, per far si che la tua voglia di creare sia più forte della loro voglia di distruggere.
“I Temporali attivi, coloro che usano la Temporalità, non sono una particolare minaccia in combattimento, dato che le loro abilità sono maggiormente ad uso di spia, ma stai comunque attento. I più pericolosi, per il tuo potere, sono i Temporali passivi; normalmente è difficile che un passivo riesca a controllare bene il proprio potere ma, soprattutto negli ultimi tempi, ci sono sempre più casi, come il Capitano Martin, che ci riescono e, statisticamente, è molto più facile che succeda ad un Temporale che ad un Paradossale.
“I Temporali passivi che imparano a controllare il proprio potere sono i più pericolosi, perché spostandosi nella linea temporale possono prevedere le tue mosse, ma ti accorgerai che per loro è molto difficile controllare il potere: contro di loro non pensare alla difesa, perché è inutile, pensa invece ad attacchi rapidi e continui, in modo da forzarli ad usare la Temporalità il più possibile, fino a quando non avranno più forze. Fino a qui mi segui?”
Alex non era sicuro di voler combattere, tuttavia annuì. L'altro continuò
“Per difenderti non è troppo difficile, dal momento che tutti gli altri poteri sono costretti ad attaccarti fisicamente, per te basterà creare barriere fisiche. Diversamente se combatti contro un altro Paradossale attivo, in quel caso dovrai stare più attento: ti insegnerò a modificare ciò che è modificato, cioè a rendere inutile il potere che normalmente utilizzi, ma ci arriveremo con calma. Adesso seguimi”
Ma ad Alex, quel tizio, continuava a non piacere.

4
La palestra era bella spaziosa e accogliente. Non c'era nessun attrezzo, al centro della sala, ma i muri erano pieni di oggetti per migliorare il tono muscolare, l'elasticità dei tendini e quant'altro. Il centro, invece, si presentava come un enorme dojo di sumo.
“Con il tuo potere puoi fare qualsiasi cosa” disse l'altro camminando “senza nessun limite che non sia il potere dell'avversario”
Alex rimase a bocca aperta “Ma stai camminando sulla parete!”
Roberto alzò le spalle “E allora?”
“Ma la legge di gravità!”
Altra scrollata di spalle “Non l'ho mai capita bene, ad essere sincero”
non mi faccio tutte queste domande tornò in mente ad Alex.
“D'accordo, quindi, se io voglio” e sollevò un grosso lanciafiamme, puntandolo contro l'altro, che sorrise, come se spiegasse un'ovvietà ad un bambino
“Il tuo potere è l'inverso del mio: non puoi creare qualcosa che non conosci alla perfezione. Quella cosa che hai in mano non riuscirà mai a sparare. Devi pensare a qualcosa che conosci bene, che sia pericolosa, e rivestirla di qualche potere da supereroe”
Alex chiuse gli occhi, pensando. Qualcosa di pericoloso? Gli tornarono in mente le lezioni di Karate, e il maestro che agitava in aria i Sai, antiche armi giapponesi. Ne era rimasto tanto affascinato da aver fatto intere ricerche sulle tecniche di costruzione e d'utilizzo. E quale potere si sarebbe sposato meglio con quell'arma? Pensò ai supereroi dei fumetti che usavano i Sai... C'era Elektra, che usava.... Elektra? Ma certo, l'elettricità! Era uno degli argomenti che più lo appassionavano a scuola, ne era abbastanza informato.
Alex mosse le mani, ancora con gli occhi chiusi, sentì gli tsuba contro il pollice, e il tirapugni premuto contro l'avambraccio, con un movimento leggero invertì l'impugnatura, e sulla pelle avvertì il freddo della lama appuntita.
Aprì gli occhi e si mise in posizione di attacco, mentre dalla punta dei due Sai si sprigionò qualche scintilla, minacciosa “Bene, ottimo lavoro, adesso devi imparare a concentrarti sulla loro esistenza” Disse Roberto, che nel frattempo aveva iniziato a camminare sul soffitto “Perché combattere a mani nude non ti aiuterà”
Ed effettivamente Alex, in una posizione marzialmente impeccabile, stringeva convulsamente solo l'aria.
 

Angolo dell'autore: Ecco il nuovo capitolo. Adesso inizierà una nuova parte del racconto, incentrata sugli allenamenti di Alex e sulla sua nuova vita. Vi sta piacendo? Fatemelo sapere con una recensione. Oggi devo ringraziare in maniera particolare MaggiePaper, che ha recensito i primi due capitoli della storia... è l'ha anche messa tra le storie seguite! Grazie! Un grazie anche ai lettori silenziosi che hanno avuto la pazienza e il coraggio di sopportarmi fino a qua. Grazie a tutti.
   
 
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