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Autore: Danilibre    09/11/2015    1 recensioni
Seguito di " A million Little Pieces "
Dal testo :
" < Stai tranquillo, andrà tutto bene, e poi mica siamo da soli! C'è Gabriel,Balthazar,Sammy e Charlie! > Gli sorrise.
il suo sorriso non era cambiato con gli anni, gli faceva sempre perdere un battito, lo faceva innamorare sempre di più.
< Dai andiamo. > Dean lo spronò e scese dalla macchina.
Castiel lo seguì a ruota e si strinse nel Trech, Dean lo affiancò e gli prese la mano, per poi dirigersi lentamente verso il citofono del portone. "
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Castiel, Claire Novak, Famiglia Winchester, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessuna stagione
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< EHI, APRI LA PORTA! >
Castiel si svegliò di sopprassalto, la sveglia segnava le 6:23. Sentì la voce preoccupata del maggiore provvenire dal corridoio, si alzò e per poco non cadde cercando di mettersi i boxer ed una maglietta prima di correre da Dean. Lo trovò dinanzi alla porta di Claire appoggiato allo stipite con la testa abbandonata al legno che li separava dalla piccola.
< Cosa è successo?! > Si allarmò a sua volta il minore.
< L'ho sentita gridare e son venuto a vedere cosa avesse, però appena mi ha visto è corsa a chiudere la porta a chiave! >
< Claire, stai bene?! > Riprese il maggiore, con un tono più alto.
< Va via! > Squittì la piccola, dalla sua voce si sentiva che aveva paura.
< Dean... > Disse Castiel, ma non sapeva come finire la frase.
< Claire! apri la porta! > Urlò Dean, si allontanò dalla porta e si girò verso il minore con sguardo preoccupato.
< Non voglio parlare con te! > Claire stava piangendo ? Cerché la sua voce tremava?
Castiel guardò il maggiore e lo vide ferito, la piccola non voleva parlare con lui. Era un colpo basso.
< Claire, sono Castiel... mi fai entrare? > Provò, forse avrebbe funzionato. E fu così.
< Solo tu... > La sua voce era più vicina, come se si fosse avvicinata alla porta.
< Se ti fa piacere entro solo io...> Propose il minore.
Si sentì la chiave girare nella toppa, ma la piccola non aprì. Castiel guardò Dean che gli fece un cenno con la testa prima di dirigersi verso il pian di sotto. Castiel posò la mano sulla maniglia e lentamente entrò nella stanza, vide Claire rannicchiata sul letto con la copertina che le lasciava scoperti solo gli occhi. Sapeva che i bambini si affezionavano a degli oggetti, ma vederla li immobile coperta dalla sua piccola armatura fatta di lana era sorprendente. Si avvicinò con cautela sedendosi ai piedi del letto e la guardò.
< Cosa è successo piccola? > Sussurrò, magari i rumori troppo forti in quel momento l'avrebbero spaventata.
< Ho fatto un sogno... > Si strinse ancor di più nella sua armatura. Cas annuì.
< Che sogno hai fatto? Ti va di raccontarmelo? > Tutta la sua concentrazione era indirizzata a lei, la studiava nei piccoli movimenti e memorizzava le tonalità che usava nel parlare.
Claire stette in silenzio per un pò.
< Lui era cattivo... aveva gli occhi neri, tu mi proteggevi... avevi delle ali.. > Castiel impallidì, come faceva... come ... non capiva.
< Lui diceva delle cose brutte, cose cattive... > Continuò la piccola.
Il minore ebbe dei Flashback di quando sognò anche lui Dean legato sulla sedia, ricordò le ali che bruciavano dopo aver scavalcato il cerchio di fuoco, ricordò il tatuaggio che lo illuminava di rosso, ricordo i suoi occhi totalmente neri. Si riprese, non doveva lasciarsi pervadere dalla paura, doveva essere forte,per lei.
< Dean non ci farebbe mai del male, specialmente a te. Non oserebbe neanche alzare un dito su di te anche perché se ti facesse del male non lo perdonerei mai, anzi, non ci vedrebbe mai più. Era solo un'incubo, un sogno cattivo. > Si torturava le mani, come faceva Balthazar quando era agitato.
La piccola annuì lentamente. Lentamente uscì dalla sua armatura e gattonò fino a sedersi sulle sue gambe,lo abbracciò. Forse aveva letto il terrore che si era impossessato del viso del minore poco prima, o forse aveva solo voglia di essere rassicurata. Castiel recuperò la copertina rosa della piccola e gliela porse sulle spalle per poi stringerla al suo petto.
< Sei un pò più tranquilla? > Gli sussurrò e Claire alzò il volto per guardarlo e sorrise annuendo. Sorrise anche il minore. Si sentì un borbottio e la piccola si rabbuiò per un secondo.
< Fame... > Sussurrò timida. Il minore rise facendo ridere anche lei.
< Facciamo così: Quando ti capiterà un'altro Incubo vienimi a svegliare, ok? >
< Si > Squittì in risposta.
< Bene, ora andiamo a mangiare! > Si alzò tenendo in braccio Claire e uscirono dalla cameretta per poi dirigersi In cucina, dove Dean stava preparando la colazione. La tv era accesa e come di consueto mostrava un canale per bambini, la tavola era apparecchiata, vi erano già posizionati i diversi tipi di cereali, di succhi ed'una borraccia contentente l'acqua. Il maggiore non si accorse dell'arrivo dei due finché non si girò per mettere a tavola anche i Pancakes bruciacchiati che stava finendo di cucinare.
< Ehi. > Commentò con il piatto a mezz'aria. Castiel lasciò andare Claire ancora nella sua piccola armatura e si avvicinò per dargli il bacio del buon giorno che prima non era riuscito a dargli. Dean ricambiò senza staccare gli occhi dalla piccola, che aveva preso il suo posto al tavolo.
< Tutto apposto...? > Commentò sussurandogli nell'orecchio.
< Dean, tranquillo era solo un incubo. > Lo rassicurò il minore. Dean annuì e lentamente e si sedette lasciando il piatto in centro alla tavolata. Anche Castiel si era seduto, come al solito, di fronte a Claire.
< Che programmi abbiamo per oggi? > La voce del minore annullò il silenzio che si era creato.
< Io... devo andare a fare un paio di commissioni dopo il lavoro, quindi dovrei tornare per ora di cena più o meno... > Rispose il maggiore ingoiando il succo che stava bevendo.
< Io sono a lavoro fino alle 17 però... > Commentò il minore.
< Piccola, ti va di andare dallo zio Gabriel oggi? Stai un pò con lui? > Propose il maggiore alla piccola, che prontamente rispose annuendo con entusiasmo. Dean era felice che claire non ce l'avesse con lui, si sentiva più leggero, ma un altro pensiero gli teneva la mente occupata... La sua " commissione " , quella che avrebbe fatto quel pomeriggio.
Finirono di Fare colazione e i due uomini si prepararono per le proprie mansioni. Accompagnarono la piccola a casa Novak e Castiel rimase in salotto a ringraziare Gabriel e a fargli vedere cosa avevano portato per far giocare la piccola, mentre Dean andò a parlare con Balthazar che stava finendo di fare la colazione.
Balth era seduto al suo solito posto mentre Dean era in piedi, stavano parlando di qualcosa, ma non riuscì a capire quale argomento stessero trattando. Ad un certo punto i due si strettero la mano, il maggiore dei Novak annuì e guardo il minore, mentre Dean sorridente tornò nel salotto.
Era curioso di sapere cosa si fossero detti, ma il volto impassibile del maggiore non gli diceva nulla... forse si percepiva un pò di preoccupazione nei suoi occhi ma non ne era sicuro. Qualcosa in lui gli diceva che non doveva aspettare molto per scoprirlo.
La sera Dean era pieno di energie, ma continuava a toccarsi la tasca dei Jeans, Cas intravise una specie di scatoletta nera ma non capì di cosa si trattasse. Pensava fosse un regalo per Claire, ma non ne era sicuro. non sapeva e odiava non sapere le cose, specialmente odiava aspettare che l'altro gli rivelasse di cosa si trattasse.
Dopo aver messo a letto la piccola, come al solito, Dean scappò in camera e appena Cas entrò lo vide contemplare il contenuto della scatola.
< Cos'è? > domando sulla soglia della porta.
< No, niente! > rispose il maggiore nascondendo la scatola nel suo cassetto.
< Dean... >
< Non è niente, tranquillo! Andiamo a letto che è tardi > Il sorriso del maggiore lo riusciva a tranquillizzare, ma non riuscì a prendere sonno.
Mentro l'amante dormiva beato lui avrebbe voluto alzarsi e curiosare, ma sapeva che se l'altro lo avesse scoperto ne sarebbe nato un litigio e ci rinunciò.
Si girò e rigirò nel letto finché la stanchezza non prese il sopravvento.
   
 
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