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Autore: Barbara Baumgarten    09/11/2015    0 recensioni
Breve raccolta di OS nelle quali ho cercato di ripercorrere alcuni momenti importanti per Jacob. Si tratta per lo più di missing moment, ma ci sono anche momenti che siamo stati abituati a vedere attraverso gli occhi di Bella. Ogni OS ha un sentimento che lo caratterizza: Gioia, Paura, Disgusto e Rabbia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black | Coppie: Bella/Jacob
Note: Missing Moments, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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Paura

 

Aveva caldo. Molto caldo. E aveva nausea. Sentiva ogni muscolo che si ribellava al suo stesso corpo. Cosa sta succedendo? Se lo chiedeva in continuazione, da giorni ormai. Quel malessere che avrebbe dovuto essere una semplice influenza, non passava: peggiorava. Diventava sempre più doloroso, giorno dopo giorno, ora dopo ora. Non avrebbe voluto parlarne con suo padre, preferiva il confronto fra coetanei. Dopotutto, sembrava che altri nella sua compagnia avessero avuto gli stessi “problemi” e Jacob cominciava a pensare che fossero dovuti all’adolescenza.

La cosa che lo spaventava di più, tuttavia, era il senso di frustrazione che cresceva proporzionale al dolore e al caldo. Sembrava che i suoi ormoni stessero impazzendo e i cambi d’umore lo facevano tremare. Riusciva a ridere con gli altri e, in breve tempo, la gioia e il divertimento diventavano rabbia. Jacob era spaventato da lui stesso, dalle sue reazioni. Anche con suo padre faticava a mantenere il controllo. Il vecchio Billy lo guardava con compassione. Perché? Quello sguardo trasformava i suoi timori in paura. Perché lo guardava in quel modo? Perché sembrava “dispiaciuto” per suo figlio?

Le domande si accalcavano nella sua testa accompagnate dal dolore, sempre più lacerante, e dalla rabbia. Ogni scatto d’ira lo faceva tremare più forte del precedente. Sembrava che non riuscisse più a controllare nulla. Poi, accadde.

Era seduto, accanto a suo padre. Il vecchio Billy, stava parlando con Harry Clearwater a proposito dei Cullen. Jacob odiava il modo bigotto e superstizioso con il quale gli anziani della tribù guardavano a quella famiglia. Ma se ascoltare due bacucchi parlare di mostri era fastidioso, sentire che anche alcuni dei ragazzi odiavano i Cullen a causa di alcune leggende lo faceva imbestialire. Ecco perché, quella sera, Jacob esplose. Si alzò di scatto e avrebbe aggredito a parole sia Billy che Harry se il suo corpo non avesse cominciato a tremare. Guardò suo padre che arretrò di scatto ed Harry, che si avvicinò alla finestra per chiamare Sam. Jacob non riusciva a sillabare una singola parola, avrebbe voluto chiedere aiuto ma non ci riusciva. Poteva solo guardare suo padre, spaventarsi assieme a lui e soffrire. Sentiva un fuoco bruciare al centro del petto e, in quel momento, fu certo che stava per morire. La porta si spalancò e Sam entrò nella stanza.

“Jacob” gli disse Sam, con tono rassicurante eppure fermo e deciso “Stai tranquillo. Non avere paura”

Non avere paura? Sul serio gli stava chiedendo di non avere paura? Jacob non poteva rispondere con le parole, ma fu il suo corpo a parlare. Il tremore si fece sempre più intenso e Jacob non avrebbe saputo dire se fosse per il timore di ciò che stava accadendo o per la frustrazione di non essere compreso.

“Jacob! Cerca di calmarti!” era un ordine. Jacob ebbe l’impressione che la voce di Sam ruggisse nella sua testa. Vide Sam parlare concitatamente con Billy, ma le orecchie fischiavano e non riusciva a capire molto di ciò che si stavano dicendo. Voleva urlare, chiedere aiuto. Perché nessuno si avvicinava a lui? Perché suo padre sembrava spaventato? Aiutatemi! Gridava nella sua testa, Vi prego! Ma sapeva che nessuno avrebbe potuto sentire la sua paura.

Un lampo bianco lo accecò per qualche istante ed ebbe l’impressione di perdere i sensi. Ma non svenne. I suoi occhi riacquistarono immediatamente la possibilità di vedere e le sue orecchie smisero di fischiare. Il suo cuore martellava nel petto ad un ritmo impressionante: non lo aveva mai sentito così, con chiarezza. Anche il dolore sembrava scomparso assieme al tremore. Eppure… qualcosa, anzi tutto, era diverso. Osservò suo padre che, con le lacrime agli occhi lo guardava dolcemente. Harry sorrideva mentre stringeva una mano sulla spalla di Billy. Era forse morto? Finalmente, le sue pene avevano trovato pace? Allora perché sorridevano? Fece per avanzare verso suo padre, ma si accorse che la visuale era cambiata… era più bassa. Com’era possibile? Distrattamente, Jacob osservò la sua immagine riflessa nel vetro di una finestra e il fiato mancò. Arretrò visibilmente spaventato, sfondando la porta d’ingresso. Era fuori, al buio e sotto la pioggia. Cercò di dire qualcosa ma ne uscì un latrato. Cosa diavolo…?

Jacob Una voce nella sua mente, lo chiamava. Jacob, ascoltami. Il ragazzo si guardava attorno senza capire da dove arrivasse quella voce. Poi, lo vide. Un enorme lupo nero avanzava verso di lui, fiero.

Jacob, sono Sam

Possibile? Jacob ebbe l’impressione di vivere un incubo: tutte le leggende che suo padre gli aveva raccontato da quando era un bambino, si stavano rivelando reali. I Quileute vengono dai lupi, Jacob. Io sono un lupo.

Non aveva più paura. Non aveva più dolore.

Era un lupo.

   
 
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