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Autore: Anna2    10/11/2015    2 recensioni
Non avrei mai immaginato tutto questo.
Non avrei mai pensato tutto questo.
E, sono sicura sia solo un sogno, queste cose non esistono.
Non esiste che un mostro di non-so-quanti-metri ti rincorra presso delle collinette vicino a una delle spiagge di Long Island, per di più con una ragazzina alta quanto un puffo a tuo fianco.
Il petto mi faceva male, e il cuore batteva così forte che credevo che stesse per scappare dalla cassa toracica, e giuro su tutto quello che c’è di bello nel mondo che i polmoni bruciavano tantissimo – come cazzo ci sono finita, fra parentesi?
Ah, sì, giusto.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Gli Dèi, Nuova generazione di Semidei
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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-Chapter Nine.
«Gli dei fanno un super
mega Facepalm
»

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{louis tidalwaves; P.O.V.}
 
Martedì 26 maggio; ore 6:12 AM. Toc toc toc «Louis!» e così inizia la mia mattina! Mirko bussa di nuovo e mi chiama; mi alzo con fatica, guardo fuori, il sole è appena sorto quindi saranno le 6.
Mirko continua a bussare. Ancora assonnato vado verso la porta e la apro. La luce del sole entra scarsa a differenza degli occhi del figlio di Eris, un giallo abbagliante circondati da un profondo nero. «Buongiorno Louis, per oggi ho organizzato di… » e così comincia a parlare velocemente con voce allegra mentre vado verso l’armadio «studiare le eroine greche, spada per due ore, cano––»
«Aspetta» lo fermo e lo guardo, lui fa lo stesso con faccia interrogativa «Francis non ha dato questo orario a me e Emily, perché l’hai cambiato?» so già la risposta, ma voglio che lo ammetta.
Abbozza un sorriso, mi fa gli occhi dolci e con voce lieve dice «Sei l’unico genio che non è figlio di Atena, l’unico che mi capisce, l’unico che pensa che io sia intelligente» lo guardo e di colpo abbassa gli occhi. «D’accordo ma, stasera stiamo anche con Emy»
Lo vedo saltellare per poi andare verso la porta, mentre mi metto e la maglia e i pantaloni.«Muoviti, abbiamo una colazione da recensire!» mi allaccio velocemente le scarpe e mi do uno sguardo veloce allo specchio: tutto a posto. Apro la porta e Mirko esce, gli vado dietro pronto per questa nuova giornata al campo.
 
. oOoOoOo .
 
“We are wild, We are like young Volcanoes” la canzone dei Fall Out Boy echeggia per tutta la cabina di Mirko, che nel frattempo legge un libro – come me dopo tutto.
Ma ovviamente è tutto troppo tranquillo, non durerà molto.
Dopo dieci minuti di relax sentiamo bussare alla porta, guardo Mirko e come me è seccato ma si alza e va verso la porta. «Mirko, Lou, finalmente vi abbiamo trovati, abbiamo girato tuuuuuutto il campo!» dice Anna Stygeros entrando con la sua inseparabile amica Anna.
«Che canzone è?» chiede Anna Soter curiosa, solo ora noto che la canzone ricomincia ogni volta che finisce come se fosse in loop.
«Young Volcanoes- Fall Out Boy, ti piace?» Risponde Mirko posando il libro e avvicinandosi ad Anna. «Sì, è figa!» Poso il libro sul letto e a fianco a Mirko.
«Pensa che sono anche loro semidei! Patrick Stump è figlio di Apollo, Peter Wentz di Afrodite, Andy Hurley di Efesto e Joe Trohman di Plutone!»
«Wow che forza!» commenta ancora Anna Soter.
«Non siamo qui per la canzone, bensì per chiedere se volete partecipare a un gioco con noi!» sbuca la figlia di Ade da dietro le spalle della figlia di Zeus.
«Dipende che gioco» non sono per niente curioso ma Anna e sempre stata in grado di sorprendermi.
«Allora» inizia Anna prendendo un bel respiro «Nicholas mi sta insegnando a evocare morti e alcuni mostri buoni. Ho pensato di cercare qualche creatura che ci potesse dare una mano ma non voglio farlo da sola. Quindi ho chiesto ad Anna, che mi aiuterà ma ho bisogno di altri due aiutanti e voi fate al caso nostro. Volete partecipare?» Non penso che sia una cosa sicura da fare, mi sa che non abbiamo il permesso di farla. Guardo Mirko, non posso decidere senza il suo parere e chiedo «Compare, cosa ne pensi?» Lui tra il sorpreso e l’emozionato mi risponde «Compare, penso che dovremmo accettare perché potremmo avere delle risposte e poi è una cosa che accade di rado, quindi perché non rischiare?!» Annuisco, ammetto che una parte di me è molto intrigata ma confusa sul da farsi.
«Okay, partecipiamo ma ci devi spiegare meglio». Stygeros colma di gioia afferra me e Mirko per i polsi e andiamo tutti verso la Cabina di Ade. Entriamo e noto i frizzanti e allegri colori della stanza: nero, rosso e verde scuro. Saliamo le scale verso il luogo dove Anna ha già preparato tutto: Al centro della stanza ci sono dei cerchi disegnati per terra con alcune scritte in greco come Sapere e Forza; un piccolo altare con una candela e un grande libro chiuso, la copertina è rilegata in pelle nera. Non c’è luce tranne per la candela sull’altare. Non ho nemmeno il tempo di parlare che Anna sposta a Mirko di fronte all’altare, Soter a sinistra e me a destra.
«Ragazzi, io evocherò questo spirito…» si siede davanti all’altare e sfoglia il libro cercando una pagina in particolare «Voi dovrete restare fermi in piedi con delle candele accese e appena apparirà Lui dovrò chiamarlo, il nome lo sapremo tra un po’».
Si ferma e guarda una pagina «forse questo fa al caso nostro!» Poggia il libro e mi affretto a leggere ma le parole si muovono, non è scritto in Greco antico e nemmeno in Inglese. La figlia di Ade si alza e si guarda in torno, sbianca e poi guarda Anna «Ho dimenticato le candele nella tua cabina!» Si affettano a scendere le scale ma Soter ci dice «Ragazzi, ritorniamo subito ma se entra Nich o qualcun altro, nascondete tutto» e chiude la porta.
La finestra è chiusa, quindi l’unica luce è quella sull’altare ed è di fuoco greco.
Mi volto verso Mirko che cerca di leggere, ma a giudicare dal suo sguardo non ci capisce niente, lo chiamo «Amico?»
«Louis, stiamo facendo una cosa contro le regole, non sappiamo se funzionerà e potremo perderci la vita per un solo errore. Vuoi davvero farlo?» chiede con voce sicura. Mi sposto di fronte a lui per sfogliare il libro, ci sono figure strane come mostri e piante mai viste prima. La lingua con cui sono scritte le pagine non l’ho mai vista prima, eppure Anna mi sembrava capirla. Continuo a guardare, tutto scritto in stile gotico e disegnato, nero su bianco, infatti il libro sembra vecchio di decenni ma le pagine sono immacolate, se non fosse per l’inchiostro nero. Il libro è tutto scritto a mano, giro fino alla prima pagina e leggo un nome Al Azif – Howard P. Lovercraft . Sentiamo la porta aprirsi, prendo una pagina a caso del libro e mi metto a posto. Guardo il manoscritto è dico «Si Mirko» e gli rivolgo un sorriso beffardo. Le ragazze salgono le scale, Soter ha in mano due candele accese di fuoco greco, il fuoco verde divino, mentre Stygeros una candela e una ciotolina nera con un coperchio bianco. La figlia di Zeus ci porge le candele e le prendiamo, poi prende la candela da Anna e si dispone al suo posto. Mirko sorride mentre solo ora noto che Soter trema. «Anna, se Nich lo viene a sapere, ci manderà da vostro padre… non dovremmo chiedere il permesso a qualcuno?» domanda Anna in modo preoccupato, anzi, più che preoccupato.
«Nah, sarà come una seduta spiritica con una vecchietta, e poi siamo protetti dalle candele e dalle scritte» dice Stygeros mettendosi a sedere per poi aprire la ciotolina per mostrare della polvere rossastra, mi ricorda in tutto e per tutto lo zafferano in polvere, sia il colore sia il forte odore. Anna Soter continua a lamentarsi a bassa voce mentre Mirko guarda Anna come un bambino guarda per la prima volta il fuoco.
«Tutti pronti?» ci chiede Anna prendendo un poco di polvere con le dita. Mirko e io annuiamo mentre Soter con un piccolo gemito di disapprovazione dice «No, dovremmo fare responsabili!» Io e Stygeros non abbiamo tempo di aprir bocca che Mirko con molta calma dice «Okay Anna, allora andrai da Chirone e dal Signor D. e chiederai “Chirone, Signor D, alcuni di noi vorrebbero evocare uno spirito per sapere cosa ci nasconde l’olimpo e i nostri nemici, abbiamo il vostro consenso?” Va bene?» Sono sbalordito sempre di più da Mirko. Anna cerca di difendersi ma la figlia di Ade la ferma «Basta. Non chiederemo a nessuno. Fidati di me Anna, mi sono allenata e so cosa sto per fare, anche in caso di emergenza» Soter annuisce e si morde il labbro.
«Allora, Iniziamo!» continua Anna mettendo tutta la polvere sulla mano sinistra per poi leggere delle righe sul libro. Non capisco proprio quello che dice ma dalla sua faccia si nota che alcune parole non ci dovrebbero essere. Guardo Mirko e lui fa lo stesso, con le labbra gli chiedo se campisce, ma scuote la testa e nel frattempo Anna Stygeros soffia sulla polvere. La miscela al posto di cadere incomincia a girare in cerchio in aria, sono confuso proprio come Mirko e Anna, ma è normale. Le fiamme diventano più grandi per un paio di secondi, per poi emanare fumo blu che si accumula dentro il cerchio di polvere volante. La “nuvola” si abbassa fino al libro e aumenta fino a plasmare una persona:
Non si gira nemmeno, ma si rivolge solo alla figlia di Ade con voce maschile, suadente e estremamente calma «Sono Buruk Soul, presentati e dimmi cosa sai di me?» Anna visibilmente confusa cerca in ogni modo di non guardarlo e gli risponde
«B-buruk, sono Anna Stygeros e ti ho chiamato perché tu puoi dirci qualcosa che non sappiamo sui nostri nemici» Anche se incerta, Anna cerca di essere più sicura che mai, cercherò di fare lo stesso.
«Essendo una buona creatura, vi aiuterò e in cambio voglio solo una piccola cosa, che alla fine spegniate le candele».
«Buruk, aspetta». Dice Anna per poi rivolgersi a noi
«Ehi, vedete che se spegniamo anche solo una candela diventa libero, ma non si dovrebbe mai liberare una creatura perché potre-» la mano di Buruk si posa sotto il mento di Anna Stygeros e fa incontrare i loro sguardi, lei fa una smorfia tra il dolore e lo stupore, lui sorride e la lascia ma Anna rimane ferma «Voglio parlare anche con gli altri, posso?» dopo tre secondi Anna si riprende e ci guarda con sguardo vuoto. Prima Soter, poi Mirko e infine me.
«Ragazzi per parlare con lui dovete pronunciare il suo nome prima di ogni frase rivolta a lui, cercate di non guardarlo negli occhi, solo una domanda a testa» dice prima con tono piatto e poi con vitalità. La testa mi gira, sembra che ci sia una pressione che mi spinge verso il basso. Cerco di pensare a una domanda ma ne ho troppe in testa, Chi è il nostro vero nemico? Riusciremo a sconfiggerlo? Chi lo sconfiggerà? Soter mi riporta con i piedi per terra dicendo con tono preoccupato «Buruk, perché Leto è contro di me?»
La creatura si mette una mano sul mento è guarda in alto e poi si gira verso la figlia di Zeus. Lui cerca in tutti modi di incontrare lo sguardo di Anna che chiude gli occhi
«Be mia cara, devi sapere che il nemico lo fa solo per far arrabbiare il tuo paparino e se non lo proteggi da lei, lui si arrabbierà con te…» allunga la sua mano e le tocca il naso “Solo per questo” e Anna incontra il suo sguardo per poi distoglierlo un attimo dopo, io continuo a osservare il tipo. Buruk si gira verso Mirko che si copre con una mano gli occhi ma determinato gli chiede «Buruk, perché l’Olimpo non ci aiuta?» Osservo la bocca della creatura che da un bel sorriso diventa una falsa smorfia di dolore, si porta una mano sul petto e dice con aria triste e rassegnata «Mirko caro, gli Dei vogliono vedervi lavorare e vogliono essere protetti da voi. Non gli importa se morite o vi ferite, l’importate è che voi facciate quello che vogliono, e per farvi stare buoni vi danno un premio poco utile. Sarò sincero con te, loro sono eterni e io li conosco da molto tempo…» Buruk con voce ferma e pungente continua e si sporge verso Mirko, che incomincia a tremare «quando Tu morirai, la tua adorata madre avrà già un altro figlio da portare a spasso come un cane Tu come tutti gli altri qui non hai niente di più di un altro figlio. Sei più intelligente ma più docile, ci sarà un altro, forse meno intelligente ma di sicuro più forte». Il figlio di Eris toglie la mano dagli occhi il suo sguardo da triste che era perde intensità per poi riprenderla. Quello che gli ha detto l’ha ferito. Ma ora é il mio turno e non devo guardarlo, chiudo gli occhi e la creatura si gira verso di me.
«Buruk, cosa succede se ci mettiamo contro gli dei?» Questa è la prima domanda che mi è venuta in mente e mi incuriosisce molto saperlo dopo quello che ha detto a Mirko.
«Louis, sei un ragazzo molto intelligente, complimenti per la domanda.» La sua voce mi arriva calma, lo sento muoversi verso di me ma riesco a sentire anche il respiro dei miei compagni «Hai una caratteristica molto rara per i figli di Poseidone: L’Intelligenza. Ma non sei forte con l’acqua, infatti tuo padre non ti ha mai contattato prima proprio come gli altri figli suoi: non lo trovi strano? Penso che lui ti abbia riconosciuto solo per fare quella figuraccia e farti cacciare via dai figli di Atena. Per il Dio dei Mari sei come un pezzo di plastica nella sua piscina, cioè i suoi figli, sei spazzatura, inquini!» Cosa? Spazzatura, Io?
È un passo da me, lo sento respirare, ma non sento gli altri. «Lou, vuoi un consiglio vero?» Annuisco, ha ragione anche se non sono sicuro al cento per cento, ma solo al novantanove per cento.
«Gli Dei sono molto forti ma non imbattibili se non hanno i semidei che li aiutano. Usa il tuo cervello, sai che se usi le parole giuste puoi convincere chiunque a fare quello che vuoi, se prendi i semidei adeguati e li metti contro l’Olimpo puoi essere libero, niente più etichette come “i figli di Poseidone sono stupidi e amano l’acqua”. Non bisogna avere solo i muscoli per vincere una guerra, ma un buon cervello, che tu hai». Mi sento carico ma una vocina urla in me «E se non ce la fai?»
«Hai ragione, e se gli Dei usano un arma segreta che non hai calcolato?» Mi ha letto nella mente! Mi sta sfuggendo di mano la situazione. «Be puoi allearti con alcune divinità secondarie, con qualcun altro tipo me. Ma se vuoi arrenderti, penso che gli dei divideranno i semidei fedeli a loro da una parte e tutti gli altri in qualche punizione creativa. Lou, credimi, gli dei possono girare il mondo a favore loro ma tu puoi rigirarlo a tua volta. Se non mi credi, guardami, puoi capire veramente una persona solo dai suoi occhi, lo dici sempre. Guardami!» Tremo, apro piano gli occhi ma punto per terra, alzo piano lo sguardo. Vedo la sua bocca, labbra rosa che si muovono fino a diventare un sorriso chiuso, il naso piccolo leggermente a punta. I nostri sguardi si incontrano e i suoi occhi sono completamente neri. Subito dopo non mi sento più il corpo, vedo nero e non ci sono rumori in torno a me tranne per il vento della finestra aperta. No, la finestra era chiusa, nessuno si doveva muovere dal suo posto, forse è tutto finito.
«LA CANDELA!!!» Apro gli occhi di scatto e oltre la forte luce noto la figlia di Ade che dopo aver urlato si copre la bocca con entrambe le mani, Anna Soter la raggiunge e l’afferra senza farla cadere, la candela sull’altare è spenta! Mirko si avvicina a me, penso che mi stia chiamando ma continua guardare la candela. Chi è stato? Mirko si posiziona davanti a me e osservo i suoi occhi, quel mostro aveva degli occhi orribili mentre quelli di Mirko sono così calmi, non l’ho mai notato prima. Le sue labbra si muovono, è preoccupato. Ma penso di aver capito cosa abbiamo appena fatto: liberato un Mostro.
Nella mia testa vedo un uomo, solo mezzo busto e si porta una mano in faccia. Ritorno a guardare le ragazze che sono ferme. «Mia madre si è appena data un Facepalm?!”» dice Mirko per poi spegnere la candela che ha in mano. Faccio come lui «Quindi l’uomo che ho visto è Poseidone?» chiedo sbalordito. «Nicholas aveva detto che nostro padre assomigliava a Tim Burton, ma sono uguali!» Anna Stygeros si riprende con questa frase. «Anche io allora ho visto mio padre» dice Soter.
«Ragazze noi andiamo, abbiamo da fare» dico per poi afferrare sotto braccio Mirko e sotto le lamentele di tutti usciamo.
«MI SPIEGHI CHE HAI?!» mi chiede fermandomi in mezzo a tutte le cabine,
«Mirko, calmo. Abbiamo liberato un mostro. Dobbiamo andare in Biblioteca a cercare rimedio!»
 
 
{anna soter; P.O.V.}
 
 
Sapevo che non dovevo fare quella cosa, sì, va bene, la cosa è stata abbastanza veloce e “indolore” ma io credo che quel demone non abbia detto la verità.
Mentre Nicholas conta le ultime flessioni che ci restano, io crollo a terra distrutta. Io e gli altri emaniamo un grido liberatorio.
«Bene, potete riposarvi per un po’» dice Nicholas battendo la mani «Per il momento vedrò cosa fare più tardi. Ma per quelli che mancano all’appello, quando tornano avranno una punizione esemplare. Possono pure farla franca i primi giorni – ma ora che l’estate è prossima a venire io sarò sempre meno indulgente!»
Tutto ciò suona come una minaccia. Aspetta! Lo è.
E’ diventato più volubile del solito dopo ieri e la punizione mia e di quell’idiota di Chris, certo io me la sono cavata meglio perché è già terminata, ma lui… non so nemmeno dov’è finito.
Mi alzo ciondolando, ci ha fatto fare trenta flessioni, e prima allenamento intenso con la spada, i semidei attorno a me non fanno altro che lamentarsi.
Dei figli di Afrodite che stavano facendo le flessioni vicino a me erano impegnati a  chiacchierare, più di fare le flessioni – quando Nich se n’era accorto li aveva sgridati così tanto che mentre lo guardavo i suoi occhi scuri sembravano illuminarsi di un fuoco maligno. Dovrebbe prendersi un tranquillante.
Mi stiracchio, poi guardo in giro e noto la mia amica Anna che con preoccupazione si esamina in torno.
La raggiungo «Ehi, Anna che c’è che non va?»
Mi guarda nervosa «Ho notato che i due tizi che oggi non c’erano sono: Louis e Mirko».
Annuisco, in effetti da quando ci siamo divisi avevamo detto di ritrovarci tutti allenamento, ma non ci sono.
«Sono preoccupata, Lou non credo che sarebbe il tipo da saltare allenamenti, anche Mirko».
«Okay, rilassati, dove potrebbero essere perché?»
«Sono rilassata, ma sai quando abbiamo evocato un demone e i nemici fanno la fila per ucciderci è un po’ difficile». Biascica in modo sarcastico gesticolando molto.
Tipo un sospiro esasperato, ma so che ha ragione.
Per prima cosa: siamo andate nelle loro cabine. Loro non hanno fratelli, cioè Lou sì, ma non vive più al campo. Mirko anche è l’unico figlio di Eris che almeno è qui nel campo, e ovviamente abbiamo trovato le cabine vuote. Grandioso.
Abbiamo provato con il viaggio nell’ombra, ma non funziona, cosa stranissima, ci avremmo riprovato più tardi – sperando però di ritrovarli.
In seguito abbiamo chiesto a tutti quelli che non hanno quest’ora di allenamenti, come sappiamo chi non ha quest’ora di allenamenti? Nicholas ci fa mettere tutti in fila e poi oltre a contarci pronuncia i nostri nomi completi e il numero delle nostre cabine.
Ovviamente nessuno li ha visti, con una scusa siamo persino andate a vedere se erano all’infermeria o alla biblioteca, sono cervelloni dopo tutto. Ma nulla.
Mentre usciamo della biblioteca con noi c’è una ragazza dai capelli riccissimi e la pelle abbronzata – tra le sue braccia sostiene una quantità molteplice di libri.
La riconosco anche se è girata di schiena, è una figlia di Athena, l’ho vista al mio primo giorno al falò, penso si chiami Arianna.
Io e Anna ci guardiamo negli occhi per un secondo, riesce a capirmi e sulle nostre labbra si fa spazio un sorriso. Penso che nemmeno li conosca, ma tentare non fa male.
La raggiungiamo a passo svelto e ci affianchiamo a lei, io alla sua sinistra, Anna alla destra.
«Ehi ciao» dice Anna con volto e voce amichevole.
«Ciao» continuo io con lo stesso tono benevolo.
Lei prima guarda la mia compagna e poi me, i suoi occhi grigio scuro ci scrutano incuriositi.
«Salve ragazze, cosa ci fate qui?» chiede fermandosi per poi cercare di non perdere la presa da quei libri.
«Nulla di che, solo che dei nostri amici sono scomparsi – non è che tu li hai visti?» chiedo. Lei butta gli occhi al cielo pensando mentre io e Anna ci affianchiamo davanti a lei.
«Sono Mirko Neikos e Louis Tidal Waves», continua Anna con voce speranzosa.
«Mi sembra di sì».
Tiro un sospiro deluso girandomi verso Anna, «Lo sapevo— Aspetta! Davvero?» balbetto non credendo a quello che ha detto.
Mi s’illuminano gli occhi, finalmente qualcuno di utile!
Entrambe avanziamo verso Arianna e lei con viso confuso fa qualche passo in dietro.
«Dove e quando?» interviene Anna.
«Okay ragazze, calmatevi».
Mi fermo tirando un sospiro, la mia compagna fa la stessa cosa, Arianna ci sorride.
«Prima di tutto: stavo andando a prendere dei libri per mio fratello Dave – e sono passata da dietro la cabina 10, lì ho visto i vostri amici che venivano messi in una sacco da un tizio che vestiva di nero e molto muscoloso, e una ragazza alta e bionda, ma li ho visti di spalle, quindi non saprei dirvi com’erano la loro faccia».
Ah! Lo sapevo!
Il demone che abbiamo evocato ha rapito i nostri amici, lo sapevo che dovevamo dire tutto a Nich dal principio. Ma ovviamente i responsabili qui non sono ben accetti.
«Anna, sai che significa?» mi chiede la mia amica. Mi trattengo dal gridarle in faccia: “Sapevo che non dovevamo fidarci!”.
«Sì che lo so! E’ tutto un casino e ora come facciamo?»
Anna si mette le dita fra i capelli, mentre io mi copro la faccia con le mani.
«Io la tizia bionda l’ho pure sognata!» esclama Anna disperata.
Smetto di disperarmi «Perché sogni tizie bionde?» dico mettendomi le mani ai fianchi.
«Non è il momento di litigare!» commenta poi lei.
«Se volete vi aiuto» interviene Arianna rompendo il momento da: ora mi taglio le vene per sempre!
La guardiamo sorprese e disperate, al contrario della sua faccia che è calma e ci sorride.
«Sul serio?» chiede Anna.
Arianna sorride ancora di più, «Certo, mia madre Athena mi ha regalato un dispositivo chiamato: Cortana, lei è molto intelligente, se le chiedo dove sono i vostri amici ci sono buone probabilità che ve lo dica»  
Sgrano gli occhi, quel coso e come Siri, speriamo che davvero sia intelligente. Ho esperienze con Siri che sono al limite dell’indecenza.
Anna annuisce «Okay mostraci la tua amica» .
Arianna trasportandosi tutti i libri sul peso di un braccio, si porta il polso fasciato da un orologio alla bocca, «Cortana?» chiede.
Dall’orologio fuori esce una voce femminile «Sì mia signora?» sono sorpresa dal fatto che la voce non è robotica come quella di Siri, almeno quello.
«Riusciresti a ritracciare Mirko Neikos e Louis Tidal Waves?»
«Certo mia signora. Sto ritracciando due presenze che portano i nomi che mi ha detto. Faccio lo scan?»
«Certo».
La cosa ci mette la bellezza di cinque minuti, e in quei cinque minuti Anna non fa altro che idolatrarla dicendo che ha una bella voce. Cosa che mi da abbastanza fastidio e non so il perché.
L’orologio di Arianna proietta un ologramma a forma di casa «Ho ritracciato i suoi amici, dovrebbero trovarsi in questa casa a New York al centro di Central Park – lì c’è un alto tasso di foschia».
«Grazie Cortana sei stata d’aiuto» interviene Anna.
«Oh grazie a voi».
E dopo di che l’ologramma della casa scompare.
Arianna si rimette a posto i libri «Ha detto che c’è molta foschia, forse è anche per questo che non ha potuto dirci di più, ma almeno sappiamo com’è fatta la casa in cui i vostri amici sono catturati».
Perché vicino a Central Park? Non poteva trovarsi a Times Square? Adoro andare lì e strafogarmi di assaggini gratis fuori dai Mcdonald’s.
«Suppongo che dovremmo setacciare tutta Central Park» dico tirando un sospiro esasperato «e che non dovremmo dire nulla a Nich».
«No e sì, nel senso che ora che so il luogo in cui sono richiusi forse riesco ad arrivarci con il viaggio nell’ombra. E Anna, no, smettila di fare la responsabile. Nich non saprà nulla».
Se avessi fatto la responsabile, probabilmente non saremmo in questo casino…
Scuoto la testa e sospiro «D’accordo, prepariamoci allora. All’armeria!»
Le due esultano e iniziamo a incamminarci «Aspettate, prima nella mia cabina, senza lo zaino di Efesto io dal campo non esco!»
Mancava solo il sottofondo con la canzone Live to Win, avete presente? Oppure Eye of the Tiger tanto siamo sempre lì. Insomma era quella l’atmosfera: Anna che affila la sua spada, Arianna che sceglie il suo cortellino— ops scusate, volevo dire pugnale.  Io… ho l’arco e quella schifo di spada, lo so dovrei procurarmi una spada più decente. Ma ho un super zaino made in Efesto gente – a quanto pare però non posso tirare fuori più di dieci cose a giorno. L’ho scoperto ieri mentre cercavo di far comparire l’undicesima barretta di cioccolato. Altra sorpresa, questa almeno un pochino più piacevole, è che si può trasformare anche in una borsa a tracollo.
Mi volto verso le due «Allora, siete pronte?» chiedo incitandole mettendomi le mani sui fianchi.
«Certo!» esclamano loro buttando i bugni in aria e io faccio lo stesso con un sorriso sulle labbra.
«Che state facendo?» la voce leggermente acuta di Emily ci pietrifica.
Mi volto lentamente, è sulla soglia della porta dell’armeria, con i suoi capelli biondi raccolti in due treccine e un sorriso incuriosito, è la prima volta che la vedo “allegra” e non sul punto di piangere.
«Ehi Emily, chi? Noi? Nulla!» balbetto nervosa non sapendo cosa mai potrei dirle.
«Perché allora siete armate? Oggi non dobbiamo fare caccia alla bandiera»
Di certo non potrei dirle: «Beh sai, Lou e Mirko sono stati rapiti da un demone e da una tizia bionda, stiamo andando a liberarli rischiando la vita o peggio una punizione da Nicholas».
Wow sono davvero arrivata a credere che una punizione di Nich sia più orribile di perdere la vita. Ho  bisogno di rivedere le mie priorità.
«Nulla Emily davvero», interviene Anna che se con voce non proprio convincente.
«Mia signora?» la voce di Cortana ci fa sgranare gli occhi «Mi dispiace interromperla ma a quest’ora ha lezione di Greco Antico con i suoi fratelli Dave, Johnathan e Samuel».
Arianna schiocca le dita ricordandosi probabilmente «Oh si certo. Oh per Athena, me ne ero dimenticata. Devo proprio andare ragazze, mi dispiace» dette queste parole ci sorride ed esce.
Sono leggermente sconvolta – una lezione di Greco antico è più importante della vita di quei cervelloni?
«Mi dite che state facendo ora?» la voce di Emily mi fa tornare alla realtà. Lei sbatte le palpebre aspettando una nostra risposta.
«Mirko e Louis sono stati rapiti», Anna le confessa.
Il viso di Emily si deprime un po’ «Come rapiti?» chiede.
«E’ successo un casino, stiamo andando a liberarli» continuo io.
Emily annuisce, «Posso venire anch’io? Louis è anche mio amico».
Non so davvero se farla venire con noi sia una buona idea. Puo’ rendersi utile se io o Anna ci feriamo, cosa probabile perché in quella casa non si sa cosa ci può essere.  
Anna mi lancia un’occhiata complice, poi annuisce, capisco che vuole portala con noi.
Sospiro «Okay Emily, puoi venire con noi».
Lei saltella allegra battendo le mani, dopo di che prende letteralmente il primo arco che le capita sotto il naso e una faretra.
Se la infila velocemente sulle spalle e ci raggiunge davanti.
«Okay ora faremo il viaggio nell’ombra. Pronte? Emily ricordi com’era?»
Lei si limita a annuire e poi entrambe afferiamo la mano di Anna. La vedo concentrarsi stringendo gli occhi, e poi in un secondo le tenebre ci inghiottono.
Per tutta la durata del viaggio ho tenuto gli occhi, ovviamente il mal di stomaco non è tardato ad arrivare.
Con un balzo le ombre impertinenti ci lasciano stare, e come delle tessere di un domino una dopo l’altra cadiamo sul terreno ricoperto di erba. 
Intontite ci guardiamo intorno – dinanzi a noi ci sono solo alberi e tanta vegetazione, sgrano gli occhi. Forse Anna ha sbagliato luogo. 

 

:.:..angolo delle due A..:.:

Hola mishamigos!
Eccoci di nuovo qui con un capitolo fresco di giornata... o serata, beh, dipende a che ora lo leggete in somma hahaha. Comunque, siamo qui riuniti per presentarvi un capitolo in cui, vediamo i protagonisti intenti a cazzeggiare forte con gli spiriti *qualsiasi "critica" ai tipini che giocano alla Charlie Charlie Challenge, è puramente casuale*.
Certo che però loro, una giustificazione la tengono, emh... più o meno. Ma vabbè, almeno potete gustarvi un po' di azione dopo il capitolo precedente.
Noi, ci rivediamo presto e tante torte per voi! 
Anna




 
   
 
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