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Autore: deeya    10/11/2015    4 recensioni
Cosa succederebbe se qualcuno mettesse in testa a Draco ed Hermione di avere un qualche atro legame diverso da quello fin'ora avuto? Un legame di cui non ricordano nulla? Decideranno di indagare più a fondo o resteranno con i loro dubbi odiandosi come hanno sempre fatto? Esiste veramente qualcosa capace di superare le barriere dei pregiudizi, delle convinzioni, dell'odio? Esiste qualcosa in grado di oltrepassare le barriere dello spazio e del tempo? Esiste qualcosa di più forte della morte? Starà ai nostri protagonisti scoprirlo...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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EPILOGO

-Forza Scorpius o faremo tardi! – dissi io cercando di destreggiarmi alla meno peggio tra la folla che, sembrava aver invaso la stazione di King’s Cross. Spingevo  il carrello con i bagagli più in fretta che potevo senza perdere d’occhio la testolina bionda che avanzava altezzosa di fianco a me aggrappandosi al mio braccio.
--Ma dove cavolo  vanno tutti questi babbani?—chiese il piccoletto sbuffando.

--Devo ricordarti che anche io, che sono tua madre, sono nata babbana?—commentai  io sfidandolo a replicare.
--No tu sei la strega più brillante della tua generazione, mamma.—
--Nata babbana.—conclusi io sorridendo nella direzione del piccolo affianco a me che mi guardava con una smorfia in viso.
--Ora fermo qua Scorpius. Vedi quel muro laggiù? – lui annuì con la testa. –Bene ora devi…--
--Lo so, lo so, mamma. Correre e attraversarlo. Papà me lo avrà ripetuto almeno cento volte.—sorrisi di nuovo al mio ometto e lo lasciai afferrare il carrello da solo prima di vederlo correre e scomparire dietro al muro che per sette lunghi anni avevo oltrepassato pure io.

Sospirai e a passi veloci facendo tintinnare i tacchi sul pavimento della stazione mi affrettai a raggiungere mio figlio.
Mio figlio, Scorpius, il più bel regalo che la vita mi potesse regalare. Il tempo era passato così in fretta che nemmeno me ne ero accorta: sembrava ieri che mi stavo preparando al mio ultimo, intenso, doloroso e tormentato anno a Hogwarts e ora? Ora eccomi qua a quasi dodici anni di distanza attraversare di nuovo questo muro di mattoni per accompagnare per la prima volta al binario 9¾ il frutto di un amore senza confini o limiti di spazio e tempo.

--Finalmente mamma! Ti eri addormentata per caso?—impaziente e irritante come suo padre a volte.
--Suvvia Scorpius, sono passati solo pochi secondi quindi fai poco lo spiritoso.—
--Sai che tua madre è un po’ lenta Scorp. Lasciala stare.—sento una voce commentare da dietro di me che mi fa alzare gli occhi al cielo e scuotere la testa come ogni volta che cerca di prendermi in giro.

--E tu sei sempre in ritardo. – dico voltandomi verso il mio interlocutore che è più vicino di quanto mi fossi immaginata.  Sorride sghembo e i suoi occhi mi fissano divertiti. Mi specchio in quegli occhi profondi e senza tempo, e vedo tre donne distinte eppure uguali. Vedo nel suo sguardo il ghiaccio, vedo il gelo, vedo le tenebre; ma anche la forza, l’orgoglio, il fuoco, la passione, l’amore: per tutte quelle tre donne che nelle sue iridi si rispecchiano e per quel ragazzino viziato dietro di me, dai capelli color grano e gli occhi d’ambra: Il perfetto connubio tra le anime di coloro che gli hanno dato vita.

--Papà finalmente!— dice il piccoletto entusiasta correndo da suo padre.  –Pensavo non saresti più arrivato.—
--Per nulla al mondo avrei potuto perdermi la tua prima partenza per Hogwarts.  Ho sbriagato in fretta l’affare di sta mattina e sono subito corso qua.–

--Hermioneee!—grida una voce che mi distoglie l’attenzione dal piccolo sipario di tenerezza dipinto sul volto dell’uomo che mi ha regalato quella piccola meraviglia che ora sta per lasciarci almeno fino a Natale.
--Ciao Ginny, ciao Harry! – dico non appena i due si avvicinano a noi con altre tre piccole testoline che spuntano dietro di loro.
--Buon giorno zia Hermione! – dicono in coro i piccoli di casa Potter e io non posso fare altro che sorridere ed abbassarmi per abbracciarli tutti insieme.
--Malfoy. –
--Potter.—soliti saluti di circostanza tra il mio migliore amico e l’uomo con cui ho deciso di condividere la mia vita, ma so che la freddezza con cui si trattano è solo apparente.

È una cosa loro questa. Non hanno mai smesso durante tutti questi anni di chiamarsi per cognome o di lanciarsi sfide o frecciatine se no, non sarebbero Harry e Draco, Serpeverde e Griffondoro. Però so che si rispettano e so che nel bisogno si aiutano e un’altra cosa so, che ho scoperto da poco origliando una loro conversazione:  hanno stretto un patto; un patto infrangibile e io, come è vero che mi chiamo Hermione Granger in Malfoy, scoprirò di che si tratta.

Sentiamo sbuffare la locomotiva del treno e ci rendiamo conto solo in quel momento di esserci completamente dimenticati che eravamo lì con uno scopo: accompagnare il nostro piccolo al suo primo viaggio alla la nostra amata scuola di magia e stregoneria. Ognuno prende per mano i suoi e ci avviamo verso il primo sportello aperto dove facciamo salire Scorpius, James e Lilly che per ora sono gli unici in età da poter frequentare  Hogwarts.

--Fate attenzione, mi raccomando, bambini. E, James e Scorpius, per favore non fate problemi alla preside McGrannit bisticciando.—fece apprensiva la signora Potter guardando i nostri due figli che a loro volta si guardarono l’un l’altro con aria di sfida.
--Ma se proprio dovete bisticciare ragazzi, fatelo quando nessuno vi vede. Papà ti ha spiegato quali sono i luoghi più appartati Scorp, tienili bene a mente. –
--Draco, ma che cavolo dici?—chiesi io indignata all’uomo di fianco a me. –Sei impazzito per caso? Non farci caso tesoro, tuo padre ha solo preso una botta in testa. Non litigare con James per favore, fa come dice zia Ginny.—

--Io non ho preso nessuna botta in testa!—
--Ti assicuro che se non chiudi quella boccaccia, Malfoy, la prenderai eccome quella botta in testa.—
--Ti devo ricordare che anche tu sei una Malfoy?—
--Chiudi il becco furetto ne riparliamo a casa. Ora salutiamo Scorp. – conclusi io prima che il treno chiudesse le porte e lentamente cominciasse il suo viaggio verso la prima avventura magica di nostro figlio.

Quando ormai il treno non era più visibile ai nostri occhi come tutti i genitori ci avviammo, chi verso le uscite, chi verso il muro per tornare a King’s Cross nella Londra babbana, cosa che io e Draco stavamo per fare.

--Vi unite a noi sabato sera per la festa del nostro anniversario di matrimonio? –ci chiese la rossa.
--Ginny, non smetterai mai di organizzare feste per qualsiasi ricorrenza vero? –
--Oh Herm, certo che no!—fece lei facendomi la linguaccia come quando era solamente una bambina.
--Pfff , Potter ferma tua moglie prima che sperperi tutto il vostro patrimonio in festini. – commento il biondo affiancando il mio amico moro che sorrise sghembo infilandosi le mani nelle tasche del cappotto.
-- Malfoy, quando tu sarai in grado di fermare Hermione dal espandere la vostra libreria personale penso che pure io sarò in grado di fermare Ginny dall’organizzare feste.—

--Avanti Herm, torna pure Ron dal campionato di Quidditch. – rincarò la dose Ginny.
--Ah perfetto, quello che ci mancava: la Donnola. È già stanco e spaventato dai suoi avversari che deve tornare a vedere la mammina e la sorellina? Oppure intende ancora fare il cascamorto con mia moglie?—
--Dai, Herm convinci quel rompi pluffe di tuo marito a venire. E per tua informazione, Ron verrà con la sua nuova fidanzata furetto.—completò la mia migliore amica a voce un po’ più alta per farsi sentire da lui.
-- Oh spero che non sia anche questa sposata. –

--Piantala Draco. Ma certo che ci saremo Ginny non preoccuparti.—feci io sorridendo alla rossa.
--E l’opinione del marito è irrilevante in questo caso signora Malfoy?—chiese sconcertato il mio biondo marito girandosi verso di noi.
--Come in molti altri casi, tesoro. –risposi io sorridendogli sardonica.
--Allora a sabato. – fece Ginny abbracciandomi. Lo stesso fece Harry che mi scoccò anche un bacio sulla fronte prima di allontanarsi prendendo per mano sua moglie.

--Non penso che mi abituerò mai a tutta questa confidenza tra te e Potter. – fece Draco circondando la mia vita con un braccio.
--Invece dovrai. Noi non intendiamo cambiare il nostro modo di fare solo per la tua stupida gelosia.—dissi io tranquilla appoggiando la testa sulla sua spalla.
--Forse gli verserò del veleno nel bicchiere alla festa. Sono ancora un ottimo pozionista.—
--Oh non ho dubbi al riguardo, ma sappi che se mai ti passerà per la testa una cosa simile avrai una morte lenta e dolorosa.—lui fece una breve risata e prendendomi la mano si avviò verso il muro che ci riportò alla stazione di King’s Cross.

***

Draco parcheggiò il suo fuori strada sul vialetto della nostra villa nella periferia di Londra. Il mio sportello venne aperto da un distinto signore anziano che mi guardava sorridendo.
--Ben tornati signori.—
--Ben trovato Nicolaj.— fece Draco al nostro maggiordomo.

Nicolaj era stato la nostra salvezza in molte occasioni, soprattutto quando nacque Scorpius. Anche lui aveva avuto un figlio, da una donna che aveva tanto amato e che perse pochi anni dopo aver dato alla luce loro figlio. Poi quando il figlio crebbe scelse di restare nel mondo della magia staccandosi quasi completamente dal mondo babbano. Nicolaj aveva aiutato Draco anche in un altro campo: era un Magonò, così come lo era diventato Draco dopo quella dolorosa notte nella raduna.

Draco aveva perso completamente i suoi poteri, che in pratica appartenevano a me e nessuna goccia di magia sembrava più scorrere nelle sue vene. Per uno che fino a quel momento si era reputato superiore agli altri maghi per diritto si sangue e soprattutto più meritevole perché nato con quei poteri, era stato un duro colpo e la depressione lo aveva trascinato in un baratro dal quale ne era uscito solo con l’aiuto di Nicolaj, cugino di sua madre Narcissa. I primi anni della nostra vita insieme furono molto duri, Draco ha dovuto faticare per abituarsi ad un mondo senza magia e ha dovuto imparare a camminare da solo e a destreggiarsi in questo mondo. Anche Harry ha fatto del suo meglio per aiutarlo.

Ora era un rinomato avvocato nel mondo babbano e aveva provveduto sia a me che a Scorpius in una maniera esemplare degna di qualsiasi Malfoy. Io ero rimasta attaccata alla mia bacchetta e alle mie doti innate da strega ed ero la mano destra del ministero della magia, insomma eravamo dei privilegiati in entrambi i mondi e io non potevo fare altro che rallegrarmi e stupirmi allo stesso tempo. Chi lo avrebbe mai detto? Una strega e un Magonò, un Serpeverde e una Griffondoro, il fuoco e il ghiaccio, la preda e il cacciatore, presente e passato ora uniti, insieme, legati per sempre.
Entrai in casa e spossata seguì mio marito nel suo ufficio.

--Ti rimetti al lavoro? –
--Ovvio. Sai il tempo è denaro.—rotei gli occhi e mi tolsi le scarpe in vernice camminando poi nella direzione della sua scrivania e sedendomici sopra di fronte al mio furetto platinato.
--Però se hai altro in mente, volentieri. –fece lui malizioso accarezzandomi una gamba. E io ghignai, quasi come lui quando era soddisfatto. Sposati il piede e cominciai a strofinarlo sulla stoffa dei suoi eleganti pantaloni grigi.
--Forse…--feci avvicinando la mia bocca alla sua e accarezzando il suo labbro inferiore con la lingua.
--Sei perfida lo sai?—fece lui soffiandomi sulle labbra. Ghignai di nuovo e lui mi afferrò la testa e mi baciò togliendomi il fiato. Mi staccai da lui lentamente e lo guardai negli occhi.

--Che patto avete stretto tu e Harry?—chiesi con voce rocca. Lui spalancò gli occhi e mi lasciò andare, appoggiandosi allo schienale della sedia in pelle.
--Non so di cosa tu stia parlando.—fece in tono freddo.
--Dalla tua faccia non si direbbe proprio. –
-- Ripeto, non ho idea di cosa ti stia parlando.—
--Certo e io mi chiamo Lavinia. Ormai ti ho beccato, so che stai mentendo. Avanti di che si tratta? –
-- Io non capisco chi ti possa aver detto una cosa del genere.—

--Malfoy… -- feci io ormai esasperata –Vi ho sentiti parlare l’altro giorno. Per favore sono tua moglie. Se è una cosa di cui non dovete parlare, ok, lo accetto ma non prendermi per stupida, ammetti almeno di aver stretto con lui un patto infrangibile.—
-- Per la barba di Merlino donna, non ti si può nascondere nulla. – fece lui scuotendo la testa.
-- Si io e Potter abbiamo un patto, ma risale a tanti anni fa. Più precisamente a qualche giorno prima della notte di luna rossa.—fece lui in tono tranquillo e rassegnato. – Avevo fatto promettere a Potter che nel caso in cui mi fosse successo qualcosa lui sia sarebbe sempre preso cura di te e io a mia volta mi sono impegnato con Potter affinchè nulla succedesse a te, che qualsiasi cosa che avrebbe potuto toccarti per farti del male avrebbe prima raggiunto me.—spalancai gli occhi per la sorpresa e lo fissai incredula.

--Ecco perché sapevi che Lavinia mi stava chiamando.—
--Già. Prima di giungere a te la sua voce giunse a me. Io avvisai Potter e lui nel sonno ti fece assumere la pozione Polisucco per trasformarti in me. –
--Ecco chi era stato, non ricordavo infatti di averla assunta.—
--Poi il resto della storia lo conosci.—fece lui sorridendo e incrociando le mani davanti al viso.
-- Non posso crederci che né tu né Harry mi abbiate detto nulla al riguardo in tutti questi anni. –
-- Perché avremo dovuto?—
--Ma come? lui è il mio migliore amico e tu mio marito.—
--E questo che c’entra? Quella è una cosa nostra. Non ti riguarda.—
--Come no? La destinataria di questa…cosa..tra di voi sono io! --  dissi infastidita.
-- No tesoro, tu sei solo lo scrigno da proteggere. Lo scrigno non chiede né perché, né per come. Sta li fermo e gode del riparo che gli viene offerto.—
--Io so proteggermi da sola stupido furetto, non sono uno scrigno.—commentai   assottigliando gli occhi.
--Lo sappiamo, Miss-so-tutto-io, ma a volte non è sufficiente e tu lo sai meglio di me.—
--Siete due idioti!—

--Forse, Wonder-woman, ma intanto il nostro patto resta in piedi e tu non puoi fare nulla per cambiarlo. Ora se non hai altri insulti da elargirmi o altra biancheria sexy da farmi vedere, gradirei finire il mio lavoro. – fece lui facendomi l’occhiolino. Sbuffai e scesi dalla sua scrivania rimettendomi in piedi e raccogliendo le mie scarpe da terra. Presi anche cappotto e borsa e mi avviai verso la porta.

--Sempre Harry ti ha parlato anche dell’incantesimo di sua madre Lilly?—chiesi senza voltarmi nella sua direzione.
--Parli del sacrificio supremo per amore? Il sangue versato che protegge colui per il quale viene dato? –
--Esattamente.—
--No. Di quello mi aveva parlato mia madre.—mi girai di scatto e lo vidi scarabocchiare sulle carte che aveva sotto, senza il minimo turbamento sul viso.
--Come sapevi che avrebbe funzionato per te. Cioè che il sangue mio, che avevi consegnato a Lavinia in passato e con il quale aveva scritto a terra l’incantesimo, ti avrebbe protetto?—
--Non lo sapevo.—continuò lui tranquillo.
--Cosa?—
--Non lo sapevo. Anzi, nemmeno credevo funzionasse. –

Ero sconcertata, ferma immobile sul posto con gli occhi sbarrati. Mi mancava il respiro come se un bolide mi avesse colpita in pieno petto. Sentii lo scribacchiare fermarsi ed una penna posarsi e non respirai finche di fronte a me non incrociai gli occhi di ghiaccio dell’uomo che amavo.
--Hermione ascoltami. È vero, io non avevo idea che il tuo amore per me potesse salvarmi, ma ero comunque pronto a sacrificare tutto per te e questo già lo sapevi. Perché ti sconvolge così tanto questa cosa?—chiese lui asciugandomi le guance che solo in quel momento sentivo bagnate.
--Io…io…non…non lo so. – risposi incerta. – E che…che…ho immaginato, forse per la prima volta dopo 12 anni, la mia vita senza di te…-- lui sorrise e mi abbracciò cullandomi dolcemente.

--Oh sono sicuro che te la saresti cavata egregiamente con o senza di me. Magari Weasley non fa così schifo a letto. – sorrisi tra le sue braccia e gli diedi un colpetto sul braccio.
--Piantala stupido. Ho perso due me stessa per poter essere finalmente felice con te.—
--Due?—chiese lui curioso allontanarmi per guardarmi in viso.
--Si due: Hannah Barthory e Hermione Granger.—
--Ah quindi Hermione Granger in Malfoy è un’altra donna allora?—
--Certo, le altre non ti avrebbero mai sopportato.—feci io facendo una linguaccia alla Ginny Potter. Lui mi baciò e poi si allontanò tornando alla sua scrivania.

--Altre domande signora Malfoy?—fece lui alzando un sopracciglio sarcastico.
--No penso siano sufficienti le sorprese per oggi. Non voglio sapere altro. Ci vediamo a cena. – dissi e finalmente uscì da quello studio con il cuore più leggero e tornando finalmente a respirare.

Questa è ora la mia vita e la proteggerò con le unghie, con i denti e con il sangue se sarà necessario. Non voglio un’altra vita, voglio vivere questa, al meglio con le persone che amo e che mi amano e ora posso finalmente gustare la vita appieno. Coglierò ogni attimo, ogni soffio,  ogni battito e farò in modo che questa vita, che questo amore sia sufficiente a concludere al meglio la mia esistenza una volta e per sempre quando il momento di andare arriverà anche per me, anche per noi.
 
POV DRACO

Non so perché fatico a prendere sonno questa notte. Sarà per la partenza di Scorpius? Si deve essere così.
Scosto le coperte e mi alzo dal letto ben attento a non svegliare la mia dolce metà che se svegliata nel cuore della notte non ha più nulla di dolce però.
Piano mi avvio vero la porta della camera e in regale silenzio sguscio fuori dalla tana del griffone e scendo le scale della villa avviandomi verso la cucina.

È buio pesto in casa e penso a quanto mi sarebbe ora utile un Lummus per assicurarmi di non andare a sbattere contro qualche mobile di casa. Riesco a raggiungere la cucina e cerco a tentoni il cassetto delle erbe magiche. Magari un infuso veloce mi aiuterà a prendere sonno. Trovo l’erba che mi serve e vado a prepararla nel mio studio dove tengo anche le altre cose da pozionista e dove posso accendere la luce per vedere cosa sto combinando.

Sono ormai arrivato e mi chiudo la porta alle spalle, accendo la luce e mi guardo intorno per cercare contenitori e mestolini. Una volte che ho il tutto preparato faccio per tonare in cucina quando una cosa dentro una teca di vetro attira la mia attenzione. Poso un attimo la tazza e mi avvicino alla teca aprendo lo sportello sopra, infilo dentro la mano e afferro l’oggetto custodito da quella scatola di vetro.

La mia bacchetta. Erano anni che non la prendevo in mano. Erano anni che non pensavo a quello che avevo perso: la magia, tutta, svanita in un  lampo, risucchiato da una nuvola grigia di morte e paura. Lei solo lei mi aveva fatto dimenticare, perché nemmeno tutta la magia del mondo poteva essere comparata a quello che ho trovato in Hermione. Amore puro, limpido e incondizionato, forza, valori, coraggio, grinta. Ecco cos’era quella donna per me ed ecco cosa ero diventato io, per lei, con lei. Come ho fatto ad avere tanta fortuna, da avere di nuovo l’occasione di condividere un’altra vita con lei? La nostra vita.

--Wingardium Leviosa…-- Pronunciai piano nella notte verso la teca di vetro. Nulla successe ovviamente. Non si spostò di un millimetro. Rimisi apposto la bacchetta e chiusi lo sportellino. Afferrai la tazza che poco prima avevo appoggiato sulla scrivania, spensi la luce e chiusi la porta.

***

Da un’ampia vetrata penetrava la lattea luce lunare dentro una stanza buia, infrangendosi su una teca di vetro che custodiva uno strano oggetto in legno. Strano per quel mondo dove stava riposando, strano per gli abitanti di quel mondo, strano anche il modo in cui quella teca stava sospesa a mezz’aria senza fili che la tenessero su e senza che rovinasse a terra frantumandosi in mille pezzi.

Strano. Tutto così strano quella notte. Come l’insonnia del padrone di casa, o strano come quegli occhi rosso rubino che si spalancarono dentro una tomba di granito eretta in un altro mondo, su una raduna che custodiva i segreti di tre vite legate tra loro da fili invisibili d’argento e sangue.


Angolo Autrice: Eeee finalmente è finita! Sono contenta di avercela fatta e volevo ringraziare tutti coloro che mi hanno seguita e sopportata e che hanno perso un pò del loro tempo a leggere e a commentare. Ringrazio chi l'ha messa nelle preferite, chi nelle seguite ecc, ecc. Un ringraziamento speciale va a Barbarak che ha commentato quasi tutti i capitoli e spero vorrete leggere anche mie altre storie. Comincerò una mia originale tra un pò e spero che anche chi fa parte di questo fandome avrà piacere di leggerla. Alla prossima la vostra Dy. :)

 
  
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