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Autore: gangamoon    11/11/2015    3 recensioni
Quando Severus si risveglia dal coma in cui è rimasto per mesi, trova al suo capezzale una persona che non si sarebbe mai aspettato di rivedere per prima. Eppure è a lei che deve la vita, non solo quella che stava per perdere a causa del serpente, ma anche quella che di lì a poco ricomincerà a vivere pienamente, sospinto dai venti di un nuovo amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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capitolino, capitoletto  che serve  ad anticipare il prossimo :)


 
Nei giorni a seguire i due trascorsero un po’ più di tempo insieme, fantasticando sul loro futuro. Perlopiù era Irina a parlare, mentre Severus la ascoltava in silenzio, dando di tanto in tanto il proprio parere.
I pettegolezzi  non si erano ancora diffusi per la scuola, fortunatamente. Minerva era stata, le si doveva riconoscere, discreta. Almeno con i vivi. Severus non dubitava che ne avesse accennato a Silente, il quale, sicuramente, per primo doveva averle messo la pulce nell’orecchio.
– Questo fine settimana devo andare a Londra per sbrigare delle commissioni.
Disse Severus a Irina un pomeriggio.
Avevano appena finito di correggere ognuno i propri compiti e si erano incontrati in biblioteca .
– Ti andrebbe di accompagnarmi?
Irina naturalmente accettò e, quando tutti gli studenti si recarono a Hogsmeade, si smaterializzò con lui.
Per Severus era meno stressante girare per gli affollati quartieri magici in compagnia di qualcuno. Ancora meglio se la sua compagnia era Irina. L’unica compagnia che avesse mai avuto, d’altronde. Proprio mentre si trovavano a Notturn Alley furono colti da un improvviso temporale. E quello non era certo il quartiere ideale per cercare riparo. La donna, che appena messo piede in quella zona si era fatta il più vicino possibile al suo compagno, si strinse forte al suo braccio e in pochi istanti i due si materializzarono all’asciutto.
Mentre l’uomo faceva un po’ di luce nell’ambiente, Irina si guardava intorno. Si trovavano in un soggiorno. I mobili erano piuttosto malandati e ricoperti di polvere. L’aria sapeva di chiuso. Uno sguardo all’immensa libreria e i suoi occhi si illuminarono.
– È casa tua?
Severus annuì con una leggera smorfia. La donna continuava a guardarsi intorno curiosa. Dal soggiorno riusciva a scorgere la cucina, che doveva aprirsi su un breve corridoio. Si affacciò sulla porta e vide che questo, sulla sinistra, conduceva a una scala, mentre dal lato opposto c’era uno sgabuzzino.
– Di sopra ci sono le camere da letto e il bagno.
– E tu dove lavori?
– Non mi sono mai trattenuto troppo a lungo qui – rispose l’uomo scrollando le spalle – quando capita adopero lo scantinato.
Uno starnuto della donna attirò la sua attenzione.
– Seguimi.
E si diresse su per le scale scricchiolanti fino alla camera più grande, che era appartenuta ai suoi genitori e che ormai da tempo occupava lui stesso. Aprì un vecchio baule e ne tirò fuori un abito di velluto viola scuro.*
– Era di mia madre. Vedi come ti sta.
Quindi prese dei vestiti asciutti per sé e andò a cambiarsi nella camera accanto. Dopo qualche minuto la donna si affacciò nel corridoio un po’ titubante. Il vestito le stava un po’ grande, soprattutto la scollatura, ma non aveva voluto modificarlo con la magia, visto che era appartenuto alla madre di Severus. Questi sollevò un sopracciglio, squadrandola. Quindi con un colpo di bacchetta fece comparire un nastro di raso e glielo annodò sotto il seno con un bel fiocco, arricciando il vestito sul davanti. La guardò, piegando la testa di lato soddisfatto.
– Grazie.
Disse la donna, sorridente.
– Non è poi così male qui – commentò mentre scendevano le scale.
Severus la guardò scettico, con il solito sopracciglio sollevato.
– Sul serio. Basta dare un po’ una sistemata qua e là…
– Sarebbe tutto da rifare… E poi non è certo un bel quartiere… – asserì Severus guardando fuori dalla finestra.
Poco distante, oltre i tortuosi e angusti vicoli, si stagliavano minacciose le ciminiere della vecchia fabbrica.
– Ormai non è più in funzione, ma quando ero piccolo io l’aria era molto inquinata, così come il fiumiciattolo qua vicino…
– Beh per il panorama non è un problema. Basterà qualche incantesimo alle finestre!
Irina era entusiasta. Con la sua fervida immaginazione riusciva già a vedere la casa dei suoi sogni. I suoi occhi scintillavano, come quelli di una bambina davanti ai regali di Natale.
Anche Severus cominciava a pensare che ristrutturare quella vecchia casa non fosse una cattiva idea. C’erano troppi ricordi tra quelle mura, per la maggior parte dolorosi. Se doveva veramente voltare pagina, quello era il momento e il modo giusto.
Rimase ancora per un po’ abbracciato alla sua donna, guardando la pioggia** che continuava a cadere, ora meno fitta, e sperando di non svegliarsi mai da quel sogno, che stava diventando sempre più concreto.
 
 
 
*   potrebbero usare un semplice incantesimo, ma perché sprecare energia magica se in casa ci sono dei vestiti? ;)
** pare che Spinner’s end sia molto più a nord di Londra… ma non bisogna stupirsi troppo che piova anche qui: siamo sempre in Inghilterra ;)
 
lo so, lo so che è piccolo >.<" ma per farvi contenti aggiornerò venerdì stesso, perchè il prossimo capitolo ha la stessa ambientazione ;)
   
 
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