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Autore: Elsira    11/11/2015    5 recensioni
Finalmente la nostra Kin è diventata adolescente!
Diventare ssj è ormai il suo desiderio primario, il pensiero fisso e questo farà esplodere la furia della madre, che si abbatterà su di lei in un modo che nessuno in famiglia si sarebbe mai aspettato. Allo stesso tempo però, riceverà degli aiuti esterni da una persona che diverrà speciale. Il loro affetto avrà ardui avversari e vivaci sostenitori. E voi? Da che parte vi schierate?
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku, Goten, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue del padre e occhi della madre'
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Inverno, Anno 790

«Sei pronta?» Chiese Goku alla figlia, che si trovava in posizione d'attacco di fronte a lui.

Era molto orgoglioso di lei, aveva imparato la tecnica del teletrasporto con una velocità impressionante, impiegando solo pochi mesi. Quel giorno, avevano deciso di sgranchirsi un po' in un allenamento alla vecchia maniera, introducendolo per la prima volta.

Kin distribuì il proprio peso sulle gambe leggermente piegate e guardò fissa il padre, sussurrando appena: «Pronta.»

Un breve sorriso comparve sulle labbra del sayan, che si fiondò su di lei con un pugno l'istante dopo, con espressione concentrata. La ragazza rimase immobile fino all'ultimo istante, chiudendo gli occhi e concentrandosi solo sul punto dove voleva riapparire.

Goku colpì e la ragazza fu lanciata contro un albero a terra.

«Kin!» La chiamò allarmato, andandole incontro. La sayan si passò la mano sul naso, asciugandosi il sangue che ne stava fuoriuscendo abbondante, imprecando a denti stretti.

Suo padre l'aiutò a rialzarsi, sorreggendola per le braccia. «Stai bene? Fammi vedere...» Le disse con dolcezza, tentando di scostarle la mano dal volto. «Maledizione, ti ho rotto il naso...» Constatò alla fine, con una smorfia rammaricata.

«Perché non ti sei portata le dita alla fronte?» Le chiese, mentre si toglieva la maglietta azzurra che portava sotto il gin color arancio.

«Perché voglio riuscire a teletrasportarmi senza, almeno sulle brevi distanze… Le dita servono solo a concentrarsi meglio, ma devo imparare a farne a meno perché  potrei non averle sempre libere quando voglio teletrasportarmi.» Gli rispose lei, a sguardo basso.

Goku le tamponò il naso con quanta più delicatezza possedesse, incurante delle smorfie di disapprovazione di lei.

«Dai papà, lascia perdere e torniamo ad allenarci.» Tentò di dire un'ultima volta, prima di ritrovarsi la stoffa ad occluderle la ferita. Con la mano, il padre le sfiorò per errore il naso rotto e una smorfia involontaria di dolore le prese il possesso del volto.

«Avanti, ti riporto a casa...» Disse Goku dopo qualche minuto, dato che il sangue non smetteva di fuoriuscire. Lei lo guardò sbarrando gli occhi: «Sei forse impazzito, papà? Lo sai che abbiamo finito i senzu e se mamma mi vede in queste condizioni ci uccide entrambi!»

Il sayan la guardò dritta negli occhi: «Stai tranquilla, mi prenderò tutta la colpa, dato che è effettivamente tutta colpa mia: non sei ancora in grado di teletrasportarti bene, dovevamo aspettare ancora. Mamma non ti farà nulla, anche perché a quest’ora dovrebbe già essere con Goten a casa di Bulma.»

Lei lo fissò severa: «Te lo scordi!» Prese la maglietta dalle mani del genitore e se la legò attorno al volto in modo che le tappasse il naso, annodandosela dietro la nuca, mentre borbottava: «Sono stufa di aspettare!»

Si alzò in piedi e lo guardò accigliata, mettendosi in posizione d'attacco, con la stoffa che le copriva in parte anche la base degli occhi. «Avanti papà, fatti sotto!»

Goku la osservò bene negli occhi. Avrebbe voluto provare ancora a dissuaderla, ma sapeva sarebbe stato del tutto inutile. Sua figlia non si sarebbe mossa da lì finché non fosse riuscita ad evitare un suo colpo con il teletrasporto.

Si alzò in piedi, parandosi di fronte a lei e si mise in posizione d’attacco.

«Uffa...» Sospirò Trunks, mentre era sdraiato sul materassino che galleggiava sull'acqua della piscina di casa sua. Goten, che era su di un altro gonfiabile a fianco a lui, si voltò per guardarlo attraverso le lenti scure degli occhiali e gli chiese: «Che cos'hai?»

Trunks rispose senza guardarlo: «Quando arrivano tua sorella e tuo padre?»

Goten si lasciò scappare un sorriso, dato che sapeva benissimo che l'amico fosse interessato solo ad una dei due, tornando a guardare il cielo e lasciare che il sole gli baciasse la pelle.

Erano vestiti perché era freddo, ma il sole scaldava in modo molto piacevole e perciò i due avevano deciso di sdraiarsi sui materassini. Goten l'aveva proposto perché era una cosa che aveva sempre rilassato l'amico, il quale era tutta la mattina che faceva su e giù come un'anima in pena in attesa di vedere la sayan.

«E datti una calmata, Brief. Kin è con papà, si staranno probabilmente allenando. Vedrai che quando verrà loro fame torneranno.» Gli disse senza guardarlo. Trunks tirò un respiro profondo, si portò le mani al volto e mugolò. Il Son lo guardò di sottecchi, mentre l'altro si alzava e volava fin al bordo piscina. «Dove vai?» Gli chiese.

Il sayan più grande gli rispose senza guardarlo: «A distrarmi nella G. R.»

«Vuoi che venga con te?» Gli chiese alzandosi a sedere e spostandosi gli occhiali sopra la testa. Lo vide fermarsi che gli dava ancora le spalle, fare un respiro profondo e voltarsi appena, con sguardo supplichevole: «Sì... Ti prego...»

Goten sorrise e volò fuori dall'acqua, atterrando al suo fianco e incamminandosi con lui verso la Gravity Room con un sorriso che gli illuminava il volto e la mano poggiata sulla sua schiena.

«Ancora!» Gridò Kin al padre, rialzandosi con il fiatone e ancora con la schiena piegata in avanti. Goku provò a ribattere, ma lo sguardo della ragazza lo zittì e lo fece mettere in posizione d'attacco.

Kin chiuse gli occhi, concentrandosi più che poteva sul punto in cui voleva riapparire, dietro il padre. Ce l'avrebbe fatta, stavolta era certa di farcela.

Goku attaccò e il suo pugno colpì il vuoto. Sbatté sorpreso le palpebre un paio di volte, poi si girò e si ritrovò sua figlia che volava a testa in giù, con il volto di fronte al suo. Prima che potesse rendersene conto, la ragazza gli stampò un bacio sulla punta del naso e cominciò a volare in giro ridendo, gridando dalla gioia, mentre lui la osservava orgoglioso.

Mentre ancora rideva, poggiò nuovamente i piedi a terra di fronte a lui. Fu allora che Goku la prese per la vita e l'alzò, dicendole con un sorriso raggiante sulle labbra: «Sono molto orgoglioso di te!»

Il sorriso della ragazza si allargò ancor di più, per quanto questo fosse possibile. Goku la rimise a terra e le disse con un sorriso, sfiorandole la maglietta che ormai da azzurra era diventata quasi completamente rossa: «Adesso però, possiamo andare a curarti questo naso?»

La vide annuire. «Trunks ha ancora qualche senzu nella G. R., possiamo andare a prenderne uno, non credo ne avrà a male. E comunque glielo dirò appena lo vedo.»

«E G. R. sia, allora!» Esclamò sorridente Goku, poggiando la mano sulla spalla della figlia e portandosi indice e medio alla fronte, per teletrasportarsi.

Goten attaccò con un calcio alto l'amico, mirando al collo, che il ragazzo evitò spostandosi all'indietro e che colpì in pieno volto la sorella, la quale era appena apparsa con il padre, spedendola verso la parete della Gravity Room.

Tutti e tre rimasero immobili e in silenzio per secondi eterni, finché il grido furioso di Kin non invase l'intera stanza, rimbombando sulle pareti: «Goteeen!»

La ragazza era rannicchiata su se stessa e si teneva il naso con le mani, non sapendo come fare per mitigare il dolore che la pervadeva. Goten la guardò immobile sempre su una gamba, non riuscendo ancora a capire come avesse fatto a colpirla, mentre Goku andava a prendere i fagioli magici dal cassetto della Gravity Room e Trunks le si posizionò a fianco per vedere come stesse.

«Vieni Kin, prendi.» Le disse il padre, porgendole il senzu. Lei aprì un occhio e lo prese in fretta, buttandolo giù senza nemmeno masticarlo.

Dopo pochi istanti, il prodigioso piccolo fagiolo fece il suo miracolo e il dolore iniziò finalmente a placarsi.

Quando svanì completamente, Kin si tolse la maglietta dal volto e si diresse verso il fratello. Lui arretrò, istintivamente, tentando di discolparsi: «Io... Mi dispiace... Non volevo... Non potevo sapere che saresti apparsa nella traiettoria del calcio…»

Kin gli arrivò di fronte quando il ragazzo era spalle al muro e la guardava veramente dispiaciuto. Avrebbe voluto spaccargli la faccia, ma d'altro canto sapeva che non era colpa sua. Che non era colpa di nessuno.

Chiuse gli occhi, respirò pronfondamente e si diede una calmata. Si voltò e si diresse all'uscita della Gravity Room. Sulla soglia, disse gelida rivolta al fratello, incapace di perdonarlo del tutto: «Scordati la colazione a letto domani, anche se è il tuo compleanno. Anzi, scordatela proprio.»

Goten sgranò gli occhi disperato. Le andò dietro, tentando di convincerla a cambiare idea, a riempirlo di botte piuttosto che fargli saltare un pasto, ma l'altra non lo guardò nemmeno.

Intanto, nella Gravity Room, Trunks e Goku osservavano i due allontanarsi. Si scambiarono uno sguardo reciprocamente confuso, poi Goku tirò un sorriso e spezzò il silenzio: «Sarà meglio che vada a lavarmi la maglietta dal sangue di Kin, altrimenti non andrà più via...»

Trunks sgranò gli occhi, indicando l'indumento appena raccolto da terra dal sayan. «Vuoi dire che quella... È la tua maglietta azzurra?»

«Sì. Vedi, stamattina ho rotto il naso a Kin per sbaglio e lei pur di continuare ad allenarsi, dato che non smetteva di buttare sangue, si è legata la maglia al viso.» Spiegò l'uomo. Trunks rimase immobile qualche istante, poi sorrise e propose al sayan di dare a lui la maglia. «Tanto devo andare a mettere a lavare la mia tuta.»

Goku gliela porse, contento di non dover andare da Chichi o Bulma a farsi spiegare per l'ennesima volta come far andare la lavatrice. «Vado a convincere Kin a non togliere la colazione a Goten, ci vediamo in terrazza.»

Trunks annuì ed entrambi si diressero verso la propria destinazione.

«Combatti contro di me.» Disse Kin, rivolta a Vegeta, che era di fronte a lei e al fratello. Goku si avvicinò al figlio e gli chiese il motivo della tensione che si era creata nell'aria. «Siamo arrivati in terrazza che Vegeta era già qui. Lui e Kin hanno ripreso il discorso della trasformazione e Vegeta ha detto che Kin non è degna di farsi chiamare sayan e di stare con Trunks.»

Goten si voltò nuovamente verso i due contendenti e aggiunse: «Così lei lo ha sfidato.»

Goku sorrise arreso, per seguire poi lo sguardo del figlio e osservare con lui in disparte la scena.

«Combatti contro di me.» Ripeté Kin in un sussurro appena percettibile. Il sayan la guardò con una macabra luce negli occhi. «Come?»

«Combatti contro di me, Principe. E vediamo se sei davvero così in gamba come credi di essere.» Kin alzò la sguardo, puntando i propri occhi neri dritti in quelli dell'uomo di fronte a lei, il quale la prese in giro con una risata canzonatoria.

«Non ho tempo da perdere con te ragazzina, torna a giocare con le bambole che è meglio. E sta' lontana da mio figlio.» Le disse, voltandole le spalle e dirigendosi verso casa.

Un sorriso si dipinse sulle labbra della ragazza, che gli si rivolse irrispettosa: «Cos'è? Hai per caso paura, Principe dei Sayan?» Aveva pensato che, se era un minimo simile a Trunks, allora colpirlo nell'orgoglio era la mossa giusta per irritarlo abbastanza e guadagnasi ciò che voleva: un incontro senza riserve.

«Cosa hai osato dire?» Ringhiò il Principe, voltandosi lentamente verso di lei a muscoli tesi e scandendo ogni parola.

Bingo.

Un sorriso soddisfatto le apparve in volto. Lui continuò, con le vene che già erano visibili sulla sua fronte: «Ti do dieci secondi per rimangiarti quello che hai detto, ragazzina.»

Lei gli sorrise saccente. Allungò una mano di fronte a sé e con il palmo aperto gli lanciò contro una sfera d'energia.

Naturalmente il sayan la bloccò con il proprio palmo senza il minimo sforzo. Kin non si era affatto aspettata che potesse andare altrimenti: il suo scopo era ben altro. Voleva combattere contro di lui e, avendo ereditato la testardaggine dei suoi genitori, adesso il suo unico pensiero era quell'incontro. E non aveva paura di cosa ciò potesse comportare.

«Te la sei cercata, ragazzina.» Disse cupo il sayan, chiudendo a pugno la mano e facendo esplodere la sfera argentata come fosse stata un semplice palloncino. «Adesso non piangere quando ti farò male. Avanti, seguimi.» Si voltò e poco prima di alzarsi in volo, le rivolse un'ultima provocazione: «Sempre che tu riesca a starmi dietro.»

«Okay, sono pronto. Possiam...» Trunks si guardò attorno perplesso, poi osservò i due Son, i quali erano intenti a osservare il cielo. Cercò la sayan con lo sguardo e non vedendo né lei né il Principe, si rivolse ai due serio: «Dove sono Kin e mio padre?»

I Son spostarono i loro occhi neri dall'azzurro del cielo a quello che incorniciava le pupille del sayan. Fu Goku a rispondergli, sereno: «Sono andati a combattere.»

Trunks sgranò gli occhi preoccupato, mentre l'uomo gli spiegava con un sorriso tranquillo ciò che era successo durante la sua assenza.

«Avanti, ragazzina. Attaccami, fammi vedere quel che sai fare.» Disse con un sorriso irrisorio Vegeta, fermatosi in volo sopra una valle desolata, ancor prima di voltarsi verso di lei. Kin si arrestò, si mise in posizione d'attacco con sguardo serio e concentrato.

Vegeta si voltò verso di lei e la guardò con l'angolo della bocca alzato e le labbra appena dischiuse che lasciavano spazio al suo sorriso più strafottente. Si portò l'indice vicino al volto e lo piegò verso di sé, sussurrando: «Fatti sotto.»

L'istante dopo, si trovò a parare il pugno della ragazza, serrandole il polso e arrestandole così il braccio a pochi millimetri di distanza dal proprio volto. «Sei veloce...» Sogghignò, prima di aggiungere: «Ma non abbastanza.» Con la mano libera le serrò un colpo all'addome, ma il pugno colpì l'aria.

Sgranò gli occhi per la sorpresa e venne colpito da dietro al collo con una gomitata che gli fece perdere qualche metro di quota.

Vegeta si voltò verso la ragazza sorridendo soddisfatto. «Ma guarda... E così Kakaroth ha deciso di insegnare il teletrasporto a qualcuno, alla fine.»

Restando concentrata, Kin si lasciò scappare un lieve sorriso: «Già. E come puoi vedere me la cavo bene, ti pare?»

«Davvero niente male, sei decisamente diventata più forte. Ti faccio i miei complimenti.» Disse il Principe con un sorriso.

«Ma?» Chiese lei, seria e storgendo la bocca in una smorfia, immaginando già cosa avrebbe detto per completare la frase lasciata volontariamente in sospeso.

«Ma non sei minimamente vicina al divenire un super sayan.» Rispose, sorridendo malvagio e saccente. «Nemmeno fossi un uomo.»

Il corpo le fu invaso da brividi somiglianti a scariche elettriche, che le fecero tendere ogni singola fascia muscolare con un ghigno d'ira a caratterizzarle il volto.

Vegeta si accorse delle scariche che circondavano il corpo dell'avversaria e la sua aura crescere esponenzialmente, pensando che adesso le cose si sarebbero fatte divertenti.

Le lasciò qualche secondo, poi usò la super velocità e le si parò di fronte. «Bu.» Le sussurrò appena, godendo per un istante appena dell'espressione sorpresa di lei e colpendola con un pugno che la spedì a terra.

Non poté fare a meno di pensare che in quanto a velocità forza la ragazza era in gamba, ma doveva migliorare ancora molto sotto il profilo della concentrazione: si distraeva troppo facilmente.

«Dobbiamo fermarli!» Gridò Trunks ai due sayan vicino a lui. «Altrimenti Kin morirà per me!»

Padre e figlio si scambiarono un curioso sguardo d'intesa che durò un attimo.

Goten non ce la fece a trattenersi e scoppiò a ridere all’affermazione dell’amico. «Tu sei pazzo se credi davvero che mia sorella stia combattendo per amor tuo!»

Trunks lo guardò accigliato e, senza nemmeno rendersene conto, gli andò contro e lo attaccò al muro per le spalle. «Che cosa vorresti insinuare?»

«Calmati Trunks.» La voce pacata di Goku arrivò fin alle sue orecchie e stranamente ebbe un effetto rilassante.

Lasciò andare l’amico, che gli sorrideva ancora beffardo e si rivolse al sayan più anziano con tono più calmo, reprimendo la propria rabbia per ciò che Goten aveva insinuato pochi istanti prima. «Come fate voi due ad essere così tranquilli? Conoscete sia Kin che mio padre, sapete fino a che livello di testardaggine possono arrivare, possibile che non siate preoccupati per lei?»

Goku lo fissò con sguardo incredibilmente tranquillo, rispondendo con tutta la serenità del mondo: «Tu devi imparare a fidarti di mia figlia, se vuoi stare con lei.»

«Mio padre ha ragione Trunks.» Disse Goten poggiandogli una mano sulla spalla, per nulla risentito dall'attacco di poco prima. «Kin sa quello che fa. È terribilmente testarda, questo te lo concedo, ma è figlia di Son Goku e come tale adora le sfide. In questo momento le si è presentata l’occasione di sfidare Vegeta, con il premio di poter avere te senza riserve. E mia sorella non potrebbe desiderare premio migliore. Ma devi capire che al momento ciò che l'ha spinta a sfidare tuo padre, più che il desiderio di stare insieme a te, è la vendetta per aver insinuato che non può diventare super sayan.»

«Sì, ma si farà ammazzare in questo modo.» Ribatté il ragazzo dagli occhi chiari, non sentendosi affatto rassicurato dalle parole dei Son.

«No, non accadrà. Certo, riceverà una bella batosta, ma niente che un senzu non possa guarire o lei non possa sopportare.» Gli rispose Goku, guardando verso il cielo nella direzione dove erano scomparsi i due.

Trunks abbassò lo sguardo e strinse i pugni. No, loro due non capivano. Non sapevano fino a che livello di spietatezza era in grado di arrivare suo padre se veniva irritato come stava facendo Kin. E lei non poteva nemmeno trasformarsi in super sayan per resistergli. Era spacciata.

Il ragazzo chiuse gli occhi, prese una decisione e si alzò in volo.

«Ti conviene non farti scoprire, altrimenti poi sarai tu quello che ne toccherà.» Gli disse Goku, a occhi chiusi e con un mezzo sorriso sulle labbra, fermandolo per un istante a mezz’aria.

Trunks rifletté un attimo ma poi si decise e si diresse da suo padre e Kin, trasformandosi in super sayan per far prima.

«Quei due non dureranno se non imparano a fidarsi l’uno dell’altra…» Entrambi i Son si voltarono e videro Bulma guardare verso la direzione dov’era sparito suo figlio, con la spalla poggiata allo stipite della porta finestra che dava sul terrazzo.

La donna guardò l’amico di vecchia data negli occhi, per poi dire con un sorriso: «Ho ragione, Goku?»

«Sì, hai proprio ragione.» Rispose semplicemente lui, contraccambiando il sorriso della moglie, apparsa accanto all’amica. «Noi conosciamo i nostri polli.»

Le due donne si voltarono rientrando e fecero un cenno ai sayan per invitarli dentro casa a mangiare. Invito molto gradito da entrambi, che non si fecero chiamare una seconda volta.

Vegeta colpì Kin con un calcio e la spedì contro una montagna, facendogliela perforare con la schiena.

Appena arrivata dall'altra parte, la sayan si riprese e si fiondò contro il suo avversario, attraversando il monte dal quale era passata e mandandolo interamente in frantumi. Caricò il pugno di un’aurea rossa, ma Vegeta la evitò, sapendo che se l'avesse colpito gli avrebbe sottratto energia per donarla alla sayan e l’attaccò con un pugno allo stomaco.

La ragazza non ebbe il tempo di riprendersi dal colpo, che il Principe con una gomitata al lato del collo la mise in posizione orizzontale, per poi colpirla al fianco con una ginocchiata.

Fermò il suo volo verso l'alto afferrandole una caviglia e, con mezzo giro, scaraventarla contro un'altra montagna.

Kin si riprese durante il volo e anziché sbattere ancora la schiena contro la roccia, si rigirò e vi fece aderire i piedi, preparando l'onda energetica.

Non fece in tempo a lanciarla, che Vegeta le fu davanti, così lei interruppe il colpo e lo colpì con un pugno al petto, ormai priva di energie anche per una semplice kamehameha.

Il sayan sentì appena formicolargli i pettorali e osservò truce la ragazza affannata, coperta di sangue e ferite di fronte a lui. «Te l'avevo detto che non dovevi metterti contro di me, ragazzina.»

Kin, ancora con il pugno sul petto dell'avversario, alzò lo sguardo e vide quei buchi neri. Si accorse di star tremando dalla paura, di non essere neanche alla lontana al suo livello. E non si era nemmeno mai trasformato in super sayan durante l'intero scontro.

Il Principe, con un movimento repentino del braccio che lei non riuscì a vedere, la prese per la gola e l'alzò leggermente. «Io non sono tuo padre, quando combatto lo faccio sempre al cento per cento. Non mi risparmio solo perché sei una ragazza.»

La consapevolezza di essere spacciata la colse ma stranamente sul volto, anziché pura sofferenza, le apparve un sorriso rassegnato.

Vegeta, a vedere quell'espressione stranamente pacifica e udire quella risata appena percettibile fuoriuscire strozzata dalle labbra della giovane, non poté fare a meno di pensare a Kakaroth e a quanto quella ragazza gli somigliasse in realtà.

Mentre era assorto nei propri pensieri, fu costretto a mollare la presa perché un potente calcio al collo lo colse alla sprovvista, spingendolo di lato fino a che non raggiunse una parete di roccia, che lo fermò.

La ragazza cadde svenuta nel vuoto per pochi metri, prima che un paio di braccia le arrestassero la discesa.

«Kin... Kin apri gli occhi avanti...»

La sayan aprì lo sguardo e si ritrovò a fissarla un paio di occhi azzurri come il cielo, portati da un uomo biondo con un sorriso affettuosamente preoccupato sulle labbra. «Per fortuna stai bene...» La voce con cui le parlava era gentile e premurosa, la conosceva bene ma per colpa della batosta ricevuta dal Principe le ci volle qualche secondo buono per riconoscere Trunks.

Quando la situazione nella quale si trovava le tornò in mente, aggrottò le sopracciglia e dette un pugno in piena faccia al super sayan che la teneva in braccio, per poi liberarsi dalla sua amorevole presa e pararglisi davanti, urlandogli contro piena di rabbia: «Si può sapere che diavolo ci fai tu qui?»

Lui la guardò allibito sbattendo gli occhi, mentre si massaggiava la guancia dolorante. Quando riuscì a parlare, intravide suo padre dietro la sayan. «Ma che accidenti stai dicendo? Sono venuto per evitare che mio padre ti uccidesse!»

Il Principe puntò i suoi occhi neri in quelli del figlio, appoggiando la ragazza appena avanti a lui: «Ma si può sapere chi ti ha detto che avevo intenzione di ucciderla?»

«Stavamo soltanto facendo un'incontro senza riserve, come volevo io e che né da mio padre né da te o Goten riesco mai ad ottenere perché siete sempre troppo teneri ed affettuosi con me!» Aggiunse Kin, sempre più arrabbiata.

Trunks fece passare il proprio sguardo allibito e confuso dal genitore alla sayan. L'unica cosa di cui era certo era che non ci stava capendo più nulla.

Indicò incerto la ragazza. «Ma... Ma tu eri svenuta e lui ti stava strozzando...» Poi aggiunse, fuori di sé dalla rabbia dovuta al non capire cosa stesse accadendo: «Se non fossi arrivato io, saresti morta!»

«Razza di cretino che non sei altro, secondo te potrei uccidere la migliore pretendente che mio figlio potrà mai avere?» Gli gridò contro il padre.

Il cuore di Kin ebbe un sussulto a sentire quella frase, tant'è che si voltò verso di lui guardandolo con occhi sgranati, così come Trunks.

Vegeta incrociò le braccia al petto e, riacquistato il proprio tono e guardando la sayan dritta negli occhi, disse: «Non potrei mai farti del male, per davvero. Se avessi percepito la tua aura star per scomparire in qualsiasi momento della lotta, mi sarei fermato e ti avrei portato di filata a casa, per darti un senzu. Ma la tua aura è stata sopra la media durante tutto lo scontro, anche quando sei svenuta, perciò ho continuato a colpirti senza riserve come volevamo entrambi.»

«Perché non ti sei mai trasformato?» Gli chiese perplessa Kin, di punto in bianco. Era una domanda che si era fatta parecchie volte durante l'incontro.

L'angolo della bocca del Principe si alzò. «Perché quella tra noi era una lotta tra sayan, non super sayan. Se mi fossi trasformato non ci sarebbe stata storia e tu saresti morta dopo un paio di colpi.»

Stranamente, anziché prendersela per quell'affermazione, Kin tirò un sorriso arreso degno del padre.

Il Principe continuò, rivolgendolesi serio: «Il motivo per cui mi sono sempre comportato così duramente con te è che in te vedo le potenzialità per essere una vera sayan. Ciò che mi ha fatto infuriare è che ti hanno sempre protetta da tutto ciò che per te poteva essere un pericolo o una brutta notizia. Non potevo più sopportare che il tuo potenziale sayan fosse represso in quel modo, era intollerabile. Ho provato a spingerti al limite, a farti infuriare, rubarti il sogno più prezioso che avevi. Ma non è servito a niente, solo a farti provare della rabbia completamente inutile. Ciò mi fa pensare che non riuscirai davvero a diventare mai un super sayan. Non perché sei una donna, ma perché non sei ancora in grado di arrabbiarti abbastanza: forse non lo desideri davvero. O semplicemente non sei ancora abbastanza forte.»

«Com'è possibile? Goten e Trunks sono stati in grado di trasformarsi sin da bambini! E non erano certi più forti di quanto io sia adesso!» Gli rispose lei, confusa e offesa per quanto appena insinuato dall’uomo. Non solo in quanto alla sua forza, ma anche e soprattutto perché aveva detto che non lo voleva abbastanza. In tutta la sua vita, era certa di non aver mai desiderato così tanto qualcosa come diventare un super sayan.

«Loro non si sono trasformati grazie alla forza, ma alla rabbia e alla sofferenza. Goten ha sofferto molto per la mancanza di suo padre, anche se non se ne rendeva conto perché troppo piccolo. E per quanto riguarda Trunks…» L’angolo sinistro della bocca gli si alzò in un sorriso che sapeva di sadico, mentre lanciava un’occhiata al ragazzo. «Beh, diciamo solo che a lui ci ho pensato io.»

Vegeta si diresse completamente verso il proprio figlio, portandosi le braccia lungo i fianchi e rivolgendoglisi autoritario. «Trunks, vedi di darti una smossa e fai felice questa sayan. Se la farai soffrire, poi dovrai vedertela non solo con Kakaroth ma anche con me. Ti ho avvisato.» Detto questo, si voltò e volò via, lasciando i due giovani ad osservare la sua scia nel cielo disorientati.

Il silenzio fu rotto dalla risata gioviale di Kin, che non ce la fece più a trattenersi e si guadagnò uno sguardo interrogativo del super sayan.

La ragazza smise di ridere pian piano e con il sorriso ancora sulle labbra si lasciò cadere a terra, completamente priva di energie. Trunks fece appena in tempo ad accorgersene che le andò incontro e la prese nuovamente tra le braccia, impedendo così che cadesse sul suolo roccioso distante decine di metri.

Kin si accoccolò con gli occhi chiusi e un sorriso al suo petto, facendolo arrossire appena.

«Tutto apposto?» Chiese lui. Lei annuì semplicemente, godendosi il calore che emanava il corpo dell'uomo.

«Non mi darai un altro pugno, vero?» Scherzò con tono un po' preoccupato Trunks. La sayan rise. «No tranquillo... Non ti colpirò più. Sto troppo bene tra le tue braccia per tentare ancora di andarmene. E poi...» Lasciò la frase sospesa; socchiuse gli occhi scuri e portò una mano al petto del ragazzo, poggiando la testa alla sua spalla.

«E poi?» Chiese lui curioso, non smettendo per un solo istante di osservarla.

Lei pensò un attimo a come poter finire la frase. Molte opzioni le passarono per la mente: sono soddisfatta dell'incontro con tuo padre, lo stadio del super sayan emana davvero molto calore, sei terribilmente comodo, il tuo cuore sta battendo talmente forte che sembra voglia uscirti dal petto, vorrei stare così in eterno, dato che evidentemente per adesso non posso trasformarmi papà mi ha insegnato il teletrasporto e mi va benissimo così, ti rendi conto che sono riuscita a colpire decentemente tuo padre solo una volta in tutto lo scontro?

«Sono felice.» Disse semplicemente alla fine, puntando i suoi occhi neri in quelli chiari del giovane. Lui sorrise dolce.

Kin alzò il braccio interno alla posizione in cui erano e gli portò la mano ai capelli biondi, accarezzandoglieli e avvicinando il volto del super sayan al suo, mentre sentiva il cuore nel petto di lui aumentare i battiti, così come il proprio.

Trunks si trovò con la fronte poggiata a quella della sayan e dopo averle rivolto uno dei suoi sorrisi più belli, lei chiuse gli occhi e lui azzerrò la distanza che c'era tra le loro labbra, baciandola con estrema dolcezza.

 

Elsira #10

Ed ecco concludersi anche questa storia! Spero vi sia piaciuta :3
Pubblicherò la OS rossa venerdì (la quale, ve lo dico già da ora, vi consiglio di non leggere) mentre per la proseguimento vero e proprio della serie, ci vorrà ancora un po'... Devo sistemare parecchie cose che mi faranno stare un po' assente da EFP, devo ritrovare l'ispirazione giusta (in effetti, non tanto per quanto riguarda le idee, quanto il modo in cui scriverle) e tante altre boiate che non sto qui a propinarvi xD
Ad ogni modo, per i più coraggiosi ed imprudenti, ci sentiamo venerdì, mentre i più saggi e sani di mente, ci sentiamo in un momento ancora indefinito del futuro :D
Un bacio ed un grazie a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di seguirmi, recensendo o anche solo leggendo.
Alla prossima!

 


Se lasciate una recensione con i vostri pensieri non potete che farmi piacere :) Se notate degli errori o avete dei consigli, non esitate a farmelo sapere; voglio davvero migliorare il mio modo di scrivere e ve ne sarei davvero grata se mi aiutaste ^^ 
   
 
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