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Autore: Dedalus Lux    12/11/2015    1 recensioni
La soluzione sarebbe semplice - disse Marius - Arrestare Mulciber.
- Non è così semplice - ribatté Seamus - Quel ragazzo ha anche un passato complesso alle spalle, è ben visto da buona parte del mondo magico.
- Quindi se l'opinione pubblica difende una persona, non si può far nulla? - domandò Marius che si stava iniziando a scaldare.
- Calmati Marius - lo ammonì Seamus - Se mi fai finire di parlare posso spiegarti tutto. Non è una questione di opinione pubblica, ma di prove. Servono prove e testimonianze, tuttavia è sorto un problema.
- Cioè? - domandò Marius.
- Servono testimoni - rispose il cugino - Ho parlato con Neville, volevo dire il professor Paciock che vorrebbero chiedere il tuo aiuto. Non è una cosa semplice, dovrai parlare davanti ad una giuria, non è facile. Se non te la senti nessuno potrà dire niente e...
- Nessun problema! - esclamò Marius che non aspettava altro - Sono pronto a testimoniare anche domani.
***
Vi ricordate dove eravamo rimasti? Marius ha terminato il suo primo anno ad Hogwarts e, come spesso succede, ha vissuto tante esperienze ha conosciuto nuove persone e si è innamorato. Ci sono tanti nodi da sciogliere sulle reali intenzioni dell'ambiguo Mulciber, sui sentimenti di Juliet nei suoi confronti, ma non solo. Le sorprese non mancheranno...
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Seamus Finnigan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Marius Grebb - Un giovane mago 20 anni dopo Harry Potter'
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AVVERTENZE
Il seguente testo è il prologo del secondo capitolo della serie Marius Grebb - Un giovane Mago 20 anni dopo Harry Potter (potete cliccare sul titolo per essere rimandati alla storia). Per coloro che si imbattono per la prima volta in questa storia, consiglio caldamente di leggersi la prima parte, altrimenti il tutto rischia di essere di difficile comprensione. 
Grazie e buona lettura!


NOTA DELL'AUTORE 
Ciao a tutti! 
Dopo tanto tempo, rieccomi qua con un nuovo capitolo della storia del nostro Marius Grebb. Purtroppo i recenti impegni lavorativi e accademici mi hanno tenuto lontano dalla storia, tuttavia piano piano sono riuscito a portarla avanti. Il fatto che il mio saluto sia posto all'inizio del capitolo non è casuale anzi, potremmo dire che il mio è un ritorno col botto. Spero che il capitolo vi piaccia. 
Questa volta evito di fare promesse sulla frequenza di pubblicazione, mi limito ad augurarvi una buona lettura!



- Non è proprio carino quello che stai dicendo - lo rimproverò Tonia. 
- Lo so - mormorò Marius - Però è così. Abita a Londra, non ho il suo numero di cellulare né l'indirizzo e tra l'altro dubito che vada alla stessa scuola che frequento... 
I due amici si trovavano al Bar dello Sport di Saint Patrick da più di un'ora, parlando delle loro avventure in vacanza. Tonia era rientrata da Barcellona il giorno precedente, e Marius non vedeva l'ora di incontrarla per raccontarle ciò che gli era capitato con Gloria. Ne aveva parlato solamente con il suo compagno di scuola Bruce Sandon, con il quale si era sentito per telefono, ma aveva voglia di sentire l'opinione della sua migliore amica. 
- Spero però che tu non abbia pensato questo mentre la baciavi - insistette la ragazza. 
- No, no - si affrettò a dire Marius - Mi è venuto in mente dopo, te lo assicuro. Il problema è un altro... 
- Cioè? - chiese Tonia curiosa. 
- Juliet - rispose Marius. 
- Le hai detto cosa ti è successo? - domandò la ragazza. 
- In realtà no, neanche a Michelle - spiegò Marius - Ne ho parlato con un mio compagno di Hogwarts, ma a nessun altro. 
- E non capisco il problema - disse Tonia. 
- L'ultima sera al campeggio, dopo che ho salutato Gloria, non ho fatto altro che pensare a Juliet - disse il ragazzo - Non nego che mi abbia fatto piacere il bacio di Gloria, ma nella mia testa c'è sempre lei. Sinceramente non so se raccontarle tutto o no. 
- Secondo me, se il discorso esce, dovresti raccontarglielo - sentenziò Tonia. 
- Dici? - domandò perplesso Marius. 
- Sì - ribadì Tonia. 
- E perché? - chiese Marius. 
- Meglio che lo viene a sapere da te che da altri - rispose Tonia - Inoltre non state insieme, non vedo perché dovrebbe rimanerci male. 
- Effettivamente... - convenne Marius. 
- Poi, questo lo dico solo a te - disse Tonia, con tono un po' esitante. 
- Spara! - esclamò Marius curioso. 
- Hai presente Daniel? - domandò Tonia arrossendo. 
- Direi di sì - rispose Marius con un sorriso - È il tuo ragazzo. 
- Lo sai quando ho deciso di dichiararmi? - proseguì Tonia, sempre più imbarazzata. 
- In realtà no - disse Marius - Anzi, non sapevo neanche che fossi stata tu a dichiararti. 
- Dettagli - tagliò corto Tonia. 
- Neanche troppo - ribatté Marius - Dite sempre che devono essere i ragazzi a fare il primo passo. 
- In questo caso no - disse Tonia con un sorriso - Comunque lasciami finire. Ti dicevo che mi sono decisa quando ho visto Daniel con un'altra ragazza. 
- Che vuol dire? - domandò Mairus ingenuamente. 
- Gelosia - rispose Tonia con un sorriso furbo. 
- Quindi credi che se le racconto tutto... - mormorò Marius. 
- Non lo so - spiegò la ragazza - Non conosco Juliet, non so come può essere di carattere, ma sicuramente se tu le piaci questo non la lascerà indifferente. 
- E se ci rimane male e magari si arrabbia? - chiese Marius preoccupato. 
- In quel caso ti consiglierei di lasciarla perdere - sentenziò Tonia - Comunque non ti fare troppi problemi, se esce il discorso tu parlane e vedi che succede. 
Tonia gli aveva detto tante di quelle cose, che Marius al termine della conversazione si sentiva un po' confuso. Aveva apprezzato i consigli dell'amica che, come sempre, erano sinceri. Doveva fidarsi di lei, ma anche del fatto che Juliet non si sarebbe risentita della sua avventura con Gloria. 

Il 25 agosto, giorno della gita a Diagon Alley, Marius si svegliò all'alba, emozionato per il ritorno nel mondo dei maghi. Anche l'anno precedente si era alzato prestissimo, anche se le sensazioni erano completemente diverse, visto che ora conosceva ciò a cui andava incontro. Quando Seamus arrivò, Marius era già lavato, vestito e pettinato. 
- Mi sa che dovevo anticiparti come avremmo viaggiato - osservò Seamus vedendo il cugino ben curato. 
- Perché - domandò Marius. 
Senza aggiungere nulla, Seamus tirò fuori dalla sua tasca una piccola tabacchiera al cui interno vi era una strana polvere. 
- Non capisco... - mormorò. 
- Usiamo la Polvere Volante - spiegò Seamus. 
- Cosa? - chiese Marius che capì di cosa si trattava. Non l'aveva mai utilizzata, ma ne aveva sentito parlare dal suo amico Matt l'anno precedente a Hogwarts, il quale aveva avuto brutte esperienze nel corso dell'infanzia. 
- Dai su - insistette Seamus - Salvi le ragazze della scuola e poi hai paura di un viaggetto nei camini. 
- Chi ha detto che ho paura - ribatté Marius che, a discapito delle apparenze, continuava ad essere poco convinto - Semplicemente non so come si usa. 
- Facile - disse con un sorriso Seamus - Prendi un mucchietto di questa polvere, la getti nel tuo camino e comunichi la destinazione che vuoi raggiungere. 
- Detta così è facile - borbottò Marius. 
- Dai forza che dobbiamo andare - intimò Seamus. 
I due si spostarono in salotto, dove era posto il camino. Mamma Diana e Klare accorsero per assistere alla scena, cosa che non ebbe modo di fare papà Maurice poiché era andato a lavoro. 
- Certo se ora ti sporchi di cenere come la prenderà Juliet? - affermò Klare sghignazzando. 
Marius evitò di fare commenti, cercando di rimanere concentrato su quello che stava per fare. 
- Dai ragazzo! - disse Seamus - Prendi un mucchietto di polvere e vai. Mi raccomando, quando atterri spostati subito, altrimenti finirò sopra di te. 
Marius si avvicinò esitante al camino, poi decise di fare quello che doveva, cercando di mantenere la calma. Alla fine entrò nel camino e urlò la sua destinazione. Improvvisamente fu risucchiato da uno strano vortice. Il viaggio non fu piacevole, ma nel giro di pochi istanti atterrò su una piattaforma dura. Un po' intontito, impiegò qualche istante per capire dove fosse finito, dimenticandosi quanto gli avesse detto Seamus sul fatto di spostarsi subito. Alla fine il cugino comparve improvvisamente, finendo sopra di lui. 
- Ahia - si lamentò dolorante Marius. 
- Io ti avevo avvertito - ribatté Seamus con tono di rimprovero. 
- Era la prima volta - si difese Marius, mentre si puliva i vestiti dalla cenere - Piuttosto dove siamo? 
- Sul retro del Paiolo Magico - spiegò Seamus - Siamo arrivati. 
- Di già? - domandò stupito Marius. 
- Proprio così - disse sorridente Seamus. 
- Non è il massimo della comodità, ma non si può dire che non sia efficace come mezzo di trasporto - osservò il ragazzo. 
- Bene dai, datti una pulita ai vestiti e poi ci andiamo a bere una cosa - lo intimò Seamus - Prima che arrivano le tue amiche vorrei parlare un po' con te. 
I due si pulirono e poi uscirono dalla stanzetta, contenente quattro camini, nella quale erano atterrati. Il Paiolo Magico non era cambiato rispetto all'anno precedente, con i due ragazzi che lavoravano incessantemente dietro al loro bancone posto al centro della stanza e gente di ogni tipo seduta ai tavoli. Quella volta fu leggermente diverso perché Marius sapeva a cosa andava incontro e si sentì sempre più inserito in quel mondo, quando salutò Thomas Cardwallader, un suo coetaneo di Tassorosso con il quale aveva giocato a Quidditch all'inizio dell'anno precedente. 
- Già conosci più gente di me - disse Seamus. 
- Mi sembra eccessivo - rispose Marius - Non conosco ancora tutti quelli che frequentano Hogwarts...
- Normale - lo rassicurò Seamus - Non sembra, ma siamo tanti. Comunque dai, prendiamo un tavolo, lì ce ne sta uno libero. 
Marius si fece guidare verso un tavolinetto all'angolo del locale. Non appena si sedette, fu raggiunto da un foglio di pergamena con una penna d'oca, con la quale doveva scrivere cosa voleva ordinare. Divertito da quella magia, ordinò un succo di mirtillo e una brioche.
- Di cosa volevi parlarmi? - domandò Marius. 
- Del caso Mulciber - rispose serio Seamus, abbassando la voce. 
- Che è successo? - proseguì il ragazzo curioso. 
- Hanno scarcerato George Richmond, il ragazzo è stato sottoposto al test del Veritaserum - spiegò Seamus - Sai di cosa sto parlando? 
- Sì, ci ha accennato a questa possibilità il professor Paciock l'anno scorso - disse Marius, contento nel sapere che la giustizia stava facendo il proprio corso. 
- Molto bene - riprese Seamus - Sta di fatto che questa storia desta parecchia preoccupazione all'interno del Ministero della Magia. Addirittura il Ministro ha interrogato il ragazzo ed era da tempo che non lo vedevo così teso. Probabilmente era dai tempi di Lord Voldemort che non succedeva una cosa del genere. 
- La soluzione sarebbe semplice - disse Marius - Arrestare Mulciber.
- Non è così semplice - ribatté Seamus - Quel ragazzo ha anche un passato complesso alle spalle, è ben visto da buona parte del mondo magico. 
- Quindi se l'opinione pubblica difende una persona, non si può far nulla? - domandò Marius che si stava iniziando a scaldare. 
- Calmati Marius - lo ammonì Seamus - Se mi fai finire di parlare posso spiegarti tutto. Non è una questione di opinione pubblica, ma di prove. Servono prove e testimonianze, tuttavia è sorto un problema. 
- Cioè? - domandò Marius. 
- Servono testimoni - rispose il cugino - Ho parlato con Neville, volevo dire il professor Paciock che vorrebbero chiedere il tuo aiuto. Non è una cosa semplice, dovrai parlare davanti ad una giuria, non è facile. Se non te la senti nessuno potrà dire niente e... 
- Nessun problema! - esclamò Marius che non aspettava altro - Sono pronto a testimoniare anche domani. 
- Bene, ma ricordati che difficilmente ti crederanno - spiegò Seamus - E tutto questo dovrà avvenire in presenza di Mulciber. 
Quelle parole fecero tenennare leggermente Marius. Improvvisamente gli tornarono in mente le minacce fatte da Mulciber sull'Espresso di Hogwarts. Rifiutando però gliel'avrebbe data vinta e probabilmente avrebbe combinato altri guai. 
- Va bene lo stesso - disse infine il ragazzo. 
- Comunque non preoccuparti, tutto questo non avverrà subito - lo rassicurò Seamus - In questi giorni Mulciber è all'estero con un gruppo di ricercatori del Ministero.
Prima che Marius potesse chiedere informazioni a riguardo, la porta del Paiolo Magico si aprì, ed entrarono due ragazze, seguite da sue signore che sembravano spaesate. Marius impiegò pochi istanti per riconoscere Michelle e Juliet. Andò verso di loro e subito Michelle lo strinse in un forte abbraccio. Anche lei era andata al mare e si vedeva: era molto abbronzata e i suoi capelli castano chiaro si erano ulteriormente schiariti. Juliet invece si era tagliata i capelli e ora aveva un cascetto nero che le terminava di poco sopra le spalle. Le stava molto bene. 
- Tu devi essere il famoso Marius Grebb - disse una delle due signore che, osservando i lineameni, doveva essere la madre di Michelle. 
- Già - confermò il ragazzo. 
- Michelle mi ha parlato molto di te quest'estate - i due si strinsero la mano e, successivamente, Marius fece lo stesso con la mamma di Juliet. Dopo aver presentato loro Seamus, il gruppo si separò con i ragazzi che andarono da soli a fare spese lungo Diagon Alley, mentre gli adulti si dedicarono ad altro. 
- Allora come è andata la vacanza in Italia? - domandò Michelle mentre camminavano. 
- Bene, bene - rispose Marius, un po' sorpreso dal fatto che il racconto delle vacanze fosse immediatamente tirato in ballo - Voi invece, in Portogallo? 
- Abbiamo visto posti splendidi - rispose Juliet. 
- E surfisti che lo erano altrettanto - le fece eco Michelle. 
Ridendo e scheranzo, i ragazzi trascorsero una bella mattinata. Si recarono prima alla Gringott a ritirare i soldi, poi andarono alla libreria del Ghirigoro per prendere i testi per il nuovo anno scolastico e, successivamente, alla farmacia per gli ingredienti di Pozioni. A differenza dell'estate precedente, non c'erano molti acquisti da fare e ben presto si trovarono seduti ad un tavolino nella gelateria di Florian Fortebraccio. 
- Alla fine non ci hai raccontato nulla delle tue vacanze - disse Michelle mentre mangiavano. 
- Sono andate bene - disse Marius - Ho anche fatto conquiste. 
Era curioso di vedere quale effetto avrebbero fatto le sue parole. Entrambe le ragazze improvvisamente divennero più attente. 
- Davvero! - esclamò Michelle - Dai racconta. 
- Niente di che - esordì Marius, leggermente imbarazzato - È una ragazza di Londra. Siamo stati spesso insieme nel corso della vacanza e l'ultimo giorno... 
- Dai non farci stare sulle spine - insistette Michelle curiosa. 
- ... mi ha baciato - concluse. 
- E tu hai ricambiato? - chiese Juliet, con un tono che lasciava trasparire un po' di apprensione, o almeno è quello che volle credere Marius. 
- Sì, cioè francamente non sapevo bene cosa fare - ammise - Era la prima volta che mi succedeva una cosa del genere. 
- Ma a te piaceva? - domandò Michelle. 
- Sì, cioè è una ragazza molto carina - disse Marius - Però... 
- Hai il cuore già occupato - tagliò corto Michelle. 
Di fronte all'affermazione dell'amica Marius non riuscì a far meno di arrossire e il silenzio che calò al tavolo non lo aiutò di certo. 
- Piuttosto, cambiando discorso - disse infine - Lo sapete che hanno scarcerato George Richmond. 
- Il ragazzo arrestato per il rapimento di Leana? - chiese Juliet. 
- Proprio così - spiegò Marius - Lo hanno sottoposto al test del Veritaserum e hanno dedotto che lui non ne sapeva nulla. 
- Bene, sono contenta - disse Michelle. 
- E mi hanno anche chiesto di testimoniare contro Mulciber - riprese Marius - Vogliono aprire un'inchiesta. 
- Hai accettato? - domandò Juliet, leggermente preoccupata. 
- Certo - rispose Marius, assumendo una parvenza di tono sicuro. 
- Tu ti ricordi l'episodio del treno? - chiese Juliet. 
- Di che parlate? - intervenne Michelle. 
- Niente, Mulciber alla fine dello scorso anno mi ha minacciato, intimandomi di lasciarlo in pace - spiegò Marius - Comunque non penso sarà un problema. Ci sarà mio cugino Seamus e gente che lui conosce dietro di me. Anche il professor Paciock. 
- Però fai attenzione - disse Juliet. 
- Sicuro - ribatté Marius con un sorriso. 
Il ragazzo non riuscì a fare a meno di apprezzare l'interessamento di Juliet, la quale sembrava davvero preoccupata per lui. Il resto della giornata trascorse piacevolmente, con i tre amici che continuarono il giro per Diagon Alley, andando al negozio dei Tiri Vispi Weasley, dove incontrarono Fred Rodman, un compagno di Grifondoro. Alle cinque tornarono al Paiolo Magico, dove c'erano Seamus e le madri di Juliet e Michelle ad aspettarli. Si salutarono, dandosi appuntamento alla settimana successiva sull'Espresso per Hogwarts. 

Il viaggio di ritorno da Diagon Alley fu meno traumatico e questa volta Marius si ricordò di spostarsi dal camino, prima dell'arrivo di Seamus. Ad attenderlo a casa sua c'era Tonia, che stava prendendo un té con mamma Diana. La ragazza lo stava aspettando, probabilmente per farsi raccontare della giornata. E così Marius, dopo aver salutato Seamus ed essersi dato una ripulita, andò a farsi una passeggiata con lei. 
- Hai visto che non era troppo difficile - osservò Tonia, dopo che l'amico le ebbe raccontao tutto. 
- Effettivamente mi sono fatto troppi film - disse Marius - Lì ho parlato senza pensare, però non ho capito la sua reazione. 
Tonia sorrise in modo compassionevole, come se capisse lo stato d'animo dell'amico. I due rimasero qualche istante in silenzio camminando. Ad un certo punto la quiete fu interrotta da uno strano rumore. Marius si voltò di scatto verso l'origine di quello strano suono e davanti a sé si ritrovo Goran Mulciber. Nell'ultimo mese era cambiato, si era fatto crescere i capelli e anche la barba e aveva un aspetto meno curato rispetto alla scuola. Nel complesso aveva perso l'aria da bravo ragazzo e incuteva quasi timore. 
- Cosa ci fai qua? - domandò Marius, che non si sentiva affatto tranquillo. 
- Lo conosci? - chiese da dietro Tonia. 
- È Goran Mulciber - rispose Marius - Quello di cui ti avevo parlato. 
Tonia strinse il braccio dell'amico. Era evidentemente spaventata e non a torto, considerando anche l'apparizione improvvisa. 
- Caro Marius! - disse improvvisamente Mulciber, avvicinandosi a loro - Che piacere vederti. 
- Non posso dire lo stesso - ribatté Marius, cercando di mantenere un tono sicuro. 
- Che succede? Ti sento impaurito - lo schernì Mulciber - E pensare che mi sono giunte delle voci... 
- Cosa intendi? - domandò Marius. 
- Ho saputo che George Richmond è stato rilasciato - disse Mulciber. 
- Sei informato - osservò Marius - Piuttosto sapevo che tu eri all'estero impegnato in una ricerca. 
- Effettivamente è così - disse Mulciber - Ci vuole poco per fare certi spostamenti. 
- E cosa ti ha spinto fino a qui? - domandò Marius, che sentiva sempre la mano di Tonia stretta intorno al suo braccio. Probabilmente la presenza dell'amica gli infondeva più coraggio di quanto realmente ne avesse. 
- Volevo parlarti - rispose - Ho saputo che vogliono avviare un'inchiesta nei miei confronti. Ovviamente non hanno prove, tuttavia mi dicono anche che vogliono chiderti di testimoniare... 
- Proprio così - lo interruppe Marius - E ho già accettato. 
- Sai questo è un errore - disse Mulciber con voce bassa, ma minacciosa. 
Marius si guardò intorno. Erano in una delle stradine interne di Saint Patrick e, in quel momento, non c'era nessuno che potesse aiutarli in caso di problemi. 
- Perché? Mica posso far finta di niente - disse Marius - Io c'ero quel giorno quando hai rapito Leana. 
- Il discorso è un altro Marius - proseguì Mulciber - Il discorso è che io non voglio intralci. Te ne ho già parlato sull'Espresso per Hogwarts. Ho un compito da portare a termine e non sarai di certo te a fermarmi. 
- Cosa vuoi fare, uccidermi? - domandò Marius, sempre più preoccupato. 
- No, non ce ne sarà bisogno - rispose Mulciber - Dalla mia esperienza ho capito che è sufficiente far capire ai propri oppositori che stanno seguendo la strada sbagliata. 
- Non capisco... - mormorò Marius. 
Neanche il tempo di finire la frase che Mulciber tirò fuori la bacchetta, puntandola contro Marius. Mormorò delle strane parole e partì un fascio di luce dalla stecca che si diresse verso i ragazzi. Subito dopo si udì un forte rumore e Mulciber scomparve. 
  
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